Sessantacinque: il compleanno di Alex.
nella foto: Alexandra Chaves nel ruolo di Valentina Soler, Strega del secondo anno.
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Quando la campanella delle 10:10 suona, io e Aiko ci catapultiamo nell'aula di Trasfigurazione, dove incontriamo immediatamente la professoressa Muller, vestita di tutto punto e con i capelli scuri sciolti.
Dopo aver bevuto un caffè durante la pausa che divide la lezione di Arti Marziali da quella di Trasfigurazione, entrambe ci siamo dirette verso l'aula. Eravamo d'accordo con le mie sorelle, Viola e Cherie che ci saremmo viste in classe, visto che loro non avevano voglia di un caffè. Aiko, nonostante sia allergica al caffè, ha deciso ugualmente di accompagnarmi.
«Eccovi» esclama Molly.
Ha i capelli raccolti in uno chignon e indossa la camicia della divisa, senza il maglione. Dice che fa fin troppo caldo per mettere qualcosa che sia di lana.
Effettivamente marzo è iniziato da due giorni, portandosi dietro il calore della primavera. Febbraio, invece, si è volatilizzato, privandoci di quella brezza fredda che ci sferzava il volto appena uscite dall'appartamento.
«Abbiamo corso perché pensavamo di essere in ritardo, invece siamo in quattro gatti» si lamenta Aiko, sprofondando sulla sedia.
Cherie e Viola ridacchiano, mentre io mi guardo attorno: in classe ci siamo solo noi e due ragazze del secondo gruppo, Ada e Rosalinda. Non siamo molto amiche e a malapena ci salutiamo, quindi mi limito a sorridere.
«Ragazze, dove sono le vostre compagne? La campanella è suonata già da due minuti. Vi devo sempre ricordare che la puntualità è essenziale?»
Non facciamo in tempo a rispondere, perché una mandria di ragazze si catapultano in classe e raggiungono i loro banchi. Hayley, che entra per ultima, chiude la porta alle sue spalle e si scusa per il ritardo.
Mi siedo al fianco di Aiko e sospiro, guardando la Muller che si alza in piedi e scrive alla lavagna qualcosa. Quando realizzo che la parola è "interrogazione", sento il mondo cadermi addosso.
No, no. Ti prego, no.
Ma ormai ha deciso e non posso farci niente.
«So che non ve ne avevo parlato, ma è importante per me sapere se state studiando. Se scopro che due di voi non sono pronte, vi assicuro che la settimana prossima faremo una verifica»
Mi scambio un'occhiata con Aiko, cercando di capire dalla sua espressione e dal suo sguardo se ha studiato.
«Sentiamo... Collins Malia, Hill Diane, Martin Ophelia e Patel Rosalinda»
Ecco. Lo sapevo che mi avrebbe chiamata. E adesso che faccio?
«Hai studiato, vero?» bisbiglia Aiko, cercando di non farsi sentire dalla professoressa.
Annuisco, anche se non mi ricordo niente dell'ultima lezione. Quand'ero sulla Terra ero la prima della classe e tutti mi prendevano in giro perché trascorrevo pomeriggi interi a studiare. Da settembre, invece, le cose sono un po' cambiate: studio solo le materie o gli argomenti che reputo interessanti o importanti... e visto che Trasfigurazione non è una delle mie materie preferite, spesso la ignoro.
«Cominciamo» esclama la Muller, «parto da lei, signorina Patel. Vorrei sapere qual è la funzione principale della Trasfigurazione»
Sento Rosalinda deglutire e per un secondo non apre bocca. È molto facile, perché questa è una delle domande che c'era nel test iniziale. Lo scopo principale della Trasfigurazione è spiegato nella prima unità del nostro libro, dove sono elencati gli usi, i pericoli e i parametri da rispettare.
«La funzione principale è il cambiamento della forma o dell'aspetto di un oggetto, attraverso l'alterazione della sua struttura molecolare»
La Muller sorride. «Hill... qual è il movimento della mano che bisogna fare quando si recitano le formule?»
Diane si schiarisce la voce, poi stende le braccia di fronte a sé e ammorbidisce le dita, prima chiudendole a pugno e poi lasciandole andare lentamente. Tutto giusto, infatti la professoressa si complimenta.
«E... Martin... quali sono i rami della Trasfigurazione?»
«Sono quattro» risponde Ophelia prontamente, «la Trasformazione, la Trasfigurazione Umana, lo Scambio e la Specie. Gliele devo spiegare?»
La Muller scuote il capo. «No, grazie. Ma voglio sapere dalla signorina Collins quali sono i pericoli della Trasfigurazione»
Aiko mi tira una gomitata, come per svegliarmi. Aveva paura che mi fossi appisolata, ma com'è possibile addormentarsi mentre una professoressa ti sta interrogando?
«Beh...» comincio, «la Trasfigurazione è un ramo della magia che dev'essere affrontato con attenzione e precisione, quindi chi effettua Incantesimi senza la dovuta concentrazione ha più margine d'errore. In questo caso, l'oggetto che viene trasfigurato può diventare mezzo trasfigurato e quindi restare in questo stato per sempre»
La Muller mi sorride calorosamente.
«Bene» dice, dopo un paio di secondi, «sono orgogliosa di voi. Avevo il sospetto che nessuna di voi stesse studiando, invece oggi ho avuto la conferma che non è così. Possiamo continuare con la nostra lezione. Oggi inizieremo a trasfigurare gli animali»
L'ora e mezza di lezione rimanente passa piuttosto rapidamente e mi perdo nella spiegazione della professoressa Muller. L'unità tratta, appunto, della trasformazione da oggetto ad animale, e le formule sono sostanzialmente le stesse che si utilizzano da oggetto a oggetto. Mi piace il modo in cui la Muller spiega perché è calma, tranquilla, e a giudicare dal suo sorriso si capisce che è una cosa che le piace fare. In effetti, penso che non esista un altro lavoro adatto a lei.
Alla fine dell'ora, andiamo in mensa. Molly e Meg sono davanti a noi e sono allegre – chissà per quale motivo – mentre Aiko ha il muso. Provo a chiederle che cosa è successo nelle due ore di Trasfigurazione, ma mi risponde con un borbottio impercettibile, perciò ci rinuncio.
Appena varchiamo la soglia della sala mensa, Viola mi raggiunge.
«Ho sentito che stasera Diane andrà a cena fuori con Alex, per il suo compleanno» mormora, alludendo al fatto che Aiko si è offesa per quello.
Deglutisco, un po' amareggiata. «Adesso capisco. Grazie per avermelo detto»
Viola mi sorride, poi trotterella verso Cherie, che le ha tenuto un posto. Di fianco a lei c'è Nessie, seguita da Hayley. Mi accomodo di fronte a Cherie, vicino ad Aiko, e subito provo a chiederle se vuole venire con me da Tom e Alex, al termine delle lezioni.
«Già contavo di andarci» borbotta, «devo dare ad Alex il mio regalo di compleanno»
Già, me n'ero dimenticata. Io e Tom gli abbiamo preso una spada nuova, della quale si è preoccupato il mio ragazzo, perché io non sapevo neanche dove andare a comprarla. Aiko, invece, non ha detto una parola sul suo regalo e credo che non me ne parlerà proprio adesso che sono seduta ad un posto di distanza da Diane.
«Alex ha organizzato qualcosa?» chiede Molly, afferrando un grissino.
Scuoto il capo, notando che Aiko non ha la minima intenzione di aprire bocca.
«A parte la cena con me, non credo che festeggerà anche con voi» esclama Diane, con voce sprezzante.
Roteo gli occhi e torno a guardare il mio piatto vuoto. Da qualche giorno è tornata quella di prima, ma spero solo che questo non causi altri problemi all'interno dell'appartamento. Fra me e Meg che bisticciamo regolarmente, ci manca solo che Diane e Aiko comincino a strapparsi i capelli e a discutere per un ragazzo.
«Dove andate a mangiare?» chiede Viola, curiosa.
Diane si schiarisce la voce e fa ondeggiare i lunghi capelli rossi. «In un ristorante in paese. So che Malia c'è stata recentemente con i suoi suoceri! Allora, che cosa ci sai dire di quel posto?»
Ignoro il fatto che abbia chiamato John e Josephine i miei suoceri e le scocco un sorriso sarcastico.
«Si mangia molto bene» dico, «e i camerieri sono molto disponibili. Vi troverete benissimo, ne sono sicura»
Diane annuisce vistosamente. «Ne sono convinta. Alex ha sempre delle idee fantastiche»
Cherie beve un sorso d'acqua, poi commenta dicendo: «A quanto pare, però, è anche bravo a riciclare idee»
Soffochiamo una risata. In effetti è un po' sospetto il fatto che Alex porti Diane a mangiare in un ristorante dove il suo migliore amico ha organizzato una cena con me e i miei genitori, meno di una settimana fa.
«Che cosa vorresti insinuare, Francesina?»
Cher volta il capo verso Diane e sorride.
«Assolutamente niente»
Dopo averle lanciato un'occhiataccia, torna a parlare con le sue amiche, senza rivolgerci più la parola. Mi piacerebbe sapere per quale motivo se l'è presa così tanto. Non c'è niente di male se Alex ha deciso di festeggiare il suo compleanno nello stesso ristorante dove i miei genitori hanno conosciuto quelli di Tom.
«Andate a trovarlo, dopo?» domanda Hayley, sorridendo.
«Sì» risponde improvvisamente Aiko, «devo dargli il mio regalo. E magari gli stacco la testa perché ancora non è riuscito a mollare quella sottospecie di calamaro»
Scoppiamo a ridere, sotto lo sguardo sorpreso delle nostre compagne di scuola, ma appena riceviamo un'occhiataccia da parte di Angelique torniamo composte e in silenzio.
«Dovrebbero darti un premio per essere così seria mentre dici queste stronzate» esclama Meg, coprendosi la bocca con la mano.
Finiamo di mangiare cercando di non dare troppo nell'occhio, cosa che facciamo più o meno quotidianamente. Oggi hanno servito pasta alla carbonara e verdure miste, così ho deciso di mangiare un po' più del solito, visto che nel pomeriggio avrò due ore di Attacco/Difesa con Adam.
Quando usciamo dalla sala mensa, sento qualcuno salutarmi, così alzo il capo e mi accorgo che Sophie mi sta sorridendo. È insieme ad una sua amica, ma non la conosco.
«Ciao Sophie» dico, un po' in imbarazzo.
Si avvicina, insieme alla ragazza. È un po' più alta di me ed è davvero bella. Ha lunghi capelli castani mossi, occhi scuri e un sorriso meraviglioso. Con la divisa, sembra una modella americana che posa per delle riviste di capi d'abbigliamento da lavoro o da ufficio.
«Lei è Valentina Soler» dice Sophie, indicandola, «lei, invece, è Malia»
Valentina allunga la mano e me la stringe. Ha lunghi capelli neri, perfettamente lisci, e un sorriso contagioso. Dai tratti del viso sembra abbia origini latine ed è davvero stupenda.
«Piacere di conoscerti» esclamo, «loro sono Aiko, Cherie, Viola, Meg e...»
«...Molly, la sorella acquisita di Lok, te lo ricordi, no?»
Guardo ora Sophie ora Molly, cercando di capire se a mia sorella questa nuova etichetta dia fastidio, ma sul suo volto leggo solo sorpresa. La guardo mentre stringe la mano a Sophie e a Valentina, poi ci separiamo. Non credevo che sarebbe stato così imbarazzante salutarla a scuola... e invece.
Le due ore di lezione con Adam passano velocemente e senza troppi intoppi. Mentre ci cambiamo, Diane ripete ancora una volta quant'è felice del fatto che questa sera andrà a cena fuori con Alex e capisco che nessuna di noi ne può più quando mi accorgo di essere l'unica in spogliatoio, insieme alle sue amiche. Entro in bagno e vedo tutte le mie compagne che si guardano allo specchio, mentre si pettinano o mentre si vestono.
«Ne avevo abbastanza di sentirmi una sfigata in amore» mi spiega Hayley, legandosi i lunghi capelli scuri in una coda alta.
Nessie sorride. «Oh avanti, lo sappiamo tutte che hai una cotta per Dane!»
Dane? E chi sarebbe? Non credevo che qualcuna delle mie compagne avesse una cotta segreta.
«Chi sarebbe questo ragazzo?» domanda Cherie, con la sua solita curiosità.
Hayley lancia un'occhiataccia a Nessie, la quale ferma la treccia con un elastico nero.
«George Dane» dice, dopo un paio di secondi, «è un Guerriero del secondo anno. Frequentava le scuole insieme a noi, ma non ci siamo mai parlati, e Hayley ha una cotta per lui»
La diretta interessata sbotta in un semi-urlo. «Non è affatto vero. Un giorno mi è semplicemente scappato un commento sui suoi occhi... e Nessie ha stravolto il senso della frase»
Sorrido.
«È il ragazzo che ti ha accompagnato al Ballo di Natale?» chiede Meg.
Hayley diventa bordeaux e, dopo un attimo di silenzio, scoppiamo tutte a ridere. Capiamo al volo che non è stato lui ad accompagnarla, ma che molto probabilmente avrebbe voluto andarci con lui. So che Nessie aveva come cavaliere un certo Fabian, che frequenta l'Accademia dei Guerrieri, e che Hayley è andata con un suo amico, solo per poter restare tutta la serata insieme alla sua migliore amica.
«Forza, dobbiamo andare» esclama Nessie, ridendo.
Usciamo insieme dal bagno e ci dirigiamo a lezione. Oggi Adam è allegro e noto che ha gli occhi che brillano, probabilmente perché ha ricevuto una bella notizia. Per questo, al termine della lezione, decido di andare a parlare con lui. Adesso tutti sanno che è il mio padrino e pensavo che sarebbe stato strano essere sia la sua figlioccia che una sua alunna, considerato anche che mi aspettavo di ricevere commenti sgradevoli dalle mie compagne di scuola, ma non è successo.
Dico ad Aiko di andare a prendere il regalo per Alex mentre io resto qua con Adam e lei annuisce. Quando mi avvicino alla cattedra che c'è in fondo alla palestra, Adam mi rivolge un sorriso radioso.
«C'è qualcosa di bello che vuoi condividere con me?» domando, ridacchiando.
Il mio padrino sorride. «Charlotte mi ha detto che Angelique le ha chiesto delle informazioni sul corso preparto che sta svolgendo»
Alzo un sopracciglio. Angelique?
«Aspetta... che diavolo significa tutto questo?»
Adam si siede al tavolo e sospira. «Beh, non sappiamo da quanto tempo vada avanti la sua relazione con Hagen, ma... insomma... sembrano felici e stabili»
Sì, sembra che sia così... ma ne siamo sicuri? E se nascondere la loro relazione fosse un modo per dire che non hanno una base e che la loro storia ha la stessa forza di un castello di carte? Oppure è un modo per riservare la loro felicità?
«Penso che se fosse incinta» dice Adam all'improvviso, «ne parlerebbe solo con due persone»
Oh, ma certo. Mia madre e Charlotte. Sono le donne più importanti della sua vita, le uniche che le rimangono.
«Questo vuol dire che se Angelique è incinta, mia madre lo sa»
Adam annuisce. Passano alcuni secondi di silenzio, nei quali lo osservo mentre pensa all'eventualità che sua cognata possa essere incinta e che quindi fra nove mesi avrà un figlio. Devo ammettere che non mi aspettavo che Angelique facesse tutto così di corsa, anche perché non ha detto a nessuno della sua relazione, eppure un po' la capisco. E se Lexie lo scoprisse, che cosa le farebbe? Perdere l'amore della propria vita e un figlio è qualcosa di abbastanza doloroso e Angelique ne morirebbe, perché è una persona sensibile.
«Comunque» esclama Adam all'improvviso, «c'è un'altra cosa»
Lo guardo, confusa.
«Ovvero?»
«Al corso preparto c'era una signora che conosciamo tutti e Charlotte è stata una delle prime persone a scoprire della sua gravidanza»
Non ci sto capendo niente. Non potrebbe semplicemente dire il nome della persona che Lottie ha visto?
«Sembra che Devonne King sia incinta» mormora, «e se ripenso a quante volte hanno provato ad avere un altro figlio oltre ad Alexander, spero per loro che questa sia l'ultima e la più significativa»
Non posso crederci. La madre di Alex è incinta e frequenta un corso preparto. Chissà quanti bambini ha provato ad avere dopo di lui e questo è uno dei motivi per i quali Alex e il nascituro avranno diciassette anni di differenza.
«Pensi che Alex lo sappia?»
Adam scuote il capo. «No, altrimenti lo sapresti anche tu, Malia. Siete amici, lo vedo»
Sorrido. È vero, siamo amici. Ma perché Devonne non ne ha parlato al figlio? Forse perché ne ha persi così tanti che non voleva dare false speranze ad Alex? E se anche Theresa avesse provato ad avere figli ma non è riuscita ad averne e non me ne ha mai parlato? Mi sentirei male a sapere che ha passato la sua adolescenza a sperare di avere un figlio tutto suo e poi si è dovuta accontentare di una figlia adottiva, che appena ha avuto la sua possibilità di tornare a casa non ha esitato a mollare la famiglia che l'ha cresciuta.
«Devo andare» annuncio all'improvviso, «io e Aiko passiamo da Alex per il suo compleanno»
«Oh giusto. Diciassette. Fa' ad Alex gli auguri anche da parte mia e di Lottie»
Gli sorrido. «Sarà fatto»
Si sporge per baciarmi e glielo lascio fare. Da un paio di settimane ci ha preso gusto, quindi non glielo vieto.
Entro in spogliatoio e mi cambio in fretta e furia, cercando di spruzzarmi un po' di deodorante, per coprire l'odore del mio sudore. Devo ammetterlo, gli allenamenti di Adam e della Nicolson mi fanno sempre stancare.
Cinque minuti dopo, quando esco dallo spogliatoio, trovo Aiko poggiata al muro. Mi saluta e insieme ci dirigiamo verso l'uscita dell'Accademia. Oggi il sole splende alto nel cielo e si sta bene anche con una T-shirt.
Il mio sguardo ricade immediatamente sul sacchetto che Aiko ha fra le mani: è blu scuro ed è sigillato.
«Pensi che gli piacerà?» domando.
Aiko si lascia andare in un sospiro. «Me lo auguro. Dopo quello che è successo al matrimonio di Adam e di Charlotte, vorrei evitare di litigare con lui una seconda volta»
La capisco ed è normale che si stia preoccupando. So che fra lei e Alex c'è qualcosa di veramente bello e di puro e spero che niente e nessuno sia in grado di rovinarlo.
Quando entriamo nel giardino dell'Accademia, mi accorgo che in un angolo ci sono Tom, Alex, Luke e i loro compagni di classe che ridono e tirano pacche amichevoli sulle spalle del festeggiato.
«Sono arrivate le ragazze» esclama Luke, sorridendo.
Ci salutano tutti e tre e man mano che si avvicinano a noi, i loro amici si allontanano. Abbraccio Alex e gli faccio gli auguri, anche da parte di Adam e di Lottie.
«Grazie mille, ragazze» replica, sorridendo, «ah, grazie per il regalo Mal... ottimo intuito»
Gli sorrido, poi Aiko gli porge il suo. Quando sta per aprirlo, lei lo ferma dicendogli: «Aprilo dopo, quando sarai da solo»
Alex annuisce. «Vi devo dare una bella notizia»
Lo fisso e cerco di capire se la bella notizia riguarda sua madre. Spero proprio di sì perché non voglio tenere un altro segreto.
«Di che cosa si tratta?» chiede Tom.
«Di mia mamma»
Oh, fantastico.
«Ehm... penso di sapere cosa stai per dire» mormoro, ridacchiando, «qualcuno ha fatto la spia...»
Alex ride. «Oh, certo. Immaginavo che l'avresti saputo prima da lei, ma non c'è problema. Ad ogni modo... mia madre è incinta! Sembra che avrò una sorellina o un fratellino...»
Aiko, Tom e Luke sono così felici che quasi scoppiano a ridere. Sono molto felice anche io, perché so che questo bambino porterà un po' di gioia nella famiglia di Alex. Non so quanto Devonne e Philip abbiano lottato per avere un altro bambino, ma mi auguro che questa sia la volta buona.
«È una notizia grandiosa!» esclama Tom, «Diane lo sa già?»
«Certo» risponde Alex, «è stata la prima persona a saperlo... eravamo a cena da loro quando hanno voluto dare la notizia... è una cosa recente, però... e mia madre non ha voluto dire niente finché non è stata sicura che la gravidanza stesse andando bene»
Tom annuisce con l'aria di uno che sa i trascorsi. «Lo capisco. Sono felice per Devonne, comunque»
«Già, anche io» mormora Aiko.
Sorrido.
«Perché non andiamo a mangiare qualcosa in centro? Un bel gelato, dai. Lo offro io, solo perché sono il festeggiato!»
Scoppiamo a ridere.
«Mi sembra un'ottima idea» commenta Luke, ridendo.
* * *
«Cosa prendi?» mi chiede Tom, dopo esserci seduti al tavolo del bar.
Afferro il menù del bar e sbuffo. Il gelato non mi va molto, perciò opto per una fetta di torta sacher, visto che qui la fanno molto bene.
«Questa» rispondo, indicando la foto sul menù.
Mi lascia un bacio sulla guancia, poi va ad ordinare insieme a Luke al bancone. Guardo Alex di nascosto e mi accorgo che ha uno strano sorriso stampato in volto. Penso sia la reazione a ciò di cui abbiamo parlato mentre venivamo qui: il bimbo che sua madre porta in grembo. Sono emozionata per lui, perché non sarà solo un fratello per il nuovo arrivato, ma anche un'ulteriore figura paterna. Diciassette anni di differenza sono un bel po'.
Appena Tom torna con la mia torta, lo ringrazio e si siedono.
«Ho sentito che domani ci sarà una riunione speciale» mormora Luke, all'improvviso.
Lo guardo, sorpresa.
«Per cosa?» chiede Aiko.
Luke finisce di masticare, poi dice: «Nuovi arrivati. Penso che Angelique abbia intenzione di aggiungere qualcuno al nostro gruppo, anche se non ho la minima idea di chi siano»
Io sì che lo so. Sta parlando delle Streghe e delle Fate del terzo anno. Ne ha parlato con me e l'ho sentita discuterne insieme agli adulti. Erano tutti d'accordo, perché tutte e dodici sono delle ottime studentesse. Ho solo paura che aggiungere altre persone al GSS lo avvicinerebbe alla sua fine. Se Lexie è al corrente di ciò che succede lì, perché Caroline non ci ha ancora arrestate? Forse, durante la sua prigionia, era fin troppo assuefatta per capire che tipo di posto fosse. Ogni volta che la vedevo sembrava senza forze ed energie.
«Perciò nessuno sa chi hanno reclutato?» indaga Alex, guardando me e Aiko.
Non so perché sta fissando me e lei, ma decido di ignorarlo. Non voglio dire cose che non so alla perfezione, perché non è giusto nei confronti di Angelique. Non so più niente di quello che lei mi ha riferito quel giorno, quindi è meglio evitare di parlarne.
«Diane ha detto che stasera andrete fuori a cena» sputo fuori io, beccandomi un calcio da parte di Aiko.
«Ehm...» balbetta lui, un po' imbarazzato, «sì... Tom mi ha consigliato il ristorante dove siete andati con i vostri genitori»
Annuisco, sorridendo. «Sì, Diane me l'ha accennato»
Luke si schiarisce la voce e, dopo aver deglutito, esclama: «Da quando siete amiche? Stando a quello che raccontano Tom e Alex, sembra che non siate molto unite»
Aiko mi sorride, come a dire "hai fatto una cazzata, ora risolvi il problema da sola". Sospiro, pensando che sarebbe bello tirarle un calcio come lei ha fatto con me.
«Diciamo che abbiamo messo una specie di tregua» mormoro, «così siamo... ehm... amiche»
Aiko scoppia a ridere. «Diciamo che cerchiamo di sopportarci»
I ragazzi scoppiano a ridere. Il mio sguardo ricade su una coppia che entra nel bar e si siede in un tavolo poco distante dal nostro. Mi rendo conto dopo che sono Lok e Sophie. Sono felice di vederli insieme, visto che fino a pochi giorni fa gli unici amici che Lok ha si contano su una mano.
«Arrivo subito»
Mi alzo e vado verso di loro, giusto per salutarli. Mentre cammino, però, mi rendo conto che potrei dar loro fastidio, ma ormai è troppo tardi, perché Sophie mi ha vista.
«Ehi, Malia!» esclama, sorridendo.
Lok si volta verso di me e lo vedo cercare qualcuno con lo sguardo. Penso stia cercando Molly e la cosa mi incuriosisce.
«Come va?» domando.
«Oh, alla grande» risponde Sophie, «Lok mi ha chiesto di vederci prima di andare al lavoro. Dice che deve parlarmi di una cosa importante»
Lo fisso, confusa. Parla dell'adozione o della specie di cotta che lui ha per Sophie? In entrambi i casi, mi auguro che lei la prenda bene...
«Oh... allora vi lascio. È stato bello vedervi insieme»
Sophie sorride. «Anche per me, Mal»
Faccio quasi per andarmene, quando Lok mi afferra per un polso.
«Aspetta»
Deglutisco e lancio un'occhiata a Sophie, mentre lui si alza e mi trascina a qualche tavolo di distanza. Ha le mani leggermente sudate e lo sento deglutire pesantemente.
«Che succede?» chiedo, sussurrando.
«Non sono più molto sicuro di due cose» dice, con aria agitata.
Lo fisso, con un sopracciglio alzato. «Sarebbero?»
«Dell'adozione» sputa, «e di Sophie. Ecco... ieri Dominic è passato a prendermi al lavoro per cenare insieme... ma ha incontrato Sophie e lei gli ha chiesto se potesse parlargli un secondo...»
Capisco immediatamente che è in ansia, quindi gli prendo le mani e provo a calmarlo, ma è del tutto inutile. Ha il cuore che quasi gli balza fuori dal petto e non comprendo il motivo di così tanta preoccupazione.
«Lok! Lok, per favore, mi stai facendo preoccupare» boccheggio, preoccupata.
Improvvisamente i suoi occhi diventano bianchi e sento il suo corpo affievolirsi. Un secondo dopo è a terra, pallido e inerte.
«Oh mio Dio! Lok! Lok! Ti prego! Rispondimi! Lok!»
Mentre lo scuoto, mi accorgo che i miei amici e Sophie ci hanno raggiunti. Alzo il capo e ordino ad una signora sui trent'anni di chiamare un'ambulanza immediatamente. Al GSS mi hanno insegnato ad intervenire nel caso in cui ci sia un ferito, ma in questo momento non ho la testa per fare niente. Continuo a scrollare il suo corpo, nella speranza che si risvegli...
«Mal, spostati!»
Tom mi trascina via dal corpo di Lok e, mentre le lacrime fanno capolino, lascio che Alex gli faccia il massaggio cardiaco. Non ho la minima idea di cosa gli sia capitato e mi sento in colpa per non essere intervenuta.
«Malia!» grida Tom, «guardarmi, guardami, cazzo!»
Lo guardo, con le lacrime agli occhi. Ha lo sguardo di uno che non sa cosa dire, per questo mi stringe a sé e mi abbraccia. Sento una mano stringere la mia e scorgo il braccialetto di perle di Sophie.
Nel giro di un paio di minuti l'ambulanza arriva e caricano Lok. So che non dovrei andarci, ma ho bisogno di sapere che cosa è successo. Afferro il polso di Alex e insieme ci catapultiamo sopra al mezzo.
«Ho effettuato il massaggio cardiaco» esclama Alex, «ma non c'è stato alcun segno di miglioramento»
Una ragazza di qualche anno più di noi annuisce. «Che cosa è successo?»
«Sta-stavamo parlando... qualcosa lo turbava... e poi è... è svenuto»
Capisce che sono ancora scossa, quindi mi lascia sedere, mentre lei parla con Alex di questione mediche che non capisco. Cioè, le capirei se ascoltassi veramente, ma non ci riesco.
E non voglio capire adesso che non sto bene. Prima, devo cercare un modo per sentirmi meglio.
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