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Capitolo 27:

<<Com'è andata con tua madre?>>, mi chiese Richy appena mi sedei finalmente sulla sedia della mensa.

Non riuscii a parlare che qualcuno mi chiamò, Elena.

<<Che vuoi?>>, risposi scorbutica, <<Ti voglio parlare.>>, mi disse venendo vicino a noi, <<Dimmi.>>, risposi guardando Axel, che sicuramente aveva capito già tutto, <<È...come dire..privato.>>. Guardai ancora Axel che annuì, e lentamente mi alzai.

<<Volevo dirti che...>>, iniziò a parlare, intanto eravamo davanti alla palestra, <<Senza troppi giri di parole.>>

<<Ecco...non so come dirtelo...>>

<<Muoviti, ho da fare.>>

<<Presente quando mi hai trovato con Richy...>>

<<Senti, come ho già detto a tutti, l'ho superata, non mi importa più niente della vostra storia.>>, risposi irritandomi, <<È quello il punto. Non ci sono mai andata a letto.>>, spalancai gli occhi e inizia a ridere, <<Vi ho visto con i miei occhi.>>, ricordai, <<Si, ma hai visto la scena sbagliata nel momento sbagliato.>>

<<Sarebbe a dire?>>

<<Si ammetto che ero gelosa della tua relazione con Richy, oltre al fatto che mi piaceva, ci stavate anche insieme da tanto ed era un po' per vedere se ci sapevo fare.>>

<<Cosa diavolo hai fatto?!>>

<<Niente, ci ho provato con lui. Ma non ci è stato. Credimi quando ti dico che lui non mi ha minimamente pensato. Voleva solo te ed era ancora innamorato.>>, non dissi nulla, <<Poi naturalmente non accontentandomi del risultato, l'ho baciato, ho cercato di andare oltre ma non c'è stato verso. Ti amava e non credo ti avrebbe mai tradita.>>, disse, la mia mente in quel momento iniziò a capirci sempre meno.

<<Perché me lo stai dicendo?>>, chiesi, per tutto quel tempo Richy mi aveva detto la verità? Mi sono lasciata con l'amore della mia vita per...niente. Mi iniziarono a bruciare gli occhi.

Lei fece un sorriso, uno di quelli più malefici possibili, <<Ovvio, mi piace vederti soffrire.>>, rispose ridendo e andandosene.

Non ebbi nemmeno la forza per ribattere, mi sentivo come se tutta la mia vita non aveva più senso. Tutto quello che avevo fatto era sbagliato.

Lei mi aveva fatto credere l'opposto, è colpa sua se io mi sono lasciata con Richy, è colpa sua se ora sono qua a piangere, è colpa sua se non posso essere felice nella mia vita.

Mi asciugai le lacrime ed entrai in bagno.

Tutto il trucco era sciolto, mi era passata la fame e in quel momento l'unica cosa a cui riuscii a pensare era: Faccio Schifo.

Presi coraggio e tornai in mensa come se niente fosse successo.

<<Allora?>>, chiese curiosa Alis, <<Niente...voleva solo dirmi quello che gli aveva detto Eddy.>>, mentii, guardai Richy e mi venne un groppo alla gola, abbassai lo sguardo sul piatto e inizia a mangiare.

<<Tutto bene?>>, chiese Edward accorgendosi di qualcosa che non andava, <<Mia mamma ha detto che...mio nonno forse si deve ri-operare.>>, mentii, <<Oh, mi dispiace...>>, disse Andrè.

Finimmo di mangiare e poi decidemmo di andare al centro commerciale.

Axel mi prese da parte, <<Mia, so che adesso...>>

<<Sta zitto.>>, risposi abbracciandolo, <<Mi dispiace.>>, aggiunse baciandomi i capelli, <<Non so cosa fare.>>

<<Ormai è fatta, non puoi andare indietro nel tempo. Chiedigli scusa per aver dubitato di lui e...>>, lo fermai, <<Axel, ho sempre creduto che lui mi avesse tradito, non posso dirgli 'avevi ragione tu, ho dubitato della tua fedeltà, mi dispiace e ora che è tutto risolto, facciamo finta di niente?!'>>

<<Hai ragione...allora non dirgli niente.>>

<<Non posso far finte di niente!>>

<<Perchè no?>>

<<Perchè, Elena me lo ha detto adesso, proprio quando tutto mi stava andando perfettamente.>>

<<E se l'ha inventato?>>

<<Axel, ho visto il suo sorriso dopo la mia reazione, fidati, aveva ragione.>>

<<Se é come dici tu, allora la sua faccia quando andava a raccontarlo ingiro dove la lasci?>>, mi illuminò, aveva ragione, probabilmente era un'altra tattica, oppure per una volta aveva detto la verità.

Mi prese la mano, <<Mia, secondo me, poi potrei sbagliarmi, dovresti far finta di niente ok? Peggioreresti di nuovo la tua situazione con lui è litigheresti ancora con Elena.>>, aggiunse, <<Forse hai ragione. Per ora cercherò di scoprire quanto sia vera la faccenda.>>, risposi abbracciandolo di nuovo.

Andammo in camera mano nella mano, presi la borsa con dentro il portafoglio e infine uscimmo.

Raggiungemmo gli altri che intanto erano già ognuno nella propria auto, Lamborghini ovunque, ognuno con colore diverso però.

Appena arrivati parcheggiammo la macchina nel nostro parcheggio privato e demmo le chiavi al custode.

Girammo per i negozi ma non comprai niente, e infine decidemmo di andare al cinema, per vedere "Colpa delle stelle."

Uno dei film più belli e deprimenti della storia.

Senza nemmeno farlo apposta mi trovai seduta in mezzo a Richy e Axel, ogni tre persone c'erano i popcorn.

Quel film mi ricordava tanto la mia storia con Richy, tutto perfetto poi arriva quell'imprevisto che non ti aspetti che rovina tutto.

'Ti metti in bocca la cosa che ti uccide, ma non le dai il potere di farlo' era la frase più bella che avessi mai sentito.

A fine film cercai di trattenere le lacrime ma non c'è la feci, iniziai a piangere come un disperata trattenendo i singhiozzi mentre Axel e Richy mi guardavano quasi ridendo.

<<È deprimente ok?!>>, gli dissi prendendo un fazzoletto dalla borsa.

Appena si accesero le luci io e Alis corremmo in bagno, insieme alle altre ragazze presenti nella sala, avevo bisogno di piangere, piangere per tutto.

Sia io che Alis avevamo gli occhi tutti rossi e il mascara sciolto, fortunatamente un ragazza ce lo prestò.

<<Alis, non ti ho raccontato una cosa..>>, singhiozzai abbracciandola, <<Cosa?>>

<<Richy...non mi ha mai tradita...>>

<<Come fai a saperlo?>>

<<Elena.>>, la strinsi forte e lei mi accarezzò i capelli, <<Sei sicura che sia vero?>>

<<Sicurissima.>>.

<<I ragazzi sono tutti stronzi, sorella.>>, disse una dandomi una pacca sulla spalla prima di uscire, scoppiammo a ridere, <<Oddio!>>, esclamò Alis piangendo dalle risate sta volta. <<Dai è stata carina.>>, risposi, <<Troppo!>>.

Uscimmo dal bagno, e trovammo i ragazzi ad aspettarci, <<Una mi ha chiamato sorella!>>, risi, tutti scoppiarono a ridere, presi a braccetto Alis e uscimmo da quella sala.

-

<<<Mia!>>, urlò Ice dietro di me, non mi girai e continuai ad andare avanti, volevo e dovevo trovare Pierre.

<<Mia fermati!>>, urlò ancora, lo ascoltai e mi fermai, <<Ice, voglio parlare con Pierre.>>

<<Sta arrivando, seguimi ti porto da lui.>>. Mi prese la mano e mi portò davanti ad un castello era stupendo.

Semplicemente stupendo.

<<Questo è tuo, cioè il nostro castello.>>, disse Ice, lasciai la sua mano e appoggiai la mia sul portone enorme davanti a noi.

Ice bussò, e in pochi minuti una signora ci venne ad aprire. Aveva un camice nero con una scritta rosa 'Leyla', capelli neri corti, alta un po' meno di me, occhi azzurri, appena i corrucciarono i miei, lasciò cadere il vaso che aveva in mano, provocando un gran rumore.

<<Angelica...>>, sussurrò abbracciandomi e iniziando a piangere, <<È tornata!>>, mi esclamò nelle orecchie, guardai Ice che intanto era davanti a noi, <<Lei è Leyla, era la tua tata quando eri un bambina.>>, disse, non mi ricordavo di quella donna, ma dentro il mio cuore sapevo di volerle bene.

<<Shh va tutto bene.>>, le dissi accarezzandole la schiena, lei si staccò da me, <<Mi dispiace...ora pulisco subito.>>, disse chinandosi per raccogliere i pezzi di quello che rimaneva del vaso.

<<Lascia stare, ti posso dare del Tu, vero?>>

<<Certo!>>. Le sorrisi, Ice mi prese il braccio, un enorme corridoio c'era davanti a noi. Completamente perfetto, proprio come uno di quelli dei film.

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