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Capitolo 23:

Aveva sparato ad Alis. Cercammo di buttare giù la porta ma era impossibile, nessuno rispondeva, ma Alis peggiorava, la ferita rischiava si infettarsi se non si toglieva subito il proiettile. <<Alis, resisti ancora un po'...>>, sussurrai inginocchiandomi davanti a lei e le accarezzai i capelli, <<Ti voglio bene Mia. Nel caso io non ce la faccia...>>, la bloccai, <<Non dirlo nemmeno per scherzo!>>, esclamai, mi alzai e mi affacciai per guardare giù.

C'era un balcone a quattro metri di distanza da dove ci trovavamo noi, se fossi saltata mi sarei rotta sicuramente qualcosa.

<<Datemi le vostre cinture.>>, dissi correndo verso di loro, mi guardarono dubbiosi così spiegai il mio piano.

Tutti tranne me ed Alis portavano la cintura, allacciai le cinture tra di loro in modo che non potessero staccarsi o rompersi, <<Tenetemi forte ragazzi.>>, aggiunsi prima di legare l'ultima alla mia vita. <<Fa attenzione.>>.

Axel mi calò molto lentamente verso il balcone, mancava ancora un metro e qualcosa per arrivare al balcone, <<Finita!>>, urlò Richy, mi slacciai e molto saldamente mi attaccai alla cintura con le mani, proprio in quel momento arrivò una folata di vento che mi fece muovere e iniziare ad oscillare in aria, imprecai, le mani iniziarono a scivolare, <<Mia reggiti!>>, esclamò Axel, guardai in basso, dovevo scendere ma il balcone non era sotto di me, oscillavo troppo.

<<Sto cadendo!>>, urlai mentre perdevo lentamente la presa, mi iniziarono a fare male le braccia, guardai ancora una volta in basso, il balcone era proprio sotto di me così urlando lasciai la presa.

Le mie gambe cedettero per l'atterraggio facendomi cadere e picchiare per l'ennesima volta la testa.

Il cielo ruotava per poi stabilizzarsi e tornare normale. Mi alzai barcollando, <<Mia stai bene?>>, urlò Axel, <<Tutto apposto!>>, esclamai alzando i pollici in aria, andai verso le vetrate, presi un vaso quadrato che c'era per terra e con tutta la forza che avevo lo gettai contro il vetro, che frantumandosi in mille pezzi fece molto rumore.

Infilai la mano nel buco che si era aperto, presi la maniglia, e la girai facendo aprire la porta ed entrai.

La signora seduta sul letto urlò vedendomi e prese il telefono.

<<Signora, FBI, chiami la reception e le dica che una ragazza sta male all'ultimo piano.>>, dissi proseguendo verso la porta, <<E chiami qualcuno per aggiustarle il vetro.>>, aggiunsi prima di chiudermi la porta alle spalle.

Più velocemente possibile salii i due piani di scale. Arrivata davanti alla porta notai un biglietto, lo presi e senza farci molto caso, me lo misi in tasca.

Provai ad aprirla col l'impronta ma non funzionava, era bloccata, bussai alla porta, <<Non funziona!>>, urlai, <<Il piede di porco!>>, urlò Edward, chiamai l'ascensore e andai al primo piano dove c'era una stanza riservata a noi. Velocemente entrai, presi quello che mi serviva e in men che non si dica ero di nuovo sopra.

<<Mia, muoviti! Alis sta perdendo troppo sangue!>>, urlò Andrè, infilai un pezzo tra il piccolo spazio libero che c'era vicino allo stupide, <<Mi sto muovendo, non ci riesco!>>, esclamai mettendo più forza possibile, non si muoveva di un millimetro, forse il biglietto che avevo trovata avrebbe potuto aiutarmi...

Lo presi dalla tasca, c'era solo una parola 'Muori', era la scrittura di Elena! Non ci credo aveva assunto un cecchino per uccidermi!

Con tutta quella rabbia che possedevo spinsi con tutta la forza che avevo e finalmente si aprì con un sonoro TAC.

<<Alleluia!>>, esclamò Richy, <<Ehi! Non è stata una passeggiata!>>, esclamai aiutando Axel a portare Alis in infermiera da Barbara, <<C'è mancato poco ragazzi.>>, ci informò lei, <<Ora come sta?>>, chiesi sentendomi maledettamente in colpa , <<Molto meglio, sta riposando, tra un oretta potrete vederla.>>, rispose mandandoci via, la ringraziai e insieme agli altri andammo da Eddy per fare rapporto.

<<Cos'è successo?>>, chiese sedendosi, <<Perché non lo chiede ad Elena?>>, ribattei stirando il biglietto che avevo stropicciato e mettendolo sulla sua scrivania, <<Cosa intendi dire?>>

<<C'era questo vicino alla porta quando cercavo di aprirla, è la sua scrittura. Ne sono sicura.>>

<<Capisco che tu sia arrabbiata con lei, ma darle addirittura la colpa...>>

<<Impronte digitali? Ci scommetto quello che vuoi.>>, lo sfidai, sarà anche il mio capo ma avevo ragione e doveva ascoltarmi, <<Ok.>>.

Prese il foglio, e uscì dal suo ufficio, <<Ma sei scema?!>>, esclamò Richy.

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