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Capitolo 36:

Mi spinse dentro la porta chiudendola alla sue spalle, iniziai a battere il pugno sempre più forte, <<Fammi uscire!>>, urlai, <<E tu chi sei?>>, domandò una vocina dietro di me, mi irrigidii, lentamente mi girai, <<Voi...voi...>>, non riuscii a dire nient altro che quello, <<Siamo le 18 persone scomparse, si. Lo dite tutti.>>, disse una ragazza biondo cenere, <<Vi ha rapito Roxy?>>, chiesi stupita, sembrava tanto un angioletto quella ragazza invece era come il diavolo, <<Si.>>, concluse un ragazzo che forse avevo già visto da qualche parte, erano tutti legati con delle corde attaccate al muro, corsi verso una ragazza e cercai di scioglierle ma fu troppo tardi.
Vidi solo il buio.
Mi faceva male la testa, aprii gli occhi lentamente, vidi Roxy davanti a me, <<Finalmente la nuova arrivata si é svegliata.>>, disse sorridendo, cercai di muovermi ma ero legata al muro proprio come loro, <<Perché hai rapito tutte queste persone?>>, chiesi con un filo di voce, <<Semplice, mi servivano per degli esperimenti.>>, concluse fiera di se, si alzò allontanandosi da me, dovevo uscire, liberarmi di queste corde e scappare.
<<Sapevo che John lo avrebbe detto a qualcuno prima o poi...>>, affermò, <<Ma non importa. Ora vedrà cosa gli succederà per questo.>>, concluse uscendo da quella stanza chiudendo tutte le serrature e lasciandoci soli.
<<Non ci posso credere!>>, urlai frustrata, <<Shh, non fare rumore, se no ci verranno a punire.>>, disse una ragazza con dei tagli sulle gambe nude, <<Cosa vi ha fatto..?>>, sussurrai cercando di liberarmi, <<Quello che faranno anche a te. Ti tortura per vedere a quanti step di dolore resisti.>>, disse un ragazzo coi capelli azzurri, <<Cosa volete dire?>>, mi stavo preoccupando, <<Lei ci tortura, poi ci racconta delle sue vittime, quelle che ha ucciso in precedenza. Se conti bene siamo in 14.>>, aggiunse un altro ragazzo biondo, eravamo uno di fronte all'altro così mi misi a contarli, erano effettivamente 14.
<<Li ha uccisi...?>>, domandai con voce strozzata, <<Già.>>, concluse un'altra, <<Comunque noi siamo: Alessia, Eleonora, Giulia, Katia, Mirko, Gianny, Lexy, Ilaria, Matteo, Giacomo, Giovanni, Joke, Mike e io sono Jhonny.>>, presentò il ragazzo coi capelli azzurri, indicando ogni singola persona.
Rimasi zitta a guardarli, <<E tu sei?>>, mi chiese la ragazza coi capelli corti neri, <<Sono Mia.>>, risposi, dovevo riuscire ad uscire da qui, prima che quella psicopatica mi facesse qualcosa, <<Tra poco arriverà. E' questione di minuti.>>, ammise Jhonny, osservai la porta blindata, tirai le corde, sempre più forte, le mie mani iniziarono a cambiare colore diventando viola, mancava la circolazione del sangue, però le corde stavano iniziando ad ammorbidirsi.
Le lasciai e sentii formicolarmi le mani, <<Cos'hai intenzione di fare?>>, mi chiese Mike, <<Riuscire a scappare.>>, conclusi trattenendo il respiro e riprovando, una corda iniziò a rompersi ma di pochissimo, la porta si spalancò ed entrò Roxy, <<Allora Mia, iniziamo dalle basi?>>, mi chiese prendendo un coltello molto affilato, spalancai gli occhi, scossi la testa, <<Perché lo stai facendo?>>, sussurrai a denti stretti indietreggiando il più possibile, <<Perché vi odio, siete persone così educate e divertenti, vi fate amare da tutti...>>, disse avvicinandosi con il coltello, guardai prima il coltello poi la sua faccia, <<Se chiudi gli occhi tutto passerà più in fretta.>>, affermò uno accanto a me, non lo ascoltai, si inginocchiò davanti a me, ritrassi le gambe incrociandole, <<Allora da dove iniziamo?>>, domandò divertita, sorrise e con un gesto veloce mi infilò il coltello nella coscia, resistetti alla tentazione di urlare, socchiusi gli occhi e respirai velocemente, una lacrima scese lungo la mia guancia, <<Non hai urlato, sei la prima.>>, ammise prendendo il manico del coltello, iniziò a girarlo dentro la mia ferita, ora non riuscì a fare altro che urlare per il dolore, con un gesto lento estrasse il coltello guardando il mio sangue su di esso.
<<Step uno superato.>>, concluse slegando le mie mani, le strinsi forte sopra la ferita, <<Ci vediamo tra un'oretta bellezze.>>
<<Ti compatiamo Mia, fa malissimo.>>, disse Alessia, la guardai e annuii, notai soltanto in quel momento che ognuna di loro avevano dei tagli proprio sotto gli occhi, <<A che step siete?>>, chiesi con voce tremante, <<Al settimo.>>, rispose Lexy che aveva un taglio lungo tutta la schiena, mi vennero i brividi, <<Quando fa la pausa più lunga?>>, domandai, <<Tra due giorni, avrà una missione importante e partirà per Monaco.>>.
Dovevo resistere solo due giorni, due lunghissimi e pesantissimi giorni.
<<A cosa stai pensando?>>
<<Ad un piano.>>.
I due giorni sembravano non passare mai,
Ma finalmente mancava solo un'ora e poi se ne sarebbe andata.
Contai i minuti rimanenti, <<Io vado, ci rivediamo fra due giorni,>>, concluse uscendo dalla porta sorridendo e chiudendo tutte le serrature.
Iniziai a tirare le corde più che potevo, dovevo liberarmi, due giorni di tempo per riuscirci.
Passai le successive tre ore a non fare altro che quello, un corda finalmente si ruppe, <<Ce l'hai fatta!>>, esclamò Joke, chiusi gli occhi cercando di concentrarmi di più sul liberarmi che sul dolore e giramento di testa per lo sforzo; mi alzai in piedi vacillando per la coscia ancora ridotta male, cercai di sorridere ma il taglio che avevo sul labbro mi fece fare solo una smorfia.
Tirai con tutta la forza che ancora avevo, anche se non mangiavo da quasi tre giorni.
Si ruppe anche l'altra, mi sedei di nuovo per terra cercando di riprendere fiato, la nostra unica possibilità di scappare era quella. Mi alzai prima di girarmi verso il muro, <<Vi fidate di me?>>, chiesi in un sussurro, <<Non ci fidiamo più di nessuno ormai.>>, disse Lexy, annuii, <<Ma a fidarvi di me siete costretti, da chi posso andare a dire che siete qua?>>, chiesi, <<Lambey ovvio!>>, esclamò Mike, appoggiai la mano sul muro, chiusi gli occhi e aspettai; mi concentrai sul mio appartamento, dovevo avvisare Alis e tutti gli altri che io ero ancora viva.
Mi concentrai su di loro, aspettai quasi un'ora ma finalmente non sentii più niente sotto la mia mano, notai il viola scuoro espandersi, prima di entrare dissi:<<Sarà il nostro piccolo segreto ok?>>, non aspettai neanche una risposta che entrai.
Feci un passo avanti e mi trovai nella nostra camera, era vuota, guardai l'orario ed erano le nove...quindi non sono stata solamente tre ore a cercare di slegarmi,ma ben un giorno.
Andai in cucina, aprii il frigo e mangiai più cosa possibili, passati un paio di minuti e dopo esser finalmente sazia andai in bagno.
Ero uno straccio: capelli in disordine, un taglio molto lungo dal labbro alla guancia, i pantaloni tagliati per via del taglio sulla coscia, il trucco tutto sbavato e il contorno delle corde intorno ai polsi.
Mi sciacquai la faccia, poi uscii fuori più in fretta possibile. Corsi finchè non arrivai davanti alla palestra dove sentii che Lambey stava facendo un discorso, <<Ormai é passato più di un anno da quando le 18 persone sono scomparse e ora si è aggiunta pure l'agente Bartowski...mi chiedo se mai si ritorneranno.>>, disse Lambey, la porta a cui mi ero appoggiata fece rumore attirando l'attenzione di tutti e rischiando di farmi cadere per terra, <<Bartowski?>>, domandò Lambey al microfono, mi appoggiai al tavolino e annuii, i miei amici mi corsero incontro stringendomi forte, <<Piano piano...>>, sussurrai scendondomi le lacrime per la felicità. <<Oddio ma chi è stato a farti questo?>>, chiesero più persone venendomi vicino, <<So dove si trovano le altre 14 persone...>>, aggiunsi, si zittirono tutti, <<Come 14?>>, chiese Lambey facendoci strada, <<Lei li ha uccisi.>>, ammisi iniziando a camminare seguita da tutti, due braccia robuste mi presero in braccio, era Axel, <<Mi sei mancato...>>, sussurrai stingendolo forte, mi scesero le lacrime, quelle che avevo trattenuto per ben tre giorni.
<<Anche tu, e molto.>>, rispose lui baciandomi i capelli.
Diedi le indicazioni ad Axel seguita da tutti, finché non arrivammo davanti alla porta blindata, sentimmo delle urla, probabilmente Roxy era tornata prima del previsto e avrà notato la mia assenza.

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