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Capitolo 43- 1 anno dopo

Leggete la nota a fine capitolo.

Avevo appena finito di dare l'ultimo esame dell'anno e finalmente potevo tornare nel dormitorio a farmi una dormita, avevo passato tutta la notte a studiare e non avevo chiuso occhio, ma l'esame era andato benissimo e avevo steso tutti.

Attraversai il campus per tornare nella mia stanza, nel tragitto incontrai alcuni ragazzi con cui avevo qualche lezione in comunque e ogni volta sorridevo e salutavo con la mano. La vita universitaria era diversa da quella liceale, ma era decisamente migliore.

Entrai in camera e trovai Ivy che era in videochiamata con Alex e come sempre stavano litigando. Si erano messi insieme poco prima della fine dell'anno, ma a causa della distanza non si vedevano spesso e tra un esame e l'altro era davvero difficile far coincidere le date.

Alex era a Yale, nel New Haven, a studiare giornalismo, mentre noi avevamo deciso di andare alla Colombia. La mia scelta di studiare giurisprudenza era avvenuta poco dopo il primo processo al quale avevo assistito.


#flashback#
Stavo osservando il mio riflesso nello specchio di camera mia, mi lisciai il tubino viola scuro che indossavo e sospirai chiudendo gli occhi. Quando li riaprii Duncan era appoggiato allo stipite della porta ad osservarmi, quando si accorse che lo stavo guardando nel riflesso si avvicinò a me mettendomi le mani sulle spalle, io mi appoggiai a lui e lo guardai dal basso.

<<vedrai che andrà tutto bene>> disse dandomi un bacio sulla testa.

<<lo spero davvero>> risposi prendendo la borda appoggiata sul mio letto e chiudendomi la porta alle nostre spalle.

Avevo deciso di andare in tribunale in macchina con Duncan mentre mio fratello era con mamma e Max. Avevo lo sguardo fisso fuori dal finestrino mentre mi mangiavo le unghie ansiosa, la radio stava andando, ma io ero troppo presa dai miei pensieri per ascoltarla.
Quando Duncan poggiò la mano sulla mia coscia mi calmai all'istante e mi girai a guardarlo, anche lui era teso si vedeva, ma era abbastanza bravo a nasconderlo, lui si girò veloce e mi sorrise rassicurante.
Pensai a quanto fossi fortunata ad avere di fianco un ragazzo in grado di capirmi così bene con un solo sguardo, lui sapeva quando parlare e quando invece mi aiutava di più stando in silenzio, e quello era uno di quei momenti.


<<in piedi che entra il giudice>> disse l'uomo con il completo grigio che stava di fianco ad una porta. Una donna con una grande toga nera fece il suo ingresso e quando si fu seduta, ci sedemmo anche noi.

Manco fosse il papa pensai.

Il momento dopo entrò in aula un uomo grosso e pelato con una cicatrice sulla guancia, indossava una tuta arancione ed era ammanettato. Il suo sguardo saettò per tutta la sala e quando si fermò su di me, mi guardò come per cercare di ricordare dove mi avesse già vista, quando spalancò gli occhi capii che si era ricordato della bambina in mezzo alla strada. Sentii che mi veniva stretta forte la mano, mi girai verso Duncan e vidi che aveva la mascella così contratta che rischiava seriamente di rompersi i denti e stava guardando in cagnesco il pelato.

Non feci attenzione neanche ad una parola che fu detta, ero troppo presa a ricordare di quando io, Aaron e Nigel giocammo a guardie e ladri rincorrendoci per tutto il giardino. Mi risvegliai solo quando sentii che stava per essere annunciato il verdetto.

<<con l'accusa di omicidio colposo, condanno l'imputato a 12 anni di carcere>> disse il giudice battendo il martello sulla scrivania.
Dodici anni. Quel verme sarebbe rimasto dietro le sbarre per molto tempo. Feci un respiro di sollievo, finalmente giustizia era fatta.
#fine flashback#


Mi risvegliai dai pensieri quando Ivy mi lanciò addosso la ciabatta, la guardai male e lei mi sorrise facendo finta di niente. Mi buttai sul letto dove finalmente speravo di fare una pennichella, ma ricevetti un messaggio che mi fece riaprire gli occhi.

"Ricordati che passo alle otto, ci vediamo dopo XX ". Il messaggio di Duncan mi fece sorridere , quella sera saremmo usciti fuori a cena e lui aveva detto che mi avrebbe portata in un bel ristorantino e si era raccomandato di vestirmi bene, ma dopo una mia occhiataccia si corresse dicendo di vestirmi bene come sempre, al che ridacchiai.

La nostra storia stava durando davvero e io ero ogni giorno sempre più felice, averlo accanto mi dava sicurezza e in più potevo vederlo tutti i giorni perché sia lui che mio fratello erano con noi alla Columbia, ma a studiare psicologia.

"va bene a dopo allora X " risposi prima di chiudere gli occhi di nuovo, riuscii ad addormentami dopo una buona mezz'ora, per quanto fossi stanca Ivy continuava ad urlare addosso ad Alex non permettendomi di rilassarmi, ma infondo la capivo, se fossi stata nei suoi panni probabilmente sarebbe successo lo stesso.


Mi svegliai grazie alla sveglia che mi ero puntata per iniziarmi a preparare e presi il mio beauty e gli asciugamani per poi andare alle docce, le odiavo decisamente, ma non potevo non lavarmi più, quindi dovevo fare lo sforzo di usarle.

Uscii tutta profumata di mirtillo e mi avvolsi nell'accappatoio per poi tornare in stanza, tanto era lì attaccata. Ivy non era lì, molto probabilmente era chiusa in biblioteca a studiare per il suo ultimo esame che si sarebbe svolto il giorno dopo, così me la presi con calma e ancora avvolta nell'accappatoio aprii l'armadio cercando qualcosa di carino da mettere. Scartai un paio di vestiti e alla fine vidi quello che stavo cercando, lo avevo comprato qualche settimana prima in sconto facendo un affarone.

Si trattava di un abito rosa cipria stile tubino, ma con uno scollo a barca e delle spalline larghe sulle braccia, era perfetto per quell'occasione. Appesi il vestito al gancio dietro la porta e andai a sedermi alla scrivania per truccarmi, come al solito misi eyes-liners e mascara per volumizzare. Decisi di farmi un semi raccolto e mi arricciai solo le due cocche che avevo lasciato fuori ad incorniciare il viso, mentre mi passavo il ferro mi vibrò il telefono, segno che era arrivato un messaggio.

"Ei scomparsa, come stai? Auguri per il tuo primo anno di relazione con Duncan, a proposito, salutamelo fai gli auguri anche lui. Baci, Cassie."

Solo allora realizzai, sapevo che era il giorno di San Valentino, ma non mi ero resa conto che fosse passato anche un anno da quando Duncan mi aveva chiesto ufficialmente di stare assieme, ecco perchè era tanto ansioso di prenotare in tempo il ristorante!

Finii di prepararmi con un sorriso stampato in faccia. Alle otto precise qualcuno bussò alla porta, fortuna che ero già pronta, andai ad aprire e vidi Duncan in tutta la sua bellezza. Indossava una camicia bianca arrotolata fino agli avambracci, dei jeans neri e aveva tirato su i capelli con un po' di gel, era davvero uno schianto. Se non fossi stata io la sua ragazza probabilmente avrei invidiato quella fortunata.

<<guarda che hai un po' di bava qui>> mi prese in giro toccandosi il labbro.

<<dai scemo non è vero>> ridacchiai mentre tornavo dentro a prendere la borsa. <<eccomi sono pronta>> Non feci in tempo a girarmi che era già dietro di me, mi prese per le braccia facendomi girare verso di lui e poggiò subito le sue labbra sulle mie, sorrisi a quel contatto e mi staccai poco dopo.

<<ciao>> sussurrai con le braccia ancora allacciate dietro al suo collo.

<<ciao a te raggio di sole>> rispose strusciando il suo naso contro il mio <<sarà il caso di andare o no usciremo più. Ah a proposito, sei uno spettacolo con questo vestito>> mi disse mentre chiudevo la porta alle mie spalle. Arrossii e lui mi sorrise dolce mentre mi metteva un braccio intorno alle spalle per andare a prendere la macchina. Riusciva a farmi arrossire ancora dopo tutto quel tempo, non mi spiegavo come avesse ancora quell'effetto su di me.

<<madame>> disse aprendomi la portiera.

<<oh grazie mio cavaliere>> ridacchiai sedendomi al posto del passeggero, subito un profumo di abete mi arrivò alle narici e sorrisi nel ricordarmi che gli avevo fatto comprare un deodorante per ambiente visto che la sua macchina con tutte le schifezze mangiucchiate che ci lasciava dentro puzzava, lui mi aveva ascoltata e il giorno dopo avevo trovato la forma verde appesa allo specchietto retrovisore.

<<allora dove mi porti?>> chiesi curiosa allacciando la cintura.

<<sorpresa>> Lui sapeva quanto io adorassi le sorprese e il fatto che me ne faceva di continuo mi faceva amarlo sempre di più. Per il mio compleanno mi aveva regalato un weekend alle terme con lui, mentre per natale un viaggio a Parigi, città che avevo sempre voluto visitare.


Quando parcheggiò, non potevo credere ai miei occhi, Il ristorante dove mi aveva portata era bellissimo, si chiamava "le tre torri" e fuori sembrava meraviglioso.

Mi prese per mano e mi condusse all'entrata dove un uomo ben vestito ci chiese a che nome avevamo prenotato, mentre aspettavamo qualcuno che ci portasse al tavolo ammirai tutto ciò da cui ero circondata. Era tutto in stile abbastanza vintage, il soffitto era di legno scuro, ma l'ambiente era ben illuminato per far in modo che con tutto quel legno risultasse troppo scuro. Le lampade erano appese sopra ogni tavolo e questa cosa mi piacque molto perchè era come dare ad ognuno la propria privacy illuminando solo il suo angolino.

La cameriera arrivò pochi minuti dopo e dopo aver squadrato il ragazzo al mio fianco, guadagnandosi così un'occhiataccia da parte mia, ci disse di seguirla. Mi aggrappai al braccio del MIO ragazzo e la seguii fino al nostro tavolo perfettamente apparecchiato, prima che se ne andasse le lanciai un'altra occhiata d'avvertimento, giusto per mettere le cose in chiaro.

<<ei gelosona tira in dentro le unghie>> ridacchiò Duncan prendendo in mano il menù.

<<ma se no ho fatto nulla>> dissi alzando gli occhi al cielo.

<<quella povera cameriera mi sa che manderà qualcun altro a prendere le ordinazioni, sembrava volessi incenerirla con lo sguardo>> alzò gli occhi su di me e mi guardò divertito.

<<mi da solo fastidio il modo in cui ti ha guardata>> dissi imbarazzata mentre mi sistemavo il tovagliolo sulle gambe.

<<sai bene che io ho occhi solo per te, sta sera poi con quel vestito non riesco a scollarli>> ogni volta che mi faceva un complimento mi sentivo come una ragazzina alla sua prima cotta. Sorrisi, ma restai zitta mentre anche io cercavo qualcosa da ordinare sul menù, alla fine optai per un salmone alla griglia con verdure grigliate.

<<siete pronti ad ordinare?>> chiese un cameriere appena arrivato al nostro tavolo, aveva ragione Duncan, la cameriera di prima non era tornata.

<<mmm... si, io prendo una bistecca con patate e una bottiglia di vino rosso, tu AMORE?>> mi chiese Duncan calcando la parola "amore" e prendendomi la mano sopra il tavolo, gli lanciai un'occhiata veloce e mi girai vero il cameriere per rispondere.

<<io vorrei il salmone con le verdure grigliate>> solo quando alzai lo sguardo capii perchè Duncan si era comportato così, il cameriere avevo lo sguardo fisso sulla mia scollatura lievemente più accentuata del solito, arrossii all'istante e guardai Duncan che sembrava volesse infilargli la matita che stava usando per scrivere le ordinazioni, negli occhi. Dopo avermi lanciato un ultimo sguardo il cameriere andò in cucina.

<<chi sarebbe il geloso ora dimmi?>> chiesi divertita dal capovolgimento della situazione.

<<ti stava fissando il seno cazzo! Cosa dovevo fare, stringergli anche la mano?>> mi guardò male.

<<oh dai, tanto sai che io ho occhi solo per te>> dissi ripetendo la sua frase di pochi minuti prima, sbuffò e alzò gli occhi al cielo. Aveva preso anche lui quel vizio, stare troppo vicino a me gli faceva male...

I nostri piatti arrivarono dieci minuti dopo, mangiammo raccontandoci le ultime novità e mi sbellicai dalle risate quando mi raccontò che la sera prima aveva trovato Nigel in mutande che vagava in corridoio in cerca della loro stanza, non si ricordava in che stanza del dormitorio femminile avesse lasciato i vestiti e le chiavi della sua stanza erano nei pantaloni.

Il rapporto tra noi due era leggermente cambiato, non facevamo più tutto insieme come una volta, ognuno aveva il suo gruppo di amici, ma non per questo ci dimenticavamo l'uno dell'altra e il venerdì sera ci trovavamo in una delle due stanze per una serata film anche con Ivy e Duncan. Avevo notato che tra lui e la mia amica c'era uno scambio di sguardi strani, un po' come quelli miei e di Duncan quando ancora non sapevamo bene cosa fare se non per il fatto che volevamo stare vicini, ma mio fratello era troppo un bravo ragazzo per tradire l'amicizia di Alex, dopotutto lui e Ivy stavano ancora assieme anche se, di quel passo si sarebbero lasciati entro poco.

<<adesso brindiamo>> disse Duncan non appena arrivò il nostro dolce, aveva ordinato la mia torta al cioccolato preferita e aveva chiesto due forchette, era davvero tenero quella sera e si era impegnato tanto per rendere tutto perfetto.

<<a noi due, al nostro amore e allo splendido futuro che ci aspetta insieme>> alzò il calice di vino rosso e fece tintinnare il vetro con il mio.

<<ti amo raggio di sole>> mi disse con occhi pieni d'amore.

<<ti amo>> risposi ricambiando il suo sguardo.

Fu in quel momento che capii, io e Duncan ci eravamo scelti ancora prima ancora di rendercene conto. Avevo trovato quella persona che perfino nei momenti più brutti quando non volevo nessuno, non avrei mai mandato via perchè avevo bisogno di lui al mio fianco, per ricordarmi cosa vuol dire amare ed essere amato. Perché dopotutto l'amore è questo, amare incondizionatamente senza aspettarsi niente in cambio, volere solo il bene dell'altra persona e per me era così.

Lo amavo perchè mi scoppiava dentro la voglia di amarlo fino in fondo, accettando i suoi pregi e i suoi difetti. Lo amavo perchè solo a pensare a lui mi veniva voglia di sorridere dalla felicità. Lo amavo quando mi guardava e negli occhi riusciva a capirmi meglio di tutti. Lo amavo perchè riusciva a farmi sognare un futuro migliore insieme. Lo amavo anche quando litigavamo. Ma soprattutto, lui mi completava e io non riuscivo a fare a meno di amarlo ogni giorno di più.























Buona sera a tutti!! Allora questo è l'ultimo capitolo di SUNSHINE, devo dire che ho RISCRITTO alcune parti fondamentali all'interno del libro e per questo vi consiglio di rileggerlo perché il senso cambia, in oltre vorrei sapere anche il vostro parere sulle nuove scene di cui, sinceramente, vado fiera. Quindi se ne avete voglia, ne vale la pena!

Aspetto i vostri commenti che sono proprio curiosa. Sto già lavorando alla stesura di un nuovo libro di cui spero che uscirà presto il primo capitolo. ALLA PROSSIMA❤️

Baci baci Alice💋

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