Capitolo 38
La data delle nozze di Faith si stava avvicinando e io doveva trovare un vestito per l'occasione. Con le ragazze mi ero messa d'accordo per andare ai grandi magazzini quel pomeriggio, così cominciai a prepararmi con Bethany. Zia Rose le aveva dato il permesso di stare da noi fino a quando saremmo tornante a New York per il matrimonio, e da lì avrebbero parlato di tutto assieme e avrebbero deciso il da farsi.
<<Bet sei pronta? È mezz'ora che ti aspetto>> urlai dalla sala. Ci metteva sempre un'eternità a prepararsi, non capivo per cosa impiegasse tutto quel tempo...
<<eccomi arrivo!>> mi rispose mentre sentivo i suoi passi sulle scale.
Uscimmo finalmente di casa, mi misi al volante della macchina e accesi l'aria calda, Bet entrò subito dopo di me e si sistemò nel sedile del passeggero.
<<allora tra quando dobbiamo essere là?>> mi chiese mentre accendeva la radio
<<in teoria adesso>> le risposi facendo retromarcia <<ma qualcuno non si muoveva a prepararsi...>>
<<hey non è colpa mia! Guarda che per sistemare tutto questo ci vuole del tempo>> controbatte lei indicandosi il corpo, la guardai di sfuggita e riportai lo sguardo sulla strada.
<<te lo saresti mai immaginata? Io, te, nessuna litigata...>> le chiesi dando voce ai miei pensieri.
<<in effetti no>> mi rispose accomodandosi sul sedile <<ma non mi dispiace essere qui>> continuò.
Un sorriso mi nacque sulle labbra, cercai di nasconderlo, ma era troppo tardi così mi concentrai solo sul tenere la macchina lontana dalla balaustra che divideva le due corsie.
Per tutto il resto del viaggio nessuna delle due aprì bocca e una volta arrivate di fronte ai grandi magazzini, feci tre giri del parcheggiò per riuscire a trovare un buco per la macchina e quando finalmente lo trovammo scendemmo senza rompere il silenzio.
<<con le ragazze dovevamo incontrarci qui, ma non le vedo>> dissi
<<magari sono già entrate, siamo in ritardo di mezz'ora...>> osservò Bethany
<<probabile>> risposi, misi le chiavi nella borsa ed entrammo attraverso le grandi porte scorrevoli a vetri, un'aria calda ci accolse fin da subito tanto da costringerci a togliere i giubbotti, inviai un messaggio a Ivy per chiederle dove fossero e lei mi rispose che erano già entrate nel primo negozio così ci avviammo anche noi là e trovammo le ragazze a spulciare tra i vari vestiti.
<<Melinda!>> mi salutarono quando mi videro.
<<hey ragazze!>> le abbracciai. <<vi ricordate di Bethany si?>>
<<certo, ciao Bet>> la salutarono.
Ci buttammo subito in quell'esagerazione di abiti, dovevamo trovarne tutte uno. I genitori di Molly, avevano organizzato una cena con tutti i pezzi grossi dell'azienda per cui lavoravano e la figlia per non annoiarsi aveva invitato noi ragazze a farle compagnia, ma io e Bet non saremmo potute andare perché la data coincideva proprio con quella del matrimonio di Faith.
<<che ne dite di questo?>> ci chiese Molly facendoci vedere un abito viola scuro a maniche lunghe.
<<niente male, provalo!>> le rispose Bet.
La mia attenzione era stata attirata da un vestito con il bustino stretto che poi cadeva morbido fino ai piedi, con una striscia in raso che percorreva la scollatura a V e con delle semplici spalline sottili, anche il colore era perfetto visto che Faith aveva chiesto a me e a sua sorella di prendere un abito bordeaux.
<<sopra ci dovrei mettere una giacchetta però>> osservai tra me e me.
<<Si>> rispose Ivy al mio fianco <<va a provarlo>> mi incitò. Quasi tutte avevano trovato un vestito, mancavamo solo io e Ivy, le altre erano passate al reparto scarpe, io non me ne sarei prese di nuove, ne avevo già abbastanza a casa.
Trovare i camerini fu un'impresa, quel negozio era talmente grande che mi ci persi dentro, poi seguendo i cartelli ero riuscita a trovarli, mi infilai dentro a uno e chiusi la porta. Fin da piccola avevo avuto il terrore che qualcuno mi aprisse le tende trovandomi in mutande, infatti lasciavo sempre qualcuno a fare la guardia. Ma con quel negozio non dovevo preoccuparmi di questo, le porte avevano il contorno in legno e un tessuto spesso copriva la parte centrale mentre il meccanismo di chiusura era con un'asse sempre in legno che bisognava tirare giù per chiudere.
Mi misi in fretta il vestito e rimasi a fissare il mio riflesso nello specchio, non mi ero mai ritenuta una così bella ragazza, ma solo una normale teenager. Con quel vestito addosso però mi sentivo bene, mi sentivo bella, non mi interessava essere bella per gli altri, ma solo per me stessa e in quel momento lo ero, o almeno riuscivo a sentirmi così.
Aprii la porta per farmi vedere dalle altre ragazze, ma ovviamente non erano nel corridoietto, così mi sporsi oltre e quando mi vedere le feci segno di venire da me e tornai nel camerino mentre le aspettavo.
<<Melinda?>> mi chiamarono.
<<sono qui>> dissi stirando il vestito con le mani all'altezza dei fianchi.
<<allora? Come sto?>> chiesi.
<<ti sta davvero bene!>> mi disse Terry prendendomi una mano e facendomi fare una giravolta.
<<si, hai proprio ragione, guarda che sedere che ti fa>> disse Ivy osservando il mio riflesso nello specchio, scoppiai a ridere e chiusi la porta per rimettermi i miei vestiti.
<<prendilo!>> mi disse Bethany dall'altra parte della porta, annuii anche se non poteva vedermi e dopo pochi minuti uscii vestita con i miei vestiti. Mi avviai alla cassa e diedi la banconota alla cassiera, lei in cambio mi diede un sacchetto opaco nero con all'interno il mio acquisto, raggiunsi le altre e uscimmo da qual negozio per entrare in quello dopo di bigiotteria.
<<okay, ora dobbiamo trovare dei gioielli da abbinare>> disse Molly andando dritta alle collane.
<<non ti bastano tutte quelle che hai già?>> le chiese Terry.
<<ricorda: più gioielli avrai e più felice sarai>> le rispose lei osservando l'oggetto che aveva tra le mani. Noi altre scoppiammo a ridere per quello che aveva detto. Ci mettemmo anche noi alla ricerca di qualche cosa, io volevo puntare a qualche cosa di sobrio, non volevo una cosa appariscente, già il vestito lo era. Notai quasi subito una collana sottile con un ciondolo a forma di libellula, mia nonna me ne aveva regalata una simile quando ero piccola, ma con il trasloco non mi ricordavo più dove fosse finita. La presi dal bastoncino su cui era appesa e me l'appoggiai sul petto guardando allo specchio, mi piaceva, era piccola e sobria, il diamantino che aveva come occhio poi dava un perfetto punto luce.
Andai da Bethany con la collana in mano, per vedere cosa stava guardando.
<<come ti sembra questa?>> mi chiese una volta che fui abbastanza vicina, mi porse una collana con un pendaglio ricoperto di pietre gialle, viola e nere, era perfetta per il vestito che si era comperata.
<<mi sembra perfetta>> le dissi.
<<va bene, allora aggiudicato>> mi rispose con un sorriso, raggiungemmo le altre alla cassa e uscimmo da quel negozio con un altro sacchettino a testa.
<<oddio non avevo visto l'ora, devo andare a prendere Jonathan agli allenamenti>> disse Ivy
<<mi dispiace lasciarvi così, ma sono davvero in ritardo, ci si vede domani a scuola>> ci salutò velocemente e corse verso l'uscita.
<<si anche io dovrei andare, devo essere a casa quando i fattorini porteranno la spesa>> disse Terry <<allora ci vediamo domani>>
<<si, a domani>> la salutammo e anche lei se ne andò
<<a questo punto punto mi sa che conviene andare anche a noi Molly, ti ricordo che domani abbiamo la verifica di filosofia e io devo ancora studiare...>> le dissi, lei concordò con me e ci avviamo all'uscita per poi dividerci nel parcheggio, vedendola che andava verso la fermata la fermai.
<<hey ti serve un passaggio?>> le chiesi, lei mi sembrò un po' riluttante così continuai <<per me non c'è problema, la macchina è di qua vieni>> dissi cominciando a incamminarmi con Bet, lei ci seguì ed entrammo in macchina al caldo.
<<allora? Come va con Jack?>> le chiesi assetata di gossip.
<<tutto benissimo, in questo periodo non bisticciamo neanche per le cose più stupide, andiamo d'accordo, cosa strana per noi due lo sai>> mi disse. Era strano davvero, la loro coppia era caratterizzata proprio dal fatto che bisticciavano sempre, non litigavano, bisticciavano solo per le cose più stupide.
<<sono felice per te>> le dissi
<<e tu? Questione ragazzi?>> mi chiese alzando le sopracciglia. Pensare a Duncan mi venne spontaneo, ma non stavamo assieme, non sapevo nemmeno come definirlo in realtà quindi decisi che era meglio non dir niente.
<<Nada>> risposi fissando la strada.
<<mmm... farò finta di crederci, e tu Bet, qualcuno di interessante?>> chiese questa volta rivolta a Bethany
<<no, nessuno>> rispose lei facendosi tutta rossa.
<< va bene, farò finta di credere anche a te... oh ecco casa mia, puoi anche fermarti qui Mel>> disse Molly, così accostai e lei scese, ci salutò con la mano e si avviò verso la porta, una volta assicuratami che fosse esportata in casa ripartii.
<<e ora che si fa?>> mi chiese Bet.
<<e ora si va a studiare>> le risposi, ma proprio in quel momento il mio telefono vibrò <<puoi vedere tu chi è per favore?>> chiesi a mia cugina, mi prese il telefono dalla tasca del giubbotto e lesse il messaggio.
<<è Dean, dice che deve parlarti, ha chiesto se puoi andare al parco di fronte casa tua tra mezz'ora>> disse lei. Mi stupii di quell'inaspettato messaggio, ma in fondo dovevo chiarire con lui, non ci parlavamo dalla sera del ballo e mi sembrava più che giusto mettere le cose a posto.
<<digli che va bene>> le dissi facendomi nervosa, Bethany scrisse il messaggio e dopo averlo inviato mi rimise il telefono in tasca.
Arrivata a casa, feci in tempo solo ad andare al bagno che già era ora di vedermi con lui, così uscii nuovamente di casa, mi diressi al parchetto e mi sedetti su una panchina ad aspettarlo.
<<hey Mel>> mi salutò appena arrivato, si sedette al mio fianco e restò zitto per un po' creando un silenzio imbarazzante.
<<ciao>> lo salutai stringendomi nello sciarpone che portavo al collo, la sera faceva ancora molto freddo per essere Febbraio.
<<io... volevo chiederti scusa. Non avrei dovuto fare quello che ho fatto, ma tu mi piaci tanto e credevo che la cosa fosse ricambiata>> si stava guardando gli anfibi consumati a disagio.
<<no Dean non dovevi farlo, accetto le tue scuse, ma devo dirti che io non provo lo stesso che provi tu come ti ho già detto>> dissi riferendomi a ciò che gli avevo detto mentre ballavamo.
<<adesso l'ho capito>> ammise finalmente guardandomi negli occhi.
Non feci in tempo a rispondere che una figura si piazzò di fronte a noi facendoci guardare nella sua direzione.
<<Melinda che ci fai qui con questo?>> chiese Duncan guardando male me e peggio Dean.
<<e tu che ci fai qui?>> dissi senza considerare la sua domanda precedente.
<<non rispondere ad una domanda con un'altra domanda. Allora, che ci fai qui con lui>> sputò "lui" come se fosse una parolaccia.
<<avevamo bisogno di chiarire ciò che è successo>> risposi alzandomi dalla panchina.
<<e c'era bisogno che usciste da soli?>>
<<Le ho chiesto io di vederci qui Foster, avevo bisogno di parlarle>>
<<Tu zitto che sto parlando con la mia ragazza>> disse guardandolo in cagnesco.
La sua ragazza? Aveva detto che ero la sua ragazza?
Beh di certo non mi sarei aspettata una dichiarazione del genere in un parco deserto e come spettatore un ragazzo che aveva appena ammesso di provare qualcosa per me e che per altro Duncan aveva pestato qualche settimana prima.
Sia io che Dean non sapevamo come ribattere, sorpresi entrambi anche se in modo diverso. Un senso di felicità mi pervase mentre cercavo ti srotolare la lingua per dire qualcosa.
<<La tua ragazza?>> chiese Dean precedendomi mentre alternava lo sguardo tra me e il moro che mi stava di fronte che tra l'altro sembrò prendere coscienza di ciò che aveva detto solo in quel momento.
<<No... cioè lei... insomma noi... oh fatti i cazzi tuoi Walker e gira a largo da Mel>> rispose Duncan trasformandosi da imbarazzato a incazzato nel giro di poco.
<<tranquillo, non ho voglia di essere amico di una falsa. Perché non mi hai detto che stavate insieme anziché alimentare le mie speranze?>> chiese riferito a me.
<<in anzitutto io non devo rendere conto a te della mia vita privata e poi non ho alimentato niente, sei te che ti sei immaginato tutto>> risposi arrabbiandomi.
Come si permetteva di dirmi che ero una persona falsa? Lui sbuffò e mi lanciò un'occhiataccia.
<<Ma fammi il piacere! Se ne erano accorti tutti degli sguardi che mi lanciavi>>
questo è pazzo.
<<ma cosa stai dicendo, io non ti guardavo in nessun modo e se proprio vuoi saperlo, mi dava quasi fastidio quando ti avvicinavi troppo>> okay forse ero stata un po' cattiva, ma ero talmente arrabbiata che non avevo calcolato il peso delle mie parole.
<<sei solo una schifosa>> mi disse mentre si avvicinava sempre di più a me, ma ricevendo uno spintone da Duncan che nel frattempo si era piazzato di fronte a me.
<<sparisci prima che ti alzi le mani di nuovo, questa volta non ci sarà nessuno a fermarmi dallo spaccarti la testa>> lo disse con voce ferma, ma carica di rabbia tanto che spaventò anche me. Non volevo che si picchiassero di nuovo a causa mia.
Dean fu intelligente perchè dopo avermi lanciato un ultimo sguardo pieno d'odio girò i tacchi e se ne andò.
<<Stai bene?>> mi chiese Duncan girandosi verso di me. Mi avvicinai e mi accasciai a lui facendomi abbracciare mentre annuivo stanca.
<<e così sono la tua ragazza>> dissi mentre ero ancora accoccolata tra le sue braccia, lo sentii irrigidirsi e poi si allontanò lievemente sciogliendo l'abbraccio.
<<non volevo dire quello, cioè volevo, ma ma se tu non vuoi non c'è problema... insomma non ti costringo mica ad iniziare qualcosa insieme so bene di essere difficile e...>>
<<wow, Duncan Foster in imbarazzo per una ragazza>> lo derisi cercando di alleggerire la tensione che si era creata.
<<non so se ne ho voglia sai... come ti ho detto io voglio un ragazzo, che mi regali delle margherite gialle, che mi offra la colazione, che mi capisca e che mi ascolti piangere per poi baciarmi di fronte a mio fratello>> mentre mi avvicinavo sempre di più a lui cercavo di nascondere un sorriso che inevitabilmente si stava facendo spazio sul mio viso.
<<ah e dici che io non sono la persona giusta? Forse hai ragione, anche io preferisco le ragazze testarde e che hanno il coraggio di prendere l'iniziativa di baciarmi per prime>> anche lui si era avvicinato permettendomi di allacciare le braccia dietro al suo collo. Lo guardai sorridere e mi sciolsi di nuovo, come faceva quel ragazzo a farmi svolazzare le farfalle nello stomaco con un solo sguardo.
<<beh allora direi che abbiamo deciso, non siamo fatti l'uno per l'altra>> ammisi. Scoppiai a ridere quando con in un secondo mi ritrovai aggrappata a lui come un koala. Non feci in tempo a dire altro che mi baciò come solo lui sapeva fare provocandomi un brivido quando mi diede un lieve bacio sul collo prima di rimettermi con i piedi per terra.
<<tanto per la cronaca, da adesso questo lo puoi fare solo con me>> dissi cercando di avere uno sguardo serio.
<<sei l'unica che avrò sempre voglia di baciare>> mi rispose prima di darmi un buffetto sul naso. Mise un braccio attorno alle mie spalle e cominciammo a camminare verso l'uscita del parco mentre un sospiro di felicità lasciva le mie labbra.
Domanda:
In che epoca sareste voluto nascere?
-io nell'800
Baci baci Alice Evans💋
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