14. Alea Iacta Est
"Buongiorno Anna" Sorrido ad Andrea, che mi ha salutato allegramente al mio arrivo al circuito.
Nonostante tutto è un ragazzo solare e simpatico, il che non guasta mai in un mondo duro come questo.
Cammino insieme a lui fino all'hospitality, dove entriamo.
"Ciao Jorge" Diciamo in coro, ridendo di noi stessi. Mentre l'italiano si allontana, io mi siedo al tavolino dove lo spagnolo sta osservando qualche telemetria dello scorso anno.
"Bel circuito Aragon" Borbotta distogliendo lo sguardo dal computer per puntarlo su di me, interrogativo.
"Oggi hai le Prove, poi un'intervista per il profilo instagram della Ducati e infine altre Prove. Sei abbastanza libero a dirla tutta, se consideri che non devi fare particolari allenamenti" Lo vedo annuire concentrato, salvo poi distrarsi immediatamente.
Alza la testa puntando i suoi occhi azzurri alle mie spalle, dove dev'essere appena entrato qualcuno. O per meglio dire, qualcuna.
Il sesto senso femminile non fallisce nemmeno questa volta, facendomi venire un brivido alla schiena nell'istante in cui Melanie mette piede nell'edificio.
Con un lento movimento mi volto per guardarla dritta in faccia.
È perfetta. Veramente e oggettivamente perfetta.
E inoltre, se può contare qualcosa, non indossa una stupida divisa maschile terrificante.
Deglutisco a fatica quando la vedo avvicinarsi a noi due, saltando praticamente addosso ad Jorge, alzatosi per salutarla.
"Ciao Jorgiño! Come stai? Come và la vita senza di me eh?" Per quel che conosco il pilota posso facilmente dedurre che sia infastidito da questa reazione della ragazza.
"Non ci vediamo da un mese Melanie, non da dieci anni. Quindi và esattamente come quando te ne sei andata, anzi meglio. Lei è Anna, la fantastica sostituta che ha preso il tuo posto" Mi presenta rivolgendomi un sorriso caldo e sincero, che dovrebbe farmi sentire a mio agio. Ma al momento nulla potrebbe riuscire a farmi stare meglio.
Melanie mi guarda dall'alto in basso, schifata, parlandomi poi con una falsa educazione che mi dà subido sui nervi.
"Molto piacere, Melanie Gerard. So che Jorge è impossibile, ma se sai come prenderlo non è affatto male" Gli fa un occhiolino scoppiando a ridere, da sola. Il che è abbastanza imbarazzante a vedersi, ma lei non sembra accorgersene.
Vorrei dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma rimango in silenzio mentre lei inizia a fare una specie di show salutando tutti animatamente.
Si ferma solamente quando Jorge torna a rivolgerle la parola.
"E dimmi Melanie, come mai qua?" Chiede il pilota, seduto nuovamente davanti a me.
"So che può sembrarti strano, ma una PR fa altro oltre che seguire voi piloti. Ora lavoro per un'azienda che sponsorizza l'evento, perciò starò qua per il weekend!".
Fantastico.
"Jorge scusa se vi interrompo, ma dobbiamo scappare" Dico, non riuscendo proprio più a sopportare la fastidiosa voce della ragazza.
Fortunatamente Jorge capisce al volo, alzandosi repentinamente e salutandola in fretta e furia.
Usciamo dall'hospitality avviandoci verso il box, in totale silenzio.
Solo una volta all'interno della sua stanza privata torniamo a parlare.
"Tutto bene?" Mi chiede il pilota, sinceramente preoccupato per me.
"Certamente! In fondo ho solo appena incontrato la ragazza più perfetta che esista al mondo, che per inciso è la ex ragazza del mio- di Marc. Cosa dovrebbe andare storto?".
Parlo rapidamente, come ogni volta in cui sono arrabbiata, e cammino avanti e indietro giocando con gli anelli che porto.
Jorge ride ironicamente, iniziando a cambiarsi per mettersi la tuta di gara.
"Ma l'hai vista? È insopportabile" Dice scherzando, rubandomi un sorriso.
"Però ci andavi a letto" Ribatto, guardandolo dritto negli occhi.
Il ragazzo sospira, avvicinandosi a me e abbracciandomi fraternamente.
"Preoccupati di chi non viene a letto con me, sono sicuramente ragazze più serie".
Scoppiamo entrambi in una risata liberatoria, prima che io lo lasci solo a cambiarsi.
Finite le Prove Libere, Jorge và diretto nell'area dedicata alle interviste, mentre io mi reco senza indugi verso il box numero 93.
Entro dal retro, stando attenta a non farmi vedere, per poi aprire la porta della stanza privata di Marc e sedermi ad aspettarlo.
Ci mette un pò, ma finalmente arriva, rimanendo sorpreso dalla mia presenza.
"Che ci fai tu qui?" Chiede scontroso, rilassandosi nell'istante in cui un sorriso compare sul mio volto.
"Chiedo scusa al povero ragazzo che mi sopporta".
Mi alzo avvicinandomi a lui e avvolgendo le mie braccia al suo collo.
"Sei schifosamente sudato" Lamento ridendo, mentre lui inizia a lasciarmi una serie di baci umidi su tutto il viso.
Inizia come un gioco, ma finisce come molto di più.
Mi gira così da farmi posare la schiena alla porta, per poi alzarmi di peso e farmi aggrappare le gambe alla sua vita.
I baci si spostano sulle labbra, intensi e pieni di desiderio.
"Questa mattina sei scappata, dobbiamo recuperare" Afferma rimettendomi a terra e sfilandomi la maglia.
Con dei rapidi movimenti gli slaccio la tuta, levandogli la maglia termica al di sotto e poi i miei pantaloni.
"Non litighiamo più, ti prego" Sussurro quando ormai siamo entrambi nudi, l'uno al cospetto dell'altra.
"Va bene" Risponde lui, prima di farmi sua.
Marcmarquez93
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Marcmarquez93 That Aragon feeling🔥
.
Alexmarquez73 Broooo🔥🔥
Charles_leclerc Rockstar
AnnaTorres That facial expression too
/Marcmarquez93 🤟🏻🧡
Melanie_Gerard Marquito🤤
/MarquezbrothersFans Scusate non ho capito, interrompete il gioco
"Marc"
"Mhm" Muguna quasi addormentato, esausto dopo l'intensa giornata di prove.
"Posso chiederti una cosa possibilmente stupida?" Senza nè aprire gli occhi nè alzare il viso dal cuscino annuisce, probabilmente sperando io taccia al più presto.
"Chi è Melanie Gerard?" So che è una domanda azzardata da fare all'una del mattino, ma il suo commento sotto l'ultima foto di Marc è l'appiglio giusto per intavolare il discorso.
Al solo sentir nominare quel nome il ragazzo si tira su di colpo, guardandomi stordito "Perchè me lo chiedi?" Chiede mettendosi sulla difensiva, passando lo sguardo da me al telefono che ho in mano.
"Perchè ti ha commentato la foto e non so chi sia, ma sembra conoscerti" Mento, cercando di comprendere la sua reazione.
"E secondo te conosco ogni ragazza che mi commenta le foto?" Ha la voce aggressiva, quasi arrabbiata.
Scuoto la testa tornando a guardare il post, in cui Marc è il solito buffone di sempre e non il ragazzo arrabbiato che mi sta parlando ora.
"No, ma magari lei la conosci, visto che sembra avere parecchie foto in divisa Ducati. Ecco, non vorrei trovare brutte sorprese scorrendo il suo profilo". Com'è che si dice? Alea iacta est, non si torna più indietro.
"Lavorava per Jorge, non so perché l'abbia cacciata sinceramente. Forse non era brava nel suo lavoro, stai attenta a non fare la stessa fine" Lo sguardo che ne segue mi spaventa, anzi, mi terrorizza.
Conosco Marc quel tanto che basta per sapere che non dice mai nulla per caso.
"La sua stessa fine?" Ripeto, continuando a guardarlo dritto in quei dannati occhi che tanto amo.
Non dice nulla, forse resosi conto di quanto appena detto.
Ma non importa, a parlare ci penso io.
"Quindi rischio di essere lasciata da te e perdere allo stesso tempo il lavoro? O forse devo stare attenta a non andare a letto con un altro?" Il mio tono è accesso, fin troppo elevato.
Ma se c'è qualcuno che sa farmi saltare i nervi, questo qualcuno è il signorino qui davanti.
Lo vedo sbiancare nel sentire le mie parole, per poi diventare letteralmente rosso di rabbia "Se sai già tutto perchè fai domande? E comunque, se proprio vogliamo completare il puzzle, se devi tradirmi, fallo con Lorenzo! Almeno saresti uguale a lei".
Vorrei dire di essere scioccata dal fatto che Marc sia a conoscenza dei fatti, ma l'ho sempre ritenuto troppo intelligente per non aver capito tutto.
"Beh, mi hai scelta tu PR come lei, o vuoi dirmi che è un caso?" Mi alzo dal letto con un movimento brusco, gettando il telefono ancora sbloccato sul letto, con la foto di Marc ben evidente.
"Hai ragione, stupido io ad aver creduto che le persone potessero essere diverse fra loro! Ma sai cosa c'è, che alla fine siamo tutti uguali, egoisti e pronti a tutto pur di rendere felici solo noi stessi" Ora a gridare è lui, parlando così rapidamente da mangiarsi la parole.
Sento gli occhi pizzicarmi, mentre rimango immobile a fissarlo.
"Io credevo tu fossi buono, gentile ed onesto. Io credevo fossi un ragazzo per bene, un ragazzo con cui costruire un qualcosa, ma evidentemente mi sbagliavo. Meglio così, ho perso poco tempo quantomeno!" Ribatto puntandogli un dito contro e avvicinandomi a lui.
Non so per quale motivo, ma nonostante tutto ciò che ci stiamo dicendo, nonostante io ora lo odi come non mai, ho bisogno di sentirlo vicino.
Il suo profumo invade immediatamente le mie narici, dandomi un sollievo inaspettato.
"Perso tempo? Quindi è questo che credi di noi, che abbiamo perso tempo?" Il suo tono è cambiato, non solo è più calmo ma oserei anche dire preoccupato.
Annuisco, poco convinta, sentendo la prima lacrima rigarmi il viso.
"Guardati Marc, è bastato nominarla per farti completamente perdere la testa. Come posso anche solo lontanamente sperare di competere?".
Quello che dico ora è molto più veritiero rispetto a prima. Sono le mie paure più profonde che escono direttamente dal cuore, rivelando la parte più fragile di me.
"Competere? Anna non c'è storia, non c'è proprio partita. Tu sei simpatica, vera, pura. Sei un raggio di sole comparso nella mia vita dal giorno alla notte, portando un'allegria che non avevo mai provato!
Sei tosta, una donna con la D maiuscola, ma sai anche chiedere aiuto quando è il caso" Mi accarezza il viso per asciugarmi le lacrime che scendono incessanti, mentre io inizio a singhiozzare come una bambina a cui hanno vietato le caramelle.
"Quella sera ad Ibiza non ti ho aiutato solo perchè eri in difficoltà, o perchè quel bastardo meritasse una lezione. Ti ho aiutata perchè volevo sentirmi speciale per te, volevo che tu mi notassi, che tu ti rendessi conto che potevi fidarti di me" Mi sorride, facendomi sorridere a mia volta.
Ancora come la prima volta, quel suo gesto è sempre accompagnato da un riflesso identico sul mio viso, riflesso che non posso impedire.
"Ti odio Marquez" Dico scherzando una volta interrotto questo pianto infinito.
"Anche io Annabella, anche io" Ripete il ragazzo, posando le sue labbra sul sorriso che lui stesso ha creato.
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