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Capitolo 4

Finalmente era arrivato il weekend e dopo una settimana di studio potevo godermi due giorni di relax.
Nigel il giorno della festa era tornato tardi a casa, io mi ero già addormentata da molto, ma lo sentii comunque quando entrò in bagno per farsi una doccia, venne a controllare se dormissi e approfittando che fossi sveglia mi raccontò come era andata.

<<jake e Tom erano completamente andati>> cominciò ridendo piano << la festa non era niente male, mi sono divertito, mi mancavano le belle ragazze di Seattle>> mi disse alzando le sopracciglia maliziosamente.

<<chissà perchè non mi stupisco>> dissi voltandomi verso di lui.

<< Ho visto Cassie... è cambiata molto da quando c'è ne siamo andati è stata tutto il tempo appiccicata a Duncan, ci puoi credere?... comunque la festa era passabile, certo non come quelle che organizzava Jim, ma non mi sono annoiato, poi i ragazzi si sono davvero divertenti, Ivy ci è rimasta un po' male a sapere che avevi deciso di non venire e che non avevi intenzione di cambiare idea, ma Alex è riuscita a distrarla. Poi ho ballato con una ragazza, abbiamo bevuto un po' e poi siamo tornati a casa, mi ha dato un passaggio Dean in moto>>

<<hai ballato con una ragazza? Chi era?>> chiesi muovendo le sopracciglia.

<<una... non l'avevo mai vista in giro, mi sembra che si chiamasse Margaret...>>

<<bene, facciamo conquiste...>> risposi facendo un mezzo sorriso.


Quel giorno ci eravamo messi d'accordo con i ragazzi per andare al lunapark e goderci all'aria aperta gli ultimi giorni di sole. Decisi finalmente di alzarmi dal letto e accesi subito la musica sul telefono per poi collegarla alla mia cassa rossa. Dopo essermi preparata scesi in cucina per preparare la colazione e vidi mia mamma intenta a leggere qualche cosa sul telefono.

<<giorno ma>> le dissi andando verso il frigo <<che fai?>> chiesi.

<< stavo cercando la ricetta delle crêpes per farvi una sorpresa, ma ce ne sono così tante che non so proprio quale seguire>> mi disse ridacchiando.

<<tranquilla mamma, le faccio io sta mattina>> risposi sorridendole mentre tiravo fuori gli ingredienti dal frigo.

<< va bene tesoro. Nigel si è già svegliato?>> mi chiese

<<no, sono passata di fronte a camera sua e l'ho sentito russare, Max invece?>> le chiesi a mia volta.

<<lui oggi è andato al lavoro, lo hanno convocato per una riunione di emergenza, ma ha detto che tornerà per pranzo >>

<<okay allora faccio le crêpes solo per noi tre A proposito noi oggi pomeriggio usciamo con i nostri amici>> la informai

<<va bene tesoro>>

Venti minuti dopo le crepes erano pronte, così decisi di andare a svegliare il dormiglione di mio fratello. Aprii piano la porta di camera sua ed entrai buttandomi a peso morto su di lui.

<<ahh!>> gridò saltando sul materasso.

<<ah ah molto divertente sorellina>> mi disse lui dopo essersi accorto che ero io.

<< scusa, ero venuta a svegliarti per dirti che ho fatto le crêpes stamattina>> gli dissi ridacchiando, gli si illuminarono gli occhi.

<<oh tu mi vizzi troppo>> disse scendendo dal letto e avviandosi in bagno per darsi una sciacquata al viso.

<<forza andiamo o si raffredderanno>>

Lui corse giù per i gradini e neanche il tempo di aspettare me e mamma che già aveva addentato la prima, sembrava un bambino quando faceva così.

<<grazie per averci aspettate Nigel, grazie davvero>> gli disse mamma, lui fece un sorriso mostrando i denti tutti sporchi di Nutella.

<<che schifo, pulisciti maiale>> lo rimproverai lanciandogli un tovagliolo e ricevendo per risposta un dito medio.

Appena finimmo la nostra colazione Nigel andò in camera sua a farsi una doccia mentre io e mamma mettevamo a posto la tavola. Mezz'ora dopo anche io mi avviai in camera mia per cominciare a rendermi presentabile, non avevo intenzione di pranzare visto che avevamo appena finito la colazione, al massimo avrei preso qualcosa una volta arrivati.

Entrai in bagno e mi avvicinai al mobiletto, presi la maschera per il viso, lo scrub per il corpo e mi feci un bel trattamento. Uscii dal bagno un'ora dopo, mi avvicinai all'armadio, presi un pantalone morbido verde bottiglia e una maglia semplice bianca a maniche corte. Uscii dalla camera e mi avviai in camera di Nigel, entrai senza bussare trovandolo seduto sulla sua sedia, chino sulla scrivania e con le mani nei capelli, così mi avvicinai a lui per vedere cosa stesse facendo.

<<cerco di fare questo esercizio, ma non mi viene>> dissi. Guardai attentamente l'esercizio e alla fine capii dove stava il problema.

<<guarda qui>> gli indicai << qui non hai cambiato segno>> gli feci notare, lui provò con la correzione e l'esercizio gli riuscì.

<<sei un genio. Ora dobbiamo cominciare ad avviarci se non vogliamo arrivare tardi >> così scendemmo le scale e ci avviammo verso la porta.

<<ciao mamma>> gridammo all'unisono.

<<ciao, divertitevi>> Nigel prese le chiavi della macchina e ci avviammo.

Abbassai il finestrino, il vento mi spettinava i capelli e le casse suonavano "Shape of you" di Ed Sheeran.

Arrivammo quaranta minuti dopo, tutti erano già arrivati così ci avvicinammo.

<<ciao ragazzi>> sorrisi.

<<ciao mel, ciao Nigel>> ci salutarono loro, ivy venne vicino a me e mi abbracciò strittolandomi un po' troppo.

<<Iv, non respiro>> riuscii a dire, lei ridendo si staccò.

<<okay ragazze, ci siamo tutti?>> chiese Nigel.

<< no, manca ancora Duncan>> ci disse Jack, io sussultai a quel nome e Nigel serrò la mascella di scatto.

<<vedo che non vi sta tanto simpatico...>> dedusse Tom ridacchiando.

<<no infatti >> risposi.

<<come mai?>> chiese Dean.

<<cosa come mai?>> domandò una voce alle mie spalle.

<<niente>> risposi girandomi, rimasi ferma sul posto appena incorniciai quei due occhi nocciola, quegli occhi che avevo sempre guardato con tanta paura, ma che ora erano lì che passavano in rassegna i mio corpo in un modo che mi sembrò sbagliato, ma dannatamente bello.

<<ciao piccola>> mi disse guardandomi, io non risposi guardandolo male. Con mio dispiacere mi trovai a scoprire che il suo sguardo ancora mi metteva in soggezione.

<<bene, ora che ci siamo tutti possiamo anche entrare, vieni andiamo Mel>> disse Nigel avviandosi verso l'entrata, io lo seguii e così fecero tutti gli altri, Dunan aveva uno strano sorrisetto sulle labbra mentre fissava il marciapiede.
Cominciamo bene...


Erano passate due ore da quando eravamo entrati e fino a quel momento avevamo girato molte giostre, compreso il galeone, il mio preferito.
Per tutto il tempo Duncan non mi aveva tolto gli occhi di dosso, Nigel e Dean se ne erano accorti e lo fulminavano con lo sguardo.

Parlando di quest'ultimo, mi si stava avvicinando molto in quei ultimi giorni era un ragazzo molto alla mano e dolce in più mi faceva ridere spesso.

<< ora ragazzi andiamo nella casa della strega>> disse Jack tutto emozionato, a me vennero i brividi solo a pensarci, ero claustrofobica e stare in una casa buia per essere spaventata, non mi eccitava affatto.

#flashback#
Alzai la mano per chiedere alla professoressa di andare in bagno dicendole che era urgente quando invece mi annoiavo soltanto, avevo 11 anni, ero in prima media. La prof mi diede il permesso di uscire e così decisi di farmi una passeggiata, dopo dieci minuti passati a gironzolare per i corridoi decisi che era arrivato il momento di fare la mia ricomparsa in classe, ma proprio mentre mi avviavo verso la porta sentii delle voci dietro di me, una in particolare attirò la mia attenzione, era quella di Duncan Foster. Così accelerai il passo, ma lui e i suoi due amici riuscirono a raggiungermi.

<<ciao piccola Melinda, cosa ci fai qui fuori tutta sola?>>

Non risposi tanto ero terrorizzata, lui alzò un sopracciglio.

<<non mi rispondi? Sai che è maleducazione? I tuoi genitori non te lo hanno insegnato?>> chiese guardandomi con aria di superiorità, non osavo aprire bocca.

<<ora per punizione entrerai dentro lo sgabuzzino dei bidelli>> annunciò, io sbarrai gli occhi.

<<n no>> gli risposi balbettando.

<<no?>> chiese <<invece si,  ci entrerai che tu lo voglia o no>> e così dicendo aprì la porta alle mie spalle e con l'aiuto dei suoi amici mi infilò lì dentro. Ci rimasi per un'ora intera fino a quando la prof non si accorse della mia assenza e con gli altri professori si misero a cercarmi. Io piansi e piansi, cominciava a mancarmi l'aria ed ero molto spaventata pensai che ci sarei morta lì dentro, ma fortunatamente mi trovarono. Non appena Nigel lo venne a sapere andò su tutte le furie e picchiò Duncan fuori da scuola. Mio fratello insistette affinché lo dicessi a qualcuno, ma avevo paura che se lo avessi detto, stare rinchiusa nello sgabuzzino sarebbe stata la scelta migliore per i futuri 10 anni.
Io avevo anche altri problemi a cui pensare quindi rimasi ancora più traumatizzata. Da quel momento in poi cominciai a soffrire di claustrofobia.
#fine flashback#

<<io no ragazzi>> dissi, contrariamente a tutti gli altri.

<<piccola hai paura per caso?>> mi schernì Duncan divertito.

si, a causa tua brutto coglione.

<<no, semplicemente l'idea di entrare in un posto al buio con te al mio fianco non mi eccita>> risposi facendo schioccando la lingua con il palato in modo scocciato.

<<secondo me invece potrebbe piacerti...>> si stava avvicinando sempre di più e mi venne da prendere a schiaffi la sua bella faccia solo per toglierli quel sorrisino.

<<occhio che se ti avvicini un po' di più inciampi sul tuo ego>> sorrisi ironica. Il suo sguardò cambiò subito accendendosi, aprì la bocca per ribattere, ma venne interrotto.

<<Adesso basta Duncan smettila >> gli disse Ryan.

Nigel, alzò gli occhi al cielo, mi prese per mano e mi trascinò al chiosco dello zucchero filato, appena arrivammo lì davanti mi accorsi che anche gli altri ci avevano seguiti, ma Duncan non c'era.

<<è andato a fare un giro>> disse Alex come se mi avesse letto nel pensiero.

<<meglio>> se ne uscì Nigel.

<<io non entro ragazzi, vi aspetto qui seduta >> gli informai sedendomi su un muretto.

<<sicura?>> disse Nigel guardandomi preoccupato.

<<Nigel non sono una bambina...>> gli risposi alzando gli occhi al cielo.

<<ei calmina, io lo dicevo per te>> mi disse lui prima di allontanarsi.

perfetto, ora pure lui ce l'ha con me, sono proprio un disastro.

Mi passai una mano sulla faccia e feci un respiro. Duncan era riuscito ancora a mettermi in soggezione, non avrei resistito a lungo contro di lui, era l'unico che con un solo sguardo riusciva a farmi sentire subito sbagliata.

Erano passati già 10 minuti buoni da quando mi ero seduta lì, così decisi di prendere dello zucchero filato, stavo per pagare quando una mano mi passò davanti.

<<non ti preoccupare pago io>> mi disse una voce, mi voltai e mi ritrovai davanti un ragazzo biondo con gli occhi verdi, ma molto arrossati, non ci voleva un genio per capire che era già ubriaco alle sei di pomeriggio,poverino, magari aveva avuto una brutta giornata.

<<em... no grazie, pago da sola>> mi voltai e fui più veloce di lui a dare i soldi al venditore, lo guardai male, ma presi il mio bastoncino e tornai a sedermi. Il ragazzo mi seguì e si venne a sedere al mio fianco.

<<hai bisogno di qualche cosa?>> domandai scocciata dalla sua presenza, mi stava mettendo ansia.

<<beh dipende da cosa intendi te>> mi disse squadrandomi per poi tornare a guardarmi in faccia.

<<sparisci, sto aspettando il mio... ragazzo>> mentii.

<<oh non credo tu abbia il ragazzo, nessun ragazzo sano di mente lascerebbe una bella ragazza da sola quando in giro c'è brutta gente...>>

<<vedo>> dissi ricambiando l'occhiata.

<<oh ma io non faccio parte della brutta gente>>

<<questo io non posso saperlo, quindi ora mi piacerebbe che te ne andassi>> gli risposi, lui prima rimase un po' stupito dalle mie parole, ma poi mi mise una mano sul braccio e mi parlò.

<<voglio solo farti compagnia finché non arriva il tuo "ragazzo">> disse avvicinandosi a me e facendo le virgolette sulla parola "ragazzo".

Odiavo che la gente mi si avvicinasse troppo, mi saliva il panico ogni volta che qualcuno invadeva i miei spazzi.

<<vattene>> gli dissi tra i denti mentre guardavo la sua mano come a volerla incenerire.

<<oh eddai, un po' di compagnia non ha mai ucciso nessuno>> ripeté avvicinandosi di più, riuscivo a sentire la puzza di tequila da quella vicinanza.

<<ti ho detto di andartene>> gli ripetei mentre cercavo di sfuggire dalla sua presa sul mio braccio, lui non fece in tempo a rispondere che una voce si udì alle nostre spalle facendomi bloccare.

<<non hai sentito cosa ha detto? Vattene>> disse la voce, mi girai e vidi Duncan con la mascella contratta e i pugni serrati.

<<e tu saresti?<< chiese l'ubriacone di fianco a me.

<<quello che ti prenderà a calci nel culo se non te ne vai all'istante>>

<<va bene, calmati amico, non pensavo avesse davvero un ragazzo>> disse alzando le mani e allontanandosi barcollando.

<<tutto bene?>> mi chiese Duncan guardando ancora i punto da cui si era allontanato il ragazzo.

<<si, a parte il fatto che quel ragazzo mi crede tanto brutta da non avere un ragazzo...>> risposi scherzando.

<<non dargli retta, sei bellissima>>

Non ebbi il tempo di rispondere che dietro di lui vidi i ragazzi e mio fratello arrivare. Non proferimmo parola su quello che era accaduto poco prima.


Il resto del pomeriggio andò alla grande, io e le ragazze ci divertimmo come non mi capitava da tempo, verso le otto dei sera decidemmo di andarcene ogni uno a casa propria, così io e Nigel accompagnammo Dean a casa siccome aveva la macchina dal meccanico.

<<ciao amico>> salutò Nigel << ciao Mel>> mi salutò abbassandosi e dandomi un bacio sulla guancia attraverso il finestrino abbassato, io arrossii leggermente e abbassai il viso per nasconderlo, ma Nigel lo notó subito.

<<andiamo bello, sali in casa che è ora di cambiare il pannolone >> lo prese in giro, sia io che Dean scoppiammo a ridere, quest'ultimo borbottò qualcosa e si avviò verso casa lanciandomi un bacio volante prima di chiudere la porta, Nigel borbottò qualche cosa di incomprensibile e mise in moto, io risi leggermente.

<<che hai da ridere>> mi riprese lui.

<< niente è solo che passi così tanto a proteggere me che non noti neanche tutte le ragazze che ti sbavano dietro>> gli risposi dolcemente.

<<sto solo aspettando quella giusta>> mi disse girandosi un attimo verso di me.

<<e io ci credo secondo te>> risposi guardandolo e ripensando a tutte le ragazze con le quali lo avevo visto negli ultimi anni. Fece un sorrisetto furbo e si girò solo per farmi l'occhiolino, in quel momento mi ricordai di come Aaron me ne faceva uno ogni volta che ci coprivamo le spalle. Sospirai cercando di cancellare il suo viso dalla mia mente e ritirare in dentro le lacrime che minacciavano di uscire ogni volta che ci pensavo.

<<ti voglio bene Nigel>> gli dissi con affetto.

<<anch'io Melinda, anche io>> mi rispose.

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