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SAM


Y/N sta per your name (il tuo nome)
Immagina: Sam x Reader AU

Spingi il tuo carrello cercando tra gli scaffali quello che c'è scritto sulla tua lista della spesa soffermandoti sulle caramelle.
Nonostante la tua età sembra che tu faccia la spesa per una bambina,
ti sei trasferita ad Austin un po' di tempo fa principalmente per lavoro ma non ti dispiace vivere da sola in questa grande città.

-Cazzo però..-
Imprechi a bassa voce cercando di stare sulla punta dei piedi per arrivare ai ripiani più alti dove tengono quelle gommose, stai per abbandonare quando alle tue spalle compare una figura maschile che prende il pacchetto colorato porgendotelo.

-Ti ringrazio.-
Ti giri rimanendo quasi abbagliata dalla bellezza di quell'uomo, i suoi occhi ti scrutano con attenzione.
-Di nulla.-
Sorride tornando alle sue faccende.
Per tutta la mezz'ora che spendi all'interno del supermercato continuate a ritrovarvi tanto da averlo anche davanti a te alla cassa, la situazione sta diventando imbarazzante.
Pensi che sia tutto finito quando riponi i tuoi sacchetti nel baule della tua auto ma nel momento in cui lo richiudi e ti volti te lo ritrovi davanti e la cosa ti provoca un urlo.

-Non pensavo di provocarti questo.-
Fa una risata indicandoti mentre tu cerchi di riprendere fiato.

-Sai sei spuntato dal nulla, così a caso. Non ti conosco quindi mi sono spaventata.-

-Sono Sam, Sam Winchester.-
Si presenta allungando la mano nella tua direzione, ricambi la sua stretta presentandoti.

-Io sono y/n, non ti ho mai visto qui in giro.-

-Sono arrivato qui due giorni fa, sto cercando di visitare un po' il posto ma non ho trovato una buona guida sai dove posso trovarla?-
Capisci subito che cosa intende, sei single, non esci con un tipo da mesi e non pensi che quest'azione possa andare male.

-Ce l'hai qui davanti.-
Ti fai avanti alzando le spalle come se la tua frase fosse una cosa ovvia e questo lo fa ridere.

-Potremmo andare a prendere un caffè e poi mi fai vedere qualcosa.-

Era una specie d'invito?
Smetti di pensare e accetti informandolo che sareste benissimo potuti andare a piedi visto che la caffetteria è a qualche passo da lì.
Vi ritrovate con due tazze di caffè tra le mani e a parlare della vostra vita cercando di conoscervi ti più visto che non sapevate nulla l'uno dell'altro.
Prendi un sorso della tua bevanda calda ascoltandolo attentamente.

-Mi chiamo Sam, ma questo te l'ho già detto.
Lavoro in uno studio legale ed è per questo che mi sono trasferito qui, mi hanno dato un posto più importante e ne sono molto felice.
Mi piace molto leggere quando ho tempo o andare a correre.-
Ti parla come se foste amici da una vita, lo osservi attentamente cercando di capire a primo impatto che tipo di persona è.
Capisci subito alcune piccole cose come che non è sposato perché non c'è nessuna fede al suo dito, si tocca i capelli a volte ma non lo prendi per un segno di nervosismo anche perché non dovrebbe averne al contrario di te.
-Ora tocca a te.-
Ti risveglia dai tuoi pensieri incoraggiandoti a raccontare.

-Allora sai già come mi chiamo quindi non lo ripeto.
Faccio l'infermeria all'ospedale qui ad Austin, mi è capitato di vedere qualsiasi cosa intendo abbastanza schifosa quindi ho lo stomaco forte.-
Alzi il pugno come segno di vittoria ridendo insieme a lui.
-Abito poco lontano da qui, mi piace molto fare lunghe camminate, c'è un parco qui vicino che è stupendo adoro sedermi sul prato e ascoltare i rumori che ci sono attorno a me in pace.
Oh bere moltissimo caffè, solo che poi divento iperattiva e parlo troppo velocemente come ora.-
Porti una mano sulla bocca per stopparti abbassando il volto in imbarazzo per la tua parlantina.

-Non mi dispiace il tuo parlare, potremmo andare a fare una passeggiata e magari potresti farmi quel bel parco che ti piace tanto.-

Senti una strana connessione tra voi due come se vi conosceste da tempo e non da solo poche ore.
Si offre di pagare anche per te ma rifiuti subito dicendo che non è un dovere di farlo; insisti per pagare anche il tuo ma lui non vuole sentire storie e finisce per farti cedere.

Camminate tranquilli arrivando nel luogo di cui gli hai appena parlato che dista davvero poco dal bar, ti siedi su uno spiazzo verde lasciando che anche lui si mettesse di fianco a te dopo aver lasciato le sue borse della spesa.

-Io abito proprio lì.-
Indica una villetta girandosi verso di te notando il tuo stupore.
Non ti sembrava il tipo da quel genere di abitazione.

-Oh è.. grande.-

-Sì, sono sempre convinto che più spazio hai meglio vivi.-
Afferma iniziando a spiegarti il perché della sua scelta di una casa così ampia prettamente per questioni di lavoro.
-Almeno accolgo bene i miei clienti.-

-Direi di sì.-

-Vuoi venire a vedere com'è dentro?-
Chiede in modo cordiale, vi alzate entrambi andando insieme verso l'abitazione.
Appena arrivati davanti alla porta la apre facendoti entrare per prima in modo gentile.
Osservi le mura ancora spoglie da qualsiasi cosa, e tutti gli scatoloni ammassati per le stanze.

-Scusami per il disordine non pensavo di far entrare qualcun'altro qui.-
Ti dice portandoti in cucina cercando di spostare delle cianfrusaglie sparse per l'isola della cucina.
Incominciate a parlare di nuovo sempre con una naturalezza che ti lascia quasi perplessa, perché ti senti così bene con uno sconosciuto?
I suoi piccoli movimenti come arricciare le labbra e mordicchiarle intercalando tra le parole, la sua voce grave ti portano a prestargli molta attenzione tanto da non accorgerti il tempo che passa così veloce, infatti quando scorgi dal tuo telefono l'orario ti alzi di scatto.

-Oh santo cielo io dovrei iniziare a lavorare tra meno di mezz'ora.-
Esclami recuperando le tue cose quasi correndo fuori.

-Aspetta!-
Ti ferma prima che tu possa oltrepassare l'uscio di casa e ti passa il suo telefono.
Lo guardi un po' confusa ma poi capisci subito lasciandoti scappare un verso di comprensione dalle labbra.

-Pensavo non l'avessi ancora capito.-
Fa una breve risata alla quale ti unisci anche tu passandogli il suo telefono.
-Ciao Sam!-
Lo saluti correndo via per il tuo enorme ritardo da sbadata quale sei.
Le settimane passano tra i vostri messaggi e le vostre uscite in cui ognuno si lamenta del proprio lavoro o semplici cose della vita, ti senti sempre più vicina a Sam e quella sera ti eri decisa a farla tu la prima mossa.
Lo avevi invitato nel tuo appartamento per una serata cinema e siete entrambi seduti sul tappeto a seguire con attenzione "Il signore degli Anelli" nonostante vi siete detti di averlo visto più volte ma è pur sempre un classico e lo stupore di Sam in alcune scene ti fa sorridere.
Fai per prendere una manciata di pop corn quando la mano si scontra con quella di Sam, vi fermate a guardarvi e decidi di non aspettare più come avevi sempre fatto.
Ti avvicini posando le labbra sulle sue il bacio dura poco perché Sam ti allontana con delicatezza.
-Y/N io..-

-No, no perché ti ho baciato.
Perché ho fatto una cosa del genere? Io dovevo stare zitta e guardare il film, fare finta di niente come al solito e..-
Vieni blocca da Sam che ti posa un dito sulle labbra per poi togliertelo e lasciarti in silenzio.

-Io non so come dirtelo.. cioè è una situazione complicata io..-

-Tu cosa Sam?-
Alzi il tono della voce spazientita per il suo continuo tentennare e la cosa ti mette parecchia ansia.

-Io sono sposato.-

Rimani di stucco quando te lo dice, ti senti quasi male al pensiero di aver passato tutto questo tempo con lui senza sapere che lui avesse una donna con cui è legato.
Sei una sfascia famiglie?
No lo senti che non è colpa tua, assolutamente.

-Ti voglio fuori qui. Ora.-
Gli dici con una voce fredda alzandoti e avvicinandoti alla porta aprendola.

-Mi dispiace, non sapevo come dirtelo. Mia moglie è parecchio tempo via per lavoro e..-

-E quindi nel tempo libero ti diverti a prendere per il culo altre donne.
Ti sembro una puttana?-
Il sangue ti sta ribollendo nel corpo dalla rabbia per tutte le sue false parole e scuse che sta cercando di trovare inutilmente.

-Non sto dicendo questo è che mi trovo bene con te. Mi piace stare con te.-

-Anche a me piaceva, fino a quando non ho scoperto che per stare con te dovrei rovinare la vita di un'altra persona come me e sai cosa ti dico; puoi prendere quel tuo sorriso e i tuoi modi da perbenista e andartene via subito.-
Non gli dai neanche il tempo di ribattere che quando è appena fuori la porta la sbatti andandoti a sedere sul divano lasciando che un gemito di disperazione esca dalla tua bocca.

-In tutto questo sono io la scema.-
Ti deridi da sola con ironia lasciandoti affondare tra i cuscini.

I giorni seguenti seguono la tua solita routine se non fosse per i messaggi di ripetute scuse da parte di Sam.

Sam:
Y/N ti prego scusami.

Non volevo mentirti è solo che non volevo succedesse questo.

Vorrei vederti, ancora.

Ti prego rispondimi, lascia che ti spieghi.

Tu:
Non voglio più saperne niente di te e smettila di scrivermi così mi farai solo più male.

Sam:
Io voglio parlarti e stare con te a guardare film o uscire e fare quelle lunghe camminate.

Tu:
Hai una moglie. Falle con lei queste cose.

E lì chiudi la conversazione con quella frase che ti provoca tanta ira quanta tristezza, blocchi il suo contatto cosicché non potesse davvero più contattarti.
Nel mentre continui la tua vita tranquilla, il tuo lavoro occupa quasi tutto il tempo che hai in una giornata visto che hai deciso di dedicarti praticamente solo a quello, uscivi con le amiche e di quell'uomo che tanto ti piaceva stavi perdendo ogni pensiero ma non per molto.

Come ogni venerdì vai a fare la tua solita spesa, riempi il carrello di semplici cose che ti servono quando soprappensiero vai a scontrarti con un'altra persona.

-Scusami tanto non stavo guardando.-
Ti scusi con la donna dai capelli biondi che stava facendo lo stesso con te.

-No sono io che mi sono piazzata qui in mezzo, è che sto aspettando mio marito.. oh eccolo.-
Il tuo respiro rimane sospeso quando vedi arrivare nella vostra direzione Sam con in mano un pacco di biscotti, lo ripone nel loro carrello continuando a guardarti.

-Umh.. io penso di dover andare.-
Affermi cercando di dileguarti il più velocemente possibile.
Lui però ti ferma per il braccio rimanendo qualche secondo immobile incrociando il vostro sguardo nonostante sua moglie fosse lì a guardarvi senza riuscire a capire.
Chissà quante domande le passano per la testa.

-È stato un piacere conoscerti.-
Sussurra a bassa voce lasciando poi che te ne andassi via.

Lì era finito dove tutto era iniziato.

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