SUIT AND TIE
<< SUIT AND TIE – E' duro e faticoso avere un ragazzo come Harry Styles >>
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«Ti stai godendo il matrimonio, tesoro?»
«Si, tantissimo mamma», Louis sorrise a Jay, gli angoli degli occhi si incresparono.
«Non quanto si sta godendo la vista, però», commentò Lottie, facendo del suo meglio per non ridere a crepapelle, e, di conseguenza, fare una smorfia per la risata. Tuttavia, la faccia di Louis di certo non era di aiuto.
«Non guardarmi in quel modo, hai costantemente fissato il tuo uomo per tutto il tempo che sei rimasto qua con noi», fece spallucce, «mi va bene, Louis, ma non sbavarmi sul cibo almeno...». Fece l'occhiolino insolentemente sogghignado con le sue labbra ricoperte dal lucidalabbra, facendo così roteare gli occhi a Louis.
«Almeno ho qualcuno da guardare», la stuzzicò di rimando.
«Ehi, guarda che ce l'ho anch'io un ragazzo...», guardò il fratello con sdegno.
«Oh, vero...e dov'è?», toccò a lui fare l'occhiolino accompagnato da una smorfia, nello stesso modo in cui lei fece con lui.
«Piantatela, voi due...», Jay quasi gridò, nonostante stesse ancora ridendo, facendo ingoiare a Lottie quello che stava per sputare in faccia a suo fratello.
Fizzy si godette la scena attentamente sogghignando, mentre mangiava il pane che aveva conservato per il dopocena.
«Ha cominciato lei», disse Louis con la sua minuscola vocina, alzando le spalle e incrociando le braccia al petto, girandosi di spalle a quella seccatrice di sua sorella.
«Quanti anni hai? Seriamente, Louis...» , commentò Lottie, mentre lui calciò la sua gamba da sotto il tavolo, fino a che lei non si spostò alla sua sinistra, facendogli colpire il tavolo col ginocchio e vibrare le bevande.
Jay sospirò rumorosamente e ringraziò qualsiasi Dio sopra di lei quando il suo neomarito raggiunse finalmente il loro tavolo. La baciò sulla guancia prima di sedercisi di fianco.
«Cosa mi sono perso?», disse, con lo stesso sorriso splendente della sua sposa.
«Lottie e Louis han tirato su una commedia», Fizzy parlò improvvisamente, bevendo dal suo bicchiere, prima di alzarsi definitivamente, «Mamma, se ricominciano, grida anche per me», scherzò, pronta a lasciare il tavolo.
Entrambi Lottie e Louis esclamarono un 'Hey' all'unisono.
«Mi sta – Mi sta lasciando qua da sola», disse Lottie e velocemente si alzò dal tavolo a sua volta, «Hey, Fizzy, aspetta...», gridò, cercando di camminare speditamente verso di lei, quasi inciampando nel suo lungo abito. Louis le guardò sparire con il sorriso più genuino che riuscì a fare.
«Ti è mancato tutto questo...»
Louis guardò sua madre di scatto, «Cosa?»
«Niente, tesoro», gli sorrise e lui non potè che scuotere la testa lievemente.
Mentre Louis fu propenso a riempirsi il bicchiere di champagne, due figure apparvero al tavolo.
«Oh, ciao!», Dan e Jay salutarono la coppia. Il ragazzo girò la faccia verso i due e un altro sorriso non poté che comparirgli automaticamente.
«Ciao Anne! Ciao Robbie!», fece un cenno col capo a entrambi, non preoccupandosi di alzarsi e salutarli decentemente, dato che non era la prima volta che li incrociava quel giorno.
«Avete gradito la cena?», iniziò Jay quando si accomodarono nelle due sedie vuote, Louis sospirò e non prestò attenzione ad una parola della conversazione, sapendo già che sarebbe stata noiosa.
Guardò verso il tavolo non troppo lontano dal loro, ma non si aspettò di trovare una sedia vuota al posto di quella figura così in forma che stava fissando poco prima. Desiderò di poter passare molto più tempo con Harry, specialmente quando si vestiva in quella maniera. L'unico contatto che riuscirono ad avere sin da quando la cerimonio ebbe inizio fu un leggero e corto sbaciucchiamento, ancora a casa del maggiore, prima di dirigersi verso la chiesa. Si tennero la mano durante la celebrazione e da quando arrivarono al ristorante, dove erano tutt'ora, si scambiarono occhiatine e occhiolini, Harry palpò il sedere di Louis una volta e Louis, a sua volta, giocò con qualche ricciolo che fuoriusciva dal cappello che stava indossando. Nient'altro. E Louis aveva bisogno di altro. Bè, aveva sempre bisogno di qualcosa in più quando si parlava di Harry.
Si guardò intorno per vedere di individuare il suo ragazzo. Avrebbero potuto imboscarsi in bagno e baciarsi decentemente...magari anche qualcosa in più. Anche se sicuramente sua madre si sarebbe arrabbiata sapendo che ambedue non erano dove dovevano realmente essere. La ragione per cui Jay continuava a tener d'occhio suo figlio. E Louis voleva certamente esser presente il più possibile, ma un uomo ha anche i suoi bisogni da soddisfare. Specialmente un uomo che ha Harry Styles nella sua vita.
«Tutto bene, figliolo?», Jay interruppe i suoi castelli mentali.
«Si, mamma», le rivolse un leggero sorriso per rassicurarla.
«Credo sia uscito con Niall e Stanley», disse Anne mostrando a Louis un sorriso giocoso.
«Ehm, chi?»
«Lo sai benissimo, Louis», rise dandogli una pacca sulla spalla, «Si è annoiato anche lui, non la smetteva più di giocare col suo cellulare»
«Credo che stesse scrivendo dei messaggi», Robin corresse la moglie.
«E' lo stesso», ondeggiò la mano e fece un risolino.
Anche se Louis avesse voluto andare a cercarlo non avrebbe potuto fargli ciò che avrebbe voluto, e sarebbe stato sicuramente peggio. Il fatto che gli fosse vicino senza avvicinarsi più di tanto , lo faceva sentire sempre più lontano dal ragazzo dagli occhi smeraldini, facendogli letteralmente fare una smorfia di sconforto.
Louis sospirò, «Ci parlerò più tardi». Prese il cellulare dalla tasca e mentre lo sbloccava, vide che aveva dodici messaggi. Si corrucciò quando realizzò che erano di Harry. Gli scrisse per tutto quel tempo e si dispiacque di non essersi ricordato di levare il silenzioso, dopo la celebrazione.
Aprì i messaggi, si aspettava di leggere cose stupide e a caso che Harry si ricordò di dovergli dire. Oppure una foto del cibo che mangiarono, anche se il piatto di Louis era lo stesso. Una totale descrizione di quello che gli stava accadendo intorno, qualche nuova freddura che si inventò o ancora qualcosa di stupido che Niall potesse aver detto.
Ma non fu nulla di tutto le cose di cui sopra. O meglio...solo la prima, che fu la goccia che fece traboccare il vaso.
8.00 pm = il cibo è buono, vero?
8.20 pm = Mi annoio, Louis.
8.23 pm = Perché non mi sei vicino? Ho bisogno di te qua con me : ( nessuno mi ascolta come fai tu.
8.30 pm = Perché non mi rispondi, cretino?
8.38 pm = Stai facendo il ragazzo cattivo, anzi, cattivissimo.
8.39 pm = Ti punirò!
8.46 pm = Ti vedo che mi guardi, Tomlinson. A che gioco stiamo giocando?
8.51 pm = Oh...vedo che mi vuoi vicino tanto quanto lo voglio io. Contento di saperlo.
8.57 pm = Non è giusto, sei a meno di dieci passi da me mentre indossi quel fottuto abito. Ti sta da Dio, Louis, su quel corpo che ti ritrovi. Non immagini nemmeno l'effetto che mi fai. Il tuo sedere è così bello fasciato da quei pantaloni. Cazzo, lo voglio toccare.
9.02 pm = Ho appena fatto un pensiero che mi ha reso particolarmente arrapato...oops!
9.03 pm = Dio Louis, se fosse possibile ti scoperei con quei vestiti addosso. Ti scoperei forte e profondamente bene. Grideresti così forte, pregandomi di andare più veloce, di farti venire. Ma non te lo permetterò, stai facendo il cattivone!
9.08 pm = Lo so che vuoi che ti tocchi, Louis...Ami quando ti tocco perché solo io so come toccarti, cosa fare e cosa dire per ammattirti, per farti star bene. So quanto ami tirare i miei capelli quando te lo succhio, quando me lo infilo in gola. So quanto ti piace quando gioco coi capezzoli, quando li mordo. So come tremi quando ti sussurro cose porche nel tuo orecchio mentre ti penetro. Solo io so come raggiungere il tuo fascio di nervi. Solo io.
9.10 pm = Cazzo, Louis, ti voglio...
9.15 pm = Cagami, per favore!
9.26 pm = Bene : ( Voglio solo che tu sappia che stanotte la passerò con la mia mano, non ho bisogno del tuo aiuto.
CAZZO!
FOTTUTAMENTE CAZZO!
LOUIS ERA FOTTUTO!
E ARRAPATO!
Harry non pensa alle conseguenze quando fa cose del genere. Cioè, anche quando respira crea qualcosa di interno a Louis, ma ci sono cose che potrebbe anche risparmiarsi dal fare. Non può pensare di mandare certi messaggi e fingere che tutto stia andando bene.
Non voleva aiuto. Il sedere di Harry non chiedeva aiuto. Louis stava progettando di scoparsi Harry fin dal primo momento che lo vide quella mattina, già con addosso...bè, con qualsiasi cosa avesse addosso, che inevitabilmente lo rendeva sexy.
È duro e faticoso avere un fidanzato come Harry Styles.
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Erano quasi le nove e mezza e Louis vide Harry una sola volta, mentre stava scattando fotografie con le sue sorelle. Addirittura le gemelle erano con lui, perché lui non poteva starci? Stava avendo a che fare da almeno un'ora con l'erezione che gli crebbe a causa dei messaggi di Harry, la quale era dannatamente dolorosa, sia a livello mentale, sia a livello fisico. Sapeva benissimo che stando vicino a Harry sarebbe potuta peggiorare, ma di sicuro si sarebbe sentito meglio.
Tutti quanti avevano già mangiato il dessert, il brindisi era stato fatto, e il discorso di Louis fu alquanto divertente ed emozionante allo stesso tempo. Si assicurò, inoltre, di guardare attentamente Harry mentre parlava di matrimonio. Il minore fece a sua volta un discorso, rovinandolo subito dall'inizio con una delle sue freddure imbarazzanti. Le persone risero, ma dietro quelle risate fasulle dicevano 'povero ragazzo, che Dio aiuti quella buon'anima'. Lo fece tuttavia diventare molto più interessante quando cominciò a parlare dell'amore e di come ci si sente meravigliosamente dopo aver trovato la persona giusta.
Louis quasi pianse per lo sguardo che Harry gli rivolse. Sua madre e Dan stavano per tagliare la torta nuziale. Si preoccupò di prestare attenzione alla scena, era bello vedere sua madre così felice, come non lo era da tanto tempo. Gli fece desiderare di provare la stessa felicità. Ma no, ora stava solo sentendo la mancanza del suo fidanzato, cosa abbastanza ironica.
Lo intravvide il suo ragazzo camminare verso il suo tavolo di prima, completamente vuoto. Si sedette nello stesso posto in cui era prima, il che non permetteva a Louis di vedere la sua faccia, ma solo la schiena e un po' del suo profilo nel momento in cui muoveva il capo. Fottutamente perfetto.
Non sappiamo quanto tempo Louis rimase lì ad analizzare la situazione e a progettare cosa fare. Aveva bisogno di salvaguardare la sua vita, tanto quanto le sue emozioni e i suoi ormoni. Harry non era certo di aiuto, aveva bisogno di fare tutto da solo.
Si alzò dalla sedia molto velocemente, quasi senza pensarci, pronto a raggiungerlo.
«Dove stai andando?», sentì la voce di sua madre e...quando cazzo lo aveva raggiunto?
«Ehm...da Harry?», sorrise innocentemente facendole scuotere la testa.
«Vai, muoviti...te lo meriti! Ma non allontanarti troppo, ok?», Louis annuì e non sprecò altro tempo per continuare a fare quello che stava facendo prima che sua madre lo interruppe. Certe volte sembrava quasi che lo trattasse nella stessa maniera in cui tratta le gemelle.
Quando si avvicinò a Harry, abbastanza da notare la sua schiena muscolosa – era contento del fatto che si tolse la giacca – le sue labbra formarono un radioso sorriso. Non poteva credere di essere così innamorato di quella persona al punto di avere una particolare espressione nel guardarlo e nel sentirti attratto dalla sua schiena.
Si appoggiò al retro della sedia e si piegò in avanti tanto da toccare la schiena di Harry col suo petto. Il minore sussultò quando le mani di Louis cominciarono a farsi strada sulla parte del suo petto nudo, che la camicia lasciava intravedere.
«Non ti sei abbottonato la camicia...che puttanella!», mormorò, avvicinandosi quanto più possibile al suo orecchio. Non vedeva l'ora di dirglielo, addirittura dalla mattina.
«Guarda un po' chi ha deciso di farsi vedere!», la sua voce sembrò indifferente alle parole di Louis, anche se il maggiore sapeva che lo stava solo provocando, probabilmente ancora per la storia dei messaggi e per non avergli prestato attenzione. Sinceramente, Louis lo rifarebbe solo per sentire ancora la preghiera di Harry. Anche solo via messaggio.
Il maggiore si sedette di fianco a Harry e notò che aveva ancora il piatto con la torta, completamente intera. Scommesse che l'aveva lasciata lì per fargli una fotografia e trovare il giusto filtro per poi pubblicarla.
Con un sogghigno, Louis intinse il suo indice per prendere un po' di panna e portarselo tra le sue labbra, già dischiuse.
Si assicurò di leccare il suo dito in una maniera esagerata, la stessa maniera che avrebbe sicuramente mandato ai matti il povero Harry, guardandolo dritto nelle sue iridi smeraldine.
«Non farlo», gemette Harry, ancora palesemente arrapato. Louis alzò le sopracciglia con fare trionfante.
«Louis, davvero, smettila...sei cattivo!»
Harry scosse il capo, aggiustandosi sulla sedia ma girando il capo verso la torta.
«Guarda!? L'hai rovinata», indicò il punto dove Louis mise il dito, rimasto ormai senza panna.
«L'avresti rovinata lo stesso», fece spallucce il ragazzo dagli occhi blu.
«Avrei preferito mangiarla ancora in ottimo stato», mise il broncio Harry. Louis cercò di fronteggiare la stupidità del ragazzo, ma riuscì solo a ridere e a chiedersi come quella stupidità potesse averlo fatto innamorare.
«Ok, e se la dividessi con una bella persona? Può andare?»
«Va meglio!», Harry gli sorrise, «non provare nemmeno ad andare a cercare un'altra forchetta!», mise in guardia Louis quando vide che già la stava cercando.
«Dobbiamo far pratica per il nostro matrimonio», disse Harry casualmente, mettendo un pezzo di torta sulla forchetta che stava portando alla bocca di Louis.
«Ah si?», chiese schiudendo le labbra in modo che Harry potesse farsi strada con la forchetta. Masticò un po', prima di continuare a parlare, «quindi, quando sarà questo matrimonio di cui ho sentito parlare così tanto?»
Harry fece spallucce preparando un altro pezzo per Louis, «Ci sto ancora lavorando», sorrise, porgendoglielo dopo che Louis ingoiò il primo pezzo. Mancò le sue labbra, di proposito ovviamente.
«Oops!», rise, mentre Louis fece una faccia infastidita, «pulisco io», il suo tono di voce si fece più profondo, e si piegò in avanti per leccare la panna dall'angolo della bocca di Louis.
Louis rabbrividì al tocco della calda e umida lingua di Harry sulla sua bocca, e quando il minore fu lì per levarsi, gli prese le guance nelle sue mani per lasciargli un bacio sulle labbra. Corto, ma umido e focoso.
«Non avresti dovuto farlo, Harold», disse cercando di imitare la profondità della voce di Harry, sentendo il suo caldo respiro e desiderando di baciarlo ancora per un bel po'.
Harry tornò al suo posto, senza distogliere lo sguardo, ma sorridendo. E di conseguenza mordendosi il labbro nella maniera che Louis conosceva bene. Sapeva cosa voleva dire quel morso.
"Hai detto che non avevi bisogno del mio aiuto", lo provocò Louis, rialzando le sopracciglia come fece poco prima, sapendo che Harry si fosse infastidito.
È duro e faticoso avere un fidanzato come Louis Tomlinson.
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Louis non si annoiò più. Stava godendosi il matrimonio vicino al suo ragazzo. Lui e Harry parlarono per qualche minuto prima che Niall e Liam si unissero alla conversazione. Bevvero un sacco di champagne e Niall fece le sue più rumorose risate provocando la coppia. Niall riusciva sempre a capire quando si desideravano, il che è abbastanza raccapricciante. Sophia apparve quando ormai si erano dimenticati che ore fossero, e portò Liam sulla pista da ballo. Niall invece cercò di convincere Harry e Louis a fare un ballo a tre. Harry rise alla proposta e Louis si accigliò, dicendo, «Non ci piaci, Niall!».
L'irlandese mise il broncio fino a che non comparve Lou, chiedendogli di ballare, lasciando finalmente sola la coppia.
«Mi concedi questo ballo, principessa?», disse Louis dopo essersi alzato e aver teso la mano ad Harry, il quale non protestò nemmeno per il soprannome. Anzi rise, completamente ubriaco.
«Dobbiam far pratica per il matrimonio, giusto?», Louis sorrise. Harry gli prese la mano e si fece guidare al centro della pista da ballo, dove metà della gente stava già danzando.
Louis mise una mano sull'anca di Harry e l'altra a intersecare le loro dita, «Non è proprio una canzone adatta per un lento, Lou», scherzò Harry, ma il maggiore lo guardò serio.
«Zitto, e segui i miei passi»
Harry mormorò qualche consenso e appoggiò la sua mano sulla spalla di Louis, ammirandone la bellezza.
Il maggiore si aspettava che quel ballo fosse un po' più coordinato di come realmente fu. Harry lo fece quasi cadere pestandogli i piedi e andando a sbattere contro una coppia, con la sua schiena. Sempre scusandosi e controllando se fosse tutto a posto.
«Siamo un disastro»
«Siamo? Tu lo sei», Louis roteò gli occhi al cielo e sospirò immaginandosi il ballo perfetto.
«Ok, lo sono...», Louis sbarrò gli occhi al sentire l'ammissione del minore.
«Ti meriteresti un applauso»
«Grazie»
«Non c'è di che, amore»
La canzone cambiò e finalmente misero un lento.
«Vedi? Ora posso ballare meglio. La musica lenta mi aiuta col ritmo»
«Oh, stai zitto!», rise Louis, «mi arrendo. Danziamo in un modo più tradizionale», disse, «ma prima fammi...», alzò il braccio e gli tolse il cappello dalla testa.
«Lou...no! Mi rovini i capelli», Harry quasi urlò cercando di fermare il suo ragazzo ma fu troppo tardi. Si ritrovò davanti un Louis che rideva a crepapelle mentre poneva il cappello di feltro sopra la testa di Lottie, che stava passando da quella parte con Niall al suo fianco.
Entrambi sorrisero loro, poi Louis riportò la sua attenzione su Harry. Ricominciò a ridere quando vide i capelli del minore schiacciati e senza forma per il sudore, con i ricci solo sulle punte.
«Certe volte ti odio», disse Harry fiaccamente.
«Sono contento di sapere che sia così solo certe volte», rise Louis, portando la sua mano tra i capelli di Harry, cercando di dargli una forma migliore. Harry sospirò, tirando via la mano di Louis e sostituendola con la sua.
«Meglio?», chiese Harry.
«Un po'», Louis accarezzò un piccolo ricciolo di capelli di Harry e gli sistemò la sciarpa, «adesso si, molto meglio», notò come i capelli di Harry fossero più voluminosi e selvaggi, i ricci sempre più definiti, come quando aveva diciassette anni.
Si scambiarono altri sorrisi, come se non fossero mai abbastanza. Louis portò le sue braccia, prima uno poi l'altro, a circondare il collo di Harry. Poi portò la sua faccia nell'incavo del suo collo.
«Reggimi», sussurrò e subito sentì la stretta che Harry diede sui suoi fianchi, tenendolo sempre più vicino al suo petto.
Si mossero appena, probabilmente solo bilanciando i propri corpi a ritmo di musica, ma sostanzialmente solo per sentire la presenza reciproca e diventare un tutt'uno. Avevano bisogno entrambi di un contatto più concreto, così Louis cominciò a lasciargli baci sulla pelle nivea e visibile del collo, della clavicola e del petto. Harry gemette con piacere all'adorabile gesto e pressò l'anca di Louis in segno che poteva continuare.
E Louis continuò; cominciò a usare i denti, perché sapeva quanto Harry amasse i soffici morsi che gli lasciava in quell'area. Sentì che il respiro di Harry si stava facendo sempre più pesante, ma continuò a baciargli il collo e la mandibola. Non si preoccuparono nemmeno di dove fossero, anzi Louis tracciò il contorno del labbro di Harry con la sua lingua, sapendo che le avrebbe dischiuse per approfondire il bacio.
«Sei ancora eccitato», disse Louis durante il bacio, quando iniziarono a strusciare i loro corpi, facendo credere che stessero effettivamente ballando.
«Ovviamente», sospirò Harry, «sono ubriaco, il tuo tocco è particolarmente accaldante e ho il tuo corpo appoggiato al mio», sogghignò e si portò il corpo di Louis ancora più vicino, palpandogli il sedere.
A sua volta, Louis tracciava con le dita i lineamenti di Harry, non smettendo di baciarlo.
«Louis...», Harry stava letteralmente ansimando, «ti voglio».
Louis deglutì a quelle parole, sempre come se fosse stata la prima volta.
«Dio, amore...», prese la mano di Harry e, come fece per portarselo sulla pista, fece per portarselo fuori. Camminarono di fianco a Niall, che fece loro l'occhiolino, come se li avesse osservati per tutto quel tempo. Una volta fuori, Harry prese le anche di Louis e se le avvicinò a sé, facendo scontrare schiena e petto.
«Ti voglio, ora!», disse queste parole mentre baciava il collo di Louis.
«Devi...devi aspettare», il respiro di Louis si fece più pesante, sentendo i pantaloni e le mutande farsi sempre più stretti.
«Non posso»
Louis si girò per raggiungere il labbro di Harry, mordendolo e unendolo alle sue.
«Per quanto sexy sia l'idea di scoparti in bagno contro a un muro, o davanti allo specchio, per farti ammirare la tua bellezza mentre ti scopo...», Harry gemette a quelle parole, «stanotte, voglio sentirti gridare il mio nome ad alta voce e scoparti in un letto decente».
Gli diede un altro bacio, «Puoi aspettare, per me?», Harry annuì piagnucolando.
Louis adorava vedere Harry così sottomesso. A volte può essere anche dominante, ma l'idea di questa sua improvvisa sottomissione lo fa diventare pazzo.
Prese la mano di Harry e si diressero verso il parcheggio. Gli tirò fuori le chiavi dalla sua stessa tasca e aprì la vettura. Ma prima che potesse aprire la portiera, Harry lo sbattette contro la carrozzeria, toccandogli qualsiasi parte del corpo potesse raggiungere e pressando il suo ginocchio sul cavallo di Louis.
«Dove vorresti scoparmi, quindi?», chiese, pressando le loro labbra ancora una volta.
«A casa della mia famiglia. I gemelli sono con la baby sitter, abbiamo un sacco di tempo per star da soli e io ho ancora la mia camera»
«Amo quella camera», sogghignò Harry e baciò Louis prima di montare in macchina. Fu il turno di Louis a sedersi nel posto passeggero, non aspettandosi che Harry l'avrebbe fatto guidare.
Notò il modo in cui Harry non riusciva a star tranquillo sul posto di guida, muovendo nervosamente le dita sul volante. Nemmeno Louis riusciva a stare tranquillo e nel momento in cui mise la mano sulla coscia del suo fidanzato, peggiorò le cose. Rise comunque alla reazione che Harry ebbe al suo tocco, ma non spostò la mano, anzi la lasciò dove l'aveva messa, ogni tanto premendo la coscia del riccio.
Il tragitto non fu lungo, solo quindici minuti, dato che Harry guidò un pochino più forte del dovuto. Quando scesero dall'auto e camminarono verso l'ingresso, Louis non fece in tempo ad inserire le chiavi nella toppa e aprire la porta, che Harry già gli si era avventato addosso, facendo sbattere violentemente la porta. La schiena di Louis colpì forte la parete di legno, che gli provocò la fuoriuscita di un sospiro dalle sue labbra semi aperte. Inutile dire che Harry colse l'occasione e si fece strada nella bocca di Louis, «Sei così sexy...lo giuro su Dio, Louis...mi fai impazzire...». La sua voce uscì letteralmente sbuffando e le sue mani finirono sulla camicia di Louis. Si ricordarono di aver lasciato le giacche alla cerimonia, ma non fu un problema così grave.
«Dovrei essere io a comandare stasera», Louis morse il labbro di Harry per punizione e lo guardò fisso negli occhi, diventati più scuri per l'eccitazione.
Invertì le posizioni, facendo appoggiare Harry alla porta. Poi continuò a lasciargli morsi sulla parte visibile del collo, non dimenticandosi di tirare la collana coi denti.
«Non vedo l'ora di toccarti», sussurrò vicino all'orecchio di Harry, mordendogli anche il lobo dell'orecchio e tirandogli i capelli sulla nuca.
Si tolse drasticamente dalla presa, ed elegantemente si incamminò verso la camera. Harry lo seguì in men che non si dica, esaminando i movimenti delle anche di Louis e concentrandosi ovviamente sulla rotondità perfetta del suo sedere. Quei pantaloni li amava ancora di più dei soliti skinny jeans.
Non appena entrarono in camera, Harry annullò le distanze. Ancora un po' di tempo separato da lui e sarebbe diventato matto. Si baciarono ancora mentre si dirigevano verso il lettone al centro, facendosi scappare risolini mentre si toglievano le scarpe.
Louis spinse violentemente Harry sul letto, ma non si preoccupò più di tanto, soprattutto perché in meno di un secondo si era già messo sopra di lui a cavalcioni. La mano di Louis si fece strada all'interno della camicia di Harry.
«Quanto sei bello», mormorò Louis, mordendosi il labbro mentre guardava Harry dalla sua posizione innalzata. Le mani di Harry erano ancora intente a tenere stretta la vita di Louis, mentre lo lasciava fare.
«..e così mio...», ammiccò e sbottonò il resto della camicia, scoprendola e rivelando i suoi tatuaggi.
Harry, tuttavia, sapeva che quei momenti così gentili e lenti non sarebbero durati ancora per molto, specialmente quella notte. Louis si abbassò e cominciò di nuovo a lasciargli baci sulla pelle del petto, come se stesse ripassando i tatuaggi. E a Harry piaceva che Louis lo esplorasse a questa maniera, come se stesse cercando altri nuovi particolari di cui non era ancora a conoscenza.
«Lou...Lou...Lou», fece uscire Harry dalla sua bocca, mentre Louis gli mordeva un capezzolo e stuzzicava l'altro con le sue dita.
«Shh, amore, lascia che me ne occupi io...», disse Louis mentre risaliva per incontrare il viso di Harry. Le sue dita continuavano a toccare i lineamenti di Harry, mentre lui si godeva la sua bellezza. Spostò poi una ciocca di ricci da parte, lasciando che niente coprisse la bellezza di quel viso.
«Ti amo», disse Louis e Harry si scaraventò per afferrare tra le sue le labbra di Louis.
Louis non si fece pregare e baciò a sua volta le labbra di Harry, questa volta più ferocemente e sensualmente. Il riccio, di conseguenza, sbottonò la camicia di Louis, così ferocemente da non preoccuparsi se qualche bottone fosse caduto in mezzo al materasso.
E Louis neanche se ne preoccupò, perché troppo impegnato a baciare la pelle di Harry e a toccarla...toccarla ancora...e ancora...
Poi lasciò che il castano si spogliasse, aiutandolo a inarcare la schiena per permettergli di levare camicia e sciarpa.
«Un giorno ti legherò con quella sciarpa», disse Louis, serio, mostrandogli la sciarpa nera, «ma oggi ti voglio completamente libero», sogghignò.
«Mi piace l'idea», disse Harry, tirandosi Louis a sé per un'altra pomiciata.
«La farei lo stesso, anche se non la gradissi», disse Louis interrompendo di nuovo il bacio, e scuotendo la testa quando Harry tentò di riportarselo sulle labbra.
Mise il broncio, bramando le labbra di Louis, ma il maggiore scosse di nuovo la testa.
«Le labbra mi servono per altro ora, amore», disse, sorridendo, facendo così aumentare la frequenza respiratoria di Harry.
Scivolò un po' più in basso sulle cosce di Harry, facendo si che i loro rigonfiamenti ricevessero un po' di frizione, e facendogli quindi mordere il labbro per l'estasi. In un batter d'occhio Louis scaraventò via la cintura del minore e gli sbottonò i pantaloni. Poi, rimanendo in ginocchio, glieli calò fino alle ginocchia.
«Mmh, sei così duro amore», sogghignò Louis e osservò Harry chiudere gli occhi per immaginarsi quello che gli avrebbe fatto di lì a poco. Gli lasciò un bacio sul suo inturgidimento da sopra la stoffa dei boxer. E sempre da sopra la stoffa cominciò a strofinargliela lentamente. Avrebbe voluto provocarlo ancora, ma non era il momento migliore per farlo. Quindi tornò a dedicarsi al suo Harry, ricordandosi però che la prossima volta che avrebbero fatto sesso la provocazione sarebbe stata migliore e come mai prima. Gli abbassò anche i boxer, liberando il pene del riccio, duro da chissà quanto.
Il suono che fuoriuscì dalla bocca di Harry quando Louis se lo inglobò interamente in bocca, fu un suono di sollievo più che di sorpresa. Gli diede un colpo, poi si liberò la bocca per respirare. Si leccò le labbra e cominciò a leccarglielo per tutta la lunghezza, assicurandosi di guardarlo mentre lo faceva.
«Ti piace guardarmi, vero?», e continuando a guardarlo, prese la punta in bocca, succhiandola e leccandola, «vero, Harry?», chiese ancora, leccandosi le labbra.
«Si, Louis...», questo era il momento migliore per rispondere, sapendo quanto Louis amasse la sua voce roca per l'eccitazione.
Il tepore della bocca di Louis attorno al suo membro fece tremare Harry. E quando iniziò veramente a succhiarglielo, lavorando con la mano sulla lunghezza, Harry non poté che afferrargli i capelli e continuare a motivarlo spingendogli la testa e muovendo le anche, senza dargli tempo di respirare. Louis non sembrò nemmeno in panico, dato che non era la prima volta che gli fotteva la bocca in quel modo.
«Aspetta, non voglio che vieni in questo modo...», disse pulendosi le labbra col pollice dalla saliva e dal liquido preseminale. Harry non poteva quel distacco improvviso, ma Louis lo tranquillizzò.
«Levati i pantaloni e i boxer, tira indietro le coperte e sdraiati a pancia sotto», solitamente Harry non faceva il passivo, ma fece tutto ciò che Louis gli ordinò. Il maggiore si rialzò dal letto e andò verso la borsa che giaceva nell'angolo della sua camera. Prese la bottiglia di lubrificante e tornò indietro, con l'erezione che spingeva dolorosamente. Ma si dimenticò di quel dolore quando vide ciò che gli si parò davanti agli occhi.
Harry era nudo davanti a lui, occupando quasi tutta la lunghezza del letto, così fragile e vulnerabile. Louis ama come Harry lo ascolti così fiduciosamente, lo apprezza davvero tanto.
Non passò molto tempo e Louis fu ancora una volta tra le gambe di Harry, allargandole e spalmandosi le dita di lubrificante.
«Tutto bene?», chiese Louis divertito.
«Benissimo», disse cercando di girarsi verso il suo fidanzato. Louis gli sorrise e si inchinò per lasciargli un bacio sulla spalla.
«Non hai idea di come ti farò sentire bene ora...», disse serio, ma in un modo che fece ridere Harry. Così decise di provarglielo coi fatti.
Inserì un dito nell'apertura del riccio sentendo la sua strettezza attorno a esso. Ci lavorò fuori e dentro con movimenti sincroni, spingendo sempre più in profondità e facendolo roteare.
«Aggiungine un altro, ti prego...»
«Shh», Louis zittì Harry, ma seguì il consiglio aggiungendo un altro dito. Sentì che si stava facendo sempre più stretto, ma il suo desiderio in quel momento era quello di aggiungerne un altro, scoparsi Harry e farlo ansimare rumorosamente.
L'altra mano accarezzava la colonna di Harry, mentre continuava ad affondare le sue dita, sempre più velocemente, dimenticandosi della morbidezza della pelle di Harry.
Quando le guardò vide che affondò la sua fronte nel cuscino, serrò gli occhi e le labbra, e non poté che sorridere trionfante a quella vista. Poi, sentì qualcosa sui polpastrelli e realizzò di aver urtato la prostata di Harry, così cominciò a massaggiare e a sforbiciare.
«Dai, amore, voglio sentirti...», disse Louis, ansimando a sua volta.
«Louis...», ansimò Harry sensualmente, così sensualmente che Louis si dovette trattenere dall'iniziare a penetrarlo e venire in quel preciso istante.
«Louis, rifallo...ti prego...», non sapeva bene a cosa si riferisse, così continuò a massaggiargli il maledetto fascio di nervi, «aah meraviglioso...», ansimò Harry, mentre le gambe gli tremavano. Louis si stava chiedendo se facesse male o no.
Quando cominciò a scuotere le anche, chiedendo disperatamente della frizione, Louis lo stoppò.
«Voglio venire, Louis...»
«No, voglio assaggiarti prima», Harry ansimò a quelle parole, mentre Louis tolse le dita, provocando un gemito di dispiacere nel minore per il vuoto che sentì.
Non lo fanno molto spesso, ma Louis sa quanto Harry non possa resistere quando lo assaggia, e vuole proprio che venga così.
Non preoccupandosi delle sue dita bagnate, si chinò e divise i glutei di Harry. Il ragazzo dagli occhi verdi non riuscì più a star tranquillo, anzi, cominciò a respirare rumorosamente. Il freddo che sentì quando Louis gli divise i glutei fu rimpiazzato presto dal caldo respiro del maggiore.
Louis cominciò gentilmente , leccando la sua apertura e mantenendo la calma. Poi, cominciò a leccargli anche l'interno, scopandoselo con la lingua, mentre da Harry uscirono suoni incontrollati di puro piacere.
«Oh, Louis...meraviglioso...meraviglioso...oh mio-», Harry strinse il cuscino più forte e ansimò fottutamente. Louis sapeva che era arrivato quasi al culmine perché le gambe tremavano, così prima di farlo venire definitivamente, rimise l'indice all'interno di Harry, scopandolo sia col dito, sia con la lingua.
«LOUIS», Harry quasi urlò, senza vergognarsi, e venne indisturbato tra il suo petto e le lenzuola. Il suo corpo finalmente si rilassò, ma continuava ad ansimare, cercando di calmare il respiro. Louis sorrise, anche se sentiva dolore al suo membro, che stava letteralmente pregando per un rilascio istantaneo. Fece diventare matto Harry, completamente, ed era soltanto l'inizio.
Si sdraiò sopra di lui in modo che il suo petto si scontrasse con la schiena. Gli baciò la spalla prima, poi risalì fino al suo collo.
«Hmm, voglio scoparti ora...», sussurrò Louis, provocando un brivido lungo la spina dorsale di Harry. Era ancora così eccitato che sembrava difficile da immaginare. Fece segno di si con la testa, anche se Louis avrebbe preferito sentire qualche suono proferire dalla bocca di Harry, con quella voce roca e sexy che si ritrovava.
«Girati», chiese, togliendosi i pantaloni il più velocemente possibile.
«Ma non volevi...»
«Voglio guardarti», lo interruppe Louis. Aveva un bisogno assurdo di ammirarlo.
Il suo uomo.
Perché ormai non era più un ragazzo, era un uomo fatto e finito, e il desiderio di Louis era quello di farlo venire fino a che non fosse svenuto per il piacere. Il sollievo che provò quando sentì nient'altro che aria attorno al suo membro rigido, lo fece gemere.
«Ciao amore», sorrise quando si incastrò tra le gambe di Harry, portandole a circondare il suo busto.
«Ciao amore mio», rispose Harry, sorridendo a sua volta. Baciò lievemente le labbra di Louis, fino a che il maggiore non si tirò indietro.
«Ti scoperò talmente bene stasera che...»
Harry si morse il labbro, «prima voglio toccarti», rispose in un mormorio. Louis non poteva certo dire di no.
Così, annuì con il labbro tra i suoi denti, e nel momento in cui sentì la mano grande di Harry afferrare il suo membro, la testa gli partì all'indietro e la bocca si dischiuse. Harry lo strofinava piano, solo per ridurre la pressione, anche perché sa che Louis stava coltivando un'erezione sin dai suoi messaggi al matrimonio.
Il ragazzo dagli occhi blu ansimò per il piacere e chiuse gli occhi. Sentì che Harry se lo portò sempre più vicino a sé, con l'aiuto della stretta delle sue gambe attorno al bacino. E' un totale miscuglio di sudore, tepore ma anche freddo, e Louis adorò questa iniziativa di Harry di annullare le distanze.
Poi portò il membro di Louis vicino al proprio, e li afferrò in una mano, per sfregarli assieme. I ragazzi cominciarono ad ansimare in contemporanea e Louis cominciò ad agitare le anche per creare movimento più celere.
«Cazzo, lasciami...ora...», Louis sospirò, e Harry cominciò a prepararsi.
«Ho un preservativo in tasca»
«No, niente preservativo», disse Louis. Si portò le gambe di Harry più in su sul suo torace, facendogli stringere le cosce per permettergli di mantenere la posizione.
La mente di Louis sobbalzò e nel momento in cui le loro fronti furono vicine, disse tranquillamente, «Non posso credere che tua abbia passato tutto il giorno con un preservativo in tasca", sogghignò e portò una mano sul suo membro mentre l'altra circondava il dietro del collo di Harry.
Harry fece spallucce, «stavo realmente pensando di scoparti al ricevimento, ma penso che così sia ok ugualmente...», terminò con un sorrisone, entrambi non avevano ancora smesso di respirare.
«Solo ok?», Louis alzò il sopracciglio e nel momento in cui Harry stava per ribattere, non uscì che un suono sorpreso dalla sua bocca, dato che Louis si fece strada dentro di lui.
«Spero che sia meraviglioso tutto questo, perché sto per scoparti fortissimo...mi pregherai di continuare a scoparti...», sussurrò Louis, mordendo l'orecchio di Harry e piazzando le mani sulle sue anche.
I suoi pollici affondarono nella pelle di Harry, con il solo intento di lasciare dei segni che si sarebbero uniti a quelli del collo e del petto. Cominciò a muoversi, prima lentamente e gentilmente, sempre preoccupato di non fare del male al suo ragazzo...ma poi diede un colpo forte e deciso, cominciando a spingere dentro e fuori velocemente. L'espressione di Harry fu un miscuglio di dolore e gioia, così Louis non si curò minimamente della prima.
Si mosse di nuovo, ma questa volta senza riuscire a fermarsi, «è meraviglioso il modo con cui riesci a contenerlo...», ansimò Louis, e quando sentì i suoni di pura estasi uscire dalla bocca di Harry, capì che non era realmente dolore quello che stava provando, bensì piacere.
Spingeva forte e in profondità e quando terminò la forza per trattenere Harry, piazzò il petto parallelo a quello di Harry, ancorandosi con le mani alla testiera del letto. Harry aprì gli occhi e guardò Louis, che non riusciva a capacitarsi del fatto che riusciva a sorridere anche quando veniva scopato così forte. Il letto faceva dei rumori assurdi, e Louis non riusciva a capire il perché, visto che era praticamente nuovo.
«I-idiota...», disse Louis e Harry non poté che sorridere ancora più apertamente, mettendo le mani dietro al collo del maggiore e portandoselo addosso per ricevere un bacio umido, sensuale, con tanto di lingua.
Improvvisamente, Harry fece fuoriuscire un ansimo ad alto volume, e Louis capì di aver urtato la prostata del minore. Conoscono talmente bene i corpi l'uno dell'altro, che non può che essere fantastico.
«Cristo santo...», urlarono e Louis quasi rimase senza fiato. Harry gli toccava il petto gentilmente, e non poté che cominciare a spingere sempre più selvaggiamente. Le sue braccia si intorpidirono per averle tenute sulla testiera, ma le gambe di Harry erano ancora più intorpidite.
«Dopo che finiamo qua...», parlò Harry, portando la mano sulla colonna di Louis, «vo-voglio che mi-mi ca-cavalchi, Louis...»
«Cosa?», Louis sbarrò gli occhi, mentre Harry li chiudeva sempre di più. Rallentò addirittura i movimenti, e il fatto che Harry iniziò a prepararlo con le dita da dietro lo fece raggelare.
«Cazzo, continua Louis...», si svegliò da quel gelo che gli si creò, e continuò a muoversi dentro di Harry, mentre si chiese dove trovasse tutta quella energia per un altro round.
Quando Harry cominciò a sforbiciare con le dita all'interno di Louis, e come ce la stesse facendo mentre Louis lo penetrava rimaneva un mistero, cominciò a sentire che stava per venire.
«Sto per-per ven-venire...», sospirò Louis.
«Si, vieni, amore...», ansimò Harry, mentre Louis cercava di muoversi ancora velocemente. Ma non continuò, perché venne all'interno di Harry, riempiendolo.
«Oh, mio Dio...», sospirò Louis e si fermò, tenendosi a Harry, facendo del suo meglio per non collassare.
«Vieni qua, amore...», Harry non aveva più fiato e non raggiunse nemmeno l'orgasmo. Portò le braccia attorno al suo ragazzo e lo strinse a sé, spingendosi più verso il centro del letto, sentendosi vuoto dato che Louis uscì dal suo interno.
«Puoi farlo per me, vero?», Harry baciò la fronte di Louis, e gli tolse i capelli dalla fronte imperlata di sudore. Annuì e baciò Harry, abbracciandolo attorno al collo. Sa che non è necessario che lo faccia, a Harry non interesserebbe se dicesse di no, ma ne ha voglia, si sono promessi che sarebbe stato il sesso migliore delle loro vite, cosa che fino adesso è stata. Inevitabilmente per tutti e due.
E il sesso che fanno assieme è sempre incredibile, il più delle volte Harry ci gioca sul fatto che siano anime gemelle ma Louis, seppure si faccia delle grandi risate, ci crede.
Harry si stirò le gambe, ancora intorpidite, e si resse al materasso con le mani. Louis si piazzò in ginocchio sopra Harry e afferrò il lubrificante per cospargere il pene del minore, ancora fottutamente rigido. Contro il suo stomaco sembrava ancora più grande del solito. Lanciò il contenitore sul letto, e si posizionò in modo che il membro di Harry fosse allineato perfettamente contro la sua apertura.
Si ancorò alle spalle del riccio, e si inglobò velocemente il suo membro. Harry avrebbe voluto dirgli di fare gentilmente e lentamente, ma non ci riuscì, perché in men che non si dica, Louis già stava iniziando a muoversi, molto lontanamente dall'essere delicato. I suoni che fuoriuscirono dalla bocca di Louis erano di pura ossessione, addirittura striduli, ma non gli interessò più di tanto. Le dita di Louis accarezzarono la pelle di Harry, mentre lui cominciò ad ansimare forte, portando la sua testa all'indietro.
«Sei fantastico, amore...Dio, mi prendi così bene...», Harry gemette e guardò la faccia, completamente accecata dal piacere, del maggiore, «ti amo louis, tantissimo...»
Cominciò ad adorare il maggiore, che si stava muovendo su e giù sul suo grembo, facendolo pensare alle cose più sconce possibili. E Louis, che prima sembrava essere il dominante della situazione, ora è come se fosse tornato indietro ad avere diciotto anni.
Louis gli prese il collo, si appoggiò al suo petto e si fece baciare il collo da Harry, continuando ad ansimare.
«Non ce la faccio...», sospirò Louis, mentre rallentava i movimenti. Collassò letteralmente sopra Harry, e il minore invertì le posizioni.
Si ritrovò sopra Louis, con gli occhi semi aperti, e tutto sembrò così scioccamente finto. Era quasi al culmine quando Louis si fermò, che riprese a muoversi velocemente, e dopo poco la sua bocca fece fuoriuscire un urlo silenzioso.
Quando entrambi vennero, Harry colmando Louis, e Louis sporcando il petto di Harry, sentirono finalmente i fuochi d'artificio, le stelle, i pianeti e addirittura il fottuto sole.
La camera piombò in un silenzio di tomba, solo capace di ascoltare i rumori dei corpi ancora intorpiditi dai respiri. E non riuscirono più a parlare, perché stavano vivendo il momento post-orgasmo perfetto.
E forse, si svegliarono a notte fonda, sapendo di non essere soli in casa. Erano ancora tutti appiccicosi, ma non si preoccuparono di alzarsi dal letto e andare a lavarsi, perché non riuscirono a muovere un dito da quanto intorpiditi fossero. Così continuarono a coccolarsi e risero per l'esperienza fantastica che ebbero. Harry disse a Louis che l'avrebbe voluto sposare presto, perché avrebbe voluto vedere Louis in abito e cravatta ancora, e poi avere una fantastica scopata come quella che ebbero. Cristo santo, erano sexy in abito da cerimonia. Fottutamente sexy!
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