Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

February. Wolves. The siren's song.

L e i l a .

Every sunshine turns into moonshine ..

Fra i disegni di India compariva spesso un lupo, da quando conobbe Geremia, e ce ne sta uno in particolare che si fece pure stampare su una t-shirt extralarge che amava usare d'estate al posto del pigiama. La canzone che scrisse per le audizioni parla di lui, nonostante non gliel'abbia mai fatta ascoltare, nè leggere, per scaramanzia diceva, e forse per questo non scese con me a Porta Furba quel giorno, presa dalla fretta improvvisa d'annà a faje 'a serenata sotto casa, perchè tanto ormai i Bootcamp se li era conquistati a suon di standing ovation. Ma il destino è beffardo e Geremia ignora tutt'oggi l'esistenza di Wolves, che SkyUno non trasmise ad ottobre durante la puntata dedicata alle Auditions di Roma, come richiesto dalla mia famiglia, che si occupò di disabilitare perfino il profilo Facebook, stanca di leggere su quella bacheca i pensieri di estranei, che imperterriti continuavano ad intromettersi nella vita di un'adolescente, ormai offline per il resto dei giorni a venire.

I miei scelsero il silenzio quindi ed in quella mancanza di suoni, io iniziai a naufragare senza trovare appigli, mentre le tempere mi sporcavano le mani e le vesti in macchie brutalmente simili ai lividi che le ho visto ricoprire gli avambracci, l'ultima volta che l'ho potuta guardare, prima che la calassero giù per quella buca rettangolare scavata nel terreno: ematomi grossi come ostriche arenate sulle scogliere della Costa Azzurra, che mi han tolto il sonno per settimane, quando nei sogni si son sovrapposti ai colori dei coralli e dei pesciolini argentati che prendevamo con le mani chiuse a coppa. Poi nella posta trovai il volantino di Argine e la follia ebbe inizio, mise i germogli. Mi iscrissi con l'idea malsana d'ingannare la morte e riportare la luce dei fari di scena sul volto di mia sorella, recitando la sua parte come in una fatiscente opera teatrale dai toni grotteschi, ed è stato lì, a parco Rosati, il 6 di giugno, con la sua Fender rosa candy sulle cosce, che l'incubo è uscito allo scoperto, con lo sguardo di Geremia conficcato come un'accetta nel petto, mentre stentava a riconoscermi e con le labbra schiuse si stroppicciava gli occhi, segnati da solchi color carbone. Stavo lì a scollegare i cavi dello strumento, quando me lo sono trovato alle spalle con l'espressione di chi si era fatto ammaliare dal canto di una sirena che, nello specifico, intonava le cover della gemella scomparsa.

Poi c'è stato il sesso in camera. La mia prima volta come se non la stessi vivendo per me stessa. Non interpretando me stessa. Non volendo essere me stessa. Vergognandomi di essere me stessa.

Ero solo un disco rotto, inciso dalla mina e pieno di graffi. E tu mi ascoltavi Damiano, il solito intruso fra gli esseri umani, per poco non mi sono accorta di te. Non mi spiego come sia stato possibile, non distinguerti in mezzo a tutto quel nulla, tu che oggi mi sembri tutto.

Ho deciso di partecipare a sta serata musicale organizzata al Manara per fare in modo che Geremia possa conoscere la sua canzone e nonostante creda infondo sia l'ennesima scusa per inscenare la resurrezione di mia sorella, mi convinco sia giusto così, a dispetto della voce che nella testa continua a ripetermi ossessivamente di fuggire, perchè fra il pubblico ci starà pure Damiano David con i suoi occhi carnivori, il cappello con la piuma e le collane estorte dal forziere dei pirati.

Copriti le orecchie, Damiano. Le sirene raccontano solo bugie, sono brave negli inganni. Tanti galeoni sono affondati, smarrendo la rotta, per inseguirne il canto.

Tu non c'eri quand'eravamo piccole e giocavamo a scambiarci di ruolo. Come a nove anni, quando mi sono presentata a quel concorso canoro al posto di India, che stava a casa con la laringite e siamo state sveglie fino alle due di notte perchè imparassi a memoria tutto il testo di The Real Slim Shady di Eminem, che me pareva 'no scioglilingua, ma alla fine il quarto posto me lo portai a casa lo stesso, senza che nessun giudice scoprisse il trucchetto nostro. O come a tredici, quando voleva togliersi di torno quel cesso brufoloso di Nicholas Mariani ed allora gli diede appuntamento a Piazza del Popolo e mandò me a sostituirla, sicura che avrei fatto del mio peggio per faje salì er disgusto più assoluto, missione nella quale non fallii, avvalendomi della tecnica delle dita nel naso, utilizzate poi per prendergli le patatine dar sacchetto unto e del rutto sonoro dopo la Coca Cola al Mc Donald's in via Luisa di Savoia. O come a sedici e tre quarti, che pure se son rimasta sola, riesco ancora a seminare il dubbio in chi mi osserva come se fossi un'apparizione, un'interferenza in transito verso l'oblio, un white noise come le chiamano in America.

Eppure i tuoi occhi Damiano, scrutano sempre un po' oltre l'ordinario. Infondo anche le bugie sono una parte di verità. Ascoltale, se vuoi. Non posso più nascondertele.

Dal camerino sento la voce di Damiano trainare energicamente quelle degli spettatori sulle note del ritornello di Chosen, mentre davanti allo specchio mi sistemo meglio la parrucca bionda che ho ordinato da un sito canadese, che ne proponeva alcune dall'aspetto particolarmente veritiero, ed il riflesso con il quale mi scontro, quasi confonde anche me. Avvicino il volto alla superficie riflettente, come se quella dall'altra parte non fossi io e mi aspettassi di vederla piangere da un momento all'altro, domandandomi il perchè di queste macchie, che dagli abiti si son trasferite fin nell'anima.

Non eri così, Luna. Il buio ti ha reso scabra, ti ha colmata di ombre, e adesso sono lugubri i tuoi colori. Sono amari i tuoi occhi, mentre mi fissi e vorresti coprirti il viso con le tue piccole mani opalescenti. Che cosa è cambiato? Dimmi che cosa ti è successo, mia dolce Leila.

Se ti senti male, se hai paura, vado io al posto tuo. Nessuno se ne accorgerà, nessuno se ne accorge mai. Non si accorgono nemmeno chi delle due è viva, chi delle due è morta.

Non lo sai più neanche tu, chi delle due.

Chissà di chi è quella lacrima d'inchiostro vinilico sullo zigomo. L'hai dipinta tu, sorellì?

Ci hai dipinte tu divise da uno specchio? Ti piange l'occhio verde, mi piange l'occhio blu.

Sul ripiano del tavolino al quale siedo, in attesa che i Maneskin scendano dal palco, ci stanno un sacco di cose sparse, un pacchetto di Lucky Strike fottute dal taschino di Geremia un giorno fra tanti, perchè fra ciò che ci dividiamo non c'è più un inizio o una fine, una confezione di kleenex, una scatoletta contenente della cipria, una lattina di RedBull mezza piena, la carta di un Kit Kat ed il mio MacBook Pro aperto sul canale YouTube di mia sorella India, che ho provveduto a riabilitare un paio di pomeriggi fa e sul quale ho appena terminato di riguardare per la quinta volta di fila, il cortometraggio che ho pubblicato stamane, in cui riassemblo alcuni dei momenti più significativi dei suoi vecchi Vlog  ed in cui invito i suoi followers a presentarsi all'evento che sta per svolgersi, di qui a pochi minuti. Con gli occhi fissi sulla frase che ho scelto per terminare il video, mi chiedo come si scriva in danese e facendo una ricerca su Google, il risultato che ottengo mi fa perdere un battito, due, tre, quattro, fino a mettermi la vita in stanby.

Hver solskin bliver til måneskin ..

Non ho mai chiesto a Damiano il significato del nome della sua band, forse perchè a volte mi perdo semplicemente nell'osservarlo e le emozioni che mi suscita l'inesorabile incastro che si sta creando fra noi, inibiscono spesso totalmente le parole. Un giorno mi ha distrattamente menzionato che è stato scelto da Victoria, dopo aver spaziato fra diversi termini danesi che non sonavano per niente Sueg, come je sento dì spesso pe' definì qualcosa de figo, finchè 'na notte ebbe il colpo de genio. Non mi piace approfondire quando mi parla de lei, così alla fine ho preferito chiudè l'argomento, sussurandogli col fumo che mi aveva passato dalla sua bocca, ancora dentro la mia, un "vieni saltiamo nel vuoto", saltando giù dal muretto, là agli Aranceti, con lui che m'ha creduto pazza sul serio pensando lo volessi fà dal lato che dà a strapiombo sulla città.

E quel sorriso nello specchio, per che cos'è? Te lo dipingi sulle labbra col colore della passione, ogni volta che pensi a lui, sorellì? Scommetto che non me lo cederesti più il tuo posto adesso,

eppure tu ti stai prendendo il mio, ogni volta che Geremia entra in camera nostra e non sapete più chi sei, e non sapete più chi sono.

Per tenere vivo un ricordo, quale prezzo state pagando? Sono un ricordo tutto lacerato ormai, come 'na banconota piena de pezzi de scotch.

Mi sento sporca come voi, quando vi guardate senza veli.

E se potessi toccare Damiano? E se lui potesse toccarmi? Se lui lo volesse fare?

Allontanati da questo specchio, sorellì. Prima che si crepi. Fuori ti chiamano.

O mi chiamano?

Com'è quella frase che hai scritto?

Every sunshine turns into moonshine.. or maybe,

every moonshine turns into sunshine.

Alzati adesso Leila, alzati che ci chiamano.

Il sole e la luna, a volte combaciano, in un'eclissi.


Note: Stasera sono d'obbligo due righe da parte mia. Innanzitutto molte di voi mi hanno scritto in ansia perchè Wattpad segnalava una notifica d'aggiornamento questa mattina, senza che però fosse effettivamente possibile leggere il capitolo. Io non so bene cosa sia successo ma suppongo sia accaduto a causa di un mio sbaglio commesso per caso, quando ho erroneamente pubblicato un estratto che doveva restare in formato bozza, e che appena me ne sono accorta ho provveduto a cancellare. Detto ciò mi ha fatto molto piacere notare come vi siate subito preoccupate di non poterlo vedere. <3 Grazie del supporto <3<3 Venendo al capitolo mi sento di dover spendere qualche parola, perchè temo non sia particolarmente chiaro. E' un capitolo forse più complesso dei precedenti, denso più del solito, di simbologie. Si ricollega innanzitutto a quanto esposto dal punto di vista di Damiano nel prologo, Leila parla infatti della sua presenza ad Argine ed in qualche modo spiega il perchè della sua partecipazione, che delinea uno scompenso psicologico, causato dalla scomparsa della gemella. I rapporti fra gemelli si sa sono sempre molto articolati. Lungo il capitolo alcune parti in corsivo descrivono ciò che Leila sente dirsi attraverso la voce della sorella, che da fiato ad alcuni dei suoi sensi di colpa e ad alcune sue insicurezze. Per concludere la frase che vedete in cima al capitolo è la frase che utilizza Leila sul finale del video che ha pubblicato sul canale yutube della sorella, ed il riferimento ai loro tatuaggi credo sia abbastanza chiaro. Ciò che Leila vuole esprimere con questa frase si può riassumere, pensando a come spesso si siano date il cambio nelle situazioni della vita, e come, nonostante una delle due non ci sia più, il gioco sia andato avanti per Leila, spingendonsi oltre ciò che può essere controllato e trasformandosi nell'incubo di cui parla. E' Leila che prende il posto di India o India che prende il posto di Leila? Ovviamente il tutto va inteso su un piano puramente psicologico, in questa storia non è contenuto nulla di metafisico o esoterico. Spero abbiate avuto voglia di leggere questi chiarimenti, forse non indispensabili, ma credo dovuti, di tanto in tanto, da parte mia. Mi scuso per essermi dilungata tanto, non è da me. <3


Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro