chapter 3^ : Maybe you're a man wore
" Chissá dove finiscono tutte le cose che mi tengo dentro "
Baylee se lo chiedeva spesso ; soprattutto quando non riusciva a cacciare via i demoni malvagi, che la notte non la lasciavano dormire e che le causavano delle anti-estetiche occhiaie .
Ma il momento peggiore , in cui si sentiva una nullità , era proprio quando Daley le si parata davanti .
Era alto e ben fisicato , se così lo possiamo definire .
Gli occhi azzurri la scrutavano minacciosamente e la cercavano tra la folla , qualche volta .
Il suo viso spigoloso era segno di un brutto passato , fatto di lotte e continue minacce .
I capelli biondi risplendevano alla calda luce che , qualche rara volta , accarezzava la fredda e bruna città newyorchese .
Sebbene sembrasse l'angelo in persona , era sicuramente stato il diavolo a forgiargli l'anima .
Rendendola cupa e nera , senza speranze e senza cuore .
Tutto era iniziato qualche anno prima , quando la povera Baylee aveva lasciato il gruppo di teatro e così anche la sua flebile relazione con Daley .
Erano ancora giovani , non certo marchiati da un amore malato che logorava e sfiniva anche la pelle più dura .
Daley non era il ragazzo violento che diventò per l'improvvisa morte del padre e Baylee non era la pazza suicida che diventò per la sua famiglia incasinata .
Erano solo dei morosi , incantati dall'idea dell'amore e dal fatto ch'esso li potesse sfiorare con la sua mano , simile ad una frusta dell'Antico Impero Romano .
Ma il primo cerchio intorno al suo polso arrivò , così come le mani possenti giunsero al suo collo e una cinquina logorò la sua pallida guancia .
Le sue braccia divennero presto un cimitero , così come il suo volto scavato dalla fame e procurato dall'amore .
Non sapeva proprio cosa le sarebbe capitato quest'oggi ; una sberla o un calcio ? Non sapeva proprio decidersi .
La sua mente però , ancora sana per quel piccolo pezzo intatto che la faceva rimanere cosciente , si voleva ribellare alla violenza del suo amato .
Le parole fecero presto ad uscire dalla sua bocca , senza nemmeno pensare alla conseguenze .
《 e forse tu sei solo un puttaniere ! 》 La ragazza sussurrò quell'eresia maledetta ; non voleva giungere alla morte per una simile boiata .
Il ragazzo purtroppo udì , vedendo la sua piccola bocca muoversi e formare parole inadeguate per la situazione .
Non esitò neache un secondo a prenderla per il braccio , che le bruciava per tagli recentemente inflitti , per portarla in un luogo appartato .
Questa volta non puntò i piedi ; aveva troppa paura di finire in un posto chiamato inferno , era troppo debole per sopportare ancora altri supprisi .
Le sue gambe , strette come salsiciotti in delle misere calze a rete nere e fasciate dalla larga divisa , non volevano sapere di procedere .
Almeno loro volevano salvarsi .
Urlare non sarebbe servito , ci aveva già provato ed inutile dire che non riuscì a camminare per una settimana .
Ma ormai il tempo di riflettere era finito , la violenza sistematica di quell' uomo si riversò su di lei come un fiume in piena .
Le mani le arrivarono al collo , in un cerchio molto stretto che , per poco non la soffocò e la sbatterono contro il muro .
《 Baylee , ma chi ti credi di essere e per favore non dire cazzate , se manco la sai la verità . 》
Un tritacarne , ecco cosa sembrava .
Quella stramaledetta bocca non la smetteva di chiedersi ed aprirsi , per chiamare forte il suo nome .
Qualche secondo più tardi , il suo fisico la mollò lì a combattere da sola . Cadde rumorosamente su di un mucchio di foglie secche , come la sua anima .
Ma Daley non accennò a fermarsi , era troppo preso .
Non smise fin quando ormai il respiro della ragazza era debole e irregolare , e quasi non più capace di trasportarsi dietro la sua misera vita .
//SARA ♡ , VE SE AMA
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