Due settimane dopo, alle undici in punto, io, Caroline e Sofia stavamo uscendo dall'aeroporto. Era una giornata abbastanza calda, piuttosto rumorosa per via del traffico intenso.
Davide e Simone, i rispettivi ragazzi delle mie amiche, erano dietro di noi, con occhiali da sole ultima moda e vans nere. Si guardavano attorno piuttosto soddisfatti. Alla fine, avevano voluto venire con noi, avendo trovato lavoro come assistenti del nostro datore di lavoro.
-Allora... Dobbiamo chiamare un taxi per arrivare a casa-, esclamò Sofia, poi si avvicinò ad una macchina gialla e parlò in inglese.
Successivamente, salimmo sull'auto e giungemmo a casa in pochi minuti.
L'abitazione è enorme, grande, spaziosa e luminosa. Nel primo piano ha la cucina, la sala pranzo, il salone e un bagno; al piano superiore tre stanze e due bagni.
-Io e Simone stiamo qua-, esclamò Caroline.
Sofia si voltò verso di me con espressione disperata.
-Vai pure con Davide. Io dormirò da sola. Nel caso in cui avessi bisogno di qualcosa verrei a chiedervelo-.
Tutti e quattro annuirono, poi entrai nella stanza e accesi il pc. La chat di facebook era colma di messaggi di Mattia. Li lessi tutti, poi, appena notò che era online, riprese a tartassarmi.
Smettila di ignorarmi.
Sbuffai.
Piantala.
Mattia ricominciò a scrivere che mi amava, che non ce la faceva più a stare senza di te.
"Di sicuro le tue troie saranno liete del fatto che io non vivo più in Italia", scrissi io.
"Demi, io ti amo".
"Io no."
"Non mentire."
"Non sto affatto mentendo. Il nostro amore non è mai esistito. Smettila di sperare in un rapporto futuro, non accadrà più niente fra noi. Per quanto mi riguarda, puoi scegliere di fare tutto quello che vuoi, non m'importa."
Mattia visualizzò il messaggio e scrisse:"Se è questo che credi, allora non possiamo più stare insieme".
"Finalmente te ne sei accorto. La cosa che mi fa più incazzare è il fatto di averti donato la mia verginità."
"Quando ti renderai conto che io e te dobbiamo stare insieme, allora ti pentirai di tutto."
Detto ciò, uscì dalla chat, mi bloccò su ogni genere di social network, e per due anni non osò farsi sentire.