Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 32:

Quindi non era tutto un sogno? Quindi ho veramente un fratello? Quindi sono veramente una principessa?
Quindi ho sempre vissuto nella menzogna?
Axel mi guardò, <<Sono vere?>>, chiese curioso avvicinandosi, <<Suppongo di si.>>, sussurrai toccando una piuma, provai a tirarla e faceva male.
<<Come...?>>, non sapeva nemmeno lui cosa dire, continuava a piovere e si stavano bagnando, <<Non lo so. Pensavo fosse tutto un sogno ok? Non credevo che tutto questo fosse vero. Il segno sul polso ora le ali...ho... paura.>>, dissi tutto d'un fiato. <<Cosa stai dicendo?>>, domandò confuso, <<Non mi leggi il pensiero?>>
<<Su questo non leggo proprio niente.>>.
Così fui costretta a raccontargli tutto e gli feci vedere il segno sul mio polso.
<<Questa storia ha dell'incredibile.>>, ammise infine, annuii, <<Lo penso anche io.>>, risposi.
Pochi secondi dopo scomparvero, proprio come erano arrivate.
<<Ho...ho paura...>>, dissi abbassando lo sguardo.
Tornammo al quartier generale, ma prima di entrare in stanza fermai Axel: <<Non dirai a nessuno quello che ti ho raccontato, giusto? >>, chiesi, <<Certo, non dirò niente a nessuno.>>, rispose lui, <<Grazie.>>, risposi baciandolo sulla guancia, mi allontanai e finii a guardare le sue labbra. Sorrise.
Mi girai distogliendo lo sguardo ed entrando in stanza, dove c'era Claid seduto in cucina e Alis sdraiata sul letto.
<<Quanto ci avete messo?!>>
<<Non sapevamo di avere pure un coprifuoco.>>, rispose Axel, Claid lo guardò male, mentre Akira mi saltò addosso.
<<Ha chiamato tua mamma, ha detto che la devi aiutare con delle cose a casa.>>, intervenne Alis, <<Adesso?>>
<<Il prima possibile ha detto.>>, presi le chiavi della macchina, chiamai mia madre mentre andai diretta da Eddy.
<<Mamma?>>, chiesi sentendo dei rumori di sottofondo, <<Mia? Aiuto.>>, disse lei e cadde la linea.
Mi fermai di colpo cercando di capire cosa sia successo in quei venti secondi.
Richiamai, ma non rispose più nessuno.
Invece che andare da Eddy, ritornai di corsa in camera, <<Che succede?>>
<<Mia mamma com'era quando ti ha chiamato?>>
<<In che senso?>>
<<Che voce aveva?>>
<<Preoccupata, ma perché?>>. Imprecai, <<Che sta succedendo?>>, chiese Claid, non li ascoltai, okay respira, inspira, rilassati Mia, rilassati ok? Inizia a dirmi da sola per calmarmi.
Chiusi un secondo gli occhi poi iniziai a cercare il mio portatile,
<<Aiutatemi a cercare il portatile.>>, ordinai, lo cercammo ovunque ma non c'era, fui costretta ad andare da Richy, era l'unico ad avere lo stesso programma che leggeva il mio cellulare.
Corsi da lui. Bussai alla porta ma non rispose. <<Richy. Sono Mia, so che adesso non vuoi parlarmi ok? Ma mi serve il tuo portatile, è urgente.>>, urlai continuando a bussare, non rispose ancora così fui costretta a mettere la mia mano sullo scanner e fare da me. Richy era steso sul suo letto con una tazza di camomilla calda tra le mani.
Guardai sotto la scrivania e presi il portatile.
<<So che sei arrabbiato, o qualsiasi altra cosa. E mi dispiace veramente. È successo qualcosa a mia mamma ok? Poi parleremo se tu vorrai.>>, dissi senza che lui dicesse niente, ero completamente preoccupata e non capivo altro.
Si alzò di scatto, aprii il portatile, misi la password e infine collegai il mio cellulare al sito della posizione.
<<Cosa le è successo?>>
<<Non lo so, mi ha chiamato dicendo aiuto.>>. Risposi coprendomi il viso con le mani appena ricevetti la posizione del suo cellulare.
Richy si sporse per leggere quel nome: base della CIA.
Ok tranquillizzati. Respira lentamente.
<<Vado a chiamare i due.>>, disse velocemente uscendo dalla porta. Provai a richiamare ma non rispose.
Corsi con il portatile in camera mia dove aspettavano tutti e tre che io tornassi.
<<Dov'è la base della CIA?>>, chiesi iniziando a camminare nervosamente, <<Dipende quale. È pieno.>>. Gli diedi il portatile, <<Qua.>>, indicai un punto sulla mappa non definito, <<A Monaco.>>. Ok questo era troppo, senza rendermene conto scaraventai la lampada contro il muro, mi sentivo più libera adesso.
Raccontai quello che era successo, e sospirai.
Axel andò a chiedere aiuto ad Eddy. Alis andò da Emily per avere la precisa posizione. Mentre Claid iniziò ad investigare.
<<Sei sicura? Mia, nessuno rapisce un genitore.>>, ammise Claid, <<Il suo cellulare si trova lì.>>, insistetti.
<<Chiama questo numero. È l'ufficio del capo. Se l'hanno presa lui saprà già che lo starai chiamando.>>. Composi il numero, lasciai squillare.
<<Agente Bartowski.>>, disse, anche se eravamo al telefono sapevo che stava sorridendo.
<<Dove diavolo è mia madre?!>>
<<Moderiamo i toni.>>, disse lui alzando la voce, <<Cosa volete?>>
<<Liberate il mio uomo.>>. Aveva rapito mia madre per...Claid?
<<Vuole te.>>, dissi passandogli il cellulare, <<Si, ho capito, qui mi stanno liberando. Ok appena arrivo la lasceranno. Perfetto ora riferisco.>>, disse riattaccando.
<<Uno scambio. Domani a mezzanotte sul palazzo più alto di Monaco.>>
<<Perché tutto questo casino per te?>>, chiesi, <<Perché vogliono questi documenti.>>, rispose serio indicando la chiavetta, <<E se non fossero quelli originali?>>
<<Mi ucciderebbero.>>. E adesso? Non potevo avere pure lui sulla coscienza.
<<Io...>>, iniziai a dire ma venni interrotta dai tre moschettieri.
<<Che cosa vuole quel verme?>>, chiese Edward mentre ci sedemmo intorno al tavolo. <<Lui.>>, risposi indicando Claid.
Spiegammo tutto, <<Claid...io non ti ho dato i documenti veri...>>, sussurrai abbassando lo sguardo sulle mie mani, <<Come scusa?>>, fece finta di non aver sentito, <<Io ti ho dato i documenti falsi.>>, risposi alzando la voce, <<Io ti ho detto che mi avrebbero ucciso se solo avessi portato quelli sbagliati e tu?!>>, si alzò di scatto facendo cadere lo sgabello. <<Io...io non pensavo sarebbe finita così.>>, ammisi guardando il computer.
Notai il pallino luminoso cambiare lentamente posizione. <<Si stanno muovendo!>>,esclamai, il computer si spense all'improvviso, Claid aveva rovesciato l'acqua sopra.
<<Se io non sopravvivo, nemmeno tua mamma lo farà.>>
Rimasi a bocca aperta, e infuriata.
<<Stai scherzando vero?!>>, urlai alzandomi, sorrise, <<Senza di me non la troverai mai, e io senza te non riuscirò ad uscire da qua illeso.>>, sintetizzò, <<Non posso darti quei documenti.>>
<<E io non posso darti il nome di quel palazzo.>>. Mi stavo veramente arrabbiando, Andrè mi circondò le spalle con le sue robuste braccia in modo che non potessi attaccarlo.
<<Tu invece lo farai.>>, ringhiai, <<Mia, calmati. Abbiamo poco più fi 24 ore, troveremo un modo.>>, mi sussurrò lui all'orecchio, annuii, così mi lasciò andare, appena tutti si rilassarono mi girai e tirai un calcio nella parti basse di Claid, che lo fece piegare in due.
<<Tu mi aiuterai che ti piaccia o no, il gioco lo conduco io.>>, ringhiai.

Avevamo un piano, non avevo dato i documenti veri a Claid, saremo riusciti a salvarlo, avevamo preso il Jet privato e ora eravamo a Monaco.
Avevamo preso una stanza al primo motel e ora stavamo aspettando la mezzanotte.
<<Cosa dirò a mia madre?>>, chiesi sdraiandomi vicino ad Alis, <<In che senso?>>, chiese Claid, <<Scusa mamma sono una spia, che lavora per un'agenzia contro la CIA, non te lo volevo dire perché mi avresti messo in punizione?>>, scherzai, risero tutti insieme compresa me, <<No ragazzi seriamente, cosa le posso dire?>>
<<Idea! La facciamo dormire appena la liberiamo. Poi la riportiamo a casa e penserà che sia stato tutto un sogno.>>. Annuii era un'idea brillante.
A mezzanotte in punto eravamo sul palazzo più alto, e aspettammo per una manciata di minuti.
Una macchina nera frenò davanti al furgone, che avevamo noleggiato poco prima.
<<Il pacco?>>, chiese, ci guardammo e Claid con le mani finte-legate fece un passo avanti. Fecero uscire mia madre, legata e imbavagliata come un salame.
Mi avvicinai lentamente con le mani in alto, lui invece camminò velocemente è prese Claid. Prima di prendere mia madre guardai in macchina, era da solo.
Feci segno a Claid che capì.
Si libero le mani e lo colpì. Ma non si fece male e lo colpì a sua volta Claid, presi mia madre e corsi dietro il nostro furgone insieme agli altri quando vidi la sua pistola.
Richy in un millesimo di secondo: tirò fuori la pistola e sparò. Prendendolo in pieno.
<<Tesoro che sta succedendo?>>, mi chiese appena la liberai, mi abbracciò, <<Stai solo sognando mamma.>>, risposi. Andrè le iniettò dell' anestetico e si addormentò. <<Muoviamoci!>>, urlò Claid appena sentimmo il rumore di un elicottero in lontananza.
Caricammo mia madre nel furgone e corsimo via.
Nel giro di un'ora eravamo di nuovo sul nostro Jet.
Iniziai a ridere nervosamente appena fummo a casa mia, dove lasciai mia madre sul divano con una coperta e sperai vivamente che non si sarebbe accorta di niente.
<<Ci verranno a cercare.>>, ammisi chiudendomi la porta alle spalle, sospirai, <<Dai Mia, andrà tutto bene.>>, disse Axel. Eravamo rimasti solo noi due, gli altri erano andati al quartier generale, dovevamo andarcene il più lontano possibile.
<<Axel, so cosa succede in questi casi. Io abbandonerò la scuola, mia madre sarà in pericolo per un po', voi sarete in pericolo e sarà tutto così.>>, risposi e mi caddero le chiavi dalle mani per la preoccupazione, Axel me le raccolse, <<Mia, rilassati ok?!>>, esclamò mettendomi le chiavi tra le mani e stringendomele.
<<Guido io.>>, disse iniziando a correre giù per le scale, ci misi cinque secondi a capire quello che aveva appena detto.
<<Ehi!>>, urlai correndogli dietro, aprì la portiera e si misi al posto del guidatore, <<Ehi, è la mia macchina!>>, esclamai bussando al finestrino, lui lo abbassò lentamente con quell'aria da Figo assurdo.
<<Il figo assurdo dice che guido io.>>, disse, sorrisi, <<È la mia macchina.>>, risposi cercando di aprire la portiera, ma era bloccata.
<<O giudò io oppure non sali.>>
<<Ma sei serio?>>. Sorrise compiaciuto e accelerò un po' andando avanti di qualche metro. Mi spostai indietro in modo da non farmi schiacciare i piedi.
<<Nessuno ha mai guidato la mia macchina.>>, sussurrai entrando in macchina, <<Allora sarò il primo.>>, affermò compiaciuto.
Cercai di prendergli le chiavi ma lui mi bloccò i polsi, <<Non mi arrendo.>>, affermai diabolica, <<Nemmeno io.>>, contraddì lui, cercai in tutti i modi di prendergliele e in qualche modo mi trovai seduta sopra di lui.
<<E ora se non ti dispiace, guido io.>>, conclusi prendendo le chiavi, rimase fermo a guardarmi e io deglutii a fatica, ma poi si riprese e sorrise, <<Guido io oggi.>>, continuò guardandomi negli occhi.
<<E come guidi senza chiavi?>>, lo sfidai, lui si sporse verso di me per prendere le chiavi che avevo tra le mani, mi guardò fisso negli occhi mentre le mie difese pian piano crollarono. Sorrise. E che sorriso stupendo. Sorrise di più.
<<Ora. Guido. Io.>>, scandì scuotendo le chiavi tra le sue mani. Sbuffai e lentamente mi alzai e mi sedei sul sedile accanto.
<<Ti odio.>>, aggiunsi incrociando le braccia, <<Sei tu che ti fai incantare da questi occhi dolci.>>, disse sorridendo, incrociai le braccia al petto.
Accelerò, e sgommando partì.
<<Wow. È stupenda!>>, esclamò accelerando il più possibile. <<Trattamela bene, è la mia bimba.>>, dissi guardandolo, <<Ma hai la patente?>>, aggiunsi poi guardandolo bene, <<No, perché?>>. Lo guardai sbarrando gli occhi, <<Ferma subito la macchina! Senza patente tu la mia bimba non la tocchi!>>, esclamai, lui rise divertito, <<Siamo arrivati ormai.>>, rispose, dopo cinque minuti parcheggiò e salimmo.
<<Eccovi qua!>>, esclamò Edward, eravamo nell'aula Collegio. Veniva chiamata così perché la utilizzavano solo in caso di riunione, <<Successo quello che è successo, ho pensato di farvi andare momentaneamente in un altro quartier generale.>>, disse Eddy accendendo il proiettore, <<Si trova a Barcellona. Li naturalmente non verranno a cercarvi. Ci state una settimana e poi vedete. Che ne pensate?>>, aggiunse, mi girai verso gli altri, <<E se quelli ci trovassero? O prendessero di nuovo sua madre?>>, chiese Richy, <<Sua madre è sotto scorta, da nostri agenti in borghese.>>, rispose, tirai un respiro di sollievo, <<Quando sarebbe il "trasferimento"?>>, chiesi mimando le virgolette, <<Domani sera verso le nove.>>. Ci guardammo e subito annuimmo.
Ci fece vedere la base dove saremmo dovuti stare per un'intera settimana. Sembrava abbastanza tranquillo come posto, e sopratutto in pieno centro.
Squillò il mio cellulare, <<Tesoro?>>, era mia madre, <<Mamma! Tutto bene?>>, chiesi come se niente fossi, mi alzai e uscii dalla stanza, <<È successo qualcosa prima? Non mi ricordo niente.>>
<<No perché?>>
<<Mi sembrava...boh, lo avrò solo immaginato.>>, rise e tirai un'altra respiro di sollievo, <<Sicuramente, comunque vado con Alis dai suoi nonni, ci starò solo una settimana.>>, raccontai, <<Si, però mi raccomando telefono sotto mano.>>. Sorrisi, <<Certo mamma. Ci sentiamo, mi raccomando qualsiasi problema chiamami.>>, risposi e riattaccai.
Tornai dentro proprio quando Eddy finì di parlare, <<Fatti dire tutto da loro, adesso io ho da fare.>>, disse Eddy freddo uscendo prima di noi dalla stanza. <<Era mia madre. Sta bene e non ricorda niente!>>, esclamai e Ali ami abbracciò, <<Meno male, e le hai detto che vai via una settimana?>>
<<Le ho detto che sono dai tuoi nonni.>>, ammisi ridendo, <<E se chiamasse mia madre?>>
<<Non la chiamerà.>>.
Tornammo in camera, preparai la borsa con tutti i vestiti tranne quelli che servivano per la notte e la mattina seguente. Coccolai un po' Akira che nell'ultimo periodo era un po' escluso. E infine entrai in doccia.
La giornata era stata abbastanza lunga, ma avevamo deciso di andare al McDonalds sperando che Elena non mi facesse brutti scherzi, come la volta precedente.
Ci sedemmo intorno ad un lungo tavolo, ordinammo e iniziammo a mangiare.
Mi mancavano quei momenti, dovevo ancora parlare con Richy per la lettera e aveva pagato tutto Axel.
Iniziò a farmi male il polso, abbassai lo sguardo e stava brillando attraverso la garza, lo nascosi il più possibile.
<<Che hai?>>, chiese Edward muovendomi, scossi la testa, c'era qualcosa che non andava, <<Sto..bene.>>, risposi sorridendo e riprendendo a mangiare patatine.
Continuarono a parlare tra di loro, ma io mi guardai intorno.
Sentii delle voci familiari in lontananza, mi girai e li vidi. Pierre e Ice.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro