Capitolo 20
EVA
Sono trascorsi cinque maledetti giorni da quando quell'uomo mi ha presa.
Sto rannicchiata su un letto in una stanza buia. C'è solo una piccola finestra di fronte a me è una porticina che racchiude un piccolissimo bagno composto solo da un water e un lavandino. Da quella sera non è mai venuto nessuno ad aprire questa porta ed io non so quante urla e quante lacrime ho versato. Mi mancano i miei genitori, mio fratello, i miei amici...e lui... Lucas! Il mio amore, il mio respiro...
Non mi hanno mai portato da mangiare, solo, ogni volta che riuscivo a prendere sonno, al mio risveglio, trovavo una bottiglietta d'acqua vicino la porta.
Oggi, quando ho aperto gli occhi, invece, non c'era niente. Ed io ho sete, ho fame e sono stanca. Stanca di stare chiusa qui dentro senza poter mai uscire. Eppure c'ho provato.
Quando mi sono risvegliata la prima volta, sono andata ad aprire la finestra, ma era notte fonda ed era troppo alto per poter scappare; mi sarei uccisa se mi fossi buttata; così, ho provato ad aprire la porta, ma senza successo. È chiusa a chiave, ho provato a buttarla giù ma non ce l'ho fatta.. ho cercato in tutta questa piccola stanza qualcosa per forzare la serratura. Ma niente; c'è solo un letto ed una finestra. Non ho una via di fuga. Morirò qui, giorno dopo giorno.. non so più che ore siano, ma dalle persiane della finestra intravedo un po' di luce, quindi credo sia mattina.
Mi alzo e mi siedo a gambe incrociate sul materasso con la schiena appoggiata al muro. Non riesco a fare niente, questo è il primo giorno, in cui le mie lacrime sono quasi esaurite, perciò cerco di darmi forza e non piango più.
Mi passo le mani tra i capelli, ormai sporchi, e mi alzo. Mi dirigo vicino la finestra e apro la persiana. I raggi del sole sbattono su di me e solo allora ripenso a "Sun".
-"Lucas non sai quanto mi manchi, tu, insieme a tutti gli altri"- e l'ennesima lacrima riga il mio volto. Guardo il paesaggio e, immersa nei miei pensieri, non mi accorgo che qualcuno sta girando la chiave per aprire la porta. Mi giro di scatto e aspetto che qualcuno entri.
Un uomo, di colore scuro, alto quasi due metri con dei muscoli da far paura e uno sguardo severo.
Lo guardo,
mi guarda.
-"È sveglia!!!"- dice mentre guarda fuori la porta ed io sto iniziando a tremare.
L'uomo mi guarda e va a sedersi sul letto, quando un'altra figura entra dalla porta.
Bassina, capelli rossi, e piena di lentiggini.
-"Brenda!!?"- esclamo incredula..
Mi guarda con gli occhi cattivi mentre fa un sorriso alla stessa maniera. Ecco perché era sempre strana con me! Che brutta stronza!
Va a sedersi al fianco del suo amico e mi guardano.
-"Vogliamo cominciare?"- parla Brenda con lui.
-"Quando vuoi tesoro"-
Brenda si alza, esce dalla camera e subito dopo torna con degli asciugamani.
Viene verso di me e ride.
-"Tu, ora ti lavi, puzzi!!"- e mi prende una ciocca di capelli mentre li odora.
-"Lascia stare i miei capelli brutta serpe"- la strattono via da me, ma lei ride, ride e continua a ridere.
-"Vedi di stare calma ragazzina!!! Benjamin accompagnala in bagno e falla lavare"-
-"Si Brenda.."-
Benjamin, questo è il suo nome, cammina verso di me e mi prende per un braccio mentre mi trascina fuori dalla stanza. C'è un corridoio lunghissimo, con quattro porte sul lato sinistro. Mentre camminiamo noto un quadro appeso al muro al lato destro, raffigura due cavalli bianchi in un prato verde. Oh Laila, mi sembra proprio lei. Eppure non c'è più!
Arrivati davanti l'ultima porta del corridoio la apre e mi spinge verso l'interno facendomi cadere sul pavimento. Mi guarda con malizia è mi fa un occhiolino chiudendo la porta.
Mi guardo allo specchio e quasi non mi riconosco. Brutte occhiaie sono sul mio viso, occhi rossi e capelli arruffati.
Appoggio gli asciugami e vado nella doccia per lavarmi.
Quando esco sono costretta ad indossare di nuovo gli abiti che avevo. Mi pettino leggermente i capelli e mi siedo al muro per dare spazio ad un altro pianto.
La porta si apre di scatto e vedo Benjamin venire a prendermi di nuovo per il braccio, mi fa alzare con prepotenza e mi trascina con lui. Odio tutto questo, ma non so come potermi ribellare. Piangere non cambierà mai nulla, cercare di scappare sarà tutto inutile.
-"Dove mi stai portando?"-
Nessuna risposta.
-"Ti ho chiesto dove mi stai portando!!"-
Niente.
Mi trovo al piano di sotto, la cucina è bianca, ad angolo, con un tavolo rotondo e quattro sedie. Brenda siede tranquilla mentre inzuppa i biscotti nel latte. Vorrei tanto affogarla.
-"Siediti"- ordina Benjamin ed io l'assecondo.
Brenda si alza e prende una tazza che riempie di latte
-"Vuoi anche che ci metto del caffè?"-
-"Parli a me?"- rispondo seccata.
-"Certo, dai rispondi"-
-"Si grazie"-
Mi posiziona la tazza avanti e mi passa cinque biscotti.
Sono affamata eppure non riesco nemmeno a prendere un biscotto per portarlo alla mia bocca.
Il latte e il caffè per me sono inseparabili, mi ricordo per un attimo di me e Lucas. Siamo proprio come loro, ci dobbiamo mescolare insieme per essere perfetti. Un po' come il pane e il miele, come la lavanda e la margherita, come il sole e il cielo. Ogni uno è buonissimo e bellissimo, ma insieme sono perfetti. Il cielo e il sole... come farebbe il cielo a stare senza sole? E il sole come farebbe a stare lì da solo, senza l'immensità del cielo? Io , il suo sole, lui il mio cielo.
-"Allora Eva, come stai?"- mi guarda sorridente Brenda.
Inzuppo un biscotto nel latte e la guardo male.
-"Come vuoi che stia? Non ti conosco nemmeno e mi avete rapita! Perché?"- quasi non mi strangolo col biscotto a sentire la sua risata malefica.
-"Sai Eva, ci sono cose che nessuno sa, che non si possono sapere...."- mi guarda
-"Cosa mi stai dicendo Brenda? Io non ti ho fatto niente, non ti conosco nemmeno..."- e piango di nuovo..
-"shhh, shhh, non piangere Eva, è ancora presto per piangere"-
-"Voglio sapere perché mi hai portata qui!!"- urlo e quando sbatto un pugno sul tavolo la tazza si rovescia facendo cadere quel poco di latte che ne è rimasto.
-"Cattiva Eva, guarda cos'hai fatto? Ora ti tocca pulire"- si alza e va a prendere una spugna nel lavandino e quando arriva al mio fianco me la passa.
-"Pulisci Eva, fa la brava"- la guardo male ma lei sorride e si gira per andarsi a sedere.
-"Un paio di giorni fa sono stata in paese... ho aiutato i tuoi amici ad appendere dei volantini con una tua incantevole foto"- mi sta prendendo in giro?!!!
-"Cosa??? Ti prego Brendaa... se ti ho fatto qualcosa, io non mi sono resa conto, lasciami libera!! Ti prego..."- ma le mie suppliche non servono a niente perché lei ride.
-"Ah, che fortuna che ho avuto, se non fosse stato per Sarah, non avrei mai capito dove abitavi!"-
-"Che cazzo stai dicendo?"- mi alzo dalla sedia e mi metto di fronte a lei.
-"Sarah mi ha aiutata.. la tua amica, l'ho incontrata per caso a Londra e gli ho chiesto se ti conosceva, ha detto di sì, e come vedi ora ci ritroviamo qua"-
-"Tu sei davvero una pazza!"-
-"Non offendere Eva, altrimenti mi fai arrabbiare"-
-"E arrabbiati, non me ne fotte un cazzo se ti arrabbi o no!! Voglio la mia libertà, cosa c'entro io con te?"- urlo non so quanto!! E sbatto la spugna per terra senza aver nemmeno pulito. Ma non m'interessa!
-"E Lucas, mamma mia! È proprio sexy quel ragazzo, che fortuna che ho avuto ad incontrarlo..."- guarda l'orologio che ha al polso
-"Devo anche andare a prepararmi, tra poco ho un appuntamento con lui, già immagino quanto mi farà godere! Benjamin per favore riporta Eva nella sua stanza"- si volta e fa per andarsene massaggiandosi i capelli. Mi ha fatto troppo male averla sentita parlare di Lucas in quel modo e ora non capisco più niente. La rincorro e le tiro i capelli.
-"Brutta stronza, tu non sai un cazzo di Lucas hai capito?"- gli ringhio addosso, ma dietro di me, due mani scure e pesanti mi avvolgono mentre mi allontanano da lei. Cerco di respingerlo con dei calci ma niente. Ho la mano piena di capelli rossi, e mi accorgo che ne ho tirato un bel po. Vedo Brenda con uno sguardo assassino... in un secondo è davanti a me, mi sfiora quasi con la sua bocca per la vicinanza.
-"Ora mi hai stancata, qui si fa come dico io, ci divertiremo presto, molto presto! E me la pagherai, molto cara"- sussurra sul mio viso.
Si stacca e guarda Benjamin..
-"Portala in camera e spogliala, legala sul letto e aspettami"-
L'ultima frase che è uscita dalla sua bocca mi ha fatto gelare il sangue.
Sto tremando, mentre due mani enormi mi strappano il top e mi tolgono la gonna. Piango a dirotto, mi muovo per non farmi toccare da questo verme. Ma con una sola mano, mi tiene stretto le mie e non riesco più a muoverle. Do dei calci alle sue gambe, ma è come se per lui fossero carezze. Sto allungata su questo materasso, e vedo Brenda arrivare con due catene, in un attimo vengo legata al capezzale del letto. Quasi non li vedo più per gli occhi pieni di lacrime..
-"Lasciatemi"- urlo mentre milioni di lacrime scendono sulla mia pelle. Benjamin si avvicina con del nastro adesivo e spezzando un po' mi ci copre la bocca. Spalanco gli occhi dallo spavento.. con le sue mani scure e gelide mi toglie il reggiseno e le mutandine. Cosa mi faranno? Come potrò salvarmi? Ma nessuna risposta arriva. Sono legata, in questa casa, su questo materasso e nessuno può salvarmi. Una frusta è nelle mani di Brenda mentre parla all'orecchio del suo amico. Cerco di parlare, cerco di muovere la mia bocca ma non esce nessun suono. Le mie mani sono intrappolate in queste gelide catene, i miei muscoli sono così tesi che sembrano non appartenere al mio corpo.
Brenda si avvicina con la frusta, e la fa scivolare sul mio corpo, dai miei seni va giù, fino al mio punto più delicato.
Un colpo secco, e sento un bruciore assurdo sul mio ventre. Mi ha colpita, Brenda, mi ha colpita. Cerco di non piangere, devo essere forte e non devo dargliela vinta. Un secondo colpo arriva, nel mio punto più caldo, e altre lacrime arrivano ai miei capelli fino a bagnarli.
'Aiutami Dio' ma nemmeno lui in questo momento può fare qualcosa.
Un terzo colpo, arriva al mio seno, un quarto al mio fianco destro è così via per tutto il mio corpo.
-"Impara a saperti comportare Eva!"- mi sputa addosso Brenda.
-"Mi fai così pena che non ce la faccio più nemmeno a picchiarti"- e sputa di nuovo cogliendomi sul viso, tra i miei occhi.
-"Benjamin finisci tu, come ho già detto, devo preparami per Lucas"- butta la frusta a terra e va via chiudendo la porta.
-"Che incanto che sei, ora ti farò urlare ma di piacere!"- fa un sorriso a trentadue denti e mi toglie il nastro adesivo dalla bocca .
-"Lasciami, per favore! Non torturarmi ancora!"-
-"No Eva, non ti torturerò, ma ti scoperó come non ha mai fatto nessuno. E tu griderai, ma di piacere"-
Si sbottona il jeans strappato e togliendosi le scarpe lo lascia a terra. Si allunga su di me e comincia a succhiare i miei capezzoli.
Mi muovo con le gambe per liberarmi da lui, ma è impossibile.
-"Benjamin lasciami! Vatti a scopare Brenda"- urlo ma in realtà lo sto supplicando.
Si toglie i boxer e con una sola spinta e hai dentro di me.
'Oh mio Dio che schifo' penso, perché se parlassi non so fino a che punto mi spingerei, e non vorrei si arrabbiasse.
-"Lasciati andare Eva, bagnati per me"-
-"A te ti bagnerei a forza di sputarti brutto verme schifoso"-
-"Ah la mettiamo così? Sono un verme schifoso? Allora stai a vedere cosa fa questo verme schifoso.
Mi libera le mani dalle catene e mi gira mettendomi a pancia in giù.
-"No ti prego, perdonami"- riesco solo a dire ma la sua mano è sulla mia bocca e non riesco più a parlare. Lo vedo spingere verso lo sfintere e i miei occhi talmente stanchi si chiudono, per far sì che sia solo un brutto incubo. Mi morde la schiena, ma non morsi amorevoli. Morsi che nemmeno un animale da fare.
-"Il tuo sangue, ha un buonissimo sapore"-
Tremo, piango e sono impotente. Benjamin mi sta violentando ed io sono qui, distesa sotto di lui, senza un aiuto, senza una speranza, senza una via d'uscita.
Quando mi risveglio, vedo di nuovo la stanza buia.. vorrei alzarmi, ma sento dolore dappertutto. La schiena è in mille pezzi.. ma mai paragonato al dolore che proviene dalla mia anima. Mi hanno distrutta.. mi hanno picchiato e violentato.. hanno fatto di me un oggetto. Un lurido straccio da usare come si vuole.
Mi alzo e mi affaccio alla finestra tirando sopra le persiane. Pochi passi ho fatto, ma è come se sono dovuta salire in cima ad una montagna. La luna questa sera è circondata da milioni di stelle. È un incanto vedere il cielo blu. Abbasso lo sguardo e vedo che questa casa si trova in un prato verde è bellissimo. In lontananza riesco a scorgere delle luci, ma non riesco a capire di cosa si tratti. Sono ancora nuda, sporca e disgustata. Avrei preferito morire anziché farmi toccare da quell'essere brutale. Non posso più piangere, non posso continuare ad abbattermi. Brenda mi ha detto che hanno attaccato dei volantini in paese e sono sicura che mio padre con tutte le conoscenze che mi troverà. Ritorno sul letto e indosso di nuovo la biancheria e i miei vestiti. Noto del sangue sul lenzuolo per via del chiarore della luna. E a quest'immagine crollo di nuovo. Cerco di toccarmi la schiena, ma mentre la sfioro con le dita, un bruciore fa capolinea sul mio corpo. Ha affondato i denti nella mia pelle, ha ucciso la mia anima e io non ho fatto nulla. Mi allungo cercando di non farmi troppo male, ma il dolore fisico che porto addosso è niente al confronto con il dolore che ho nell'anima.
-"Lucas, il destino non è dalla nostra parte, ero quasi riuscita a prendere il tuo cuore, ma ora stanno portando via la mia anima!"- sussurro da sola, mentre piango.
Guardo il cielo, e una stella cadente cade, abbagliandomi ancora di più. Si racconta che quando la si vede si deve esprimere un desiderio, ma io non ci ho mai creduto. Ora, però, che non mi resta più niente oltre il dolore, ci provo.
'Dio aiutami a salvarmi e riportami dalla mia famiglia' penso mentre i miei occhi si chiudono e mentre mi tengono compagnia i grilli che cantano.
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