Amore nell'aria
Un mese dopo
È già passato un mese. Oggi è l'ultimo giorno di scuola e finalmente potrò uscire da quella gabbia di matti. Domani sarà pure il mio compleanno, finalmente avrò diciannove anni.
Mattia mi svegliò alle sette e mezza. Ormai vivevo da lui da un mese e i miei genitori non li vedevo più tanto spesso.
-Ehi, amore. Dobbiamo andare a scuola-, disse togliendomi una ciocca dal viso.
Mi baciò delicatamente, poi aprii gli occhi e lo vidi di fronte a me.
-Ehi, buongiorno-, dissi.
-Buongiorno a te, amore mio-.
Mi stiracchiai sbadigliando come un elefante, poi filai in bagno. Ad un tratto sentii Mattia bussare freneticamente.
-Cosa c'è?-, chiesi aprendo la porta.
-Il lenzuolo è...-. Senza farlo terminare uscii e mi diressi in camera. Il lenzuolo era completamente rosso dalla mia parte e...anche i miei pantaloncini.
-Cazzo..scusa, Matt!-, dissi io iniziando a togliere i vari strati del letto.
-Faccio io dai, tu vai a cambiarti-.
-Uff, grazie Matt-, dissi baciandogli la guancia.
Entrai in bagno e mi feci una doccia fredda. Poi uscii, mi pettinai e mi truccai. Tornai in camera e indossai dei leggins neri, un maglione bianco e delle Alla Stars dello stesso colore.
-Ti fa senso?-, chiesi io vedendo Mattia indaffarato.
-No, piccola, tranquilla-, rispose lui.
Mi chinai per prendere la borsa, quando ad un tratto sentii qualcuno prendermi per la vita. Mi voltai e buttai le braccia intorno al suo collo. Mi baciò, possessivamente.
-Questo sì che era un buongiorno-, mormorò ridendo.
-Ma smettila. Potevi baciarmi subito-, risposi ridendo.
-Dai, prendo le chiavi e andiamo-, esclamò afferrandomi la mano.
Camminammo verso il corridoio, poi io entrai in cucina e misi nella borsa due pacchetti di grissini, poi uscii con lui.
Venti minuti dopo eravamo a scuola. Sofia e Caroline parlavano con Davide e Simone, i migliori amici di Mattia, così ci aggregammo.
-Ehi, ragazzi!-, esclamò Sofia.
-Ciao Zof-, rispondemmo in coro io e Matt.
Baciai sulle guance le mie amiche e lo stesso fece Mattia, poi mi avvicinai ai ragazzi e colpii i loro petti con un pugno.
-Palestra?-, chiesi io.
-Mh, l'hai scelta bene la tua principessa, eh Mattia? È intuitiva-.
Scoppiammo a ridere.
-Ho passato le estati a completare le settimane enigmistiche-, dissi io.
-Comincerò pure io, dai. Almeno sarò intelligente come te-, esclamò Simone.
-Tranquillo, tesoro, tu basti così-, sussurrò decisa Caroline.
Arrossí violentemente. Non sapevo che stessero insieme.
La campanella suonò, così entrammo a scuola. Mi avvicinai a Care e le chiesi cosa voleva dire con quella frase.
-Oh, beh, io penso che mi piaccia Simone-.
-Caroline Evans! Non ti sei MAI innamorata!-, esclamò Sofia.
-Lo so, ma mi piace. Insomma, non è come quando becco uno strafigo in discoteca-.
-Okay, Care. Vai a parlargli-, disse secca Sofia.
-Neanche ricoperta di diamanti!-, protestò lei.
Entrai in classe ridendo, poi ragiunsi Mattia, sedendomi vicino a lui.
-Ascolta, posso farti una domanda?-, chiese.
-Certo, dimmi-, risposi io.
-A Caroline piace Simone?-, domandò secco.
-Sì, l'ha appena confessato-, mormorai io.
-Organizziamo qualcosa. Tipo domani, per il tuo compleanno. Facciamo qualcosa a casa. Poi io, te, Sofia e Davide lasceremo che rimangano casualmente nella stessa stanza-.
-Okay-.
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