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Settantadue: Gli esami orali.

nella foto:

- Maggie Q (a sinistra) nel ruolo della professoressa Moira Muller, che insegna Trasfigurazione;

- Emma Thompson (in basso a destra) nel ruolo della professoressa Christine Lang, che insegna Astronomia;

- Kevin Bacon (in alto a destra) nel ruolo del professor Jared Kay, che insegna Incantesimi.

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Lunedì mattina io e Aiko abbiamo deciso di andare in Accademia, dai ragazzi, per sostenerli durante il loro esame. Li abbiamo visti prima che entrassero e poi, per tre ore, sono stati impegnati all'interno della sala da pranzo. Tom era molto preoccupato, l'ho capito guardandolo negli occhi, ma sono riuscita a tranquillizzarlo dicendogli che è un bravo studente e che sicuramente supererà anche questa.

Mentre li aspettavamo, Aiko ed io abbiamo ripassato alcuni argomenti cruciali, ed entrambe li sapevamo alla perfezione. Il lato positivo di questa storia è che ho avuto molto tempo a disposizione per ripassare tutti gli argomenti e non è stato per niente difficile.

Nonostante ormai sia davvero stanca di ripassare, mi costringo a farlo anche lunedì pomeriggio, dopo essere tornata in Accademia. Aiko, invece, è andata a correre con Alex, che ha superato il suo esame, proprio come Tom. In una mattinata sono riusciti ad interrogare gli studenti del primo anno e metà del secondo, perciò in quattro ore pomeridiane hanno concluso gli esami anche con la seconda metà del secondo e con quelli del terzo anno.

Martedì, invece, è il turno delle Fate. Io e Aiko non abbiamo grandi amiche in quell'Accademia, ma optiamo per andare a fare una passeggiata, solo perché è una giornata fin troppo bella per passarla sui libri. Così, dopo una rapida colazione, ci dirigiamo verso l'Accademia, percorrendo il viale alberato che porta alla scuola.

Nel giardino ci sono alcune nostre compagne di classe, come Diane e le sue amiche, che stanno parlando e ridendo con Ambar, Camille e Nina.

Nel pomeriggio riprendiamo lo studio in camera nostra, insieme alle mie sorelle, a Cherie e a Viola. A turno ci facciamo delle domande su una materia qualsiasi e se rispondiamo giusto abbiamo la possibilità di farne una a qualcun'altra. Il pomeriggio vola via così, perlopiù ripassando... ma anche ridendo, scherzando e strafogandoci di dolcetti, generosamente comprati da Cherie in pasticceria prima dell'ultima sessione di studio.

La sera, prima di andare a dormire, sento Aiko un po' agitata, così la chiamo. Penso che siano quasi le undici e forse sta già dormendo.

«Mmh» mugugna lei, come a lamentarsi del fatto che l'abbia svegliata.

«Sei agitata?» bisbiglio.

Aiko sbuffa. «No, sto solo cercando di addormentarmi. Dovresti farlo anche tu, sai?»

Ridacchio. È agitata, non c'è dubbio. La sua acidità aumenta notevolmente quando abbiamo delle verifiche o delle interrogazioni e, data l'importanza di questi esami, dubito che riuscirà a dormire questa notte.

Infatti, l'indomani mattina – quando mi sveglio – la trovo addormentata sul pavimento, con fogli sparsi dappertutto e i libri di tutte le materie aperti, alcuni sul letto altri a terra. Sospiro e, cercando di non inciampare o di scivolare, esco dalla camera. Raggiungo il bagno e, dopo essermi sciacquata la faccia, torno da Aiko, scoprendo che si è svegliata.

«Posso sapere che diavolo stavi facendo?» domando.

«Buongiorno anche a te!»

Le scocco un'occhiata. Sarà una giornata molto difficile, me lo sento.

«Buongiorno»

«No!» grida, «buongiorno un caz...»

La porta si spalanca. Una versione assonnata di Nessie piomba in camera nostra, puntando un dito contro Aiko.

«Per quale motivo stai urlando a quest'ora? Sono solo le... oh mio Dio, sono le sette e mezza! Fra mezz'ora dobbiamo essere in sala mensa per l'esame!»

Le scocco un'occhiata, poi sposto lo sguardo sull'orologio. Oddio, no. Mi sono dimenticata di impostare la sveglia. Io e Aiko l'abbiamo spenta domenica sera, perché sia lunedì che martedì non ci siamo alzate molto presto... e poi ieri sera ho dimenticato di riattivarla.

«Ecco, lo sapevo che doveva per forza succedere qualcosa!» si lamenta Aiko.

Torno a guardare Nessie.

«Avete spento anche voi la sveglia?»

«Sì!» replica, «giuro che non lo farò più in vita mia!»

Se ne torna in camera e, con le dovute maniere imparate da Aiko, sveglia la sua compagna di camera, Hayley. Sospirando, mi tolgo il pigiama e mi vesto, cercando di indossare la divisa dell'Accademia il più rapidamente possibile. Mentre mi pettino i capelli, Aiko sta sistemando i suoi appunti e i suoi libri, lamentandosi del fatto che è inammissibile arrivare in ritardo il giorno di un esame.

Ha ragione, ma se glielo dicessi si arrabbierebbe, quindi mi chiudo in bagno per lavarmi i denti. Quando esco, do il cambio a Nessie e, prima di rientrare in camera, saluto Hayley, che si sta togliendo il pigiama. Mi saluta, mentre sbadiglia.

Appena metto piede in stanza, noto che Aiko è già pronta. La guardo, un po' sorpresa.

«Adoro essere una Strega» dice, «chissà come hai fatto tu a vivere sedici anni senza usare i poteri. Dio, io li uso per ogni singola cosa!»

Sbuffo. «Lo sai che non dovremmo» le dico, «ma questa è un'emergenza. Forza, dobbiamo andare. Mi sa che salteremo la colazione, Aiko. La cucina ha chiuso dieci minuti fa!»

Mentre la trascino giù per le scale, la sento lamentarsi, ma smette appena mettiamo piede fuori dall'appartamento. Vorrei solo che si tranquillizzasse un po', perché non deve temere niente. Ha iniziato a studiare una settimana fa e per giorni non ha fatto altro che stare seduta ad una scrivania, ripetendo fino allo sfinimento gli argomenti finora affrontati. Anche stanotte ha ripassato, perciò di cosa deve avere paura?

Quando arriviamo nel cortile, scovo le mie sorelle sedute su una panchina, insieme ai Baker, Tom e Alex. Ci dirigiamo verso di loro e subito Meg mi riprende perché sono in ritardo. Buongiorno anche a te, mamma.

«Ho dimenticato di riattivare la sveglia. Ma sono qui, perciò niente polemiche o ramanzine, grazie»

Meg sbuffa e subito Loris le lascia un bacio sulla spalla. Distolgo lo sguardo e rivolgo un sorriso a Tom, che oggi ha un'aria un po' più serena.

«Allora, siete pronte?» domanda.

Annuisco, un po' meno allarmata di Aiko.

«Sarò la prima» dice, «ti rendi conto? Devo chiedere a mia madre che diavolo le è venuto in mente di darmi un nome con la A, proprio come il cognome! Cioè, doppiamente sfigata, ti rendi conto?»

Scoppiamo a ridere fragorosamente, mentre Aiko china il capo e sospira pesantemente. Sto quasi per aggiungere qualcosa, ma la voce squillante di Diane ci interrompe.

«Alex, amore mio!» lo chiama, gettandogli le braccia al collo.

Mentre Aiko rotea gli occhi disgustata, le mie sorelle soffocano una risatina. Oggi Molly ha i capelli legati in una cipolla un po' malandata, mentre Meg li ha lasciati sciolti.

«Ciao Luke, ciao Loris. Come sono andati i vostri esami?» domanda Diane.

Luke si schiarisce la voce. «Abbastanza bene. Buona fortuna per i tuoi»

Diane sorride. «Non ho bisogno di fortuna, tranquillo. Ci vediamo dopo, tesoro» e così dicendo, lascia un bacio sulle labbra di Alex, per poi allontanarsi.

Aiko sbuffa. «Perché è così tranquilla?»

«Perché non è la prima nell'elenco» le ricorda Molly, con nonchalance.

Mentre ridiamo, sento Angelique darci il buongiorno e chiederci di entrare. Saluto Tom frettolosamente e raggiungo l'entrata della scuola. Mi stringo nelle spalle, un po' agitata, ma ricordo a me stessa che ho studiato davvero tanto e che niente andrà male.

La sala da pranzo è completamente ristrutturata. C'è un solo tavolo, posto orizzontalmente, al quale sono seduti i nostri professori, con tanto di targhetta che recita il nome e la materia. Di fronte al tavolo c'è una sedia affiancata ad un tavolino, sopra al quale c'è una scatola con un buco sul coperchio, e, poco più indietro, un'altra ventina di sedie.

«Prego, sedetevi» ci ordina Angelique.

Mi accomodo in prima fila, solo perché sono una delle prime. Al mio fianco ho Meg, le cui dita delle mani tremano. Decido di non guardarla, per evitare di agitarmi troppo, così sposto lo sguardo su Angelique. Si è appena seduta e, dopo essersi schiarita la voce, fa l'appello.

«Buongiorno a tutte» continua Angelique, «vi spiego brevemente come sarà strutturato questo esame. Ognuna di voi verrà chiamata in ordine alfabetico, si accomoderà su quella sedia e pescherà all'interno di quella scatola tre biglietti, sopra ai quali c'è scritta una materia e un nostro cognome. Ogni professore chiamato, potrà fare da una a tre domande all'alunno. Avete capito tutto?»

Annuiamo, con un solo gesto del capo. L'agitazione è così palpabile che si potrebbe tagliare a fette.

«Bene, cominciamo con la signorina Asuka»

Aiko si alza in piedi e raggiunge la sedia. Infila la mano nella scatola e, un secondo dopo, tira fuori i tre biglietti.

«Arti marziali, Astronomia e Trasfigurazione» legge, con la voce che trema leggermente.

Sono tre materie in cui lei va decisamente bene, soprattutto Arti Marziali, perciò non avrà alcun tipo di problema, me lo sento. La professoressa Nicolson le rivolge un gran sorriso, poi abbassa lo sguardo. Credo che ogni professore abbia un elenco degli argomenti affrontati in classe e, forse, anche la serie di voti dati durante il corso dei mesi precedenti.

«Lei è la mia miglior alunna, signorina Asuka» mormora la Nicolson, «perciò le farò una sola domanda»

Aiko annuisce e, un secondo dopo, appare un sacco da boxe, che sembra pendere dal nulla.

«Vorrei che mi mostrassi l'uchi mawashi geri»

La guardo, mentre replica ciò che la professoressa le ha chiesto. Svolge l'esercizio in modo impeccabile, ma non ne sono sorpresa. Aiko è una karateka e ha iniziato a fare Arti Marziali quand'era ancora una bambina, perciò è normale che abbia saputo svolgere al meglio questo esame.

La Nicolson sembra convinta, perciò dice ad Angelique che non ha altre domande. Fa scomparire il sacco schioccando le dita, mentre Aiko torna a sedersi.

«Bene» replica la Direttrice, «allora andiamo avanti. Christine, è il tuo turno»

È una delle professoresse più anziane che abbiamo, ma è ancora una bella donna e profuma sempre di rose. Oggi ha una vistosa sciarpetta rosa che le copre il collo e parte del petto.

«Signorina Asuka, da lei vorrei sapere... quanti Pianeti esistono nel Sistema Solare?»

Oh. Questa domanda poteva farla a me o alle mie sorelle e sicuramente le avremmo risposto correttamente, ma capisco perfettamente il motivo per il quale l'ha riservata a qualcuno che non è cresciuto sedici anni sulla Terra.

«Sono otto»

La Lang annuisce. «Qual è il pianeta più vicino al Sole?»

«Mercurio» risponde immediatamente Aiko, «o Ignis»

La professoressa alza lo sguardo e rifila un'occhiata curiosa alla mia compagna di stanza. Effettivamente ha fatto bene a rispondere sia Mercurio, che Ignis, perché la Lang non ha specificato a quale Sole si riferisse.

«Vada pure avanti»

«Be', ecco... Ignis è il pianeta più vicino al nostro Sole, in quanto Regno del Fuoco. È uno dei più caldi, infatti le temperature vanno dai 25 ai 40°, e coloro che vivono in questo Regno sono abituati a questo clima elevato. Anche nei mesi invernali e autunnali, la temperatura scende di pochi gradi, ed è l'unico Regno di Magics Souls dove non ha mai nevicato»

La Lang annuisce. «Ho finito, Angelique»

La direttrice rivolge un sorriso sia alla professoressa che ad Aiko, quindi invita la Muller ad interrogare Aiko.

«Signorina Asuka, complimenti per la sua preparazione. Spero che abbia speso tempo anche per la mia materia, che non le piace molto rispetto alle altre, vero?»

«Diciamo che preferisco le discipline pratiche»

Adam e la Nicolson soffocano una risata.

«Ne abbiamo avuto la prova» commenta il mio padrino, indicando la mia migliore amica.

I professori ridacchiano, poi la Muller si schiarisce la voce e pensa ad una domanda adatta da fare ad Aiko. Si sistema i capelli scuri dietro all'orecchio e, dopo aver sorriso, esclama: «Trasforma una mosca in una spilla da balia»

Strabuzzo gli occhi: è una doppia domanda. Aiko deve far apparire una mosca. So che è capace di farlo, perciò mi rilasso e aspetto che accada.

Un secondo dopo, infatti, sento l'inimitabile ronzio di una mosca, che Aiko riesce ad intrappolare dentro ad una teca di vetro, apparsa nello stesso istante dell'insetto.

«Okay, continui»

Aiko annuisce e, qualche istante dopo, la teca scompare. La vedo alzarsi in piedi e raggiungere il tavolo dove la Muller è seduta. Ha la mano aperta, con il palmo rivolto verso l'altro e probabilmente sopra ad esso c'è la spilla.

«Complimenti, signorina Aiko. Ho finito»

Angelique annuisce. «Può tornare al suo posto»

La seconda nell'elenco sono io, perciò aspetto che la Direttrice mi chiami, poi raggiungo la sedia. Mi accomodo e lancio un'occhiata ad Adam e a David, seduti vicini, che mi sorridono. Spero con tutta me stessa di non pescare la materia di Adam, perché ho timore che le mie compagne insinueranno d'esser stata aiutata, solo perché è il mio padrino.

Metto la mano dentro alla scatola e raccatto tre bigliettini. Quando li apro e leggo i tre nomi, vorrei solo mettermi le mani nei capelli e strapparmeli.

«Storia della Magia, Incantesimi ed Erbologia»

Angelique alza il capo e mi rivolge un gran sorriso. Non voglio che la nostra relazione gravi sulla domanda che vuole porgermi. Vorrei che mi facesse le stesse domande che potrebbe fare ad una Strega che non lavora al GSS, che non ha perso entrambi i genitori e che vive qua da soli sei mesi.

«Signorina Collins, le dispiacerebbe dirmi l'elenco dei Regni che sono stati creati dalla prima Dominatrice... come si chiamava?»

«Wendy Parrish» rispondo, «e l'ordine cronologico è Coretville, Salem, Palmier, Ignis, Lux, Amor, Caeli, Viribus... ehm... Glacias, Nat- no, ehm, Lapidibus, Naturae, Aqua e Animo»

Angelique si lascia andare in un sospiro esausto, poi annuisce.

«Dimmi qualcosa su Palmier»

«È il Regno delle Fate e fu creato subito dopo Salem, per ospitare le Fate arrivate dalla Terra, che venivano cacciate perché letteralmente "non avevano niente di umano". La prima Fata ad arrivare nel Regno fu Alana Tinker e da allora la famiglia Tinker è considerata la reggente del Regno. Ehm... tutte le bambine nate a Palmier diventano automaticamente Fate, mentre i pochi bambini nati in questo Regno ereditano il Potere del padre o della madre»

Angelique mi ferma. «Può bastare. Jared, vuoi continuare?»

«Le chiederò tre Incantesimi, signorina Collins»

Annuisco piano e aspetto che parli nuovamente. Sono un po' agitata, ma so che non farà domande molto complicate. Gli incantesimi finora studiati sono semplici, perciò non dovrei avere problemi.

«La formula per aprire una porta» dice.

Mi schiarisco la voce. «Aperio»

Il mio cuore perde un battito. È la stessa formula che ha pronunciato Tom, quando siamo entrati di nascosto nell'ufficio di Angelique, il giorno in cui mi sono inconsciamente innamorata di lui.

«La formula per aprire un oggetto chiuso, come un armadio o una scatola»

«Ehm... Tectum»

Il professore annuisce, scrivendo qualcosa su un bloc notes. Dopodiché rialza il capo e, dopo aver sorriso, dice: «La formula per ricostruire velocemente delle ossa rotte?»

Questa la so. È la stessa formula che il dottor Gomez ha utilizzato per salvarmi la vita. Nel momento in cui mi ricordo di questo fatto, mi torna in mente che sono passati esattamente tre mesi da quando Lexie ha provato ad uccidermi.

«Multum ossium» balbetto, mentre cerco di allontanare dalla mia testa l'attimo in cui sono precipitata dall'ufficio di Angelique.

Il professore scuote il capo e, dopo avermi sorriso, scrive qualcosa sul suo bloc notes. La Direttrice lancia uno sguardo e un sorriso alla professoressa Donovich, la quale annuisce e si rivolge a me.

Dopo essersi schiarita la voce, dice: «Signorina Collins, vorrei sapere una sola cosa da te. La mandragora è una pianta velenosa?»

Rifletto un istante sulla domanda. Abbiamo studiato la mandragora a novembre, ma l'ho ripassata un bel po' di volte, perché so che è importante, soprattutto perché ha lo stesso dominio, la stessa divisione e la stessa classe dei papaveri, il Potere della Donovich. Quando, a lezione, faceva questi paragoni me li segnavo sempre, perché era un modo per riconoscere quali fossero le principali informazioni.

«Solo quella autunnale» rispondo, sorridendo.

La professoressa ricambia il gesto e, mentre trascrive qualcosa sul suo bloc notes, aggiunge: «Vorrei farle un'altra domanda, ma penso di essere soddisfatta. È un'ottima studentessa, signorina Collins, e sono contenta di essere una sua insegnante»

Le sorrido, con gli occhi un po' lucidi, e mi mordo il labbro, con l'imbarazzo che mi attanaglia lo stomaco. Sento i professori ridacchiare e, poco dopo, abbasso il capo.

«Non si emozioni, signorina Collins. La parte bella del suo lavoro da studentessa deve ancora venire» mormora Adam, sorridendo.

Mi strizza l'occhio ed io gli sorrido. È anche grazie a lui se oggi sono qui, perciò lo ringrazio con il nostro solito gesto silenzioso: il sorriso. Facciamo spesso così, perché ormai ci conosciamo talmente tanto bene che non abbiamo bisogno di parlarci per capire cosa vogliamo o cosa pensiamo, basta guardarci e tutto torna comprensibile.

Angelique mi dà il permesso di alzarmi e di tornare al mio posto, così seguo alla lettera i suoi ordini. Quando mi accomodo sulla sedia, Molly mi sfiora il ginocchio con una mano e mi fa l'occhiolino.

«Sei stata grande» bisbiglia.

Le sorrido, poi vedo Aiko alzare il pollice della mano destra, come a farmi i complimenti. Cerco di rilassarmi, perché ormai è fatta, e mi concentro sull'interrogazione di mia sorella Meg. Le chiedono Storia della Magia, Attacco/Difesa e Incantesimi. Va alla grande, del resto come Molly, alla quale chiedono Erbologia, Metamorfosi e Volo. La professoressa Holebrook le ha chiesto di alzarsi in volo e di restare in equilibrio per un minuto... è stata la richiesta più stupida che un professore abbia fatto, ma col fatto che Volo è una materia prettamente pratica è stato un po' impossibile fare delle domande teoriche.

Verso le dieci concludono i test del mio anno, perciò ci fanno uscire e si prendono cinque minuti di pausa. Fuori dalla porta della sala mensa trovo Sophie e Valentina, la sua migliore amica. Sono sedute a terra, con i libri aperti sulle gambe incrociate e si stanno ripetendo a vicenda gli argomenti del loro anno.

«Malia!» esclama Valentina, «com'è andata?»

«Li ha stesi!» risponde Molly, al posto mio, «è stata davvero grande, devo ammetterlo!»

Sorrido, un po' divertita da questo commento.

«Si è presa i complimenti dalla Donovich!» continua Meg, posando una mano sulla mia spalla.

Le rivolgo uno sguardo divertito e poi alzo gli occhi al cielo, come a dire che stanno decisamente allargando la cosa. Si sono semplicemente complimentati perché ho studiato e perché ero preparata, niente di più e niente di meno.

«Penso che fra poco entrerete» esclama Aiko, sorridendo, «buona fortuna»

Valentina le sorride.

«Grazie mille, Aiko»

Sorridiamo e le salutiamo, poi ce ne andiamo. Meg dice che i ragazzi ci stanno aspettando fuori, così li raggiungiamo. Appena Tom mi vede, un sorriso a trentadue denti appare sul suo viso e mi abbraccia, senza baciarmi.

«Com'è andata?» domanda, accarezzandomi i capelli.

«Oh, smettetela di chiederle com'è andata. Si chiama Malia Collins, è ovvio che è andata bene!» replica Aiko.

Scoppiamo a ridere.

«Anche tu non sei andata male, però» dico, a mo' di difesa.

Aiko fa spallucce. «E menomale, altrimenti chi la sentiva mia madre?»

Ridiamo ancora per un po', poi i ragazzi ci propongono di fare una passeggiata e di pranzare insieme. Mi sembra un'ottima idea e, visto che non avrò da studiare per un paio di giorni, vorrei almeno riposarmi dopo aver passato una settimana sui libri per questo esame.

* * *

«E così siamo state tutte promosse» commenta Cherie, sdraiandosi sul suo letto.

Viola sorride e si lascia andare in un sospiro.

«Ho studiato così tanto che me lo aspettavo. Quando una persona si impegna è difficile che non arrivi al risultato»

Le due amiche si guardano per un secondo, poi si prendono la mano. Io guardo Aiko, seduta alla scrivania di Cherie. Siamo nella sua stanza ed è venerdì pomeriggio.

«Non mi aspettavo un voto così alto, ma ringrazio ugualmente i professori per avermi premiata» sussurra Molly.

Meg le sorride. «Sei un'ottima studentessa»

«Sì, ha ragione» dico io, guardando la mia gemella bionda.

Quella dai capelli scuri, invece, mi strizza l'occhio.

«Sei stata brava anche tu, Mal. Dovresti credere di più in te stessa»

Dovrei, perché ne ho le possibilità e le predisposizioni, ma a volte mi ritrovo a pensare che ci siano Streghe più forti di me perché si allenano e conoscono la verità sulla loro identità da quando sono nate, mentre io – anche se possiedo un Elemento – mi alleno solo da sette mesi, periodo che un giorno peserà notevolmente contro i vent'anni di Lexie.

«Ci credete che domani inizierà aprile? Tempo due mesi e il nostro primo anno finirà» esclama Viola, sospirando.

Lancio un'occhiata al calendario che lei e Cherie hanno appeso nella stanza. Effettivamente oggi è il trentuno marzo e, all'idea che fra due mesi sarà tutto finito, mi viene la pelle d'oca. Com'è possibile che il tempo sia passato così rapidamente?

Quando ho visto Angelique per la prima volta, ero ancora Malia Stewart, non sapevo niente di Magics Souls o della mia vera identità.

Quando ho incontrato le mie sorelle, invece, parlavamo di come trovare la Dominatrice dell'Aria, la quarta, quella che attualmente non è ancora riconosciuta, e anche della remota possibilità di riaprire i portali di Salem, per scoprire se c'è ancora vita su quel Regno.

Oggi sappiamo che la mia famiglia è ancora viva, che i contatti con Salem sono stati interrotti, ma questo non significa che non ne si possano avere. Ma della Dominatrice dell'Aria non c'è traccia...

«Stai pensando a qualcosa in particolare o ti sei semplicemente incantata?» domanda Molly, sorridendo.

Mi ritrovo a sospirare.

«Stavo pensando alla storia che ci ha raccontato Angelique, sulle Dominatrici. Di solito sono cinque, eppure noi siamo quattro»

Vedo Meg deglutire, mentre Molly abbassa il capo. Cherie e Viola non sanno niente del GSS e del fatto che la Principessina possa essere la quinta Dominatrice, ma onestamente nemmeno io, le mie sorelle e Aiko siamo sicure che lei sia la persona giusta.

«La conoscete la leggenda, vero?» domanda Viola, schiarendosi la voce.

Annuiamo, quasi nello stesso istante.

«Angelique gliel'ha raccontata subito, appena si sono incontrate» mormora Aiko, come a salvarci da questa situazione.

«Sei mesi fa» dico, «sei mesi fa abbiamo scoperto della sua "esistenza", ma ancora non siamo riuscite a capire chi o dove possa essere»

Cherie sbuffa. «Dovrebbe possedere l'Elemento dell'Aria, giusto?»

Molly annuisce.

«Be', potreste cominciare dalle nostre compagne di scuola. Deve avere per forza la vostra età, perciò eliminate tutte le ragazze più grandi, più piccole e che non possiedono quell'Elemento o quello che tutti pensano essere un semplice Potere»

La sua teoria potrebbe anche avere senso se solo sapesse che la Dominatrice deve essere per forza nostra sorella o nostra parente. Ho controllato il nostro albero genealogico decine di volte: la maggior parte dei nostri parenti sono rimasti bloccati a Salem; quelli dalla parte di Caroline, invece, non hanno avuto figli o nipoti della nostra stessa età. Per quanto riguarda il ramo famigliare paterno, so che Artie e Clark hanno avuto una figlia ciascuno, ma sono morte prima che nascessi. Heather, invece, ha scelto di non sposarsi e di non avere figli.

«Potremmo seguire l'idea di Cherie» suggerisce Meg, sorridendo, «alla fine non abbiamo altre ipotesi»

Ha ragione, alla fine è fattibile e penso che abbia anche senso. Sorrido, come a far capire che sono d'accordo, e subito Molly accetta.

«Ma non pensiamoci oggi, vi prego» esclama Cherie, «devo ancora riprendermi dagli esami»

Scoppiamo a ridere.

«Gli esami sono finiti ieri, Cherie! Direi che il peggio è passato, non credi?»

Si ritrova a sospirare, mentre il mio sguardo ricade sui lunghi capelli rossi, la sua caratteristica migliore. Sono così belli e particolari.

«Che ne dite se stasera usciamo per una pizza? Solo ragazze, però» sottolinea Viola.

Meg alza le mani, a mo' di difesa.

«So che volevi invitare il tuo ragazzo! Ormai ti conosciamo bene, cara mia!»

Mia sorella Molly ridacchia.

«Oh, non è che siccome avete tutte un ragazzo, meno me e Aiko, siete esentate dalle cene fra amiche!»

Aiko batte il cinque a Viola, mentre noi scoppiamo a ridere. Ho sempre pensato che a Viola piacesse uno dei gemelli Allen, ma, da quando ha espresso la sua idea di aspettare settembre per capire se le mancherà averne uno al suo fianco, ho smesso di guardarli come una probabile coppia.

«Dovremmo invitare anche Nessie e Hayley. Fra qualche giorno è anche il suo compleanno» esclama Cherie.

Il compleanno di Hayley? Sinceramente non me ne sono mai interessata, perché parliamo ben poco. Molly le chiede subito quand'è.

«Martedì» risponde prontamente la francesina, «il 4 aprile»

Meg sorride. «Mi sembra un'ottima idea per uscire a cena anche martedì»

Viola ridacchia. «Va bene, ma stasera propongo la pizza e non voglio sentire alcuna lamentela!»

Alziamo tutte le mani, a mo' di difesa. Chi direbbe di no ad una bella pizza?

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