CAPITOLO 12
Erika entrò in quella stanza buia e si guardava in torno.
-Ben arrivata Sucs-
Disse un'ombra con voce imponente, era un uomo con capelli scuri ed un cappotto nero in pelle, assomigliava ad una lunga veste.
-Siediti, mica mordo-
Erika obbedì.
-Perc..-
L'uomo la interruppe.
-Qui le domande le faccio io-
La voce era dura, schietta da capo truppa, ma Erika non si fece intimidire.
-Chi è lei?-
-Io sono Blade, un vecchio amico dei tuoi genitori-
Erika aprì la bocca come per parlare ma non disse niente.
-Sai perché sei stata portata qui, Sucs?-
-La smetta di chiamarmi Sucs!-
Erika lo disse ghigniando.
-Sucs dimmi, chi sei?-
-Sono una persona normale-
-No Sucs-
L'uomo fece una risata soffocata e si sedette vicino ad Erika.
-Tu non sei fatta solo di fili, lo sai? Tu puoi avere figli, puoi portarli in grembo, potrai allattarli e loro potranno sentire il tuo battito del cuore-
-Mi avete lasciato solo il tronco e la testa, tutto il resto è meccanica-
Erika fece una faccia disgustata.
-Sucs tu sai perché sei stata salvata?-
-Probabilmente perché ero piccola-
-No,Sucs tu sei colei che salverà l'umanità-
Erika guardò Blade perplessa.
-Io? Io non so neanche aprire un barattolo di marmellata!-
-Perché il tuo corpo è in modalità off-
-Non parli di me come un computer-
-Perché? Cosa sei? Carne e ossa ? O fili, bulloni, aste di metallo, olio e carbonio elaborato come se fosse pelle vera?-
Erika era messa sotto pressione, si alzò da dov'era seduta, si avviò alla porta.
-Erika! Non far andare invano la morte dei tuoi genitori e di quelli che ti hanno difeso fino alla morte-
-Arrivederci Blade!-
Così uscì.
-Allora?-
Hace fù l'unico ad aspettare Erika.
-Hace! Mi hai spaventata!-
-Scusami, allora cosa ti ha detto?-
-Hem, io non sono fatta solo di carne e ossa-
-Sul serio? Ed è una bella notizia?-
-Io credo di si-
-Vabbè dai non pensiamo a questo, ti porto a mangiare al ristorante più famoso di questi ultimi tempi in Francia "l'Epicure"-
-Ok mi devo solo cambiare-
-Ok ti aspetto qui-
Erika corse in camera di Isabella.
-Isa ho un problema-
-Vestito lungo o corto?-
-Sei mitica,direi il giusto non proprio cortissimo-
-Questo è perfetto per te!-
Erika prese il vestito e lo indossò.
-Perfetto! Grazie Isa-
-Vai altrimenti ti lascia qui-
-Oh vero, ciao grazie!-
Erika raggiunse Hace.
-Come sto?-
Erika fece una piroetta per far vedere il vestito ad Hace.
Lui rimase allibito.
-Hem, dai su andiamo-
-Si-
Hace prese il cappotto in pelliccia e lo porse ad Erika, poi prese un giubbotto in pelle e lo indossò, fatto sì uscirono.
Salirono sul suv di Hace e partirono per l'Epicure.
Arrivati, parcheggiarono il suv, entrarono nel ristorante e presero un tavolo.
I due mangiarono a sazietà.
-Allora?-
Chiese Hace.
-Cosa?-
-com'è il posto?-
-Mi piace, grazie Hace, tu mi tratti come una principessa e ti ringrazio molto-
Erika sorrise.
-È il mio compito, proteggerti e far sì che tu stia bene-
Il pranzo continuò felicemente.
Dopo il pranzo fecero un giro al Louvre, alla torre Eiffel e molti altri posti.
Finito il giro, tornarono all'istituto.
-Eccoci qui-
Hace guardava il portone dell'istituto.
-Già-
Erika non provava niente.
Scesero dal suv,entrarono nell'istituto e camminarono silenziosamente verso la camera di Erika.
Arrivarono davanti alla porta.
-Ebbene-
Sospirò Erika.
-Ebbene-
Ripeté Hace.
I due si guardarono negli occhi, poi Hace fece il primo passo, la baciò e con grande sorpresa lei baciò lui.
Isabella era nei paraggi e li vide baciarsi davanti alla porta o forse contro la porta, poi se ne andò velocemente.
-Credo che dovremmo entrare-
Disse Erika continuando a baciare Hace.
-Già-
Erika si girò verso la porta per aprirla.
Hace scansò i capelli di Erika, spostò la spallina e iniziò a baciarle il collo.
-Smettila e se ci sentono?-
Erika rideva mordendosi il labbro inferiore.
-Non ci sentiranno mai se facciamo silenzio-
Disse sussurrando.
Finalmente Erika riuscì ad aprire la porta e così entrarono baciandosi con foga.
Erika si tolse le scarpe e camminò verso il letto, Hace chiuse bene la porta e si tolse il giubbotto.
-Vieni qui-
Disse Erika con l'indice.
Hace non se lo fece ripetere due volte, prese Erika e la gettò nel letto per poi adagiarsi su di lei e continuarla a baciare.
Erika dalla foga sbottonò la camicia di Hace, lui si allontanò di scatto.
-No!-
Erika rimase perplessa.
-Cosa ho fatto?-
-No non sei tu, Erika io... Non posso, io ti devo proteggere non portare a letto-
Hace si sedette su una poltrona li vicino, e si posò le mani tra i capelli e si tolse il rossetto che aveva sulle labbra.
-Scusami Erika-
-No!Scusami tu-
Ci fu un'aria imbarazzante tra i due.
-È tardi, buona notte-
-Notte-
Hace uscì dalla stanza e lì trovo Ben.
-Una scopata al quanto veloce-
-Cos... Ma che dici? Vai a dormire ben-
-Tu invece vedi di dormire nel tuo letto-
Ben sparì nell'ombra del corridoio.
Hace corse in camera sua, chiuse bene la porta, si tolse la maglietta, andò in bagno e si specchiò.
-Oddio ma cosa ho fatto-
Hace chiuse gli occhi e rivide Erika felice, sentì l'odore del suo profumo e le sue morbide labbra.
Riaprì gli occhi.
-È meglio dormirci su-
Si tolse i pantaloni e si gettò dentro le coperte.
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Ciao!
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