Epilogo
8 settimane dopo, 26 dicembre 2018
"Lukey se non ti alzi faremo tardi."
Mugugno infastidito stringendomi ancora di più nelle coperte. "Ancora cinque minuti."
"E' la stessa cosa che mi hai detto quindici minuti fa, Hemmings."
Sospiro e abbasso leggermente il bordo delle coperte, arricciando il naso quando la luce mi colpisce in pieno viso. "Luce brutta."
Michael ride e mi lascia un dolce bacio tra i capelli. "Ti ho portato la colazione."
Bastano quelle parole a farmi spalancare gli occhi e sporgere con curiosità verso di lui. "Cioccolato?"
"Muffin con doppio cioccolato e thè freddo alla pesca, i tuoi preferiti." Il rosso mi sorride, lasciandomi un dolce bacio sulle labbra. "E panna."
"Le mie glicemie non sono andate tanto bene, forse... forse non dovrei mangiarlo." Esito un attimo, guardandolo. E se si offendesse?
Il suo sorriso mi rassicura, appoggia il sacchetto con la colazione sul comodino e mi attira dolcemente contro il suo petto. "Come preferisci, piccolo. Ma credo di averti fatto fare abbastanza attività fisica per smaltire il tutto ieri sera.."
Arrossisco violentemente e gli do una piccola botta sul petto, prima di allungarmi e afferrare il sacchetto dal comodino. Addento il muffin dopo averlo tirato fuori e sorrido avvicinandolo poi alle sue labbra. "Però devi aiutarmi."
Michael sorride e lo morde a sua volta; continuiamo così fino alla fine del muffin.
"Resterei qui a guardarti per ore, piccolo, ma tra un'ora devi essere in ospedale."
Sospiro leggermente accoccolandomi al suo petto. Ha ragione, ma non ho la minima intenzione di alzarmi. "Cinque minuti."
Michael ride piano contro il mio orecchio e mi bacia la tempia. "Ma tu in bagno ci stai mezz'ora!"
"Ti prometto che faccio presto." Alzo lo sguardo verso di lui, sporgendo in fuori il labbro inferiore. "Ti preego, coccolami un altro po'"
Mi lascia un bacio sulle labbra increspate. "Va bene, hai vinto. Altri cinque minuti."
Sorrido contro il suo petto e mi rilasso totalmente, intreccia le dita della mano sinistra con le mie, mentre porta l'altra ad accarezzarmi i capelli.
"Ogni volta che sei con me mi rendo conto di quanto io sia fortunato." Sussurro. "Mi sono sempre reputato il bersaglio della sfiga, ero convinto di non meritare di essere felice e... poi sei arrivato tu. Solo da quando sei con me ho capito che in realtà sono davvero fortunato."
Lo sento muoversi leggermente, poi la sua mano si appoggia sotto il mio mento e mi fa alzare lo sguardo nel suo. "Sono io quello fortunato, Luke Hemmings. Sei entrato nella mia vita all'improvviso, mi hai stravolto tutto quanto e mi hai reso il ragazzo più felice del mondo."
"Ti amo, Michael." Non so con quale coraggio l'ho detto, la mia voce era talmente bassa che per un attimo penso non abbia capito.
Poi noto un bellissimo sorriso nascere sulle sue labbra e semplicemente ricambio. "Ti amo anche io, Luke."
Sento il mio cuore battere più forte. "Davvero?" Mormoro, sentendomi subito dopo un idiota.
Michael ridacchia, facendo sfiorare dolcemente le nostre labbra. "Davvero davvero."
Soffoco un sorriso contro le sue labbra, premendole dolcemente insieme alle mie.
Ricambia subito il bacio intrecciando dolcemente le dita tra i miei capelli, ho notato che è un gesto che rilassa entrambi.
Ci stacchiamo dopo qualche minuto, i nostri respiri leggermente accelerati e i suoi bellissimi occhi puntati nei miei.
"Lukey."
Gli sorrido, facendogli cenno con la testa di continuare a parlare.
"Siamo in ritardo, ma se hai proprio bisogno di smaltire quel muffin ti do volentieri una mano."
"Sei un idiota, Clifford."
Michael ride e io mi sento davvero bene.
"Ti amo anche io, zuccherino."
Spazio autrice
Non appena ho scritto l'ultimo capitolo di questa storia ho iniziato a piangere.
Sono legata a questa storia in un modo incredibile e dico sul serio, sono felice di avervi fatti entrare nel mio mondo in questo modo.
Spero vi sia piaciuta, che non vi abbia annoiate e che vi abbia trasmesso qualcosa.
Vi amo.
A presto, spero di vedervi su altre mie storie
Arey
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