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Capitolo 2 - Lucia e Laura, Due Minimaliste Estreme [Parte 2]


Una volta terminata la cena, si alza dal tavolo. Sciacqua il piatto nel lavello, e viene chiamata dalla madre. "Lucia, adesso cosa devi fare?" – "Devo chiamare la mia amica, mi cercava prima... però studiavo, quindi non ho risposto." La risposta arriva con un sospettoso tono interrogativo. "Chi è? Per caso è Laura?"

La figlia maggiore mostra stupore, poiché in genere non riceve questo tipo di domande dalla genitrice. "Sì, è lei, forse deve dirmi qualcosa d'importante... Perché, mamma?" Quest'ultima sorride per la prima volta in tutta la serata. " È una così bella ragazza! Mi fa piacere che siete sempre in contatto..." – il sorriso scompare di già – "...però non seguirla nei suoi sport violenti, mi raccomando." Le risponde in modo diverso rispetto i suoi pensieri. (Come si permette di dire che la mia bella guerriera pratica sport violenti? Però forse ha ragione, alle volte si fa male davvero...) "Nono, gliel'ho detto più volte che sono contro la violenza e che sono negata per quelle attività, però lei lo fa perché le piace; non è aggressiva fuori la palestra." – "Brava..." – (Ogni tanto sono costretta a mentire, altrimenti la prenderebbe in antipatia...)

Si dirige verso la sua stanza, e mentre scorre la porta, si volta un attimo verso la tavola da pranzo. "Luana, appena finisco di parlare con la mia amica stiamo un po' insieme." Non attende la replica perché è ansiosa di impugnare il telefonino.

Chiude velocemente la porta, e noncurante dell'oscurità che la circonda, si stende sul letto occidentale ricoperto da un piumone rosso, ricamato da numerosi cuori gialli distribuiti equamente su tutto il tessuto. Clicca su "videochiamata".

Dopo due squilli, prepara il suo più bel sorriso per nascondere ciò che le è accaduto a cena.

Sullo schermo appare il volto della ragazza che ha scrutato in foto con tanto affetto. (Meno male, non si è fatta male alla faccia...)

"Buonasera, abitante del regno dei giganti!" Dall'altro lato appare un sorriso radioso, e risuona una voce molto energica. "Buonasera! Mi sa mi ci vuole ancora qualche annetto prima di poter entrare in quel regno. Comunque aspetta un attimo..."

Tenendo la mano ferma sul cellulare, Laura cammina fino al letto per distendersi a sua volta.

Entrambe lanciano baci affettuosi mimati dalle labbra. Poi Lucia continua l'affettuoso botta e risposta. "Guardatela quant'è figa, tutti i capelloni sexy sul letto come le principesse delle favole!" – "Io sono tutto tranne che una principessa." La ragazza dalla pelle più chiara ricorda di dover chiedere che: "Amore, ho visto la tua chiamata. Scusami se non ho risposto, stavo studiando... mi dovevi dire qualcosa?" La mora dai capelli lunghi fa cenno di no con la testa. "Nono, non ti preoccupare, comunque ti volevo dire che ho visto quel ragazzo, quello delle foto su Facebook... ci dovevi uscire oggi, ma l'ho visto con una comitiva di maschi e femmine prima che entravo in palestra." – (Tutto qui? E io che pensavo si fosse fatta male...) "Ah, non ci siamo più visti perché io ho capito che con i compiti sarebbe andata per le lunghe. E allora mi scocciavo di vederlo per poco tempo".

La ragazza sportiva assume un'aria interrogativa. "Lucia, ma ci tieni o no? Non ti da almeno un pizzico di fastidio che si vede con altre ragazze?" Replica scoppiando a ridere. "Ma dai, Laura, cosa dici? Siamo usciti una volta sola, come fai a dire che io possa essere gelosa? Al limite usciamo domani, e vediamo se è il caso di continuare. Lui non mi convince più di tanto, ce l'avevo il dubbio che ne frequenta una al giorno..." Viene interrotta. "E allora lascia perdere, amore. Si vede che non te ne frega niente. Comunque chi lo sa, finché non lo vedi con un'altra baciarsi non si può mai sapere." – "Stavo dicendo... anche se fosse, voglio vedere al secondo appuntamento se cade in superficialità. Però, se non ci sto bene, le frequenta due, tre, dieci, nessuna: addio lo stesso..." – non le dà il tempo di formulare una conclusione sull'argomento; prova a cambiare discorso – "...Comunque, tesoro, hai studiato geografia per domani?" Gli occhi acquamarina mutano completamente. "No, non tanto. Dopo pranzato ho studiato un paio d'ore altre materie, ma proprio la geografia no. Poi sono andata in palestra e pace." Nel pronunciare quelle parole, un sorriso si disegna sulle sue labbra sottili. "Laura, ma perché sorridi? Comunque ti do una bella notizia. Io ho studiato tre ore per la ricerca, e domani voglio offrirmi. Facciamo che sperando la prof. accetti, io mi sacrifico per te e tutta la classe... cerco di dire più possibile così state a posto".

L'immagine sul cellulare oscilla rapidamente. "Ma amore, grazie, grazie! Ti amo!" Lucia riceve molti baci virtuali dalla cara amica. "Prego, io mi sono veramente impegnata, quindi non voglio sentire ragioni, se quando entriamo qualcuno dice "geografia interrogazione", mi ci metto a sgomitare!" Arriva una risposta ricolma di gioia. "Sì, se ci provano li prendo io a pugni, così risparmi di rovinarti le spallucce!"

Ridono entrambe di gusto, e dopo alcuni secondi di silenzio, la ragazza dai capelli più scuri mostra un altro sorriso a bocca chiusa. Le viene chiesto di nuovo: "Che c'è amore, perché sorridi? Per caso è andata bene in palestra?" Subito prima della risposta i suoi occhi si allargano. "Sì, alla grande! Ho fatto incazzare due ragazze durante lo sparring, sapessi che spasso!" La ragazza dalla pelle più chiara sospira, come ad aver immaginato preventivamente un'ottima prestazione giornaliera. "Come due ragazze? Non siete tutti una famiglia come mi dici da mesi?" – "Alcune ragazze vengono solo per allenarsi senza far amicizia, tra cui queste due. Pensa, le ho affrontate contemporaneamente, e le ho colpite in faccia insieme. Non sanno ancora parare, quindi se la prendono a male." La bionda tenta di difenderle, immaginando il dolore che hanno provato. "Ma saranno inesperte, perché infierisci?" – "No, io non infierisco, te l'ho detto più volte che mi fermo ogni tanto per dare consigli a maschi e femmine indistintamente. Loro due non vogliono ascoltarmi, quindi così va a finire. Non sono mie amiche quindi s'arrabbiano con me, quando dovrebbero prendersela con sé stesse. Io cerco di farci amicizia, ma se mi rigettano, andassero ad allenarsi con altre principianti, così almeno si divertono al posto di rodersi l'anima." – "Di tutta questa pantomima ho solo capito che loro vogliono divertirsi e basta... quindi hai ragione, se sanno che sei esperta sbagliano..." – le viene in mente un'altra domanda ­– "Ma ora, dopo la faticaccia di combattere contro due avversarie e tutti gli allenamenti, non ti senti stanca?" Il movimento della sua testa dice tutto. "Assolutamente no, mi sento piena di energie. A quest'ora l'adrenalina scorre ancora forte. Più tardi invece se mi metto davanti la televisione o davanti al PC, mi viene un sonno della malora".

Dall'altro lato della casa si odono delle urla "Virus, virus, no, no!...", dunque Lucia interrompe il discorso che l'amica tanto ama. (Dannazione, proprio ora doveva lamentarsi Luana?) – "Scusami, Laura, mi allontano un attimo...mia sorella scalpita." Un sospiro ricolmo di fastidio riecheggia dal cellulare. "...Va bene, Luci, rimango in linea..."

Mentre si allontana, dal letto si sente vagamente la voce femminile. "Maledetto autismo e chi l'ha inventato!" – (Scusami amore, davvero... non voglio che tu aspetti me... sono costretta...)

Lucia vede sua madre abbracciare la figlia minore: non più seduta mostra 1.45 d'altezza. La raggiunge camminando a passo spedito, e allarga il braccio destro per accarezzarle i capelli. Tenta di nascondere la sua noia dinanzi quella situazione a cui è abituata da anni. "Lua, dai, calmati... va tutto bene..." La donna volta lo sguardo verso la figlia maggiore, comprendendone le buone intenzioni. Decide di limitarsi a tener ferma la bambina agitata.

"Luci, qui viene il virus e ci uccide! Ci uccide!" Avvicina le sue sottili labbra alla guancia sinistra, e nonostante la testa sfuggente della sorellina, riesce a darle calorosi baci. Luana inizia così a reagire positivamente, smettendo di divincolarsi dalle grosse braccia della madre. "Guardami, Luana... ti fidi di me?" (Ma che sto dicendo, si fida solo quando vuole...) – "Sì, mi fido, di te, Luci, ma il virus..." La voce della ragazza dagli occhi azzurri diviene forzatamente dolce. "Il virus è cattivo, lo so, ma la Cina è dall'altra parte del mondo. Ci penseranno i medici a salvarci dal virus".

L'adulta non vuole più star a guardare; la sua presa diviene un abbraccio. "Luana, tu sei tanto brava, sei intelligente, capisci che non c'è pericolo." Lo sguardo della piccola fissa il vuoto. "Sì, okay, okay, allora virus cattivo non ci uccide".

Lucia comprende di aver fatto il suo dovere, dunque fa l'occhiolino alla madre, e le indica con gesto facciale che torna dalla sua amica. Quest'ultima annuisce. (Bene, il permesso me l'ha dato. Arrivo Laura...)

Richiusa la porta, dal cellulare si sente un leggero tonfo, seguito da un verso di dolore.

Impugna nuovamente l'accessorio, ed è visualizzato il soffitto della stanza dell'amica. "Laura? Laura, che è successo?" I lamenti continuano. A sforzo viene pronunciato dall'altro lato dello schermo: "Porca di quella... puttana... scusa... un attimo e arrivo..." La ragazza dalla pelle lattea è spaventata, ma tenta di nasconderlo. "Va bene, ma fai piano, nessuna fretta".

Dopo circa un minuto di apprensione, ricompare davanti lo schermo. Ha il viso leggermente arrossato. "Per aspettare te mi sono messa a fare le flessioni. Sono arrivata a trenta, ma non ho messo in ordine la stanza, quindi ho posizionato la mano destra su qualcosa di scivoloso. E ho preso una botta assurda. Merda..." Dalla paura passa alle risate. "Dai, ti dimentichi sempre di ordinare la stanza! Ogni volta che vengo da te è un labirinto per sedermi." Entrambe ridono, ma la vittima del capitombolo in modo decisamente forzato.

Lucia vuole ancora divertirsi. "Amoreeeee..." – "Dicaaaaa..." – "Con quelle guance arrossate sembri una troia!" L'affannata ragazza risponde a metà tra il divertimento e il fastidio. "Dai, Lucia, non trattarmi da ragazza facile..." – "Magari non facile in quel senso, ma è troppo facile volerti bene!" Le due ragazze ridono contemporaneamente. Subito dopo, Laura lancia baci alla migliore amica con la mano sinistra; poi muta la sua voce energica in pura dolcezza. "Ti voglio anch'io un mondo di bene, Luci!" – Non le dà tempo di replicare – "A proposito, si è calmata tua sorella?" Alza e abbassa la testa mentre le risponde. "Sì, tutto a posto. Continuava a dire virus..." ­– le viene in mente del telegiornale – "...Amore, a proposito di virus, ma tu hai sentito parlare di un certo Corona... qualcosa?"

Un chiaro mugolio viene emesso dallo smartphone. "Ora che ci penso... sì, ne abbiamo parlato alcuni giorni fa in palestra. Pare si chiami Coronavirus." La sua amica del cuore riparte con le grasse risate che si è fatta davanti la TV. "Hai visto che cazzate? Dalla Cina con furore, il virus che colpisce le vie respiratorie delle sue sventurate vittime." La risata della bella mora risuona in tutta la stanza. "Sì, hai ragione..." – continua a ridere di gusto – "...siamo quasi tutti d'accordo che se si presenta fuori la palestra, coi nostri anticorpi lo prendiamo a calci in culo!"

Sghignazzano di gusto come se la distanza non le stesse separando. Poi, la più alta tra le due continua. "Però ci sono un paio di ragazzi, che pensano "Il virus secondo me arriverà nel nostro Paese, perché in Cina abbiamo una marea di turisti", e volevo rispondergli "Ma ci facessero il piacere!" – "E perché non gliel'hai detto, allora?" – "No, come ti ho spiegato più volte, tra noi c'è un profondo rispetto quando non facciamo sparring, maschio o femmina che siamo, quindi io non dico mai in modo plateale che non sono d'accordo. Al massimo glielo dico scherzosamente, ma li amo tutti; quindi mai vorrei offenderli sul personale." Gli occhi azzurri divengono carichi d'ammirazione verso l'amica del cuore. "Bellissimo questo rispetto, amore! Però secondo me, non facevi male se dicevi loro che la pensi diversamente." – "Praticamente lo hanno fatto altri, mi hanno tolto le parole di bocca..." – termina con molta energia vocale – "...ma in ogni caso, siamo pronti a farci il mazzo per accoglierlo a casa nostra! Il Coronavirus non ci fa paura!" – "Brava, mi piacete tutti sempre di più!"

La giovane adolescente, si rende conto che è passato del tempo da quando ha chiamato la sua migliore amica, dunque è costretta a concludere. "Senti amore, io ora devo chiudere... devo stare un po' con Luana. L'ho trascurata durante il pomeriggio, dunque rischia di andare di matto e non farci dormire..." Laura mostra sullo schermo un volto sconsolato. "Sì, capisco, allora non farla aspettare, ci vediamo domani fuori scuola!" – "Sempre che tu non dimentichi di legare i capelli prima di andare a dormire, altrimenti non li aggiusti neppure per le otto del mattino." Scoppia a ridere, mentre viene ricompensata da un largo sorriso della ragazza dagli occhi acquamarina. "Sì, ci proverò! Buonanotte amore mio!" – "Buonanotte, guerriera!" Avvicinano le labbra sullo schermo dei loro rispettivi cellulari, simulando un caloroso bacio sulle labbra.

Clicca su "termina", per poi visualizzare a schermo intero la foto che immortala entrambe. "Ti voglio troppo bene!... Se non fosse per te, cadrei depressa quando Luana si agita. Ti salverei mille volte dalle materie che non studi... domani sarà una delle tante!"

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