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Capitolo 30

Quando tornammo a casa, fui felice di vedere mia madre ai fornelli che stava cucinando i biscotti. I dottori le avevano detto che poteva tornare a casa dato che era stabile, in oltre le avevano dato delle pastiglie da prendere per far in modo che non avesse un'altro attacco.

<<ciao mamma>> dissi correndole in contro e abbracciandola.

<<tesoro mio>> mi salutò lei ricambiando l'abbraccio per poi salutare anche Nigel.

<<com'è andata?>> ci chiese mentre metteva la teglia nel forno.

<<benissimo, abbiamo trovato un vestito perfetto per Faith e abbiamo fatto un giro per New York è stato tutto perfetto>> le rispose mentre mi ricordavo del bellissimo weekend passato nella grande mela.


Buttai la mia valigia sulla panca sotto alla finestra e cominciai a tirare fuori i vestiti per poi metterli nella cesta della biancheria sporca, tirai fuori anche tutti i prodotti del bagno ed andai a riporli accuratamente al loro posto dentro al mobiletto vicino alla vasca. Dopo aver messo a posto tutto decisi di concedermi un po' di tempo, aprii l'acqua e lasciai che la vasca si riempisse mentre io preparavo i vestiti per quando sarei uscita, presi un pantalone della tuta e una vecchia maglietta con lo stemma della Marvel per poi dirigermi verso il bagno ed entrare in acqua.

Scesi al piano di sotto ancora con il turbante rosa in testa, mia mamma e Nigel erano seduti sul divano a vedere la tv, così ne approfittai per andare a rubare un biscotto appena sfornato in cucina, mi avvicinai alla teglia poggiata sul ripiano in marmo, allungai la mano per prenderne uno, ma mi scottai con il metallo ancora caldo, ritirai subito la mano e lanciai un urletto silenzioso per non farmi scoprire dagli altri nella stanza a fianco. L'allungai di nuovo e questa volta riuscii a rubarne uno senza scottarmi ulteriormente, ne morsi un pezzo e mi vennero le lacrime agli occhi quando il biscotto bollente entrò in contatto con la mia lingua, aprii la bocca velocemente e ci sventolai la mano bruciata davanti, ero davvero un disastro. Bruciata e affamata mi diressi anche io in sala, dopo aver preso del ghiaccio per metterlo sulla scottatura, mi sedetti sulla poltrona e cercai di nascondere la mano alla vista della padrona di casa.

<<cosa hai fatto alla mano?>> mi chiese invece mio fratello. Mia madre osservò la mano e un lieve sorriso le comparve sulle labbra.

<<si è bruciata tentando di rubare un biscotto>> rispose lei al mio posto, tornando a guardare la TV, sotto il mio sguardo incredulo e le risatine di Nigel.

<<come hai fatto?>> le chiesi curiosa.

<<ti conosco>> mi rispose semplicemente. Mio fratello scoppiò a ridere e si tenne la pancia dal dolore provocato dalle risate.

<<cretino>> mormorai riferendomi a Nigel, lui mi sentì, ma non fece più che roteare gli occhi per poi riportarli allo schermo. Decisi anche io di concentrarmi sulle immagini che passavano sullo schermo ultra piatto, non passarono più di dieci minuti che il campanello suonò.

<<vado io>> dissi alzandomi e dirigendomi alla porta canticchiando una vecchia canzone dei green days, il campanello suonò di nuovo così mi affrettai ad aprire la porta, trovandomi di fronte Cassandra avvolta in un pesante cappotto rosso e attaccato, la piccola Bonnie.

<<ciao Cassandra>> la salutai stranita dalla sua presenza.

<<ciao Melinda, possiamo entrare?>> mi chiese rabbrividendo dal freddo.

<<certo certo>> le dissi spostandomi velocemente per farle entrare al caldo. Loro sorpassarono la soglia e le guidai fino al salotto, dove mia madre e Nigel erano ancora concentrati davanti allo schermo.

<<Hey guardate un po' chi c'è>> dissi per attirare la loro attenzione, i due si girarono e credo avessero in faccia la stessa espressione che avevo avuto io pochi secondi prima.

<<Cassandra?>> chiese mia mamma.

<<salve signora Clark>> la salutò la ragazza gentilmente.

<<oh tesoro che bello rivederti, ma ti prego dammi del tu, mi fai sentire vecchia così>> le rispose mia madre mentre si alzava dal divano per andare ad abbracciarla, Cassandra ricambiò l'abbraccio felice.

<<e questa bimba chi è?>> chiese poi mia mamma abbassandosi alla sua altezza.

<<io sono Bonnie >> rispose la bambina con un sorriso, mia madre mandò uno sguardo veloce a Cassandra per poi riportare la sua attenzione sulla bimba.

<<si, è proprio per lei che volevo parlarvi>> disse la bionda quasi con angoscia. Le feci segno di venire a sedersi sul divano di fronte quello dove era ancora seduto Nigel, mentre io mi sedetti sulla poltrona e mamma riprese posto accanto a mio fratello.

<<allora... non so da dove cominciare>> disse Cassandra accarezzando i capelli della figlia che le era seduta in braccio.

<<Bonnie è... mia figlia>> iniziò guardandola mentre se accarezzava i capelli. << è nata dal frutto di un'amore incondizionato che io provavo e provo tutt'ora per un ragazzo speciale>> continuò, fece un respiro profondo e ricominciò a parlare  <<quando i miei genitori lo vennero a sapere mi buttarono fuori casa e io dovetti cercarmi un lavoro per poter mantenere sia me che lei, non avevo nessuno su cui poter contare>> disse, ma venne interrotta da mia mamma.

<<chi è il padre?>> chiese.

<<il padre è morto prima di poterne venire a conoscenza>> rispose Cassandra guardandomi, io corrugai le sopracciglia non capendo.

<<ero spaventata a morte, ero da sola e con una futura bambina da mantenere, mi ero trovata un lavoro come cameriera, ero ben pagata e potevo permettermi un monolocale e le cose fondamentali per Bonnie, poi però l'aria era diventata troppo pesante e vivere nella stessa città dove il ragazzo che avevo amato più di me stessa era morto era diventato impossibile, ma andandomene sarei stata peggio>> continuò a spiegarci lei.

<<chi è il padre Cassandra?>> chiese mia madre sospettosa. La ragazza la guardò un attimo per poi riabbassate lo sguardo.

<<hai detto che è morto prima di saperlo...>> cercò di fargli trapelare informazioni Nigel.

<<Aaron. Il padre è Aaron>> confessò Cassandra. << avevo scoperto di essere incinta una settimana prima dell'incidente e avevo intenzione di dirglielo in giorno dopo, ma era troppo tardi>> disse lei, nella stanza calò un silenzio assordante, si sarebbe potuto sentire il rumore di un capello che cadeva. Non potevo crederci, mio fratello era diventato padre senza nemmeno saperlo. Il senso di colpa riaffiorò in me dopo aver sentito quelle parole, avevo rovinato la vita di quella povera bambina, non avrebbe mai più potuto vedere suo padre per colpa mia.
Guardai mia madre per vedere la sua reazione, delle lacrime le scorrevano sulle guance mentre cercava di mantenere un'espressione calma, ma dentro ero sicura che stesse soffrendo molto. 

<<e perchè non sei venuta da noi, potevamo aiutarti>> le rispose.

<<perché, Lauren avevi appena perso un figlio, non pensavo volessi avere a che fare con la sua fidanzata incinta>> le rispose Cassandra a sua volta.

<<tu sei e sarai sempre parte di questa famiglia lo sai vero?>> le chiese mia madre.

<<certo Lauren , lo so e ti ringrazio per questo, solo ora capisco di avervi privato dei primi cinque anni di vostra nipote, se non vorrete più sentire parlare di me e Bonnie lo accetto, ce ne andremo e spariremo dalle vostre vite, ma mi sembrava giusto dirvelo prima o poi>> disse Cassandra sull'orlo delle lacrime.

<<non piangere mamma, il tuo bel sorriso non si vede quando piangi>> la consolò Bonnie asciugando una lacrima sulla guancia della madre, lei le sorrise e le diede un bacio tra i capelli.

<<sai, non avrei mai pensato di diventare nonna 5 anni fa, quando Aaron è morto il pensiero di non poterlo più rivedere... di non poter più rivedere i suoi occhi... mi stava mangiando viva. Ma ora, ora posso rivede mio figlio in lei, nella piccola Bonnie, non mi lascerei mai sfuggire un'occasione di riavere parte di Aaron nella mia vita, nella nostra vita>> le rispose mia madre alla ragazza seduta sul divano di fronte. Lei le sorrise riconoscente e abbassò la testa per poter parlare più vicino all'orecchio della figlia.

<<vuoi conoscere la nonna?>> chiese Cassandra alla piccola. <<su va da lei>> la spronò indicando mia madre.

Bonnie si alzò dalle ginocchia di Cassandra e piano piano si avvicinò a mia mamma, la guardava come se avesse paura che potesse essere rifiutata, ma mia madre le fece un largo sorriso che le infuse più coraggio.

<<ciao nonna>> la salutò Bonnie, mia mamma scoppiò a ridere e piangere allo stesso tempo mentre stringeva tra le braccia la bimba dai capelli dorati. Quando si staccarono io mi avvicinai a loro dopo essermi asciugata una lacrima.

<<ciao Bonnie, io sono zia Mel>> mi presentai sorridendole, lei ricambiò e poi si girò verso Nigel, come se sapesse già che anche lui centrasse qualche cosa.

<<io invece sono zio Nigel, lo zio più fico del mondo>> disse prendendo la bimba in braccio e facendole il solletico, cosa che le provocò molte risate.

<<dov'è John, non dovremmo dirlo anche a lui?>> chiese Cassandra

<<io e lui ci siamo lasciati dopo la morte di Aaron>> le spiegò mia madre riportando l'attenzione sulla nipote.

<<ah, mi dispiace molto>> le rispose lei facendosi rossa in viso.

<<non dispiacerti cara, vuol dire che doveva andare così>> disse mia madre.

La sera del giorno in cui papà si era presentato alla porta, io e Nigel avevamo chiesto a nostra madre di raggiungerci nella mia stanza per comunicargli quell'incontro, lei era rimasta un po' contrariata al sapere come gli aveva risposto Nigel, ma non disse niente, parlò solo la sua espressione. Comunque fosse, lei ci aveva detto che nel caso si fosse ripresentato alla porta in sua assenza, dovevamo chiamarla subito che lei sarebbe tornata a casa.

Quando Cassandra e Bonnie se ne andarono quella sera, fu come se una parte di me se ne fosse rinata, sapere che potevo ancora rivedere Aaron in quella bambina, mi faceva uno strano effetto, positivo, ma strano. Dopo gli avvenimenti e le nuove scoperte di quel giorno ero stanchissima, così decisi di andare presto a coricarmi quella sera, senza neanche cenare, diedi la buonanotte a tutti e andai a rintanarmi nella mia stanza in compagnia dei ricordi. Tutte quelle nuove emozioni, quelle nuove speranze, avevano prosciugato tutte le mie energie facendomi addormentare nel momento in cui il mio corpo si adagiò sul materasso.





DOMADA: cosa fareste se foste del sesso opposto per 24h??
-probabilmente andrei in giro a dire alle ragazze brutti e che sono bellissime, tutte hanno bisogno di sentirselo dire✌🏼
BACI NACI Alice💋

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