Trentadue: Il Cercatore.
Nella foto: Samuel Page nel ruolo di Dominic Fisher, il Cercatore.
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«Angelique ci ha aggiornato sulle scoperte del GSS, riguardo al biglietto di Lexie»
Alzo la testa dalla mia insalata e incrocio lo sguardo di Aiko. Non saprei dire se sono più scioccata dal fatto che l'abbia nominato a mensa o per l'efficienza degli scienziati del GSS.
«Spara» esclamo, mentre le mie sorelle si uniscono al nostro discorso.
«Il biglietto era di Lexie e oltre alle nostre impronte del DNA, hanno trovato anche le sue. Tuttavia, non è stata lei ad entrare nel nostro dormitorio. Sul pomello è rimasto il DNA di Luke, perciò quella bruciatura alla mano è davvero dovuta dall'incantesimo che gli hanno fatto per aprire la porta»
La fermo.
«Luna» dico di getto, «Luna è in grado di soggiogare la gente. È un vampiro, può farlo, no?»
«Sì» risponde Aiko, «infatti domani mattina Luke verrà sottoposto ad alcuni esami e nel giro di qualche ora scopriranno se Luna l'ha soggiogato»
Annuisco e lancio un'occhiata a Molly. Ha i capelli semi legati e sta mangiando una ciotola di insalata, con carote, pomodori e finocchi. È molto salutista – sicuramente più di me – ma Meg la batte: nostra sorella mangia solo cibi sani e pochissima carne. Credo che sulla Terra fosse vegetariana.
«Comunque» riprende Aiko, «Lexie ha fatto in modo che trovassimo la sua Tana perché ci sono delle strane iscrizioni – tipo incisioni rupestri – che potrebbero ricordare i suoi futuri spostamenti e i suoi piani»
Alzo un sopracciglio e la fisso perplessa.
«Stai dicendo che Lexie ci ha servito su un piatto d'argento il suo piano segreto?»
«Sembrerebbe così» dice Meg, «anche se niente è ancora certo»
Annuisco, piano.
«Mi dispiace per ieri» dico, all'improvviso, «so che saremmo dovute andare da Angelique, per informarla di quanto accaduto... ma volevo scoprire da sola che cosa significasse quel biglietto»
Molly mi sorride. «Se non mi avessi convinta a seguirvi, probabilmente Luke sarebbe ancora lì. Quindi ti ringrazio, Malia»
Le rivolgo un sorriso gentile, poi torno a mangiare. Rimaniamo in silenzio per diversi minuti e finiamo di mangiare. Sto distrattamente ascoltando i discorsi del gruppo di Diane, ma non capisco di cosa stiano parlando. Non che mi interessi, ma è solo per rimanere aggiornata sui pettegolezzi. Da qualche giorno, Cherie non è più così attendibile.
«Malia!» esclama improvvisamente, come se mi avesse letto nella mente.
La guardo: indossa ancora la divisa e ha i capelli rossi raccolti in due lunghe trecce. Stasera sta mangiando l'hamburger, visto che la carne è il suo cibo preferito.
«Dimmi»
Si schiarisce la voce, poi esclama: «Ieri ti ho visto con Tom. Hai qualche novità da raccontarci? Sai che sono la vostra fan numero uno, no?»
La guardo, a metà fra la sorpresa e il divertimento. Cherie è una ragazza meravigliosa, è simpatica, genuina e spruzza energia da tutti i pori, quindi in sua compagnia è del tutto impossibile annoiarsi. A volte è un po' troppo curiosa, ma è divertente il modo in cui cerca di accalappiarsi i pettegolezzi su chiunque, studenti e professori che siano.
«Nessuna novità» mento, «e tu, invece? Qualcosa da raccontare su Pierre?»
Cherie scuote il capo. «Nah, niente. Sai, stiamo insieme da così tanto tempo che a volte mi sembra più di parlare con mio fratello»
Viola la guarda. «Questa mi è nuova»
«Avanti, è normale» si intromette Aiko, «io ancora non riesco a capire come diavolo fai a sopportarlo, dopo almeno dieci anni che state insieme. Anzi, mi correggo... come diavolo fa a sopportare te!»
Scoppiamo tutte a ridere e, mentre trangugio una forchettata di insalata, mi sembra che Aiko soffra di doppia personalità: quando parla di o con Alex, sembra una persona completamente diversa da quella che adesso è seduta di fronte a me. Mi piacerebbe tanto sapere quale delle due inghiottirà l'altra, costringendo Aiko a diventare una persona unica.
«Comunque sei proprio sveglia, Malia» dice Cherie ad un tratto.
Alzo la testa e incontro il suo sguardo, con un sopracciglio alzato.
«Hai sviato l'argomento "Tom", per evitare di dover confessare le ultime news fra di voi. È ingiusto»
Scoppio a ridere e, mentre mi servo da bere, replico: «E' logico, Cherie»
A questo punto, Diane entra nella conversazione, come se ne avesse il diritto. Si sporge verso Cherie e, con una voce da usignolo, dice: «Sbaglio, tesoro, oppure ho sentito il nome di Tom e di Malia nella stessa frase?»
«Arrivi un po' in ritardo, Jessica Rabbit» esclama Meg, facendole l'occhiolino.
È un peccato che solo io e Molly capiamo la battuta, altrimenti Diane si sarebbe zittita immediatamente.
«Non ho la minima idea di che cosa tu abbia detto, perciò farò finta di non averti sentito, come faccio sempre del resto» sibila, rivolta a mia sorella, poi si rivolge a Cherie e aggiunge: «Allora? Mi rispondi?»
La mia amica dai capelli rossi guarda la mia "non-amica" dai capelli rossi e scuote il capo.
«Se ti interessa così tanto la vita privata di Malia perché non glielo chiedi tu stessa? Sono sicura che troverà un modo gentile per risponderti»
Soffoco una risata, poi incrocio lo sguardo di Diane. Offesa e imbestialita, torna a guardare le sue amiche, evitando di rivolgerci ancora la parola. Sono sorpresa dal fatto che Cherie abbia trovato un modo per risponderle, visto che spesso è quasi impossibile zittire Diane.
Continuo a guardarla, mentre Meg si lamenta insieme a Cherie di quanto sia antipatica. Effettivamente ha ragione, ma c'è qualcosa di diverso in lei: è come se nei suoi occhi ci fosse uno scopo diverso da quello di sempre, ovvero primeggiare.
«Aiko» sussurro.
La mia migliore amica alza il capo e incrocio il suo sguardo.
«Hai notato che Diane sembra... non saprei... un po' diversa dal solito?»
Aiko la guarda per qualche istante, cercando di scovare la stessa diversità che ho trovato io. Quando torna a guardarmi ho l'impressione che stia per darmi della pazza, invece annuisce.
«Credi che sia legato alla famiglia o alla scuola?»
Scuote il capo. «Non ne ho la minima idea. Non conosco Diane per niente, quindi non ti saprei dire. Forse dovremmo parlarne con Angelique»
Mi passo una mano fra i capelli e faccio spallucce. «Potrebbe risponderci che non sono affari nostri di quello che capita a Diane e avrebbe anche ragione»
Sospira, poi guarda l'orologio, sul polso. «Ti andrebbe di fare una passeggiata in centro? Ho voglia di camminare»
Annuisco, così ci alziamo. Saluto le mie sorelle e ci avviamo verso il centro.
Mentre camminiamo, Aiko si sfoga, parlandomi di tutto quello che in questo periodo non funziona. Recentemente ha parlato con sua madre, la quale si è detta un po' delusa dal rendimento scolastico della figlia e Aiko non ha potuto spiegarle che non riesce a concentrarsi con tutto quello che sta succedendo e che è successo. Sua madre è molto categorica e severa, per questo Aiko preferirebbe parlare con suo padre, se solo ci fosse ancora.
Quando ci siamo conosciute si riferiva a lui solamente con verbi al passato e ci ho impiegato un bel po' per capire che è morto. Nel momento in cui me l'ha confessato, quasi come se fosse la cosa più naturale del mondo, ho sentito mille pezzi di vetro perforarmi la carne. Solo una stupida non lo avrebbe capito.
Non ho voluto sapere i dettagli, perché ho dedotto che Aiko ci soffre ancora per questa cosa. E la capisco perfettamente.
Inoltre, oggi pomeriggio, ha discusso con Alex. Anche loro hanno avuto una discussione simile alla mia con Tom. Mi piacerebbe sapere se anche Alex aveva le stesse motivazioni di Tom, ma se glielo chiedessi dovrei raccontarle che cosa è successo e preferirei tenerlo per me. È uno dei tanti segreti che mi lega a Tom e che sono ancora miei.
Mentre mi sta parlando del rapporto che aveva con suo padre prima che morisse, ci sediamo nel solito bar. Ordiniamo due fette di torta al cioccolato, poi Aiko riprende a parlare. La sto ascoltando, ma nel frattempo mi guardo attorno. È come se stessi aspettando qualcuno, ma non ho la minima idea di chi sia.
Ad un tratto vedo un volantino sul tavolino di fianco al nostro. Mi allungo per prenderlo fra le mani e rimango sorpresa dal fatto che ci sia una fotografia di Lok Davis, il ragazzo scomparso. Infatti, esattamente sopra alla sua immagine, c'è scritto SCOMPARSO.
«Aiko, guarda» esclamo, interrompendola, «c'è qualcuno che lo sta cercando!»
Aiko smette di parlare e guarda il volantino. Alza lo sguardo e incrocia il mio. È senza parole. Se Lok è orfano, perché c'è qualcuno che lo sta cercando?
Vedo arrivare la cameriera con le nostre fette di torte, così dopo che ce le ha servite, le chiedo se sa chi può aver lasciato questo volantino.
«Da quando quel ragazzo è scomparso c'è sempre un uomo che attacca volantini di questo tipo ovunque. Ieri ne ha lasciati una ventina, sul banco»
«Sa dirmi come si chiama? O dove possiamo trovarlo?»
Aiko mi preme sul braccio, come per suggerirmi di calmarmi. In effetti la cameriera mi sta guardando in modo strano, ma risponde.
«Si chiama Dominic Fisher ed è un Cercatore, perciò è difficile che si faccia trovare. L'ultima volta che l'ho visto è stata ieri pomeriggio, verso le cinque. Viene sempre qui a bere un tè»
La ringrazio, poi lei torna al lavoro. Ripenso alle parole che mi ha detto, poi guardo Aiko.
«Potresti spiegarmi che cos'è un Cercatore, per cortesia?»
«Sono come dei pellegrini» risponde, «restano lontano da casa per anni interi, cercando qualcosa che potrebbe rivoluzionare il nostro mondo, ma per ora nessuno di loro è mai stato in grado di trovare qualcosa di veramente utile. Perlopiù si limitano a scoprire territori inabitati e colmi di energia. Parlando di Fisher stesso... be'... non c'è molto da dire. Vive da solo perché i suoi genitori sono morti, quindi non credo si faccia molti problemi a tornare a casa. È diventato un Cercatore perché ha studiato la scomparsa di Salem e altre cose noiose e poco rilevanti»
Annuisco. Torno a guardare la mia torta, ma sento di non avere più appetito. Da quando mi sono trasferita ho messo su massa muscolare, a causa di tutti gli allenamenti con Smith, con la Nicolson e con Aiko. Non è un male, solo che sono anche dimagrita, perché con tutto quello che sta succedendo non ho mai fame.
Sostanzialmente mi cibo di curiosità, cattive notizie e di Lexie. Anche se l'ultima non è proprio qualcosa di positivo.
«Ehi, mi stai ascoltando?»
Torno a guardare il viso pallido di Aiko e scuoto il capo. No, non la stavo ascoltando. Perché mi perdo nei miei pensieri e mi estranio dalla realtà? È una cosa normale?
«Ho detto che magari quando ripasserà da questo bar la cameriera gli dirà che noi lo stavamo cercando. Tu sei una specie di celebrità, perciò ti avrà sicuramente riconosciuta»
Faccio spallucce. «Se lo dici tu»
Mi rivolge un sorriso, poi appoggio il capo su una mano e continuo a giocare con le briciole della torta. Ne ho mangiata poca, ma mi obbligo a finirla, così Aiko non avrà speso soldi per niente. Non so per quale diavolo di motivo, ma ogni volta che usciamo si offre di pagare lei e questo non mi piace per niente.
«Mia madre mi ha mandato una lettera, ieri» annuncia, all'improvviso.
La guardo negli occhi. So che in questo momento non sta andando molto bene fra di loro, ma se ha deciso di parlarmene un motivo ci sarà.
«Che succede?» dico, «problemi?»
«No no, in realtà mi ha solamente domandato se ho intenzione di invitare qualcuno a casa, per le vacanze di Natale»
La guardo, sobbalzando. Non ho mai pensato al fatto che fra un mese sarà Natale. Sospiro e mi rendo conto che questo Natale sarà il primo da Strega, il primo Natale a Magics Souls, con le mie sorelle e i miei nuovi amici.
«A te andrebbe di trascorrere qualche giorno a casa mia? So che da come racconto le abitudini della mia famiglia sembriamo dei pazzi, ma... potrebbe essere davvero divertente. Mia sorella Yukino non vede l'ora di conoscerti e...»
«...va benissimo, Aiko»
Ci guardiamo un secondo negli occhi. Aiko è l'unica persona a cui racconto quasi tutto quello che mi capita... anzi, è praticamente l'unica persona che mi conosce nei minimi dettagli.
L'unica cosa che non sa – ma che probabilmente immagina – è che sono innamorata di Tom. So che dovrei parlargliene, ma ancora non ho trovato il coraggio di ammetterlo ad alta voce e vorrei che la prima volta fosse con lui. Del resto, se Aiko già presuppone che io sia innamorata di lui, c'è bisogno di dirglielo? Tecnicamente sì, ma preferisco tenere per me questo piccolo segreto.
«Non pensi di tornare sulla Terra, a Natale?» domanda all'improvviso.
Ancora non ci ho pensato, sinceramente. Pensavo di tornare dalla mamma e dal papà, per trascorrere con loro qualche giorno, come abbiamo sempre fatto. Ma poi ho pensato che forse sia meglio restare qua e cominciare a distanziarmi dalla loro vita terrena, per evitare di legarmici troppo. Adesso, invece, sono dell'idea che sia giusto andare a trovarli... perché loro rimarranno sempre la mia famiglia, anche se un giorno dovessi ritrovare i miei veri genitori.
«Non lo so» ammetto, portando alla bocca un pezzetto di torta, «non ci ho ancora pensato bene»
Aiko annuisce. «So che Meg e Molly torneranno a casa» dice, «ma non te ne hanno parlato, vero?»
«No» rispondo, «ma non sono arrabbiata o cose simili. Meg e Molly sono più unite, perché si conoscono da più tempo e conoscevano la verità da anni... è normale che adesso stiano sempre insieme. Inoltre... entrambe escono con i fratelli Baker... so che spesso escono tutti e quattro e...»
«Ehi» dice Aiko, sfiorandomi la mano, «non importa. Ti vogliono bene lo stesso, questo lo sai, vero?»
Annuisco e sorrido. Lo so che mi vogliono bene. Anche io ne voglio a loro. Nessuna coppia di sorelle deve per forza essere unita come due migliori amiche. E noi non lo siamo.
«Mi sta venendo freddo. Che ne dici di tornare in Accademia?»
Metto in bocca l'ultimo pezzo di torta, poi mi alzo in piedi.
«Sì, andiamo»
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