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Capitolo 19:

<<Mia! Mi hai fatto morire di paura!>>, esclamò piangendo, mi misi seduta, la feci girare e cercai di slegarle le mani, dopo vari tentativi ci riuscii.

La prima cosa che fece fu abbracciarmi, abbracciarmi forte.

<<Dov'è lei?>>, mi chiese sciogliendo quell'abbraccio, non risposi, ogni volta che moriva qualcuno mi sentivo incolpa, mi sentivo morire dentro perché sapevo che non avevo il diritto di decidere la fine della loro vita.

Lei mi strinse forte, <<Hai dovuto farlo, o sarebbe toccato a te...>>, mi sussurrò, aveva le mani sporche del mio sangue, la allontanai da me, il dolore si fece più intenso e ricominciai a vedere bianco.

<<Alis...sto svenendo...>>, riuscì a dire prima che mi si richiudessero gli occhi.

-

Mi sentii alzare da delle braccia robuste, non volevo aprire gli occhi, mi faceva male cercare di reagire a quel dolore, mentre tenere gli occhi chiusi mi rilassava, il dolore era più lieve e tutto sembrava perfetto, <<Oddio...>>, disse una voce un po' lontana, <<L'avrebbe uccisa, la sentivo urlare Ed...quella li era una pazza psicopatica!>>, si aggiunse un'altra, non riuscivo a capire da chi provenissero, <<Eddy, la missione non so se riusciamo a continuarla.>>, parlò un'altro, sentii qualcosa di morbido sotto di me, mi decisi ad aprire gli occhi, vidi tutti i miei amici che mi stavano aiutando, partendo da Alis che stava vicino a me sussurrandomi qualcosa, Richy che ripuliva la scena, Edward che lo aiutava, André che aiutava Alis e infine Axel che mi teneva fra le sue braccia. Sorrisi. E tutti i rumori in quella stanza tornarono insieme al mio dolore.

<<Mia ti prego...>>, continuava a dire Alis, <<Sono ancora viva...>>, dissi con un filo di voce, lei sorrise finalmente e mi strinse la mano.

<<Ehi...va tutto bene...>>, disse Axel baciandomi la fronte, <<Grazie...>>, dissi, il bianco iniziava a farsi rivedere al posto delle persone, deglutii e mi preparai a vedere ancora buio.

Ma qualcosa andò storto perché invece del buio, tornarono le persone intorno a me.

Dopo aver ripulito la scena, trovato una scusa plausibile per la sua morte accidentale, aver preso il CIP ed essere scomparsi dalla zona, arrivammo all'hotel.

In tutto questo io ero rimasta in stato semi-cosciente.

Axel mi appoggiò sul divano appena entrammo, <<Ok, chi è il più bravo in medicina?>>, chiese Axel girandosi verso gli altri, Alis alzò la mano, e si avvicinò vicino a me, mentre gli altri poggiarono le cose per terra, <<Però mi servono le giuste cose....>>, aggiunse lei, <<Dentro la mia valigia...>>, risposi, iniziavo di nuovo a vedere bianco, <<Fatela rimanere sveglia! Sarà la quinta volta che perde i sensi!>>, urlò lei ma non fecero in tempo che svenni per l'ennesima volta.

Mi svegliai con un gran mal di testa, ero sul divano ed era giorno. Ero svenuta per così tanto?

Riuscii ad alzarmi lentamente, la testa mi faceva ancora male, sapevo che Alis non avrebbe potuto far granché, mentre il braccio era avvolto da una fasciatura stretta. E faceva meno male di prima.

Facendo un passo alla volta arrivai in cucina, tutti stavano ancora dormendo sfiniti per la giornata, aprii il frigo è presi dell'acqua.

Era così rinfrescante...ancora quel bianco tornò a prendersi gioco di me, tornai sul divano, nel frattempo Alis si era svegliata ed era venuta vicino a me, <<Come ti senti?>>, mi aveva detto, io guardandola avevo sorriso per non farla preoccupare ma dentro di me sapevo che c'era qualcosa che non andava.

<<La testa sta meglio?>>, chiese, non riuscii a mentirle, <<Sto per svenire di nuovo...>>, sussurrai appoggiandomi a lei, <<Appena si svegliano ti portiamo in ospedale.>>, aggiunse, <<Voglio Pierre...>>.

-

Senza pensarci alzai le mani per stiracchiarmi e urlai per il dolore svegliando gli altri.

<<Scusate...>>, dissi, mentre uno ad uno sbadigliava, <<Come stai Mia?>>, chiese Axel, lo guardai e scossi la testa, <<Portatemi all'ospedale vi prego.>>, dissi con le lacrime agli occhi, erano tutti stupiti, ero la prima a dire di non volere mai andare all'ospedale, dovevo sentirmi proprio male.

<<Oddio, deve essere veramente grave...>>, le ultime parole che sentii prima di svenire di nuovo.

La mia memoria iniziava come a sgretolarsi, non mi ricordavo quello che avevo fatto negli ultimi cinque minuti.

Sentii una puntura sul braccio destro, volevo aprire gli occhi ma non si mossero, <<Che sta succedendo?>>, chiesi, riuscivo a vedermi, sdraiata su un lettino di ospedale, i medici intorno a me che correvano di qua e di là.

<<Andrà tutto bene..>>, disse Pierre alle mie spalle, <<Che sta succedendo?>>, continuai, <<Sei in uno stato di coma, hai avuto un trauma cranico..>>

<<Oddio...>>

<<I miei amici?>>

<<Sono fuori, ti stanno aspettando.>>. I medici si davano da fare per tenermi in vita, ad un certo punto sentii un rumore assordante, guardai il monitor. E quello che vidi mi lasciò senza parole: nessun segno di vita.

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