Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Quattro: La Dominatrice del Fuoco e la Dominatrice della Terra

nella foto: Riley Voelkel nel ruolo di Charlotte Le Croix, sorella minore di Angelique e Direttrice dell'Accademia per Fate.

-

TITOLO INTEGRALE (non sono sicura che si veda tutto, vista la lunghezza): LA DOMINATRICE DEL FUOCO E LA DOMINATRICE DELLA TERRA

Prima di tornare a Coretville, Angelique mi promette che qualcuno arriverà a casa mia, per accompagnarmi all'Accademia. Dentro di me spero sia qualcuno qualificato quanto lei e che non mi renderà il viaggio un inferno. Non conosco molte altre persone che provengono da Magics Souls, perciò non ho l'opportunità di fare una scelta.

Theresa e Paul sono d'accordo a mandarmi in Accademia, probabilmente perché se avessero detto di no li avrei minacciati con la storia dell'adozione, e un po' mi sarei sentita in colpa. Ho promesso loro che ci scambieremo delle lettere che solo Angelique ci consegnerà. Tutto questo è solo una precauzione per non essere scoperti, ma dentro di me so che prima o poi succederà. Se quell'uomo è astuto come dice Angelique, non sarà abbastanza prendere precauzioni di questo tipo.

Il giorno dopo vado a scuola per ritirare l'iscrizione e confermare che non verrò più. I professori a cui piacevo di più ci rimangono male, ma in realtà a me non importa un fico secco di questa scuola. Non vedevo l'ora di evadere e di lasciarmi alle spalle Giulia, il suo gruppetto di amiche decerebrate e le giornate passate ad essere presa in giro.

Una volta tornata a casa, decido di trascorrere il resto dei giorni a casa, a prepararmi psicologicamente al fatto che lascerò alle spalle la mia vecchia vita e ne affronterò una completamente nuova. Ma grazie a qualche chiacchierata con Theresa – in realtà somigliava più ad un suo monologo – riesco a tranquillizzarmi e a fare un po' di ordine nei miei pensieri.

Uno dei principali è la valigia. Siccome non tornerò a casa per almeno tutto l'autunno, ho bisogno di portare con me il necessario. Alla fine, decido di portare i miei vestiti preferiti e quelli che utilizzerò di più, come jeans e felpe di due taglie più grandi.

Angelique mi ha detto che durante le lezioni è obbligatorio indossare una divisa, perciò i miei vestiti li indosserò solamente dopo l'orario scolastico.

Siccome attualmente Theresa è disoccupata, si propone per darmi una mano. Inizialmente declino l'offerta, piuttosto sicura del fatto che riuscirò a decidere da sola, ma una mezz'oretta più tardi capisco che la sto allontanando da me, e che forse sto sbagliando.

Non posso non tenere conto del fatto che Paul e Theresa mi abbiano adottata perché mi volevano veramente e che mi abbiano salvato la vita. Da quando ne ho memoria, non hanno fatto altro che darmi tutto ciò che per loro era essenziale per favorire la mia crescita e il mio mantenimento, e dovrei esserne grata.

Così, scendo in cucina e chiedo a Theresa se ha ancora voglia di aiutarmi. Dopo essersi scambiata un sorriso con Paul, si alza dalla sedia e risaliamo insieme in camera mia.

Mi aiuta a sistemare i vestiti in due valige differenti e mi consiglia di portare uno zaino, che potrei utilizzare anche durante le lezioni.

Inoltre, mi confida che vivrò in un piccolo condominio, insieme ad altre ragazze. Lei ha condiviso la stanza con Angelique fin dal primo anno e da allora sono inseparabili. Anche se, ovviamente, negli ultimi sedici anni non si sono viste molto.

Il giorno della partenza, mi alzo presto. Angelique mi ha detto che passeranno alle nove, visto che alle dieci apriranno ufficialmente le porte dell'Accademia. Sono un po' ansiosa all'idea di entrare nella nuova scuola, ma cerco di contenere le mie emozioni.

Dopo aver fatto colazione, vado in bagno. Mi pettino i capelli e rimango qualche minuto a fissare la mia immagine nello specchio. I capelli biondi e mossi mi incorniciano il viso e cadono liberi sulle spalle. I miei occhi non si scollano dalle punte: sono troppo lunghi? Sono rovinati? Dovrei legarli? Oppure devo tenerli sciolti?

Decido di lasciarli sciolti, ma mi armo di un elastico per i capelli, lasciandolo sul polso. Mi trucco lievemente, solo per dare l'idea di essere una persona che ci tiene al suo aspetto, e indosso dei mom jeans e una T-shirt celeste. Tornata in camera, mi metto lo zaino in spalla e traino le valigie fino alla porta della mia camera.

Proprio in quel momento Paul esce dalla sua stanza. Sorridendo, si offre di portare una valigia nel salotto. Acconsento, senza guardarlo negli occhi, e insieme scendiamo le scale.

Theresa è in cucina a sorseggiare del caffè e sta aspettando l'arrivo del mio accompagnatore. Oggi andrà in tribunale per decidere la somma di denaro che le spetta da quei mascalzoni, dopo che le hanno distrutto il negozio.

All'improvviso si ode una melodia e una luce potentissima si scatena nel salotto. Chiudo gli occhi, per evitare di accecarmi, e quando riesco ad aprirli, vedo una ragazza di circa venticinque anni, in piedi. Ha i capelli biondi, mossi e lunghi fino alle spalle; la carnagione chiarissima; due occhi, grandi, allungati e di un colore misto fra l'azzurro e il grigio. È molto più alta di me e decisamente più slanciata. Indossa un abito blu scuro e dei tacchi che stano perfettamente in tinta con il vestito.

«Non ci posso credere» esordisce Theresa, «Charlotte? Sei tu?»

La ragazza guarda mia madre e sorride.

«Theresa!» esclama lei, «non credevo che la ragazza in questione fosse tua figlia! Angelique mi ha detto che dovevo passare a prendere una delle Principesse e... be'... eccomi qui!»

Ignoro il modo in cui mi ha chiamato e la osservo mentre raggiunge Theresa e l'abbraccia, come se fossero amiche da una vita. Onestamente, devono avere almeno quindici anni di differenza, perciò non sembrano esattamente coetanee.

«Malia» esordisce Theresa, «lei è Charlotte, la sorella minore di Angelique. È nata un anno prima che conoscessi sua sorella maggiore e l'ultima volta che l'ho vista era solo una bambina»

Charlotte sorride, rivolgendo un'occhiata a Theresa.

«Sono un tantino cresciuta» commenta poi, ridacchiando, «ad ogni modo, dobbiamo proprio andare, Malia. Siamo un po' in ritardo con la tabella di marcia. Quasi dimenticavo, puoi fidarti di me, vero?»

«Ehm...» balbetto, «certo»

Anche se non volessi, probabilmente non ho altra scelta che seguirla. A giudicare dalla reazione di Theresa deduco che sia una persona di cui fidarsi. Cerco di guardarla negli occhi e di studiare i suoi movimenti, ma non trovo niente di strano.

Mi strizza l'occhio. «Ottimo»

Cercando di allontanare i pensieri negativi su Charlotte, mi volto verso Paul e Theresa e, dopo qualche secondo di tentennamento, li abbraccio. Mia madre scoppia a piangere silenziosamente e mi guarda a lungo il viso prima di lasciarmi andare.

«Per le valige ingombranti ci penso io» mormora Charlotte, poi alza la mano. Dalle lunghe dita esce una strisciolina di un rosa chiarissimo, che raggiunge le valigie e il mio zaino. Dopo averli circondati, li rimpicciolisce e si alzano in volo. Charlotte le afferra e le intasca.

Guardando la mia espressione sgomenta, mi prende per mano e sorride. Sposto lo sguardo su di lei e incontro il suo sguardo. Dopo avermi strizzato l'occhio nuovamente, dice: «E' stato un piacere, Theresa e Paul»

Questi ultimi le sorridono e la ringraziano, poi schiocca le dita. Il salotto che mi circondava scompare e solo per un istante vedo nero. Subito dopo, attorno a me appare un giardino ben curato. Gli ultimi dieci secondi sembrano essere durati un istante, per questo mi gira la testa e mi sento disorientata.

Cerco di guardarmi attorno, per riprendermi. Sopra di me c'è un sole luminosissimo, il cielo è azzurro e mi trovo in un cortile, delimitato da un cancello di ferro battuto. Di fronte a me c'è un alto palazzo, dalle finestre quadrate e perfettamente allineate.

Mentre cerco di ambientarmi, spero con tutta me stessa che questa non sia l'Accademia: è scuro, poco colorato e somiglia più ad una prigione.

«Questo è uno dei palazzi del Governo di Coretville» mi informa Charlotte, «mia sorella e altre persone ti stanno aspettando. Vieni»

Mi prende per mano e mi trascina fino all'entrata. Una scala di marmo bianco – sorvegliata da due guardie armate di spada e fucile – inchinano la testa quando ci vedono arrivare, come a darci il permesso di passare. Saliamo le scale e arriviamo di fronte ad un enorme portone di legno. Non c'è bisogno di spingerlo, si apre da solo.

Charlotte mi lascia la mano e comincia a camminare nel corridoio illuminato. Io la seguo, guardando sotto di me il tappeto rosso e il pavimento lucido. Alle pareti sono appesi dei quadri che ritraggono persone a mezzo busto, con data di nascita e di morte, e luoghi; sul soffitto dei grossi lampadari pendono e illuminano il corridoio.

Arriviamo fino ad una scala di marmo bianco, con i corrimani dorati. Charlotte sale gli scalini rapidamente ed io resto dietro di lei, guardandomi attorno. Più saliamo, più la luce diventa meno giallognola e più bianca.

Arriviamo al primo piano e Charlotte torna nel corridoio, che segue fino all'ultima porta. Prima di entrare, bussa. Qualcuno dall'interno le dà il permesso di entrare, così apre la porta.

Di fronte a me vedo Angelique, in piedi, dietro ad una scrivania. Ha i capelli semi legati e indossa un tailleur beige. Ci rivolge un gran sorriso, poi ci chiede di entrare.

Mi guardo attorno e realizzo di trovarmi in una specie di studio. Dietro alla scrivania ci sono delle vetrate enormi, che illuminano spontaneamente la stanza. Due armadi sono posizionati contro la parete di sinistra, mentre a destra c'è uno specchio.

Solo dopo noto due ragazze, sedute su alcune sedie dai cuscini rossi e dai manici dorati. Gli occhi delle due ragazze sono immediatamente su di me e mi guardano con curiosità.

«Malia» esordisce Angelique, «grazie per esserti unita a noi»

«Un po' in ritardo» parla la ragazza dai capelli scuri, «ma grazie per averci degnato della tua presenza. Ad ogni modo, con chi ho l'onore di parlare?»

Strabuzzo gli occhi, confusa e impreparata. Ma chi si crede di essere?

«Margaret!» la riprende Angelique, incurvando le sopracciglia, «gradirei che tu le portassi rispetto»

Margaret accavalla le gambe e volta il capo dall'altra parte. Mentre la guardo, Angelique fa il giro della scrivania e si siede di fronte a noi. Ci osserva per diversi secondi, poi sorride.

«Margaret e Molly si conoscono già fra di loro, mentre tu no, Malia. Loro sono le due sorelle gemelle di cui ti ho parlato»

Spalanco gli occhi e, mentre fisso esterrefatta la ragazza dai capelli scuri, ricordo che Angelique ha citato i loro nomi mentre mi raccontava la storia.

Con aria un po' irrequieta, guardo Margaret. Ha i capelli lunghi, fino alla vita, color castano scuro, il viso rosa chiaro e paffuto, occhi grandi e castani. Si guarda attorno con aria piuttosto annoiata e sembra un tipo testardo e presuntuoso. Non mi piace granché, ma cerco di capirla... probabilmente fino a poco tempo fa non sapeva di avere un'altra sorella gemella. O forse, la sua permanenza sulla Terra è stata peggiore della mia. Ci metterei la mano sul fuoco.

La ragazza al suo fianco, invece, non ha mai smesso di sorridere da quando sono entrata in questa stanza. Ha i capelli biondi come i miei, ma corti fino alle spalle, riccissimi e vaporosi. Dal sorriso contagioso, il naso piccino, le labbra carnose e gli occhi verde-dorato, è molto più carina e ha l'aria di essere un po' più tranquilla di Margaret. Molly, questo è il suo nome.

«So che sarà difficile» esclama Angelique, improvvisamente, «ma dovrete imparare ad andare d'accordo. Non solo siete sorelle, ma costituite una parte importante di Salem, l'unica che ci rimane. E se c'è ancora una speranza di riaprire i portali, voi siete le uniche che potete farlo. Inoltre» aggiunge, guardando Margaret, «tutte e tre dominate uno dei Quattro Elementi ed è questo che vi rende speciali agli occhi dei nostri nemici. Siete potenti, coraggiose e le uniche superstiti»

Molly trema lievemente, poi alza lo sguardo e incontra quello di Angelique.

«Molly, tu sei la Dominatrice del Fuoco» esclama, «Margaret, tu sei la Dominatrice della Terra. Ed infine, tu, Malia... sei la Dominatrice dell'Acqua. So che è un compito arduo da superare, ma noi vi aiuteremo. Da questo momento in poi – se avete intenzione di ritrovare i vostri genitori biologici e di riaprire i portali di Salem – dovrete unire le vostre forze per trovare la quarta Dominatrice, la Dominatrice dell'Aria. Non possono esistere tre Dominatrici, perciò nelle ragazze di Magics Souls si nasconde l'ultima Dominatrice»

Margaret non ha più quel sorriso fastidioso sul volto, sembra preoccupata e interessata alla conversazione. Scavalla le gambe e guarda Angelique.

«E come dovremmo fare a trovarla? Voglio dire, esiste un Incantesimo o qualcosa del genere?»

«Oh no, Margaret» dice Angelique, «ma esiste l'amicizia e voi dovrete fare affidamento solo su questo. Un'ultima cosa, ragazze: dimenticatevi i vostri cognomi... qua sarete conosciute con il cognome biologico, quello Reale»

Molly sorride lievemente.

«Posso sapere quale sarebbe il cognome?» domanda timidamente.

«Collins» risponde Angelique, con voce ferma.

Per un istante le sue dita tremano, ma poi mi pare solo un'allucinazione.

Malia Collins. Mi piace, non è male.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro