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Dieci

31 ottobre 2018

Michael

Sono passate poco più di tre settimane da quando ho baciato Luke e tra di noi procede tutto perfettamente.

Ho iniziato ad accompagnarlo ad ogni visita, ormai siamo una coppia a tutti gli effetti.
Anche alla dottoressa Sanders non dispiace la mia presenza, dice che Luke è più tranquillo e felice da quando ci sono e che gli faccio bene.

La verità è che lui fa bene a me.

Siamo appena usciti dalla visita, sto guidando verso il parco e Luke è seduto al mio fianco che guarda fuori dal finestrino.
Sta canticchiando a bassa voce la canzone che passano alla radio, è dannatamente bellissimo.

Picchietto con le dita sul volante muovendo leggermente la testa a tempo. "Andiamo al parco, ti va?"

Lui mi sorride leggermente e annuisce, sembra leggermente confuso. "Sì, si va bene."

Strascica le parole e la sua voce è strana, così mi preoccupo immediatamente. "Lukey, va tutto bene?"

"Mh?" Gira piano la testa, ma quasi crolla di lato.

Sterzo velocemente spaventato e lo afferro per la spalla sorreggendolo, no che non va tutto bene.

Accosto velocemente al marciapiedi e cerco di sistemarlo in modo che non cada. "Luke guardami, per favore. Devi aprire gli occhi."

Lui li socchiude appoggiando la testa al sedile, ma poco dopo li ha di nuovo serrati.

"Luke devi parlarmi, okay? Parlami." Ho il cuore che batte all'impazzata, è la prima volta gli succede quando ci sono io.

Afferro la macchinetta per provare la glicemia dalla sua tasca e la accendo velocemente, ringrazio mentalmente mia nonna per avermi spiegato più volte come funziona.
Sbianco totalmente quando sul display compare il numero 43 e cerco di mantenere la calma.

Devo chiamare l'ambulanza?

Con mani tremanti prendo una bustina di zucchero dalla tasca e la apro, avvicinandola alle sue labbra.

"Andiamo piccolo, ho bisogno che collabori adesso."

Luke apre leggermente gli occhi e si lecca le labbra sentendo probabilmente il sapore dolce su di esse, così ne approfitto per fargli mangiare un po' di zucchero.

Faccio la stessa cosa con altre due bustine, anche se un po' a fatica.

Gli accarezzo dolcemente il viso guardandolo preoccupato e poco dopo gli provo ancora la glicemia.

50.

Anche se lentamente, sta salendo.

"Lukey" Lo scuoto dolcemente, mi sento come se stessi per sentirmi male anche io per l'ansia. "Luke guardami."

Luke mugugna, come infastidito, ma non li apre.

Altre due bustine di zucchero, poi di nuovo la prova della glicemia.

Adesso è a 70, sembra stia iniziando a riprendersi.

Sono terrorizzato, sento le lacrime che mi salgono agli occhi ma non posso crollare, lui ha bisogno di me.

Aspetto altri dieci minuti accarezzandogli il viso, se non migliora la prossima tappa è l'ospedale.

Vedo che inizia ad aprire gli occhi, che reagisce smentendo lo zucchero in bocca leccandosi le labbra.

Altri cinque minuti, poi sembra riacquistare i sensi.

"Cosa è successo?"

Mi lascio andare contro il sedile e rilascio un lungo sospiro di sollievo. "Oh Lukey" sussurro e gli accarezzo dolcemente il viso, lui mi guarda confuso. "Sei andato in ipoglicemia, so che odi quando chiamano l'ambulanza così avevo dello zucchero con me e ti ho dato quello e.."

"Mike" Luke mi guarda dolcemente, appoggiando la sua mano sulla mia. "Grazie. Davvero, sei stato bravissimo."

Lo attiro delicatamente contro il mio petto e gli lascio un bacio sulla fronte. "Sono morto di paura."

Lui sospira leggermente strofinando il naso contro il mio collo. "Mi dis-"

"No!" Lo fermo subito, puntando il mio sguardo nel suo. "No, non devi scusarti, non è colpa tua chiaro? Non scusarti."

Restiamo fermi in quella posizione per altri dieci minuti, poi finalmente riparto verso il parco.

"So che non è facile stare con me." Provo a interromperlo, ma lui riprende subito a parlare. "No Mike è così, non è facile. Quindi io.. non so come ringraziarti per essere sempre al mio fianco."

Gli sorrido, prima di tornare a prestare attenzione alla strada. "Mi rendi felice, Luke. Non devi assolutamente ringraziarmi."

Ridacchia divertito e intreccia le dita con le mie. "E io voglio farlo lo stesso."

Alzo gli occhi al cielo e parcheggio fuori al parco, poi lo afferro per la giacca e lo bacio dolcemente. "Testardo." Sussurro contro le sue labbra.

"Ti piaccio anche per questo." Mormora in risposta con un sorrisetto stampato in faccia.

Già, è una delle cose che amo di te.

Spazio autrice
Hey.
Non volevo farlo troppo triste questo capitolo, ma è uscito così.
Non avete idea di quante volte sono capitata in questa situazione, ma ovviamente guidava lei e non io.
Mia madre ha fatto il trapianto di pancreas per cercare di guarire nel 2012, ma non è andato come doveva.
Lei adesso sta bene, ma ho pensato di perderla più volte.
A presto, con l'ultimo capitolo!

Arey

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