Trenta: Ricercato.
Nella foto:
- Lily Bleu Andrew (a sinistra) nel ruolo di Kelsie Mills, Fata delle Rose
- Brec Bassinger (a destra) nel ruolo di Victoria Claythorne, Fata della Freschezza
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Dopo lo strano colloquio di mercoledì sera sono stata a cena con Aiko e le mie sorelle e abbiamo cercato di parlare di quanto accaduto insieme a Caroline, senza che Cherie e Viola udissero i nostri discorsi. La verità è che ne volevamo parlare a tutti i costi, quindi abbiamo cercato di sussurrare ogni parola e di non pronunciare alcun nome, per evitare che le orecchie ben aperte di Cherie captassero qualche particolare.
La sera sono andata a dormire presto, più che altro perché avevo ore di sonno in arretrato e devo ammettere che mi è servito. Per questo, giovedì a lezione, non ho sbadigliato più del dovuto e Smith sembrava sorpreso, oltre che contento, del fatto che seguissi con attenzione.
Nel pomeriggio mi sono allenata con Aiko in palestra, solo perché non avevamo troppi compiti per venerdì ed in seguito siamo tornate in stanza per ripassare e farci una doccia. Mentre Aiko si asciugava i capelli, abbiamo parlato di lei e di Alex... e del fatto che la sera della festa lui abbia litigato con Diane.
Dopo cena abbiamo deciso di uscire per qualche ora, visto che avevamo tempo, così io e Aiko abbiamo dato appuntamento anche a Tom e ad Alex. Siamo stati nel bar dove Aiko mi ha offerto il caffè – il primo giorno che sono arrivata – e ho rivisto il ragazzo dai capelli scuri, che beveva un liquido arancione, sicuramente non di mio gradimento.
Tom mi ha raccontato qualcos'altro sul suo conto, ma niente di così interessante. In realtà non voglio avere niente a che fare con lui, perché non mi sembra il tipo di persona con cui avere a che fare, però è la seconda volta che lo incontro ed è giusto sapere qualcosa sulle persone.
Quando Alex e Aiko si sono alzati per ballare sulle note di una canzone che non conoscevo, Diane ha fatto la sua entrata nel bar, seguita dalle sue amiche. Naturalmente la prima persona su cui ha posato lo sguardo è stata la mia migliore amica e ne è conseguita una lunga discussione. Avrei voluto fermarle o intervenire, ma Tom mi ha rassicurata dicendomi che ci avrebbe pensato lui.
Così – mentre Lydia mi parlava del suo mascara – ho guardato la scena da lontano, sperando che nessuno finisse all'ospedale più vicino. Alla fine, siamo tornate in Accademia prima del coprifuoco e Aiko ha brutalmente discusso con Diane anche prima di andare a dormire.
Sabato è rimasta in camera tutto il giorno ed è uscita solo per mangiare. Io ho studiato con le mie sorelle e ho raccontato loro cos'è successo fra Alex, Diane e Aiko. Meg ha espresso il suo parere riguardo "la noiosità dei triangoli amorosi" ed io mi sono ritrovata nel suo discorso, ripensando ad Ambar e a Tom.
In seguito, sono tornata in camera e ho trovato Aiko a tirare pugni all'aria. Si stava semplicemente allenando – come ha detto lei – anche se, dal mio punto di vista, si stava sfogando per cercare di superare quanto accaduto la sera prima.
Sabato sera siamo rimaste in Accademia e stavo leggendo un libro interessante su Salem, quando all'improvviso Tom e Alex sono entrati nella nostra stanza, dicendo che Diane era fuori e che sarebbero rimasti qua per un po'.
Nel corso della nostra serata – composta perlopiù da una lotta di cuscini – le mie sorelle e i fratelli Baker si sono uniti a noi. Molly ha proposto di giocare ad "assassino" e, mentre faceva apparire delle carte da gioco, ha spiegato agli altri come si giocasse.
È stato divertente e per diversi minuti ho pensato davvero che sarebbe stato bello continuare a vivere così ogni giorno. Per questo ho promesso a me stessa che almeno ci avrei provato.
Guardando negli occhi di tutti i miei amici e sorridendo motivata dai loro sorrisi, ho capito che non c'è cosa più bella di avere qualcuno che ti vuole bene e che ti sprona ad andare avanti ogni giorno, proprio come fanno loro.
Quand'ero sulla Terra avevo solo Theresa e Paul... non che non fossero abbastanza, ma era un tipo di sostegno diverso. Ho degli amici e due sorelle meravigliosi che spesso sono in contrasto con me, ma che resteranno sempre al mio fianco.
Ed è esattamente per questo motivo che domenica decidiamo di trascorrere la giornata insieme. Ho chiesto a Smith il permesso di mangiare fuori e me l'ha concesso senza troppe domande, perciò siamo andati a camminare in montagna.
Aiko, Alex e Tom erano sempre in testa, da amanti delle camminate quali sono. Meg e Loris, invece, camminavano piano e ridevano ogni dieci secondi. Non mi dispiaceva essere sola e per ultima, dato che dalla mia posizione erano facilmente visibili tutte le coppie, compresi Molly e Luke che si scambiavano parole un po' timide e cercavano di sorridersi l'un l'altra.
Avrei voluto che questi incontri si verificassero un po' più spesso nella settimana successiva, ma ovviamente non è stato possibile. Ci sono state diverse verifiche scritte e pratiche – in particolare con Smith – e quindi mi sono vista costretta a trascorrere ogni pomeriggio incollata alla sedia della mia scrivania o in biblioteca, a studiare.
E non sono neanche stata al GSS, seppur io abbia avuto voglia di tornare dagli scienziati per qualche aggiornamento. Ma fortunatamente venerdì io e Aiko siamo riuscite ad andarci e, successivamente, Tom e Alex ci hanno raggiunte.
Non c'erano delle vere e proprie novità, ma ci hanno aggiornato sullo stato di Lexie e di Ben. Sono stati avvistati ad Animo – tre giorni dopo la mia presenza lì – e a Naturae, anche se non si conoscono ancora i veri motivi di questi viaggi. La loro attuale posizione è sconosciuta, ma ci sono alcuni Guerrieri che stanno indagando e che hanno cercato di pedinarli, affinché fosse resa nota la posizione della loro tana.
«Stanno continuando a cercare» dice uno scienziato, «ma non abbiamo nulla in mano»
«Quanti Guerrieri ci sono sul posto?» domanda Charlotte.
«Dieci» dice una ragazza, di qualche anno più di me. Ha un tablet in mano e sta guardando il display del computer, mentre tocca quello del tablet con l'indice sinistro.
Angelique sospira. «Forse è il caso di aumentare il numero?»
Scuoto il capo. «Non direi proprio»
Indico il display con un dito e tutti alzano il capo. Una scritta bianca è appena comparsa e dice "NUOVO MESSAGGIO". La ragazza con il tablet in mano lo apre dal tablet e sul display appaiono una serie di fotografie amatoriali di una ragazza dalla lunga coda rossa. È presa di spalle e da lontano, ma mi ci vuole un istante per riconoscerla.
«E' lei, è Lexie» esclamo, avvicinandomi, «dobbiamo farci inviare le coordinate della loro posizione, così possiamo raggiungerli»
«Fuori discussione» esclama Angelique, con le braccia incrociate al petto, «è fin troppo rischioso, Malia! Ci sono già dieci Guerrieri sul posto e faranno di tutto per non farseli scappare!»
Incrocio lo sguardo della direttrice, un po' risentita, poi scocco un'occhiata ad Aiko e ad Alex. Sono in piedi, con le braccia conserte, e stanno ancora guardando la foto. Decido di concederle un'occhiata in più: Lexie è in piedi, con una tuta nera e un giaccone marrone scuro, per proteggersi dal freddo. A giudicare dal paesaggio, sembra essersi nascosta in una grotta, probabilmente posizionata in un ambiente di montagna. Intorno a lei ci sono alti pini e per terra fango e foglie colorate.
«Stanno inviando le coordinate» esclama la ragazza col tablet.
Un secondo dopo appaiono delle scritte sul display, sotto alla fotografia. Non capisco cosa vogliano dire, ma non faccio in tempo a dirlo, perché la ragazza fa apparire una mappa e un pallino rosso, ovvero il punto in cui è stata scattata la fotografia.
«Sono a Coretville» dice uno scienziato, «nelle montagne a nord»
Incrocio lo sguardo di Angelique. «Quanto sono lontani rispetto all'Accademia?»
«Sono dalla parte opposta» dice, «un tre ore di camminata dal cimitero di Coretville, credo»
«Proprio così» annuisce lo scienziato, «e sono sicuro che presto avremo altre risposte. Nel frattempo, giovanotti, vi invito a tornare nelle rispettive Accademie. Sono sicuro che troverete qualcosa da fare mentre noi sbrigheremo queste faccende»
Poi si rivolge alla ragazza con il tablet e ad altri giovani e fa loro cenno di seguirlo. Escono dalla stanza in silenzio, sistemandosi in fila indiana. Rimango a guardarli per un po', con espressione torva, poi sbuffo.
«Non sono convinta» esclamo, «Lexie è troppo sveglia per farsi trovare in questo modo. Sono sicura che ha fatto nuovamente l'incantesimo del Ballo di Halloween su qualche innocente, solo per il gusto di ucciderlo e di vederlo morire»
Angelique scuote il capo. «Lexie non ricicla mai idee o piani, Malia, ricordatelo sempre. Questo significa che stavolta è stata meno prudente del solito»
Incrocio le braccia al petto, un po' indispettita.
«E comunque il dottor O'Brien ha ragione. Tornate in Accademia e rimettetevi a studiare. Sono sicura che i professori siano stati abbastanza generosi»
Soprattutto tu. Sospiro ed esco dalla stanza. Aiko, Alex e Tom sono alle mie spalle e camminano più lentamente. Le mie sorelle e Loris non sono venuti, perché non abbiamo fatto in tempo ad avvisarli. Con questa storia che a Magics Souls non si usano i telefoni è impossibile aggiornare qualcuno in tempo reale su quanto accade. Credo che sia una delle poche cose che mi manca della Terra, se devo essere sincera. E non per Instagram o per WhatsApp, ma semplicemente perché almeno riuscivo ad avvertire i miei quando mi trovavo fuori casa.
Usciamo dal GSS e ci mettiamo a parlare di Lexie, ovviamente. Anche gli altri sono poco convinti di questa sua mossa, così decidiamo di fermarci negli appartamenti dell'Accademia per Streghe per discuterne, magari insieme a Molly e a Meg.
Purtroppo non le troviamo, quindi restiamo da soli e buttiamo giù qualche idea, circa i futuri spostamenti di Lexie. Vorrei tanto sapere che cosa sta architettando e se, al prossimo Ballo, ha intenzione di uccidere qualcun altro. Visto che ormai sono abituata a queste sue entrate in scena, potremmo anche proteggerci in modo più consono. Se verrà organizzato il Ballo di Natale – com'è scritto sul Regolamento dell'Accademia – sarà opportuno armarci di Guerrieri pronti a difendere gli studenti, nel caso in cui a Lexie venisse la bellissima idea di attaccare.
In questo momento ricordo che non è vero che non ricicla mai idee, considerato che ha già attaccato due volte durante i Balli delle Accademie. C'è da dire che in entrambi i casi ha architettato qualcosa di diverso, ma nonostante ciò sembra avere sempre lo stesso schema d'attacco.
«Ragazzi, possiamo smettere di parlarne? Sembriamo agenti dell'FBI, che stanno cercando di risolvere un caso da serie tv»
Tutti e tre mi guardano con gli occhi spalancati, come se non avessero compreso le mie parole.
«Cos'è l'efbiai?» mormora Alex, scoccando un'occhiata ad Aiko e a Tom.
«Ehm... un ente investigativo di polizia federale americano... lascia stare, è una battuta che potrebbero capire solo coloro che vivono sulla Terra, quindi voi no»
Faccio un respiro.
«Comunque va bene» dice Tom, «possiamo anche parlare d'altro. Del resto, mi sta quasi venendo mal di testa»
Aiko sospira. «Avete sentito la notizia sulla rissa che c'è stata al bar, la sera in cui eravamo lì? Oggi mi è capitato di leggere il giornale in biblioteca e... be', non ci sono stati dei risvolti positivi»
Inclino la testa di lato e la guardo in cagnesco.
«Quale rissa?» domanda Alex.
«Poco dopo che ce ne siamo andati, qualche testimone ha raccontato di aver sentito dei ragazzi parlare di te, Malia. Uno di loro, quello che è ancora in ospedale, ha cominciato a dire cose che non starò qua a ripetere, e il ragazzo di cui stavamo parlando noi – Lok Davis – ti ha difeso. I due si sono picchiati e, dopo essersi stati divisi, Lok è scappato. Non è tornato nella casa-famiglia e non si trova più»
Deglutisco pesantemente.
«Ha cercato di difendere il mio nome? E per quale motivo? Non lo conosco nemmeno. Fino a ieri l'ho visto solo una volta e mi ero anche dimenticata di averlo incontrato, onestamente»
Tom sospira. «Hai detto che non si trova più... in che senso?»
«Nel senso che è letteralmente scomparso. Certo, gli educatori della casa-famiglia non hanno nessuna intenzione di andare a cercarlo. Purtroppo, in seguito alla morte dei suoi genitori, Caroline Olsen si è occupata del suo caso e l'ha inserito nella peggior casa-famiglia di Magics Souls. Ci credo che sia diventato così violento... in quella casa insegnano solo a picchiare le persone per ottenere ciò che si vuole»
Prendo un respiro e guardo i miei amici negli occhi. «È spaventoso»
«Già. Forse, in seguito alla rissa, ha riportato delle ferite più gravi e, non so, è svenuto dal dolore o è stato portato in qualche ospedale»
Aiko fa spallucce.
«Alla casa-famiglia non importa e purtroppo quando sei solo al mondo a nessuno interessa del tuo bene»
Mi si inumidiscono gli occhi e devo fare appello a tutto il mio autocontrollo per non piangere. Mi dispiace così tanto, anche se non lo conosco, ma non credo di poter fare molto. È un ragazzo fuori controllo fin dal giorno in cui i suoi genitori sono morti e ha perso le speranze riguardo ad un'eventuale adozione. Del resto, nessun adulto deciderebbe di adottare un ragazzo disastrato di diciassette anni.
«Dovremmo parlare di qualcosa di più divertente» suggerisce Alex.
Incrocio il suo sguardo. «Non hai tutti i torti, effettivamente»
Scoppiamo a ridere divertiti, poi iniziamo a parlare di quanto siano strane le gemelle che lavorano al GSS, Yamila e Candelaria. Effettivamente è proprio così, ma sono due brave ragazze e lavorano sodo ogni giorno. Da quando le ho conosciute, ci siamo già viste diverse volte e sono state molto efficienti nel loro lavoro.
Passiamo un bel po' di tempo a parlare fra di noi, anche se in verità io ascolto e loro parlano. Ed è proprio adesso che mi rendo conto di quanto io abbia legato con loro e viceversa. Del resto, ci conosciamo da davvero poco tempo, eppure siamo inseparabili.
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