Capitolo 12
Un altro schifoso giorno di scuola, pensai appena aprii gli occhi. Mi trascinai verso il bagno e mi buttai sotto la doccia. Mi vestii con un jeans chiaro e una maglietta nera a maniche lunghe, sul viso misi solo un poco di mascara e burro cacao, presi lo zaino appoggiato al muro e scesi di sotto.
<<buon giorno>> dissi mentre mi sedevo
<< buon giorno>> mi rispose Nigel con la testa dentro il frigorifero <<mamma è al lavoro e Max... boh>> mi informò muovendo le spalle, poi si girò e mise sull'isola il latte, il succo, prosciutto e formaggio.
<<tu non vai a scuola vestita così>> continuò squadrandomi
<<perché? Che ho?>> chiesi indifferente
<<la scollatura Melinda, è troppo profonda! Non voglio che ti guardino tutti>> mi disse incrociando le braccia.
<hahaha ma dai Nigel, non mi guarderà nessuno e poi io mi vesto come voglio>> risposi mentre finivo di mangiare il mio panino, diedi un'occhiata all'orologio e mi accorsi che eravamo in ritardo.
<<dai Nigel muoviti dobbiamo andare>>dissi per poi correre in corridoio a mettere le scarpe e il giubbotto.
Uscimmo di casa, chiudemmo la porta alle nostre spalle e corremmo verso la macchina visto che pioveva a dirotto e gli ombrelli erano rimasti in casa. Arrivammo a scuola al pelo e ci precipitammo ai nostri armadietti per prendere i libri per la prima lezione.
<<salve prof>> salutammo la professoressa non appena entrammo in classe.
<<buongiorno a voi, arrivati poco prima che iniziassi l'appello, siete fortunati>> ci fece notare, noi annuimmo e andammo ai nostri posti.
<<ciao Iv >> salutai la mia amica
<<ciao a te splendore>> Rispose allegra.
La professoressa dopo aver finito l'appello iniziò a spiegare, presi il mio quaderno degli appunti e cominciai a scrivere come un computer.
<<finalmente>> disse Ivy uscendo dalla classe <<non ne potevo più, quella vecchia non la smetteva di parlare>> disse lei.
<< parla piano che ti sente>> risposi ridendo,andammo verso alle macchinette per prendere almeno un pacco di patatine, ma arrivammo tardi, avevano già preso tutto.
<<uffa, io ho fame>> si lamentò Ivy come una bambina.
<<hey ciao bellezza>> mi disse qualcuno abbracciandomi da dietro, io mi girai e mi trovai davanti Dean.
<<ciao a te>> sorrisi io mostrando le fossette, e allontanandomi da lui senza fargli notare il mio fastidio. Lui mi squadrò un attimo soffermandosi sulla scollatura.
Merda, forse aveva ragione Nigel.
<<hey amico smettila di spogliare con gli occhi così mia sorella>> lo avviso Nigel tirandogli uno scappellotto e mettendosi davanti a me di schiena.
<<ti avevo detto di metterti qualche cosa di più coprente, ma sei testarda quando ti ci metti!>> disse il mio gemello
<<eddai Nigel non è niente di drammatico, non sono mica nuda>> risposi scocciata spingendolo via da me.
<<per il nostro compleanno ti regalerò una camicia di forza, almeno quella ti copre di sicuro>> mi disse arrabbiato.
<<quando è il vostro compleanno?>> si intromise Molly
<<tra dieci giorni>> risposi io senza guardarla in faccia, ero troppo occupata a guardare male Nigel.
<<wow è tra pochissimo, dobbiamo pochissimo tempo per preparare la festa>> disse Ivy tutta elettrizzata
<<NO>> dicemmo io e Nigel all'unisono.
<<come no?>> chiese Jack <<come fate a non amare i compleanni?>> continuò lui scioccato.
Io e Nigel ci scambiammo uno sguardo prima di rispondere.
<<diciamo che non ci teniamo particolarmente>> rispose Nigel alzando le spalle schivo.
<<vedrete, vi faremo cambiare idea>> disse Terry con uno strano sorriso.
Era appena suonata la campanella così ci avviammo ognuno nelle rispettive aule, ci aspettava un'ora di letteratura, una di canto e l'ultima di storia. Avevamo iniziato canto solo da un paio di settimane, il preside quell'anno aveva aggiunto un laboratorio a scelta tra quattro o cinque che aveva proposto e sfortunatamente per noi, era obbligatorio farne almeno uno.
La lezione consisteva nel creare delle coppie, scegliere una canzone e poi prepararsi per l'ultima lezione, dove la professoressa avrebbe scelto là coppie che avrebbe cantato al ballo di natale.
Quando arrivai nell'aula di musica mi guardai attorno riconoscendo alcune facce familiari tra cui Molly, Cassie e... Duncan? pensavo si fosse iscritto a falegnameria.
<<buon giorno ragazzi miei>> ci salutò la professoressa, elegante come sempre, aveva un tubino rosso in perfetto contrasto con il suo lucido caschetto nero.
<<bene, ora finiremo con il giro di prova e poi proveremo a fare delle coppie>> disse lei camminando avanti e indietro davanti a noi.
<<ricominciamo con Molly, sai suonare qualche strumento?>> chiese la prof
<<si... il flauto traverso>> disse timida e abbassando lo sguardo, avevo notato quanto fosse timida a volte.
<<splendido! Hai voglia di farci sentire qualche cosa?>> chiese cortese la prof passandogli un flauto.
<<certo>> ci pensò su un paio di secondi e alla fine si decise a cominciare e la melodia era così bella che quasi quasi avevo gli occhi a cuoricino, mentre ascoltavo mi girai e vidi che Duncan mi stava fissando, lo guardai di rimando per fargli capire che quel gioco sapevo farlo pure io, ma sembrava che da un momento all'altro mi avrebbe letto l'anima, così rigirai lo sguardo e mi accorsi solo allora che Molly aveva finito e tutti stavano applaudendo così mi affrettai a farlo anche io.
<<bellissima, davvero bellissimo!>> disse la professoressa, poi guardandosi attorno, siccome eravamo seduti a cerchio, soffermò il mio sguardo su di me.
<<signorina Clark le piacerebbe proseguire lei?>> mi chiese
<<C-certo>> risposi balbettando. Nigel aveva suonato la chitarra la volta precedente ricevendo complimenti da tutti, in effetti aveva davvero un talento, al contrario mio che sapevo solo un paio di canzoni.
Pensai un po' su a quello che avrei potuto cantare e dopo aver accettato la chitarra che la signora Moore mi stava offrendo, chiusi gli occhi e cominciai a cantare.
There was a time
I used to look into my father's eyes.
In a happy home
I was a king, I had a golden throne.
Those days are gone,
Now the memory's on the wall.
Chiusi gli occhi e vedi perfettamente quando mio padre m regalò la casa delle bambole che tanto desideravo, il suo sguardo felice mentre scartavo il regalo con tanta furia di aprirlo era unico.
Upon a hill across a blue lake,
That's where I had my first heartbreak.
I still remember how it all changed.
My father said
Don't you worry, don't you worry child
See heaven's got a plan for you
Cambiai ricordo e vidi quando nostro padre ci aveva portato al lago per la prima volta, Nigel e Aaron mi avevano presa e lanciata in acqua ancora vestita, riemersi zuppa e li rincorsi per tutto il perimetro della casa finché non mi arresi, tenni il muso ad entrambi fino a sera. Il giorno dopo avevo la febbre e loro erano rimasti a casa con me sentendosi in colpa.
There was a time, I met a girl of a different kind
We ruled the world,
Thought I'll never lose her out of sight
We were so young
I think of her now and then
I still hear the songs, reminding me of a friend
Mi ricordai di quando LUI aveva portato per la prima volta una ragazza a casa e io ero gelosa, gelosa da morire. Mi aveva detto "tranquilla principessa, per te ci sarà sempre spazio nel mio cuore" e io mi ero sciolta, lasciandomi finalmente abbracciare dopo ore passate a tenere il muso.
E Dio... mi sarei venduta l'anima pur di riavere un suo abbraccio.
Finii di cantare e quando aprii gli occhi mi accorsi che una lacrima mi era scesa sulla guancia, mi affrettai ad asciugarla sperando che nessuno l'avesse vista anche se avevo gli occhi di tutti puntati addosso. Quando finalmente realizzai la canzone che avevo cantato davanti a tutti ebbi un tuffo al cuore e tutte le altre immagini che tenevo dolorosamente riposte nella parte più oscura della mia mente mi sfilarono davanti come un film. Uscii dalla classe e corsi più in fretta che potevo verso il bagno delle ragazze sentendo dei passi correre dietro di me, aprii la porta e mi appoggiai al muro singhiozzando mentre piano piano mi accasciavo al pavimento.
<<hey Mel non piangere, non piangere ti prego>> mi disse la persona che mi aveva seguito, si avvicinò e si sedette al mio fianco abbracciandomi.
<<non puoi stare qui>> lo avvertii io
<<non ti importa, sei mia sorella e se stai male io devo stare con te>>
<<mi dispiace Nigel, è tutta colpa mia. Se non fosse stato per me, lui... lui...>> singhiozzai sempre più forte, non riuscivo più a respirare e sentivo il cuore esplodere dentro la cassa toracica, stavo avendo un attacco di panico. Uno dei tanti che avevo avuto nel corso di questi ultimi anni.
<<Cazzo respira Mel, respira>> disse Nigel posizionandosi di fronte a me per guardarmi negli occhi. La stanza cominciava girare e mi aggrappai alla felpa di mio fratello per non cadere.
<<fallo con me Mel, rallenta il ritmo del respiro. Conta fino a tre e inspira, ora fino a quattro ed espira...>> dopo qualche minuto, tutto stava tornando normale.
<<Grazie>> dissi riprendendo un respiro regolare. Nigel sapeva cosa fare in caso avessi avuto un attacco di panico perché il mio medico aveva insistito affinché sia lui che mia madre sapessero cosa fare per aiutarmi.
<<quante volte devo dirtelo Mel che non devi sentirti in colpa?>> mi disse piano, addolcendo il suo sguardo e tornando ad abbracciarmi, annuii poco convinta e mi appoggiai meglio al muro.
Dopo che mi fui calmata decisi che era ora di uscire da qual bagno puzzolente e tornare in classe, così mi alzai, mi pulii i pantaloni e assieme al mio gemello mi avviai in classe, non appena sorpassammo la porta del bagno sentii una voce, mi girai ma non vidi nessuno così ripresi la mia strada.
Pov's Duncan
I due fidanzati i erano stati fuori troppo a lungo e mi stavo chiedendo dove fossero andati, così chiesi al l'insegnante di andare a cercarli e lei acconsentì preoccupata per Mel. Arrivai fino all'entrata della scuola, ma non vidi nessuno, così decisi di tornare in classe, magari erano tornati in classe mentre li stavo cercando.
Decisi di fare un'altra strada tanto per perdere più tempo, non avevo per niente voglia di suonare, stavo camminando quando sentii delle voci provenire dal bagno.
<<mi dispiace Nigel, è tutta colpa mia. Se non fosse stato per me, lui... lui..>> singhiozzò la voce. Dovevano essere per forza loro e a parlare era stata proprio Mel. Non riuscì a sentire la risposta perchè il principino azzurro parlava troppo piano, decisi di rimanere lì ad ascoltare la conversazione, ma non sentii più nulla, proprio mentre stavo cominciando ad avviarmi verso la classe sentii dei passi, così mi nascosi dietro la colonna in mezzo al corridoio. Quando vidi che erano abbastanza lontani da non potermi vedere mi avviai anche io al loro seguito tenendo la testa bassa, ma proprio quando la rialzai andai a sbattere il naso contro la colonna successiva a quella dove mi ero nascosto prima.
<<merda>> dissi ad alta voce scordandomi che i ragazzi erano a pochi metri da me, mi rifugiai subito dietro la colonna e poi quando fui certo che non mi potessero più vedere mi avviai in infermeria per mettere del ghiaccio sul naso.
Ma mille domande mi frullavano nella mente. Perchè Mel si sentiva in colpa? Cosa sarebbe successo se non fosse stato per lei? Queste due domande non mi davano pace, così decisi di metterle a tacere, almeno per quel momento.
CIAO RAGAZZEE, COME STATE? IN QUESTO CAPITOLO ABBIAMO SCOPERTO UN NUOVO TALENTO DI MELINDA, IL CANTO👩🏻🎤🔝😍. ASPETTO CON ANSIA TUTTI I VOSTRI COMMENTI E STELLINE😇. AL
PROSSIMO CAPITOLOO❤
DOMANDA: MATERIA PREFERITA?
-letteratura😍
BACI BACI Alice💋
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro