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Capitolo 38:

Mi sentii...benissimo.
Aprii lentamente gli occhi appena le mie farfalle nello stomaco finirono.
<<Tu...>>, iniziai, non sapevo esattamente cosa dire, mi aveva baciata, cioè finalmente mi aveva baciata.
Sorrise.
E si riavvicinò, <<Tu mi piaci...>>, sussurrò sulle mie labbra prima di sfiorarle, stavo impazzendo, magari era soltanto un sogno. Sicuramente era così.
Appoggiò le sue labbra alle mie, non riuscii a fare altro che cercare di avvicinarmi di più a lui per non far finire quel momento. Era un normalissimo bacio a stampo, ma era il migliore di sempre.
<<Lo penso anche io...>>, ammise riferito a quello che avevo appena pensato, <<...perché?>>, chiesi con voce tremante, <<Perché cosa?>>
<<Perché ci hai messo così tanto tempo?>>
<<Perché tu hai dei pensieri contraddittori.>>
<<Del tipo?>>
<<Del tipo mi piace, ma c'è Richy, non posso ecc.>>. Sorrisi, mi faceva ridere quella situazione, <<Fammi capire: tu leggi il mio pensiero dal primo giorno che ci siamo incontrati e ancora non hai capito che tu mi piaci?>>, domandai sorridendo, <<Aspettavo che me lo dicessi.>>, rispose sorridendo, mi allontanai un po' da lui, <<Dove scappi?>>
<<Lontano da te.>>
<<E io ti riprendo.>>. Iniziai a nuotare più lontano possibile da lui, finché non arrivai ad un grande roccia, neanche il tempo di girarmi e le braccia di Axel si posarono ai lati della mia testa.
<<E adesso?>>
<<E adesso...>>, rispose unendo di nuovo le nostre labbra, legai le mie braccia intorno al suo collo mentre lui intrecciò le nostre gambe per tenerci a galla.
Ho aspettato questo momento da quanto? Tre mesi?
<<Si credo di si.>>, rispose lui tra un bacio e l'altro.
I nostri baci diventarono sempre più profondi, e non c'era niente da aggiungere, mi piacevano e anche molto.
Iniziai a sentire freddo, ma non volevo che quel momento finisse, <<Dobbiamo tornare lo sai vero?>>, chiese staccandosi e guardandomi negli occhi, annuii.
Uscimmo dall'acqua, aprii un portale e tornammo a casa.

La serata passò abbastanza veloce, tenemmo segreto quello che era successo poco prima, non facevo altro che pensare, magari stavo solo sbagliando, non avrei dovuto avvicinarmi di nuovo a qualcuno, avrebbe potuto farmi male come è successo con Richy, o magari poteva diventare la cosa più bella della mia vita.
<<Io credo di più alla seconda.>>, ammise Axel girandosi verso di me, <<Lo credo anche io.>>, risposi per poi chiudere gli occhi mentre la sua mano prendeva la mia sotto le coperte.

<<Bartowski.>>, urlò qualcuno, mi sedei sul letto guardandomi intorno ma non era nessuno, <<Bartowski è pregata di venire nel mio ufficio.>>, urlò di nuovo, presi i primi vestiti che trovai e mi infilai nel bagno, nel giro di due minuti ero pronta. Uscii da lì sbattendo la porta e correndo.
Fuori dal suo ufficio c'era tanta gente che appena mi vide si divise in due per permettermi di passare, <<La stavo aspettando.>>, confermò Lambey, <<Perché mi cercava?>>, chiesi, <<Volevo avvisarla che...Roxy è scappata ieri notte dalla sua cella...>>
<<Come scusa?>>
<<Ha sentito bene, volevo informarla che ogni vittima è stata messa sotto scorta in modo da impedire possibili attentati alle loro vite.>>
<<Quindi anche io?>>
<<Abbiamo mandato proprio adesso le due guardie davanti alla sua porta, non tanto per lei ma per i suoi amici.>>, ammise, e io annuii, <<So per certo che lei riuscirebbe a farcela tranquillamente, ma nel caso la veda o qualsiasi cosa, venga subito a riferirmelo.>>, concluse, <<Ma tutta questa gente qua fuori?>>, chiesi prima di uscire, <<Sono le persone che stanno aspettando il trasferimento, con lei in circolazione vogliono andarsene da qua.>>
<<Noi dobbiamo aspettare ancora un settimana emmezzo?>>
<<Si, il contratto dice così.>>. Uscii dal suo ufficio tornando il prima possibile nella mia stanza, dove trovai tutti ancora dormire, mi preparai una tazza di cioccolata calda, faceva freddo.
<<Anche io la voglio.>>, disse Claid, annuii e la preparai anche a lui, <<Cos'è successo con Alis?>>, chiesi passandogli la tazza, <<Lei mi piace...ma quando l'ho baciata non avrei voluto farlo.>>
<<Perché?>>
<<Lo sai meglio di me, la storia con Richy non ti ha aperto gli occhi sul nostro lavoro?>>, mi chiese, scossi la testa, <<Siamo solo le pedine del gioco. Dove se noi sbagliamo tutto ricadrà su di loro, nulla è del caso. Ho paura di metterla in pericolo facendo così, pensi che la CIA non ci stia cercando? Certo che lo sta facendo. E quando ci troverà? Ci ucciderà tutti...compresa lei; e io? Non potrò fare niente per salvarla.>>, aggiunse guardandomi negli occhi, aveva ragione.
<<Però l'amore è imprevedibile non puoi smettere da un giorno all'altro di piacere ad una persona.>>, risposi, <<Posso farmi odiare, ed è quello che sto cercando di fare. Lei si allontana da me, non si farà più male, tutto tornerà come prima, io sarò di nuovo da solo senza nessuno perché il mio lavoro non me lo permette.>>
<<E lo stesso farai tu con qualsiasi ragazzo, perché anche se lo sai ti ostini a non crederci, a sperare in qualcosa che inevitabilmente non accadrà, cerchi l'amore eterno? Quello da film? Beh allora hai sicuramente sbagliato vita. Perché in questa vita niente dura niente.>>, concluse alzandosi e andando in bagno.
Perché ero stata così stupida? Avevo veramente creduto che la mia vita avrebbe potuto essere perfetta? Quanto mi sbagliavo. E c'era voluto solo un mio amico per farmi aprire gli occhi.

Bevvi un sorso di cioccolata, poi mi alzai e andai verso la porta, avevo bisogno d'aria, <<Vengo con te.>>, aggiunse Claid riapparendo dietro di me, annuii e uscimmo, le due guardie rimasero lì ad osservare la porta.
<<Scusa per prima, mi sono solo sfogato.>>, si scusò, <<Sai...io anche con Richy non ho mai pensato che potesse finire, lo vedevo come un amore immenso che nessuno avrebbe mai potuto rompere, invece mi sono ritrovata con il cuore a pezzi. Mi ricordo che in ogni missione cercavo di pensare solo ad essa, ma risultava difficile e negli scontri a fuoco mi ritrovavo a pensare solo a lui, che se lo avessero colpito la mia vita non avrebbe avuto più senso. Col passare del tempo non ci avevo neanche più fatto caso a quel pensiero, ma soltanto ora mi rendo conto che se lui sarebbe morto non lo avrei sopportato.>>, presi fiato, <<Non avrei sopportato che per colpa di quel legame che avevamo lui sarebbe morto. Anche quando per colpire me, colpivano lui o viceversa. Era frustrante perché tu non potevi farci niente...>>, aggiunsi sedendomi sulla panca seguita da lui, <<Io credo che la vita che abbiamo scelto...è qualcosa di stupendo ma nello stesso tempo orribile. Ci credi se ti dico che non sono mai stato fidanzato o avuto storia d'amore dopo che sono entrato nella CIA? Non capivo il regolamento: perché non ci si deve fidanzare? Ora lo capisco, fai male a te stesso e a tutti quelli che ti stanno attorno. Ecco perché prima di incontrarvi facevo tutto da solo. Siete diventati come la mia famiglia e credo che se facessero qualcosa a voi non me lo perdonerei mai.>>, ammise lui sorridendo, <<Hai perfettamente ragione, io...adesso non so cosa fare...>>, risposi abbassando lo sguardo sulle mie scarpe, <<In che senso?>>
<<Ieri Axel mi ha baciata...a lui piaccio e a me piace.>>
<<Non lo so, è più o meno quello che è successo con Alis.>>
<<Sono dall'idea che se qualcosa deve succedere succederà, e non per colpa delle nostre scelte. Probabilmente se noi ci mettessimo insieme alle persone che ci piacciono non succederebbe niente.>>
<<Però se succedesse non me lo perdonerei mai.>>
<<Non lo hai raccontato ad Alis?>>
<<Non capirebbe, finché non ci sei dentro non riesci a capire.>>, risposi, <<Non credo di riuscire a dimenticarmi di lui, e non credo neanche di volerlo. Quindi...>>, aggiunsi prendendo in considerazione l'idea di provarci.
<<Ti auguro tutto il bene possibile.>>, ammise sorridendo, lo abbracciai, <<Perché non ci provi anche tu?>>, chiesi, <<Perché ho troppa paura...se le cose con Roxy si sistemano e magari anche con la CIA...solamente in quel caso, magari, ci ripenserei.>>, ammise, lo strinsi più forte, <<Qualunque cosa farai, o sceglieremo di fare, sarà la cosa migliore.>>, conclusi mentre andammo a ordinare dieci croissant, ce li diede appena sfornati così tornammo in camera. Trovando tutti svegli a fare colazione.
<<Buongiorno!>>, esclamai prendendo un vassoio e mettendoci sopra le brioche, <<Giorno. Dov'eravate?>>, rispose Edward, <<Al bar. Abbiamo preso le brioche!>>, rispose Claid, guardò un secondo Alis, ma lei girò la testa dall'altra parte, sembravano due bambini.
Lui guardò me e abbassò lo sguardo scuotendo la testa, lo presi un attimo da parte, <<Parlagli. Digli quello che tu hai detto a me. Così lei sa perché lo stai facendo.>>, sussurrai, <<Vedrò.>>, concluse tornando di la, forse dovevo anche io dirgli ad Axel.
Non avrei rischiato di nuovo tutto, per un mio capriccio.
Dovevamo andare in palestra, ma decisi di rimanere in stanza seguita da Axel, avendo entrambi il permesso speciale.
Richy era rimasto un po'...offeso?
Mi buttai sul letto, ero stanca, <<Che hai?>>, chiese sdraiandosi vicino a me, <<Ho parlato con Claid sta mattina...>>, risposi guardando il soffitto, non rispose, <<E tu cos'hai intenzione di fare?>>, mi chiese dopo un lungo silenzio, <<Non credo di ascoltarlo, sono d'accordo su quello che dice ma...>>, mi girai verso di lui, <<Ma?>>
<<Mi farebbe più male starti lontano che starti vicino.>>, conclusi avvicinandomi lentamente alle sue labbra.
Le nostre labbra si unirono, non ero mai stata più felice di così.
Passammo il resto delle due ore a chiacchierare interrotti da qualche bacio qua e là.
<<Non diciamo niente agli altri...>>, sussurrai scompigliandogli i capelli, <<Ok.>>, rispose dandomi un leggero bacio sulla guancia.
Sentimmo dei passi avvicinarsi, entrò Alis sbattendo la porta contro il muro, sussultai per lo spavento, <<Che succede?>>, chiesi, non mi rispose e si buttò sul letto vicino a me, e lanciò un urlo che venne soffocato dal cuscino.
<<Mi vuoi rispondere? Che succede?>>, riprovai ma senza successo, mi alzai e mi affacciai alla porta per vedere se gli altri stavano arrivando, ma nessun segno di vita nel corridoio.
Richiusi la porta, Axel cercava di farle dire qualsiasi, però lei non disse niente.
<<Che ha?>>, chiesi ad Axel nelle orecchie, <<Claid le ha parlato...e non l'ha presa molto bene.>>, mi rispose, annuii, misi sul fuoco una pentola d'acqua, gli altri sarebbero tornati a momenti, bussarono alla porta e Axel andò ad aprire.
<<Io e Andrè mangiamo in mensa.>>, disse Claid senza neanche entrare, gli altri entrarono e cercarono di parlare con Alis senza ottenere risposta.
Finimmo di mangiare poi i ragazzi andarono a cercare Claid, lasciandomi da sola con Alis.
<<Perché non mi hai detto di Claid?>>, mi chiese, abitai l'acqua che stavo bevendo, <<In che senso?>>
<<Che ti aveva detto quelle cose.>>
<<Ci ho parlato sta mattina, non sapevo niente prima.>>
<<E perché non me lo hai detto?>>
<<Perché avrei dovuto dirtelo io? Era ed è una sua scelta. Era giusto che fosse lui a dirtelo.>>
<<Ma sei al mia migliore amica! >>, esclamò, era veramente arrabbiata, <<Cosa avrei dovuto dire?!>>
<<Che non gli piaccio! No? Non c'era bisogno che me lo dicesse lui per farmi sentire solamente di più uno schifo!>>, urlò alzandosi e uscendo dalla porta lasciandola aperta.
<<Non le aveva detto la verità allora...>>, sussurrai correndole dietro, <<Alis! Alis fermati!>>, urlai cercando di raggiungerla, ma sappiamo tutti che lei è molto più veloce di me.
Mi fermai, appoggiai le mie mani alle ginocchia e iniziai a fare dei respiri profondi; non mi resi conto che eravamo praticamente davanti alla palestra.
Entrai silenziosamente dentro, magari Alis era entrata, <<Non è possibile che non c'è una maledetta pistola!>>, urlò qualcuno nella stanza accanto collegata alla palestra, mi nascosi dietro gli armadietti, per evitare di essere vista. Sentii un gran tonfo, deglutii rumorosamente, <<Tutta colpa loro! Mi vendicherò! Fosse l'ultima cosa che faccio!>>, urlò ancora fermandosi poco più di un metro dal mio nascondiglio, ora riuscivo a vederla: era Roxy.

Mi ricordai che la prima volta che venni in palestra notai un pulsante rosso, magari avrei potuto chiuderla dentro per impedirle di scappare.
Feci un passo, però schiacciai qualcosa che attirò la sua attenzione.
Imprecai mentalmente, rimanemmo ferme a guardarci finché lei non si buttò sopra di me, cercai di levarmela di dosso, ma purtroppo per me era un osso duro.
Non si faceva battere così facilmente.
Mi fermò i polsi ai lati della testa e sorrise.
<<Ti sei liberata una volta, ma questa volta ti ucciderò!>>, mi urlò nelle orecchie, <<Ferma, ascoltami!>>, urlai prima che prendesse un coltello che intravidi nei suoi pantaloni, <<Che c'è?>>, rispose guardandomi negli occhi, <<Perché lo stai facendo? Non è solo per quello che ci hai detto nella...prigione. C'è qualcosa sotto.>>, risposi cercando di respirare regolarmente, <<Perché ti importa così tanto?>>
<<Perché sto per morire, almeno toglimi questa soddisfazione.>>
<<Lo faccio perché, io voglio essere la migliore. Tu e i tuoi amichetti avete dimostrato di essere migliori di me! Proprio come gli altri che avevo rapito! Dovevo farvela pagare per questo!>>, esclamò con le lacrime agli occhi, ero ancora sdraiata sul pavimento con lei sopra di me.
<<Mi...mi dispiace...>>, sussurrai con la voce strozzata, iniziavo a far fatica a respirare, <<Adesso?! Dopo avermi messa in ridicolo davanti a tutti!>>, le iniziarono a scendere le lacrime, <<Mi dispiace, non era intenzione di nessuno...>>, risposi, mi lasciò andare coprendosi gli occhi con le mani, <<Io...io...>>, iniziò, L'abbracciai, non so perché avevo questa improvvisa bontà, mi faceva troppa tenerezza.
Sarà anche una psicopatica ma era pur sempre umana.
<<Mi dispiace....io non volevo fare nessuno...>>, continuò singhiozzandomi nelle orecchie, <<Sh va tutto bene...>>
<<Verrò arrestata...non va per niente bene...>>
<<Cercheremo...di non so...>>
<<Lascia stare, dopo quello che ho fatto nessuno mi vuole più bene...tutti mi odiano.>>, rispose sedendosi, <<Li farai ricredere, nessuno è...>>, mi interruppe, <<Non farò del male a nessuno, ma ti prego non dire che sono qui...scapperò lontano! >>, esclamò, mi alzai lentamente, <<Me lo prometti?>>, chiesi, non mi fidavo di lei, e sapevo che non avrebbe resistito senza torturare o far del male a nessuno, <<Te lo prometto.>>, rispose, <<Se ti becco..>>
<<Non succederà.>>.
Uscii dalla palestra rendendomi conto solo in quel momento che mi faceva male un sopracciglio. Mi specchiai appena arrivati in camera, avevo un taglio: Roxy.
Mi misi un cerotto, preparai un bagno caldo.
Era così rilassante, chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dalla tranquillità.

<<Mia? Sei in bagno?>>, chiese qualcuno continuando a bussare, <<Ci sono!>>, urlai uscendo dall'acqua, sbadigliai e mi coprii il viso con le mani, mi circondai con l'asciugamano e cercai i miei vestiti. Che avevo dimenticato.
<<Ho dimenticato i vestiti...>>, dissi appoggiandomi alla porta, <<Certo.>>, era Richy, <<Anche le...>>
<<Si lo so che sei sbadata, ti prendo tutto.>>. Mi precedette.
Bussò così aprii la porta trovandomi Richy senza maglietta, quella scena l'avevo già vissuta. Arrossii prendendo le mie cose, richiusi subito la porta e mi specchiai.
Ero diventata un pomodoro. Mi cambiai sperando che fosse tornato tutto alla normalità e alla fine uscii da lì.
Mi sedei vicino a lui sul divano, <<Stessi ricordi eh?>>, chiese guardandomi con un sorriso malizioso, annuii solamente, mi vergognavo tanto, avrei voluto solamente sprofondare.
Come si potrebbe mai scordare la prima volta?
Mi alzai dal divano e andai in cucina a prendere un bicchier d'acqua, avevo la bocca secca.
<<Hai ancora la collana che ti ho regalato...>>, dissi facendomi andare di traverso l'acqua e iniziando a tossire.
<<In che senso?>>, chiesi sperando di non aver capito, <<Hai tenuto la collana che ti ho regalato. >>, disse di nuovo, rimasi zitta guardandomi il polso dove avevo legato la collana che lui mi aveva regalato, <<Perché?>>
<<Era un peccato buttarla via o metterla nel cassetto.>>, risposi soffermandomi su di lui, <<Non te ne sei mai accorto...>>, sussurrai, <<In realtà si, ma pensavo che me lo stessi solo immaginando.>>, rispose lui alzandosi, <<Te lo ricordi quando te l'ho regalata?>>
<<E come scordarlo...>>
<<Già. >>, rispose sfiorandomi il polso con le dita, <<Un anno...>>, sussurrò incrociando le nostre dita, guardai le nostre mani intrecciate, poi alzai lo sguardo verso lui.
Sorrise, mi mancava così tanto il mio migliore amico di una volta.
<<Ti voglio bene, lo sai?>>, domandai abbassando lo sguardo sulla sua mano, un anello nero attirò la mia attenzione, <<Tu...hai l'anello che ti ho regalato...>>, sussurrai giocherellando con esso, annuì, <<Perché?>>, chiesi guardandolo negli occhi, <<Era un peccato buttarlo via o metterlo nel cassetto.>>, rispose lui usando le mie parole.
Mi ricordo quando lo avevo portato a farlo incidere, ci ero andata con Alis.
Era una giornata stupenda, partendo dalla neve che si posava tranquillamente su tutto il viale.
Eravamo entrate in una gioielleria, avevo chiesto cosa avrei potuto regalare ad un ragazzo per il nostro anniversario, e il commesso, molto carino, mi aveva consigliato un anello con inciso la nostra data, e le nostre iniziali. Nel giro di una settimana era arrivato e glielo avevo regalato.
Era stato il miglior giorno della mia vita forse.
<<È passato così tanto?>>, chiesi più a me stessa che a lui, <<Già, quattro mesi da quando ci siamo lasciati.>>, disse con un velo di tristezza.
<<Cosa hai fatto qua?>>, chiese sfiorandomi il taglio che mi ero procurata da poco, <<N-niente.>>, balbettai allontanandomi da lui per non farmi vedere troppo, <<Mia, cos'è successo?>>, domandò serio, ok forse dovevo dirglielo, ma come l'avrebbe presa?
<<È stata Roxy.>>
<<Come scusa? Roxy?!>>
<<Storia lunga...>>
<<Mia...>>, continuò, accesi la televisione cercando di ignorarlo, lui mi si mese davanti, <<Tu non puoi dirmi così, e poi cambiare discorso!>>, esclamò rubandomi il telecomando di mano e spegnendola.
Sbuffai, e gli raccontai quello che era successo.
<<Mia, sei troppo gentile.>>, concluse mettendosi le mani nei capelli, <<Ormai non posso farci più niente.>>, risposi abbassando lo sguardo sul mio segno, mi tranquillizzò in un certo senso.
<<Ehi, tranquilla...>>, mi sussurrò alzandomi il mento con la mano, <<Pensi che io abbia sbagliato?>>, gli chiesi debolmente, <<Non proprio...insomma non posso crederci che tu l'abbia lasciata andare! >>
<<Cosa potevo fare? Magari quella poi si sarebbe vendicata facendo ancora del male...però le ho detto che se solo prova a tornare io...>>, mi bloccai, <<Capisco...l'importante è che non faccia più del male.>>, mi cercò di rallegrare, <<Ma ora che ci penso, tutti gli altri?>>
<<Sono rimasti giù, stavano parlando con Claid.>>
<<Ah, capisco.>>.
Mi sdraiai sul divano, <<Girati di qua, almeno non mi metti in piedi in faccia.>>, disse ridendo, così mi girai appoggiando la testa sopra il cuscino situato sopra le sue gambe.
<<Mi mancavano questi momenti.>>, disse accarezzandomi i capelli ancora bagnati.
<<Anche a me.>>, risposi chiudendo gli occhi, si mise comodo anche lui.
<<Prima non ho risposto...io non ti voglio bene...io ti amo.>>, sussurrò lui.

<<Angelica!>>, urlò Pierre sventolandomi la sua mano davanti agli occhi, <<Pierre?>>, chiesi confusa, <<Ti sei addormentata...>>, si intromise Ice abbracciandomi, <<Ho parlato ai miei amici!>>, esclamai saltellando, <<Che hanno detto?>>
<<Che stavo solo inventando tutto. Ma li ho portati in spiaggia...e non hanno potuto fare altro che credermi. >>
<<E quando venite qua?>>, chiese speranzoso Pierre, <<Non lo so, devo ancora parlargliene..>>, risposi sorridendo.
<<Ok. Magari un giorno di questi veniamo noi.>>. Sorrise Ice.
Mi inghiottì il buio.

Qualcosa sotto di me si mosse, <<Mhm...>>, mugugnai sentendo delle voci in sottofondo, mi mossi e sentii un respiro sul mio collo.
Aprii lentamente gli occhi per vedere chi fosse, era Richy.
Eravamo sdraiati sul divano, coperti da una coperta, e lui dormendo mi stava abbracciando.
Sgattaiolai via dal divano.
Andai in cucina e notai tutti i miei amici tranne Alis, <<Quando siete arrivati?>>, chiesi sbadigliando, <<Da poco più di due ore.>>, rispose Axel un po' di cattivo umore.
Non è successo niente. Mi dissi mentalmente, <<Alis?>>, chiese Claid, me n'ero completamente dimenticata.
<<È scappata...>>, sussurrai, <<Come è scappata?>>
<<Io...l'ho persa...stavamo parlando di te...>>
<<Perché diavolo l'hai lasciata scappare?!>>
<<Scusa tanto se quella psicopatica di Roxy, ha cercato di uccidermi mentre la cercavo!>>
<<Cosa?>>
<<Niente, vado a cercarla, se non la trovo...>>
<<Trovala.>>. Presi il mio giubbotto, legai il cane e poi scappai il più velocemente possibile.
Girai tutti i piani di quel palazzo, ma non la trovai.
Uscii in giardino, esausta per la ricerca. Mi sedei sui gradini, liberando Akira nel verde del prato, <<Ehi...>>, disse una flebile vocina dietro alle mie spalle, <<Ehi, tu sei una di quelle ragazze...?>>
<<Si, sono io.>>
<<Come stai?>>
<<Molto meglio...grazie per averci salvato...>>
<<Figurati, ho solo cercato di fare il possibile per voi.>>. Sorrisi, lei rimase un po' con me, poi se ne andò.
Akira si stava rotolando nell'erba, rimasi a guardarlo, perché non posso essere un cane? Non fraintendetemi, loro possono fare tutto, stanno sempre a casa o in giro, amano i loro padroni, mangiano e dormono. Non soffrono in amore e non hanno nulla che possono rimpiangere...sarebbe tutto perfetto insomma.
Una gocciolina mi bagnò, alzai lo sguardo verso il cielo, stava iniziando a piovere.
Richiamai Akira, dovevo trovare Alis, ad ogni costo.
Girovagai ancora per un po' finché non la trovai, seduta per terra contro il muro; <<Alis?>>
<<Mia voglio stare da sola, non ti voglio parlare e non voglio tornare in camera con te.>>
<<Alis, io...>>, non mi lasciò continuare, <<No, Mia. Dormirò fuori da qualche parte, non voglio nè sentire te né Claid.>>. Mi fecero male quale parole, <<O-ok...dormiremo da Pierre..così tu potrai dormire in stanza con gli altri.>>, conclusi, mi bruciavano gli occhi ma resistetti.
Tornammo in camera, spiegai a Claid quello che voleva Alis, poi uscimmo dalla stanza lasciandoli solo.
<<Perché?>>, mi chiese mentre camminavamo a testa bassa, <<Cosa?>>, risposi non capendo a cosa si riferisse, <<Perché l'hai lasciata fare?>>
<<Perché è la mia migliore amica. Farei di tutto per lei...>>
<<Ma tu non le hai fatto niente!>>
<<Lo so...>>. Appoggiai la mano sul muro, <<Sicura...? Si insomma non li conosco nemmeno...>>, sussurrò, <<Vuoi dormire nella sala comune? Ci sono un paio di divani lì.>>, aggiunsi togliendo la mano e lui annuì.
Appena arrivammo nella sala comune la trovammo ancora piena di gente, così fummo costretti ad aspettare. Comprammo due panini, in quella stanza c'era un tavolino pieno di carte da Uno, quelle Napoletane oppure quelle per giocare a Scala 40.
Prendemmo quelle Napoletane e giocammo a Scopa, andammo avanti così finché non passò la mezzanotte e anche gli ultimi lasciarono la stanza.
Prendemmo due coperte nella stanza delle signore delle pulizie, e poi ci sdraiammo su due diversi divani.
<<Buonanotte.>>, disse spegnendo l'ultima luce accesa, <<Buonanotte...>>, risposi, mi scese una lacrima, <<Sta tranquilla, si risolverà tutto; il vostro legame è più forte di tutto questo.>>, mi disse prima che il silenzio regnasse in quella immensa stanza.
Non riuscii a dormire, avevo sonno, ma l'aver litigato con Alis non migliorava le cose.

Una piccola luce iniziò ad accendersi sopra di noi.
<<Mhm...>>, grugnì Claid, <<Spegnile spegnile...>>, aggiunse, mi alzai dal divano, guardai l'orologio: erano le cinque di mattina.
Le luci si fecero più forti, fummo costretti ad andare al bar per fare colazione.
Aspettammo che la stanza si popolasse di gente, e nel giro di tre/quattro ore, sembrava tutto come i giorni passati.
<<Ho sonno.>>, dissi sbattendo piano e ripetutamente la testa contro il tavolo di legno.
<<Anche io...il divano sembrava comodo, ma non lo era in realtà.>>
<<Appunto.>>, risposi mentre pucciai la brioche nel cappuccino.
Si prospettava una lunga giornata.

Io

Ok sono ancora io, non mi piace scrivere cose in mezzo ai capitoli, ma è per una buona causa.
So che alcune di voi non riescono a leggere i dialoghi dei capitoli, non ho ancora capito il perché, ma sto cercando di ripostarli dal computer e non dal cellulare, per vedere se cambia qualcosa.
Come per esempio questo capitolo ho cercato di pubblicarlo al computer per vedere cosa succedeva.
Quindi chiedo a voi, si leggono i dialoghi?
Perché magari è solamente il mio cellulare che è completamente rincoglionito che non li fa leggere, molto probabilmente sarà così.
Fatemi anche sapere cosa ne pensate della mia storia, mi fa piacere sapere le vostre opinioni :)
Un'ultima cosa: sto scrivendo una storia con una mia amica buffavale_765
La storia si chiama Life Changes e la trovate sul suo profilo, se volete passate a darle un'occhiata mi farebbe piacere.

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