Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo extra 10.5

Luce.
Nicol guardò la stanza nella quale si trovava fisicamente. Non stava più usando i suoi poteri senza controllo, aveva ripreso il volante, non sapeva neanche lei come riuscisse a capirlo, ma lo sapeva e basta. Portò la mano alla tempia e toccò il sangue pesto sui capelli: aveva bisogno di un bagno, ma almeno la ferita era guarita.
Non sapeva nemmeno quanto tempo era passato. Ore o giorni? Non lo capiva. Si alzò in piedi sostenendosi con la sbarra del letto matrimoniale nel quale Thomas l'aveva riposta.
La stanza girò leggermente ma, fortunatamente, il movimento cessò nel giro di pochi secondi.
Si guardò attorno e la stanza lussuosa le fece capire che non si trovavano nel lurido motel visto qualche giorno prima. Fu inaspettatamente felice di ciò.
Camminò lentamente osservando le pareti bianche e le ampie vetrate su tutto il soggiorno. La casa era circondata da un meraviglioso bosco stracolmi di alberi e erba verde. Se ascoltava attentamente, poteva sentire il cinguettare degli uccelli e il rumore degli scoiattoli tra i rami. Chiuse un po' gli occhi beandosi di quei suoni e rimase ferma per un po', almeno finché non avvertì il respiro di Thomas. Lo vide poggiato contro un albero poco distante, le mani rigorosamente in tasca e lo sguardo verso il basso. Nicol sospirò e continuò la sua camminata alla ricerca della vasca. Non si sentiva pronta ad affrontare il fratello, non ancora. Quando la trovò, vide una felpa larga del fratello, un suo paio dei suoi jeans a un intimo abbinato su una sedia posta lì vicino. Per niente sorpresa, si avvicinò alla ricerca della solita lettera: a suo fratello non piaceva parlare, preferiva scrivere senza dubbio.

Ecco qui, tutto pronto per il bagno caldo. So che non verrai mai a parlarmi prima di questo, prima di schiarirti le idee. Quando avrai finito, mi troverai fuori ad aspettarti.

-Il tuo Tommy

Sospirò nuovamente, il comportamento del fratello la irritava ma purtroppo la faceva anche sorridere: la conosceva veramente bene. Si spogliò lentamente, ignorando le fitte di dolore: i lividi erano svaniti, ma dentro si sentiva ancora maciullata da quell'ondata di potere. Chissà come stava Hope, probabilmente meglio di lei in quanto era abituata a spezzarsi le ossa ogni qualvolta che si trasformava in un lupo, insomma, era più abituata al dolore. Grazie al cielo, invece, la trasformazione della gemella era instantanea e per nulla dolorosa. Aprì l'acqua calda e si mise nella vasca, sotto il getto, godendo della sensazione che le creava sul viso e sulla schiena. Sapeva cosa l'aspettava. Il fratello non aveva cambiato idea, rimaneva fisso nella convinzione che fosse la cosa migliore e, forse, anche una parte di lei lo pensava. La maggior parte dei vampiri erano crudeli, egocentrici e assassini spietati. Seguendo il piano di Ariel avrebbero impedito la morte di molte persone, miliardi forse. Però non tutti i vampiri erano mosti, forse tutti avevano compiuto azioni nefande, ma molti si erano pentiti e avevano iniziato un percorso di redenzione. Tutti meritavano l'opportunità di completare questo percorso, lei lo sapeva benissimo questo e non avrebbe cambiato idea. I dubbi però erano leciti e la accerchiarono per tutta la durata della bagno caldo, il quale in realtà fu più lungo di quanto fosse minimamente accettabile. Qualsiasi altra persona avrebbe smesso di aspettarla, persino il ragazzo più innamorato dell'universo avrebbe rinunciato, ma Thomas non era un qualsiasi ragazzo e non era innamorato di Nicol, il suo legame era molto più profondo. La ragazza quindi era convinta che lui sarebbe rimasto lì.

Quando decise di averlo fatto aspettare abbastanza, si alzò e si mosse con decisione verso suo fratello nonostante una piccola parte di lei sperasse che fosse andato via, di non doverlo affrontare.
- Cominciavo a temere che fossi annegata- abbozzò sorridendo continuando a guardare in basso.
Nicol però lo fissò con ardore, con decisione. Molti avrebbero detto che fosse una ragazza frivola, troppo ottimistica, troppo solare e forse persino troppo ingenua e, per certi versi, era davvero così.
La lupa amava ridere, amava divertirsi e guardare il meglio della vita, era genuina, amichevole... ma era anche molto di più, era intelligente, furba e sapeva anche puntare i piedi quando necessario.
- Mentre ero prigioniera della mia mente, ho visto di nuovo Hope. Ha ceduto al soggiogamento, tra qualche giorno la notizia arriverà a suo padre, ma non dirà nulla- mise la mani nella tasca della felpa -dobbiamo sperare solo che Klaus non si insospettisca e saremo al sicuro-.

Ci fu silenzio, un silenzio interrotto solo dal rumore della natura. Nicol sentiva la brezza leggera colpirle il viso e muoverle i capelli, cercò di resistere a quella sensazione che la inondava restando concentrata sulla lotta muta che Thomas stava portando avanti, ma le fu presto impossibile.
Senza nemmeno rendersene conto si lasciò andare inclinando il collo all'indietro, portando il viso verso l'alto. Gli occhi si chiusero e le labbra si socchiusero per fare entrare quella bellissima aria fresca che sapeva di casa, di libertà e di pace.
- Mi spiace di non averti preso sul serio- disse Thomas improvvisamente.
Fu una frase detta con una serenità e decisione così disarmante che Nicol pensò di averla immaginata. Abbassò il capo trovando i profondi occhi neri del fratello scrutarla con attenzione.
- Sono testardo, anche troppo e ambizioso, spesso non guardo ciò che calpesto per raggiungere i miei obiettivi ed è per questo che ho bisogno di te. Della mia tassorosso ascendente serpeverde- sorrise e anche la ragazza si ritrovò a farlo.
- Non credo di poterlo fare, lo sai. Va ben oltre i miei limiti- non vi era rabbia nelle sue parole, solo una triste rassegnazione.
Si voltò per andare via, ma fu fermata.
- Ti prego, non riesco da solo- implorò e quel suono le spezzò il cuore.
- Thomas stai scegliendo tu di rimanere da solo, avevi già tutto ciò che ti serviva. L'hai sempre avuto-
-Perché non riesci a comprendere- la voce gli si ruppe in gola -non so come tu faccia- si interruppe non trovando le parole.
- Ma io non riesco a vivere così, siamo degli abomini viventi, nati dal male per battere il male. Siamo peggio dei mostri e abbiamo rovinato la vita di nostra madre, sai che è per colpa nostra che deve bere sangue vampiro per non essiccarsi. Sai che è a causa nostra se è sempre stanca, sempre preoccupata e lo era da prima che io impazzissi. Ho bisogno di sapere che qualcuno, qualcuno legato a noi, non sia stato danneggiato dalla nostra esistenza... ho bisogno di sapere che ci sia qualcuno che è un abominio proprio come noi-.
Thomas aveva gli occhi lucidi mentre non smetteva di fissarla con decisione e tristezza.

- Sai, io ti ho sempre ammirata. Il tuo sorriso, il tuo studio, le tue avventure, le tue amicizie, la tua pazienza, il tuo amore. Avrei tanto voluto essere come te, ma non lo sono. Forse lo sarò quando lo troverò, quando mi sentirò in parte normale avendo la certezza che non sono del tutto un esperimento mal riuscito, ma che almeno ho dei genitori-.
- Ciò che dici non ha senso, hai sentito cosa ha detto Bonnie: nostro padre è reale, la mamma è stata realmente con lui- lo interruppe la lupa, presa in realtà alla sprovvista da quell'insinuazione.
- E se lo avesse inventato? Se lo avesse detto per non farci sentire del tutto innaturali? Potrebbe essere, insomma altrimenti perché tutto questo mistero, dico io. Questo dubbio mi ossessiona, Nicol, e Ariel mi sta offrendo la soluzione...-
- Ma non puoi sterminare un'intera razza per...-
- Lo so, Nicol. Lo so, credi che non sappia quanti vampiri buoni ci siano? Ma dimmi, quanti sono innocenti?-
- Anche noi abbiamo ucciso. Nessuno è perfetto-
- Lo so, ma dimmi, su quanti metteresti la mano sul fuoco affermando che non spegneranno le emozioni in futuro uccidendo centinaia di persone. Lo sai anche tu che, uccidendone milioni, ne salveremo migliaia di milioni. Ti sfugge il quadro di insieme, il fine giustifica i mezzi, quasi sempre-.

Nicol non condivideva neanche un po' quel modo di pensare, ma suo fratello era troppo devastato e lei non sapeva proprio come convincerlo, non poteva riuscirci.
L'intera faccenda le puzzava ed era inutile dire che non si fidasse di Ariel. Convincere suo fratello al momento era inutile, era troppo coinvolto e deciso. Eppure le soluzioni non potevano essere davvero solo rimanere con lui ed essere complice o andare via e lasciarlo solo, doveva esistere una terza opzione. Ovviamente andare da sua madre per avvertirla del piano era fuori discussione, era affezionata a troppi vampiri e avrebbe coinvolto Klaus per farsi aiutare. Dubitava altamente che l'ibrido sarebbe stato paziente e gentile con Thomas, avrebbe cercato il modo di ucciderlo e lei non poteva rischiare che lo trovasse, in fondo era a loro sconosciuto come sarebbero potuti morire. Allora che fare?

- Nicol, ti prego- implorò nuovamente il ragazzo osservando la sorella guardare a terra pensierosa.
C'era un solo modo per bloccare tutta quell'assurdità ed era agire dall'interno, scoprire i segreti della sirenetta troia e usarli contro di lei per riportare Thomas alla ragione. Era sicura che la vampira le nascondesse qualcosa, qualcosa di importante e pensava c'entrasse qualcosa con loro padre e poi quelle voci, quelle dannate voci che aveva sentito mentre era prigioniera di sé stessa, la stavano tormentando. La risposta era lì, doveva essere lì tra quegli indizi nascosti e stava a lei scoprire la verità.
- Questo serpeverde ascendente tassorosso, ha bisogno della sua metà perfetta- sussurrò con un tono da cucciolo pentito. La sciolse.
- Promettimi che, se dovessimo scoprire che qualcosa non va, uccideremo la tua amichetta senza esitare- disse decisa.
Thomas sorrise.

Qualche ora dopo la sirena arrivò da loro ondeggiando come sempre e sorridendo in maniera innocente verso il fratello.
- Dunque la cagnolina è di nuovo nel team?-.
Nicol fece un sorriso falsissimo e rispose che vedeva solo una cagna nella stanza.
- Che frase scontata, un po' di originalità ogni tanto?-
La risposta fu un ringhio basso.
- Che cosa vuoi?-
- Sono felice che tu me lo abbia chiesto, piccolino. Direi che è ora di cominciare le nostre ricerche, ci vorrà un bel po' c non sono cose semplici da trovare e, a dire la verità, non sono neanche sicura che siano gli ingredienti giusti-.
- Sai che più tempo aspetteremo, più diventerà rischioso? Ci staranno già cercando- sbottò Thomas.
- Credo che per il momento si stiano occupando di una vecchia conoscenza arrivata in città. Zio Enzo, non so se ricordi, non lo vediamo da tanto- aggiunse Nicol.
Thomas corrucciò un sopracciglio incredulo, perché il giramondo era andato proprio a New Orleans?
Perché proprio adesso?

- È a causa mia- Ariel sembrò leggergli nel pensiero - mi ha visto e si è subito preoccupato per la- schioccò le dita cercando di ricordarsi il nome - per la vostra streghetta insomma, pensava fossi Elena-.
- Come fai a...-
- Saperlo? Per favore, so tutto di voi- il suo tono era ovvio e fece un po' rabbrividire il gemello.
- Il fatto che sia a New Orleans potrebbe nuocerci?-
- Ma per chi mi avete presa, ovvio che no- sorrise malignamente -è tutto calcolato ragazzi. Dovete solo fidarvi di me. Ci lasceranno tranquilli per un po'-.



Parole: 1905.
Non sono molte ma pensavo fossero d'obbligo, non so se aggiungerò altri capitoli dal punto di vista dei gemelli o da quello di Klaus e Caroline. Diciamo che dipende da voi, se ne vorreste ancora o no quindi commentate se vi va. Spero vi sia piaciuto, io amo davvero tanto il personaggio di Nicol.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro