La Vita Senza Te p.2
Emily calciò con il piede un piccolo sassolino finito accidentalmente a portata delle sue converse, i lunghi capelli rossi della ragazza, mossi da una leggera folata, finirono a danzare nel vento per qualche secondo per poi andarsi a riposare sulle sue spalle. Per lei era normale aspettare quando si trattava del suo amato Blake, ma in fondo era solo un piccolo prezzo da pagare per stare insieme al ragazzo più popolare, atletico ed ambito di tutta la scuola. Certo, Blake non era esattamente il suo genere di fidanzato, suo fratello gemello Havel ci si avvicinava molto di più, ma non era altrettanto sportivo e bravo a scuola, se avesse lasciato il suo attuale compagno per mettersi con lui la sua popolarità ne avrebbe sicuramente risentito e non poteva proprio permetterselo. Non appena la porta si aprì rivelando la figura del suo amato dai capelli bianchi la ragazza si sistemò immediatamente i leggings e la maglietta nel tentativo di nascondere, in modo assurdamente sciocco, il fatto di averci messo più di un'ora per prepararsi quella mattina, ma tutto per il suo Blake. Il giovane però, quel mattino in particolare, sembrava diverso dal solito, Emily non avrebbe saputo dire se fosse per il suo aspetto più trasandato, oppure per lo sguardo evidentemente seccato che percorreva il suo viso perfetto, rendendolo ancora più adorabile, ma qualcosa non andava, ed ancora non sapeva che quel qualcosa avrebbe distrutto le regole della sua normalità una volta per tutte.
<< Blake, amore mio ! Ti stavo aspettando, sei in ritardo come al solito, ma non preoccuparti, non sono arrabbiata, ormai ti conosco, lo sapevo ! >>
Il giovane si tirò su le maniche e fissò la ragazza che lo stava aspettando alle porte del cancello di casa sua, era veramente la sensazione più assurda che avesse mai provato, ma, nonostante Emily fosse esattamente come la ricordava, forse la preferiva con la testa mozzata sul comodino accanto al proprio letto piuttosto che lì ad attenderlo come una belva famelica, ammiccando e scuotendo i fianchi come solo le concubine di Lucifero erano in grado di fare. Si diede più volte dell'idiota mentalmente e sospirò mentre la giovane gli si avvinghiava al braccio peggio di una sanguisuga viscida, avvicinandosi pericolosamente alle sue labbra, ma ricadendo miseramente sulla guancia del giovane grazie ad un rapido movimento di quest'ultimo. La rossa non vi diede troppo peso e fece spallucce voltandosi leggermente indietro per incontrare lo sguardo di Havel, anche se solo per un istante, ma fu più che sufficiente perché Blake la vedesse e capisse la situazione, riuscendo così a sgusciare via da quella presa, così simile a quella di un'arpia.
" Per fortuna che ho incontrato Lucifero, chissà come facevo prima di conoscerlo a sopportare questa marmocchia ? E come facevo ad essere attratto da quelle forme da zoccola ? Il fisico scolpito da adone del mio signore è molto meglio, per non parlare del suo grosso e duro ... "
<< Blake !!! Aspettami !!! >>
<< Oh cavolo ... >>
La rossa lo stava inseguendo urlando peggio di un pollo sgozzato, Quayn, o Havel, le stava dietro bisbigliando nel suo orecchio, probabilmente per trovare un qualche tipo di scusante al comportamento strano del suo caro gemello. Blake non c'è la faceva già più, doveva mettere in chiaro le cose, e doveva farlo subito, prima che la ragazza-super colla tornasse ad avventarsi sul suo povero braccio, il braccio su cui il suo signore aveva inciso a fuoco il simbolo del loro amore. Il giovane non attese nemmeno un secondo, puntò i piedi a terra e si voltò di scatto facendo fermare l'altra a meno di un passo di distanza da sé, il ragazzo vide lo sguardo di Emily incupirsi e passare da solare a confuso, inoltre vi vedeva riflesso il proprio, così sicuro, così carico di rabbia, e ne fu molto soddisfatto.
<< A-amore, che c'è ? >>
<< Non chiamarmi amore ! Io non sono il tuo amore, non ti ho mai sopportata e mai ci riuscirò ! Con quella tua voce sgraziata ed i vestiti da troia, chi credi di ingannare ?!? Lo so che ti piace mio fratello perciò smettila di sbavarmi dietro e lasciami in pace ! >>
<< M-ma ... >>
La ragazza si lasciò cadere sulle ginocchia, Quayn, inginocchiandosi rapidamente dietro di lei, appoggiò le mani sulle sue spalle, era evidente che provasse lo stesso sentimento che Emily sentiva per lui, ma, per quanto quella scena sarebbe sicuramente stata commovente per chiunque l'avesse vista, non fu certamente sufficiente ad acquietare la rabbia di Blake che, nel tentativo di sfogare la propria frustrazione ed i sensi di colpa che avevano causato la perdita del suo unico e vero amore, stava uscendo come un fiume in piena, potente ed implacabile, e non sembrava nemmeno che il giovane fosse in grado di fermarsi a quel punto.
<< E c'è un'ultima cosa che voglio dirti ... >>
<< Q-quale ? >>
Dissero entrambi all'unisono, sia il suo caro fratello gemello che, e per fortuna, la sua oramai ex fidanzata.
<< Sono gay ! Esatto ! Mi piace il cazzo e ne sono contento perché l'uomo che amo ha il più grande pacco che esista sulla faccia della terra, del Paradiso e soprattutto dell'Inferno in cui regna ! Io amo farmi inculare da lui e, quando tornerà a prendermi, tra non molto tempo, mi darà di nuovo piaceri che nessun altro può e potrà mai provare nell'universo, perché lo amo. Esatto, io amo Lucifero ! >>
E, detto ciò, il ragazzo diede le spalle alla coppietta sconvolta, alzandosi il cappuccio sulla testa e correndo via senza una meta precisa, anzi, a dire il vero un posto c'era e, senza volerlo, i suoi piedi lo stavano già portando lì, come guidati da una forza misteriosa, una forza che, Blake sperava, lo avrebbe riportato tra le braccia del diavolo. Girò molti negozi prima di puntare sicuro verso il posto che la sua mente gli aveva già prefissato, per fortuna che i suoi genitori, anche dopo la morte e la curiosa resurrezione, non avevano ancora smesso di lasciargli dei soldi nello zaino, soldi che normalmente non usava, ma quella era un'emergenza. Era già la terza volta che faceva il rito dell'evocazione, gli sembrava la cosa più naturale del mondo ed avrebbe potuto scommettere che, se eseguito nel posto giusto, avrebbe fatto sicuramente comparire Lucifero, nonostante la sua arrabbiatura. Quando rivide le altalene, lo scivolo e le giostre dei bambini gli ricordarono incredibilmente lui, il giorno del loro secondo patto,un meraviglioso pomeriggio assolato, quasi come in quello stesso giorno, il cielo azzurro ed il suono delle foglie, solo il posto non andava, ma si poteva accontentare.
" Non posso certamente andare nel giardino dietro casa o i miei mi beccherebbero, ma anche in questo parco pubblico ... Quando ti dissi che non ero la tua puttana, se ciò ti riportasse da me lo diventerei, lo giuro. Inoltre io non ... non sverrei più, ho imparato la lezione che volevi farmi apprendere, perciò torna, ti prego "
E così Blake cominciò la preparazione, le candele, l'incenso, il vino ... Ci mise poco a sistemare tutto il materiale, ma, evidentemente, il destino gli era più avverso di quanto non avesse creduto in precedenza, infatti, quando fu il momento di cominciare il rito, un suono di passi arrivo a pochi centimetri dal suo viso. Erano almeno due paia di scarpe, una delle quali, avvicinandosi spudoratamente al calice del vino che aveva versato appositamente per il suo signore, lo fece versare tutto sul terreno sabbioso.
<< Che stai facendo coglione ? Sei per caso membro di qualche setta ? >>
<< Non lo sai che cose come il diavolo non esistono ? Sono solo favole per bambini ! Bambini idioti come te ! >>
Blake si morse l'angolo destro del labbro inferiore alzandosi in piedi e guardando male i due idioti, ma, non appena vide i loro visi sorrise felice, erano proprio loro, le due concubine di Lucifero, lo stesso ragazzo e la stessa ragazza, il giovane non riuscì a trattenersi e li strinse forte provocando in loro una reazione del tutto inaspettata. Il maschio, una volta riuscito a scostarlo di dosso, tentò di tirargli un pugno mentre la femmina recuperava dalla tasca un coltello a serramanico puntandoglielo contro.
<< Si può sapere che cazzo di malato di mente sei ?!? Sei una specie di maniaco sessuale o qualcosa del genere ? >>
<< N-no io ... io sono Blake, sono ... Sono il ragazzo che ha fatto il Patto Definitivo con Lucifero, il vostro padrone, non mi riconoscete ? >>
Risate, nient'altro giunse alle orecchie di Blake, ma nessun suono sarebbe stato più doloroso per lui in quel momento di quell'atto di pura derisione, ma come si permettevano quei due di offendere il suo amato signore, perché ridevano ? Il ragazzo non riusciva più a sopportarlo e così agì d'istinto colpendo il biondo con un pugno ben assestato facendolo finire a terra sanguinante e poi fece lo stesso con la ragazza, e più loro si rialzavano, più lui li risbatteva giù con rabbia e violenza, aveva solo un desidero nella testa, vedere i minuscoli crani del cavolo di quei due, spaccati in mille piccoli frammenti ed affogati in un mare di sangue e cervella. Non vedeva l'ora di assistere a quella scena meravigliosa, se solo due braccia forti non lo avessero bloccato appena in tempo riportandolo alla realtà.
<< Blake >>
Era stata la voce di suo padre a farlo riprendere, Quayn lo aveva avvisato che Blake non era arrivato a scuola con lui e così l'uomo era andato in giro a cercarlo e lo aveva ritrovato nel bel mezzo di quella rissa imporvvisata, da lì tutto il resto andava in crescendo. Prima il ritrovarsi davanti a tutta la famiglia per una "riunione di emergenza massima", o almeno così l'aveva chiamata suo fratello, poi la strigliata da mamma e papà ed infine l'inevitabile conclusione, la punizione.
Blake teneva gli occhi fissi sul soffitto bianco, il respiro regolare del fratello dall'altro lato della stanza era quanto di più fastidioso esistesse al mondo, per fortuna che doveva fargli da guardiano, non riusciva a sopportarlo, il giovane dai capelli bianchi continuava a rigirarsi nel letto avvolgendosi nelle coperte come in un gigantesco burrito, ma nulla, il sonno non arrivava. Le lacrime sul suo viso si erano ormai asciugate, dopo una giornata passata rinchiuso in camera propria senza pranzo né cena, ma soprattutto, senza Lucifero, era di sicuro ciò che di peggio potesse succedergli. Il ragazzo continuava a rivedere lo sguardo serio di suo padre, non riusciva a credere che volesse spedirlo dallo psicologo solo per quello che era successo quel pomeriggio, davvero una cosa assurda ! Ne aveva abbastanza, oramai era ovvio che quella notte non sarebbe riuscito a dormire, perché passarla a fissare il vuoto ? Una bella passeggiata era quello che gli ci voleva, anche se era in punizione totale si meritava un po' di svago, così non stette troppo a pensarci, si liberò dalle coperte e si vestì silenziosamente avviandosi alla porta d'uscita in punta di piedi, le scarpe tra le mani. Non era mai scappato di casa in quel modo, se Lucifero lo avesse visto sarebbe stato molto orgoglioso di quel suo lato trasgressivo e lo avrebbe sicuramente obbligato a mostrarglielo anche sotto le lenzuola, sarebbe stata davvero una cosa molto divertente.
" Spero proprio che fare due passi mi schiarisca le idee, magari troverò anche il modo di rivederti, lo spero proprio "
La notte era buia, per le strade non c'era praticamente nessuno, se non la sua ombra che ondeggiava sotto i suoi piedi, il ragazzo teneva lo sguardo basso mordendosi il labbro inferiore nell'angolo destro nervosamente, era certo non mancasse molto prima che la pelle cedesse sotto i suoi denti e quindi bloccò quel morso doloroso. Si sentiva così vuoto, era certo che nessuno potesse più capirlo, ma perché i suoi e Quayn, anzi Havel come si faceva chiamare adesso, non credevano alle sue parole, perché tutti si ostinavano a cercare di convincerlo che Lucifero non fosse stato altro che un sogno. Blake sospirò svoltando l'angolo della strada e ritrovandosi a passare davanti ad una piazza tutt'altro che desolata, c'era un vero e proprio rave davanti ai suoi occhi. Tutti quei ragazzi e ragazze, chi pomiciava, chi cantava ubriaco, perfino chi vomitava in un angolo, il trambusto e la musica che gli facevano vibrare la cassa toracica lo fecero sentire come quando stava con Lucifero, o almeno molto più vivo di ogni istante che stavano passando lontani.
<< Ehi, hai visto il mio nuovo piercing ? >>
Blake si voltò, alla sua destra c'erano due ragazzi, in una mano entrambi avevano una bottiglia di Heineken e nell'altra una sigaretta rollata in procinto di essere fumata in, al massimo, un paio di tiri. Uno dei due stava indicando con la mano un piercing sopra il proprio occhio, era ancora rosso e leggermente gonfio, evidentemente doveva averlo fatto da poco, ma davvero poco, al massimo cinque minuti.
<< Ti sta proprio bene >>
Rise l'amico osservandolo e prendendo un lungo sorso dalla propria bottiglia mentre recuperava dalla tasca un accendino per entrambi.
<< Me lo sono appena fatto, c'è un tipo dietro l'angolo che è un vero esperto >>
A quelle parole Blake non attese più neanche un istante ed andò di corsa nella direzione indicata dal giovane, non sapeva nemmeno il perché. Lui non aveva mai bevuto, né aveva mai fumato, ma era sicuro di aver appena trovato la soluzione a quel fastidioso prurito che sentiva al labbro, e nessuno glie avrebbe mai potuto impedire di risolverlo. Non appena ebbe svoltato, intravide una giovane uscire da una piccola bottega mostrando orgogliosa il secondo buco che si era appena fatta fare all'orecchio sinistro all'amica. Era proprio il posto giusto, il giovane non perse tempo ed entrò ritrovandosi così in uno studio di tatuaggi, sulle pareti c'erano dei disegni assurdi, alcuni così complessi che lo fecero addirittura imbarazzare per la sua incapacità di disegnare altrettanto bene, era rapito da quel posto, guardò in ogni angolo, ogni minimo bozzetto, avrebbe potuto restare a guardarsi intorno in quel modo per sempre, se solo un colpo di tosse da parte del commesso non lo avesse distratto facendolo voltare verso la sua direzione.
<< Ciao bellissimo, vuoi un tatuaggio ? >>
Blake lo guardò per qualche secondo, era l'esatta copia di Quayn prima della perdita di memoria, solo che il suo ciuffo era di un arancione straordinariamente abbagliante, aveva davvero l'aspetto che ci si aspetterebbe da chi lavora in quel campo. Il ragazzo si scosse da quei pensieri vedendo il viso dell'altro sollevarsi in un leggero ghigno mentre appoggiava la testa sulla mano osservandolo attentamente quasi provocandolo o cercando di sedurlo con lo sguardo, ma stava proprio cascando male, aveva scelto la preda sbagliata.
<< Hai davvero i capelli bianchi o hai fatto da solo usando la candeggina ? >>
<< No, sono naturalmente bianchi >>
Blake si avvicinò al bancone e subito il ragazzo prese il suo braccio destro percorrendo con le sua il pentacolo che aveva sul polso.
<< Questo è davvero un lavoro da maestro, non c'è nemmeno una sbavatura, più che un tatuaggio sembra che te l'abbiano inciso con un timbro >>
<< È stato circa così, ma non sono qui per un tatuaggio >>
Il giovane allontanò il polso dalla presa dell'altro sfiorando il simbolo del suo amato con il polpastrello del pollice prima di tornare a mettere le braccia lungo i fianchi fissando il punkettaro davanti a lui con serietà.
<< Per fortuna, hai una pelle bellissima e candida, sarebbe un peccato rovinarla e coprirla, non importa con che disegno. Allora, se non vuoi un tatuaggio cosa ti occorre ? >>
<< Voglio un piercing ... >>
Il giovane percorse una linea immaginaria con il dito sull'angolo destro del proprio labbro inferiore piegandolo in un leggero sorrido. Gli sembrava una cosa folle da fare e non riusciva nemmeno ad immaginare lontanamente la vera ragione che lo spingesse a farla, ma non gli interessava.
<< ... proprio qui >>
<< Vediamo un po' >>
L'altro gli prese il mento tra le mani e si avvicinò il viso di Blake ispezionandolo mentre passava con il pollice sul suo labbro inferiore, dolcemente, come se lo stesse accarezzando e poi annuì. Il giovane capì subito che era un segno di assenso e che presto avrebbe avuto ciò che aveva richiesto, non vedeva l'ora e sperava che Lucifero fosse lì a guardarlo, voleva che vedesse il suo gesto di ribellione e tornasse da lui, anche solo per sgridarlo e brontolargli, contrariato da un gesto tanto insensato.
<< Bene, allora seguimi, te lo faccio subito >>
Non ci volle nulla, e fu addirittura meno doloroso di quanto Blake si aspettasse, il tatuatore si limitò a prendere un ago scaldandolo lentamente sopra la fiamma di una candela ed ad afferrargli il punto sul labbro in cui voleva il piercing trapassandolo accuratamente con esso e mettendogli infine ciò che aveva richiesto. Vedendosi riflesso nello specchio del tizio crestato il sorriso di Blake tornò più bello che mai, si sentiva finalmente bene, tornato sé stesso, ed era strano come fosse stato sufficiente quel misero anellino di freddo metallo argentato per fargli recuperare la sanità mentale, al diavolo lo psicologo del cazzo, al diavolo tutto e tutti, al diavolo anche la sua anima immortale.
<< Wow, ora capisco perché volevi fartelo, ti sta benissimo >>
Blake posò i suoi occhi in quelli verdi dell'altro giovane e si mise in piedi passando la lingua sul labbro inferiore facendola scontrare con il nuovo piercing e godendosi il sapore ferroso del sangue. Si vedeva da come il tatuatore lo guardava che non voleva limitarsi a fare quattro chiacchiere con lui, ma, per sua sfortuna, c'era un solo uomo, anzi un solo essere al centro dei pensieri di quel giovane ragazzo dagli occhi cangianti, e quello era Lucifero. Non servirono parole fra i due ragazzi, il maggiore allungò la mano verso Blake che, in risposta, la strinse venendo così trascinato contro il corpo dell'altro che cominciò subito a strusciarsi su di lui, il più piccolo si voleva divertire, stuzzicarlo, dimostrargli che, per quanto lo desiderasse lui non poteva averlo, nessuno poteva.
<< Quanto ti devo per il tuo ... servizio ? >>
<< Diciamo che ... è gratis >>
Il pacco dell'altro sbatteva contro il suo, Blake si godette lo sfregamento per qualche secondo prima di sbuffare annoiato avvicinandosi all'orecchio del tatuatore.
<< Insufficiente >>
<< Cosa ? >>
<< Ciò che hai da offrirmi, non mi basta, non è te che voglio ! >>
Il giovane dai capelli albini si allontanò silenzioso avviandosi all'uscita, tra le mani un numero di telefono che si premunì di mettersi in tasca, non sapeva se prima o poi gli sarebbe servito nuovamente l'aiuto di cresta-arancione così decise di conservarlo. Blake fece la strada a ritroso fino a casa, le mani nelle tasche ed il cuore più leggero, sapeva che il giorno dopo i suoi genitori lo avrebbero ucciso, ma non gli importava. Rientrò in casa ed andò subito a letto togliendosi le scarpe e stendendosi sotto le coperte, non riusciva a capire come mai, ma ora aveva davvero molto, molto sonno.
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