Capitolo 20:
<<Pierre, non voglio morire!>>, esclamai tirandolo per il colletto della sua camicia, <<Angelica, calmati! >>, urlò lui prendendomi per le spalle, guardai il mio corpo senza vita, alcuni stavano cercando di rianimarmi, altri correvano fuori per chiamare aiuto, e io lentamente stavo impazzendo.
<<Ok, è giunto il momento.>>, affermò, lo guardai confusa, mi prese il polso sinistro, me lo strinse forte, <<Così mi fai male...>>, soffocai un grido, lui iniziò a dire parole senza senso, poi strinse di più la presa e mi venne una fitta di dolore, una delle più forti che io abbia mai sentito.
Mi scesero le lacrime, lui lasciò la presa lentamente, guardai il mio polso, c'erano due ali bianche, quasi grigie, che brillavano.
Il dolore stava aumentando, <<Ti spiegherò tutto più tardi, ora devi solo fidarti di me.>>, sussurrò, appoggiò il suo polso dove anche lui aveva quel tatuaggio, mi sentii riempire di energia, un'energia pulita. Che mi stava facendo rinascere.
Dopo svariati tentativi i medici lasciarono la mia stanza e coprirono il mio corpo con un telo bianco, <<Pierre...>>, sussurrai iniziando a piangere e tremare, mi sorrise dolcemente e il buio mi inghiottì.
Aprii gli occhi di colpo e mi tirai su a
sedere, ero quel lettino di ospedale che avevo visto dall'alto, guardai il monitor, stavo di nuovo bene.
Il polso riprese a farmi male, abbassai lo sguardo e vidi quel tatuaggio. Ero convinta si essermelo solo immaginato...
C'erano delle garze vicino a me, ne presi una e l'avvolsi intorno al mio polso.
Mi tolsi la flebo che avevo, e premetti il pulsante per chiamare l'infermiera.
Poco dopo la porta si aprì, il dottore che venne da me sbiancò, seguito dai miei amici che appena mi video mi corsero ad abbracciare.
Stavano tutti piangendo, cosa diavolo mi era successo?
<<Ci hai fatto spaventare!>>, singhiozzò Alis, <<Mi sono spaventata anche io.>>, risposi ridendo nervosamente, <<Dovremmo farti delle analisi per verificare che sia tutto apposto.>>, si intromise il dottore, <<Certo.>>, risposi, mi toccai la testa, <<Potreste uscire un attimo? Vorrei parlare con la signorina Nina da solo.>>. I miei amici annuirono e uscirono dalla stanza, <<Come si sente?>>
<<Benissimo, mi è passato tutto!>>
<<È strano perché abbiamo provato a rianimarla...ma lei era morta per dieci minuti...>>
<<Ho visto.>>, mi uscì dalla bocca, e il dottore non capì, <<Era come se fossi in questa stanza con voi...>>, aggiunsi, lui si schiarì la voce.
<<Dovremmo farle degli esami, per accertarci che vada tutto bene, la terremmo qua questa notte.>>, concluse e io annuii.
Poco dopo uscì ed entrarono i miei amici, <<Ci avevano detto che eri...>>, si bloccò Alis stringendomi forte, <<Lo so...>>, intervenni, <<Come lo sai?>>
<<Ero proprio li sopra...ho visto tutto e ho avuto paura...>>, affermai, uno ad uno mi abbracciarono, <<Hanno detto che per loro è stata una cosa impossibile...cioè ho fatto tutto io insomma...>>, continuai immersa nei miei pensieri.
Nessuno parlò per un po', <<La missione l'avevate finita?>>, chiesi guardando la benda intorno al mio polso, <<Si, David è letteralmente impazzito...>>
<<Per Doroty?>>
<<Si...ci teneva tantissimo, e non crede che si sia suicidata.>>. Mi coprii il viso con le mani, l'avevo uccisa. Io avevo ucciso Doroty. La stessa persona che mi aveva salvato la vita una volta.
<<Mia, era o te o lei. Sei stata costretta...>>
<<Potevo evitarlo...>>, sussurrai, solo adesso il rimorso iniziava a farmi male, era sempre così.
<<No, Mia, non iniziare così..>>, disse Alis prendendomi la mano, <<Lei mi aveva risparmiato...>>, ormai non riuscivo a pensare ad altro tranne al suo sangue, qualcuno bussò alla porta, alzai lo sguardo, era il dottore, dovevo andare a fare gli esami.
Lo seguii senza dire una parola, feci tutti gli esami che mi disse di fare, <<Come te lo sei fatta?>>, chiese indicando il buco sul braccio, <<Non lo so.>>, conclusi, <<È una ferita d'arma da fuoco.>>. Lo guardai e scossi la testa, <<Devo chiamare per forza la polizia.>>, disse, <<Aspetti in stanza, la chiameremo per gli esiti.>>, disse lui. Annuii. Appena entrai mi chiusi la porta alle spalle, loro mi guardarono preoccupati.
<<Muoviamoci, dobbiamo andarcene! Hanno visto il braccio e stanno chiamando la polizia!>>, esclamai, <<Chiamo Eddy.>>, concluse Richy, mi chiusi in bagno a cambiarmi, rimasi scioccata da quel che vidi allo specchio, sembravo un panda, il trucco mi era colato, i capelli erano uno schifo e non ero nella mia forma migliore.
Mi sistemai il più possibile, mi cambiai e uscii da li.
<<Mi raccomando non ditemi che sembravo un panda!>>, esclamai uscendo dal bagno con in mano la specie di tenda che aveva avuto addosso fino adesso.
Alis rise, <<Non aspettiamo i tuoi risultati?>>
<<No. Alis andiamocene, muoviti!>>, esclamai, uscimmo dalla stanza correndo, e nel giro di pochi minuti eravamo nel furgone prenotato da Eddy.
Mentre stavo chiudendo la portiera, una fitta mi colpì proprio sotto la benda, mi aiutai con l'altra mano e la chiusi giusto in tempo prima che Edward facesse una curva.
Sospirai e mi strinsi forte il polso, sfortunatamente per me Alis se ne accorse, <<Cos'è quella benda?>>, chiese alzando la voce, attirando l'attenzione di tutti i presenti.
<<Mi hanno fatto male...quando mi stavano...rianimando.>>, balbettai sorridendo, dentro di me stavo morendo ma non potevo ammetterlo.
<<Fa vedere...>>, scossi la testa, <<Non è niente.>>.
Raggiungemmo l'aereo porto, Eddy mi chiamò, <<Pronto?>>
<<I tuoi esami sono tutti perfetti, non hai più niente di niente...come stai?>>
<<Sto bene, grazie.>>
<<Perfetto, tornate qua così ti facciamo una visita completa.>>, disse riattaccando. Annuii.
Il volo di ritorno è stato il più silenzioso di tutti, la squadra di Elena era già partita, eravamo solo noi. Io ascoltavo la musica, Axel dormiva, Alis giocava a carte con Richy, Edward e Andrè erano gli unici che parlavano di qualcosa.
Finalmente l'aereo arrivò a destinazione.
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