Guida
Eccomi dopo venti minuti nel suo studio,l'ansia per le cose che mi ha detto un attimo fa in reparto mi hanno fatto preoccupare.
Posso sopportare l'incertezza del mio cuore,ma rischiare di gettare all'aria il mio futuro ancora una volta non posso proprio accettarlo.
"Quali problemi ci sono? "
Per quanto stento una calma apparente il mio tono di voce è inclinato in una discesa disperata verso un suo cenno,un suo sguardo,un suo sorriso che potrebbe tranquillizzarmi.
"Hai ancora questo vestito addosso ?"
"Filippo non credo che sia questo il problema principale voglio sapere che problemi ci sono per il mio esame di stato."
" Tranquilla niente di grave è tutto risolvibile devi fare la residenza di nuovo a Napoli, altrimenti non lo puoi sostenere qui e devi ritornare a Milano.
Ma avendo un capo brillante, ha già pensato a tutto,nei minimi particolari tu devi solo fidarti di me.
Visto che ci sarà un meeting a Milano per questo venerdì, andrai come mia rappresentante.
Ho prenotato un volo per mercoledì sera così per giovedì mattina sarai sul posto e avrai il tempo di sistemare i tuoi documenti.
Venerdì farai un salto al meeting prenderai qualche appunto e per sabato mattina sarai di nuovo da me.
Ah dimenticavo ho parlato già con Gianni rimarrà lui con tua mamma fare il doppio turno così tu puoi stare tranquilla e sistemare le tue cose"
" E comunque indossi ancora questo vestito"
Capire cosa c'è nella testa di Filippo è praticamente impossibile ha organizzato ogni minimo particolare per un problema che avrei dovuto risolvere io e che non ero nemmeno a conoscenza e la sua preoccupazione ritorna sempre a questo vestito.
"Grazie Filippo ma non c'è bisogno farò tutto in giornata e per quanto riguarda il mio vestito a me piace quindi fattene una ragione"
Il suo sguardo è divertito forse non si aspettava la mia risposta così diretta ma non è uno che dietreggia, infatti in un istante me lo trovo praticamente ad un millimetro del mio corpo.
"Una ragione me la posso fare ma è a tuo discapito"
L'ingranaggio della mia mente inizia a scandire velocemente troppe informazioni e per quanto cerco di capire cosa vuole dirmi, non ho tutto questo tempo per pensare perché in una frazione di secondo mi dà il mio secondo è meraviglioso bacio.
Alessandra dovresti respingerlo
Alessandra Dovresti cercare spiegazioni su Aurora
Alessandra dovresti essere arrabbiata con lui
Il mio mantra va avanti per circa il tempo del bacio che forse è durato un'eternità ma in tutti questi istanti non ho avuto il coraggio di allontanarmi un centimetro da lui.
Ho sentito spesso che a volte le vittime non riescono a separarsi dal suo carnefice e probabilmente il mio corpo è il mio cuore si sono alleati contro la mia testa per rimanere imbambolata ad ogni suo bacio.
La sua voce mi riporta alla realtà.
"Ragazzina allora partirai mercoledì sera e per sabato mattina sarai di ritorno"
Il tono in cui me lo ha detto preclude il fatto che io abbia già accettato, odio questo suo lato del carattere anche se so che in fondo ha fatto tutto questo per me.
Da quando sono in ospedale non sono mai stata così tanto tempo lontano da mamma e questa cosa mi fa un po' paura nonostante Filippo ha pensato anche a questo problema.
Sa esattamente le mie paure e prima che io le possa portare fuori e analizzarle lui ha già una soluzione.
"Va bene andrò a Milano ma non pensare che mi tolgo questo abito solo per tenere calmi i tuoi ormoni"
Lo vedo sorridere quel sorriso che fa inebriare la mia ragione è quello stesso sorriso che infonde sicurezza alle mie paure.
"Visto che sei vestita in maniera così elegante che ne dici di sfruttare l'occasione e andare a mangiare insieme qualcosa fuori da questa clinica?"
"Ma non dovevamo lavorare tutta la giornata ?"
"Infatti è un pranzo lavorativo devi occuparti di un cuore malato quindi andiamo dottoressa"
Ecco la scena si ripete, la liquidificazione della mia ragione che si cosparge ai suoi piedi.
Prima di andare passo da mamma a salutare e dirgli che starò per qualche ora fuori, inoltre la voglio rassicurare sull'esame di stato.
Quando vado in camera convinta di portare buone notizie,mamma mi rassicura dicendomi che sapeva già tutto e che Filippo prima di prendere una decisione gli aveva chiesto il permesso.
"Ormai vi siete coalizzati contro di me"
Sospiro anche se in fondo mi fa piacere che ha tenuto conto dei sentimenti di mamma e ha chiesto il suo permesso.
Vedendomi pensierosa mamma mi dice:
"Dai tesoro io e Filippo vogliamo solo il tuo bene,ci siamo coalizzati ma siamo nella tua squadra.
È davvero un bravissimo ragazzo,dovresti pensarci figlia mia"
"Pensare a cosa,non dire stupidaggini ed ora fammi andare che il capo e questo rimarrà mi aspetta"
Vado via prima che dai miei occhi possa accorgersi che ho detto una bugia,lo faccio sopratutto per lei,non voglio che soffriamo entrambe quando Filippo si sarà stancato di me.
Perché prima o poi succederà un brillante Professore che gestisce una delle migliori cliniche in Italia non può essere interessato ad una ragazza così problematica, soprattutto quando è accerchiato da ragazze come Aurora.
1,45 e sono giù quest'ascensore è ingiusta mi ha riportato immediatamente da Filippo senza darmi il tempo di crogiolarmi nelle mie paure.
"Andiamo ragazzina"
Lo vedo appoggiato al muro,che mi stava aspettando.
"Dove andiamo ?"
"Alessandra niente domande."
"Dimenticavo l'uomo che non da risposte odia le domande"
Mentre come al solito battibecco con lui ci dirigiamo alla sua macchina e mi fa cenno di salire.
Conoscevo già la sua macchina esteriormente,ricordo perfettamente la prima volta che l'ho conosciuto stava entrando nella clinica,quando mi trovò a litigare con il guardiano.
Ma devo dire che l'interno è strepitoso sembra una navicella spaziale con tante lucine e questi sedili sono comodissimi quasi più del mio letto.
"Allora ti piace la mia macchina ?"
Mi chiede vedendomi guardare tutte quelle lucine.
"Non capisco molto di macchine,ma credo ti rispecchi"
"Perché?"
"È grande appariscente,ma anche molto confortevole"
"Quindi mi stai dicendo che tra le mie braccia si sta molto bene?"
Sono imbarazzatissima perché sicuramente non erano queste le mie intenzioni,ma so anche molto bene che cerca di mettermi in imbarazzo apposta, quindi gli rispondo a tono.
"Volevo solo dire che era appariscente come il tuo egocentrismo"
"Ed è questo che ti piace di me,ma dimmi hai la patente?"
"No Filippo non guido, un po' perché ho paura di farlo non mi ci vedo a guidare una macchina e poi ai miei 18 anni ero intenta a studiare e a prendere voti alti per diventare una dottoressa quindi non ho mai pensato di approfondire il discorso patente.
Personalmente penso che se qualcosa non fa per te è meglio rinunciarci e quindi non mi sono mai messa con il pensiero di prendere la patente"
Lo vedo molto attento alle mie parole e anche alquanto pensieroso forse gli sembrerà strano che una ragazza che parla sempre di libertà di autonomia non abbia intrapreso questo percorso.
Ma in fondo c'è anche una ragione che non gli ho detto è difficile per una ragazza che non ha il papa immaginarsi alla guida.
Di solito sono i padri che insegnano a guidare le figlie che gli spiegano come fare ma a me questa opportunità mi è stata rubata come tante altre cose che non mi sono potuta godere per la cattiveria della morte che mi ha portato via il mio papà.
All'improvviso lo vedo fermarsi anche se non so esattamente dove siamo, c'è uno spiazzo enorme credo un vecchio parcheggio per la grandezza del posto. Scende dalla macchina e mi dice di prendere il suo posto.
"Tu sei pazzo moriremo entrambi, se io guido e devo tornare da mamma ha bisogno di me"
"Per una volta nella tua vita fidati di me ti spiego io come fare, e poi è un parcheggio enorme non c'è nessuno non possiamo farci del male né fare del male a qualcuno"
Esattamente dieci minuti dopo ero alla guida della sua macchina, anche se chiamarla guida sarebbe alquanto pretenziosa come cosa.
ancora una volta quello che credevo impossibile con Filippo e realizzabile.
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