10. Che cosa vuoi?
Nei miei sogni romantici c'è sempre stata una vista mozzafiato, una cena da paura, un'atmosfera magica e un principe azzurro.
La realtà è indubbiamente meno sfavillante, ma quando la guardi sotto la giusta prospettiva, anche una serata apparentemente normale può diventare il sogno fatto realtà.
Nel mio caso la vista è quella di tutta Berlino da un tetto, su cui probabilmente non potremmo neanche stare. La cena non è raffinata come un Gran Galà, ma dei semplici toast presi al McDonald qua sotto. L'atmosfera magica è offerta da un tramonto veramente speciale, anche se diciamocelo, ne ho visti di migliori.
Eppure tutto è compensato dall'elemento più importante, il principe azzurro.
Marc è seduto a gambe incrociate, si gode il suo panino mentre mi racconta delle sue prime esperienze in sella ad una moto, storie veramente interessanti se non fosse per la mia totale distrazione. Mi perdo a guardarlo, ad ascoltare la cadenza della sua voce, delle sue risate, dei suoi ricordi.
Forse per questo quando inizia a chiedere di me, ci metto qualche secondo a tornare concentrata.
"Io? Oh io non ho nessuna storia emozionante, nessun passato da campione o cose simili" Mi limito a dire prendendo un sorso della mia Coca, rigorosamente Zero.
"Andiamo Anna! Tutti hanno una storia o due da raccontare". La verità è che vorrei fosse così, ma non ho dei precedenti entusiasmanti.
"Sono nata a Barcellona, dove ho sempre vissuto fino a quando sono diventata maggiorenne. Potrei raccontarti degli aneddoti del College, ma fidati, non li vuoi sapere! E infine sono arrivata, in qualche modo ancora non chiaro, al fianco di Lorenzo. Questo è quanto" Faccio spallucce mettendomi seduta verso di lui.
"Perciò mi stai dicendo che tocca a me farti vivere le avventure che ti meriti?" Mi chiede con una vena ironica, anche se per me di divertente in questa frase c'è ben poco.
E non perchè sia scontrosa, anzi, ma perchè vorrei davvero tanto fosse una sorta di promessa.
Vorrei davvero vivere tutte le avventure che questo mondo riserva con Marc. Ma questo a lui di certo non lo posso dire.
Restiamo su quel tetto ancora qualche minuto, prima che la porta metallica alle nostre spalle inizi a scricchiolare "Ihr beide! Was machst du hier? Verlasse jetzt!".
Io e Marc ci guardiamo. Nessuno dei due ha la minima idea di cosa il custode abbia appena detto, ma il tedesco sembra sempre minaccioso, non trovate?
Senza esitare un solo istante, il pilota mi prende per mano iniziando a correre verso l'uscita. Passiamo alle spalle dell'uomo, terrorizzati, e velocemente scendiamo le scale.
Ci fermiamo solo dopo qualche minuto, col fiatone e gli sguardi ancora spaventati.
"Cosa credi ci abbia detto?" Gli chiedo seriamente, mentre cerco di riprendere fiato "Probabilmente che è un assassino e voleva ucciderci" Risponde altrettanto serio Marc, prima di scoppiare in una sonora risata.
"Sei un'idiota!" Gli urlo tirandogli un leggero pugno sulla spalla, che lo fa divertire ancora di più "Mio Dio Anna, dovevi vedere la tua faccia".
Lo osservo ridere, non riuscendo più a resistere nemmeno io.
"Questa conta come avventura?" Mi domanda quando, finalmente, riusciamo a ricomporci "Credo proprio di si" Rispondo scuotendo la testa ancora stanca dalla corsa di prima.
AnnaTorres
Berlin, Germany
Piace a LolaSantos e altri
AnnaTorres Guarda mamma, la mia prima avventura! 🤪
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Marcmarquez93 Che onore signorina Torres 🏃♂️
/AnnaTorres Stupido 😂
Clara.Oviela Salutami Lolaa😘
Jorgelorenzo99 Wow sei salita su un tetto, che avventura😂😂😂
/AnnaTorres Che vuoi saperne tu Jorge 😐
- Si Jorge, giovedì mattina abbiamo spostato l'intervista per lo shooting ufficale della Motogp
- Ah ok, scusa ma non lo avevo segnato e mi era venuto il dubbio
- Figurati, sempre a sua disposizione capitano!
Sento la risata dello spagnolo provenire dall'altro capo del telefono prima di salutarci. Mi sdraio nel letto incurante dei miei capelli zuppi e mi tiro su solo quando Marc ricompare dalla porta del bagno qualche minuto dopo.
Alla fine passerò anche questa notte qua con lui, vuoi perchè Alex e Lola non danno segnali di vita da ore, vuoi perchè nessuno dei due si è posto alcun problema in merito.
"Lasci che Jorge ti torturi anche quando non lavori?" Mi chiede scherzoso, senza prestare attenzione al fatto che si sia appena presentato davanti a me con solo un asciugamano in vita.
Vorrei davvero riuscire a formulare una frase di senso compiuto in risposta, ma la mia attenzione al momento è interamente occupata dalla vista di Marc, mezzo nudo, con i capelli gocciolanti sul suo petto.
Mi limito perciò ad annuire e a tenere serrata la mascella, per evitare figure peggiori.
"V-vado ad asciugarmi" Mormoro alzandomi di scatto dal letto e dirigendomi in bagno, senza più degnare di uno sguardo il ragazzo.
"Anna! Ti sta suonando il cellulare" Sbuffo dovendo spegnere il phone per rispondere a Marc "Rispondi tu, sarà Lola, finalmente" Gli grido attravero la porta, tornando a pensare solo alla mia piega.
Non sento nulla di cosa succede fuori, ma quando esco dalla stanza vedo un Marc divertito sul letto mentre parla ancora con il mio telefono.
"Ah ecco che è uscita. Anna, Jorge vuole sapere se l'appuntamento di lunedì prossimo è rimandabile o no" Sgrano gli occhi al solo sentir nominare il nome di Lorenzo.
Senza pensarci oltre, prendo di forza il cellulare dalle mani di uno scioccato Marc
- No, non è spostabile. Potevi anche chiedermelo prima, no?
- Tranquilla Torres, non rimango scandalizzato se vai a letto con Marc. Insomma, ogni tanto ci penso anche io
La sua risata mi dà ai nervi, facendomi arrabbiare più di prima.
- E comunque, io sarei nel mio giorno libero. Buona notte Jorge.
Chiudo la telefonata lanciando un'occhiataccia a Marc.
"Ah ecco, era già troppo tempo che non mi guardavi male" Scherza il ragazzo, tornando subito serio notando come io non assecondo il suo gioco, non questa volta.
"Marc, Jorge può anche essere tuo amico, ma è praticamente il mio capo e non accetto che si faccia un'idea sbagliata su noi due!" Ho il tono di voce irritato ed alto, mentre gli occhi iniziano già a pizzicarmi, così come ogni qualvolta sono seriamente arrabbiata.
"Jorge è un amico, non lo dirà a nessuno" Risponde tranquillamente Marc, come non fosse minimamente preoccupato dalla mia reazione.
Cosa che mi dà altamente sui nervi.
"Dire a nessuno cosa? Che eravamo insieme? No perchè non è successo niente, te ne rendi conto sì?!".
Probabilmente ho esagerato, ma non ho più un vero controllo delle mie parole. Sono furiosa con lui, con Jorge e anche con Lola che mi ha fatto ritrovare in questa situazione.
"Ah si? Quindi per te il bacio di ieri sera non è nulla?" Ha la voce dura e mi azzarderei a dire ferita.
Si alza in piedi con il volto duro, così inusuale rispetto al Marc che ho imparato a conoscere.
"Cosa vuoi che ti risponda, che mi sono innamorata di te? Beh mi dispiace, ma non è così" Dico guardandolo dritto megli occhi.
Reprimo ogni lacrima, ognuna di esse, perchè l'ultima cosa che voglio ora è scoppiare ridicolosamente a piangergli in faccia.
"Voglio che tu sia sincera Anna, voglio che per una volta in vita tua, tu faccia quello che vuoi. Chissene frega di cosa pensa Jorge o di cosa pensano tutti gli altri! Tu, Annabella Torres, che cosa vuoi ? " Sorride inevitabilmente quando pronuncia il mio nome, ed io a mia volta ricambio il gesto.
È impossibile resistere a quel dannato sorriso e lo odio per questo.
"Voglio che non mi chiami Annabella" Preciso, facendolo ora tornare a ridere come suo solito "E poi voglio..." Lascio la frase in sospeso, senza nemmeno avere il coraggio di dirlo a parole.
Respiro profondamente e mi butto, faccio quello che la Anna di sempre non farebbe mai, quello di cui domani potrei malamente pentirmi.
Mi avvicino a Marc, gli poso le mani suo fianchi e gli faccio cadere a terra quel dannato asciugamano.
Poi lo bacio.
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