7
Caroline aprì lentamente gli occhi e rimase molto sorpresa nel vedere un uomo disteso sul letto accanto a lei. Non riusciva ancora a distinguere il suo viso, ma dai tratti intuì subito chi fosse. Bello, muscoloso, dal viso profondo e attraente.
Klaus pensò impaurita.
Come cavolo era finita lì con lui? Temette di avere un infarto. Poi distinse meglio l'uomo e per poco non urlò.
Elijah.
Guardò il suo corpo e quello del Mikaelson.
Grazie a Dio siamo vestiti, pensò sospirando sollevata.
Fu allora che sbarrò gli occhi alzandosi di scatto e svegliando l'Originale.
- Io... Io sento tutto! Io provo delle emozioni!-
L'uomo si stropicciò un po' gli occhi e guardò confuso la vampira che girava felice per la stanza. Caroline indossava ancora la felpa larga e anche un po' sudicia del giorno prima, eppure non ci faceva caso, presa com'era dal momento. Sorrideva e urlava di gioia come una normale ragazza adolescente e ciò fece sorridere anche il vampiro millenario, poi il viso della bionda cambiò. La sua felicità si trasformò in tristezza e i suoi saltelli si fermarono lasciando spazio alle lacrime.
- Li avrebbe uccisi e avrebbe ucciso anche me- disse in un sussurro prima di svenire. Per fortuna Elijah la sorresse in tempo.
- Caroline devi subito nutrirti di sangue vampiro- disse serio quando la bionda aprì gli occhi per la seconda volta.
L'essiccamento era ricominciato più veloce di prima e Caroline non aveva più neanche la forza di muoversi.
- Devi mangiare- disse mostrando il suo sguardo vampiro. Poi si morse il polso portandolo al viso di Caroline.
-... No ti prego...-
- Prendine quanto basta per rimetterti in forze e fermati-
- Non ci riesco, non ho più controllo-
- Io mi fido di te. Riuscirai a fermarti-.
Elijah forse non aveva capito quanto la situazione potessi diventare critica per lui, o forse semplicemente era così distrutto per l'ennesima pugnalata da parte della sua famiglia da non curarsene. Sentiva qualcosa per quella bionda, qualcosa di indescrivibile è forte, sentiva che quella vampira era molto importante e non solo perché era la mamma dei figli di Klaus. Portò la ferita sulla sua bocca mentre lei cercava di guardare altrove e resistere, ma il richiamo e l'esigenza era troppa. In men che non si dica, stava succhiando il sangue dell'Originale che cercava di rimanere fermo e di non mostrare dolore per farsi vedere forte. La bionda vide l'essiccamento andarsene e pian piano sentì la forza fluirle nelle vene. Una forza mai provata prima. La forza di un'Originale. Quello avuto da Klaus il giorno prima era nettamente superiore, lo aveva percepito, ma era stato solamente un assaggio, un assaggio che aveva fermato l'essicamento, insufficiente per assestarlo. Non aveva quindi sentito quella forza fluirle nelle vene e inondarla, le sembrava di fluttuare.
- Caroline...- sussurrò debolmente Elijah cercando di togliersi con scarsi risultati. Il polso dell'uomo diventò grigio e si riempì di vene violacee.
- Car..- disse il vampiro prima di chiudere gli occhi e svenire.
L'originale riaprì gli occhi e si ritrovò un viso angelico davanti.
Per qualche strana ragione quell'angelo dai colori chiari piangeva e sorrideva al tempo stesso.
Sono morto.
- Elijah, grazie al cielo- disse l'essere abbracciandolo.
- Tieni...- poi gli portò alla bocca qualcosa dal sapore metallico.
Sangue.
Si tirò subito su e, finalmente, la vista tornò a sistemarsi. Riuscì a mettere a fuoco e così capì che quell'essere era Caroline.
- Sei riuscita a fermarti-
- Si, ci sono riuscita giusto in tempo- era orgogliosa di sé stessa, del suo risultato ma allo stesso tempo si vedeva che era molto scossa, spaventata.
- Sembrava che non volessi più svegliarti, neanche con il sangue lo facevi e ho pensato di averti prosciugato in maniera irreversibile. È stato orribile, so che non ci conosciamo bene ma sei l'unico a sapere la verità, l'unico a essermi rimasto accanto. Non potevo andare avanti con la tua morte sulla coscienza e, presa dal panico, ho avuto un'idea: il mio sangue non funziona molto bene con gli umani, l'ho provato su di te e ti sei ripreso. Evidentemente, non guarisce gli umani ma guarisce i vampiri dalle ferite che io stessa gli procuro-.
- Hope se sei lì apri!- urlò Klaus continuando a sbattere la porta del dormitorio del college incurante di possibili ragazzi che, come sua figlia, non erano tornati a casa per le vacanze. Il pensiero che la sua piccola non fosse più lì, il pensiero che sua figlia potesse essere stata uccisa da quei due esseri lo faceva impazzire. Aveva perso quella battaglia, era inutile negarlo. L'avevano preso in giro, l'avevano ingannato e lui aveva perso tutto: Caroline, suo fratello e forse persino la sua piccola lupa.
- Hope, ti prego!- continuò mentre le lacrime cominciarono ad uscire. Poteva buttare giù la porta ma aveva paura di ciò che avrebbe trovato, ne era terrorizzato. Chiedeva solo di vederla aprire la porta.
- Devi essere lì- continuò.
- Devi esserci, non posso vivere senza di te...- sussurrò.
A quel punto si mise a terra con la schiena poggiata al muro di fronte alla camera.
- Lo so che non mi merito nulla dopo tutte le cose che ho fatto nella mia vita, ma ti prego, se esisti- disse osservando il soffitto - fa in modo che non le sia successo nulla. È una brava persona, lo hai visto tu stesso, non merita di soffrire per i miei errori-.
A quel punto la porta si aprì e ne uscì una Hope sorridente, in pigiama e con i capelli arruffati. Stava mangiando dei pop corn.
- Credo che si possa rifare una serata del genere-.
Klaus sbarrò gli occhi, incredulo. Non ci sperava più.
- La prossima volta maratona di film d'avventura- rispose un ragazzo biondo e slanciato spuntato al suo fianco. L'Ibrido cambiò subito espressione, non appena lo vide, si avvicinò a velocità vampiro e lo prese per le spalle.
- Va subito via di qui e dimentica di avermi visto-.
Il ragazzo non rispose, andò lungo il corridoio e scomparve.
- Papà che ci fai qui?!-
- Chi è quello?-
- Smettila di fare lo stronzo- sorrise abbracciandolo e Klaus sentì di tornare finalmente a respirare. Il cuore della ragazza lo cullava. La strinse a sé come se ne dipendesse la sua vita.
- Ero preoccupato per te, pensavo ti fosse successo qualcosa-
- E perché mai?- chiese staccandosi e prendendo un po' di popcorn. Poi gli fece cenno di entrare soprattutto notando il suo viso sconvolto.
- Ci sono state molte complicazioni a New Orleans-
- Come al solito-
- Mi avevano detto di tenerti come ostaggio-
- A me? Nah, non sono una che si lascia catturare, dovresti saperlo-
-...Mi dici perché non hai chiamato in questi giorni?-
Hope corrucciò la fronte e lo fissò, incredula.
Si era appena resa conto della cosa e si sentiva strana, non aveva mai dimenticato una chiamata né le aveva evitate.
- Non lo so, per qualche strano motivo non l'ho fatto e sentivo di non dovervi rispondere-.
Klaus comprese che i ragazzi avevano detto la verità, le si avvicinò nuovamente e la abbracciò desideroso di portarla con sé per proteggerla, conscio però che questo non sarebbe stato possibile.
- Ti voglio bene Hope, te ne voglio tantissimo-
- Lo so papà- disse piano - ma se continui così, morirò strozzata-
Klaus allora si staccò cercando di darsi un contegno.
- Chi era quel ragazzo?-
- Papà sei serio? Non ho più sedici anni...- rise.
- Si ma sei ancora piccola-
- Lo so, sono per un terzo vampiro e invecchio più lentamente, dimostro diciotto anni, ma sono molto più grande, dovresti ricordarlo. Ho il diritto di avere una relazione-
- È il tuo ragazzo?-
- No papà, siamo amici-
L'Ibrido sospirò, poi sorrise mentre la figlia ricambiava.
- Ho bisogno di un'ultima cosa...-
- Dimmi pure- rispose lei continuando a sgranocchiare i popcorn. Klaus si soffermò sui suoi occhi verdi, sul suo sorriso e sui suoi lineamenti. In quel momento non potè non notare quanto Hope somigliasse alla figlia di Caroline: i colori, i lineamenti del viso, le curve del corpo...
Erano davvero molto simili e la cosa lo spaventò un po'.
- Vorrei chiederti di inviare un messaggio per me-
- Certo. Dimmi per chi e cosa devo scrivere-
Klaus la fissò intensamente.
- È per Kol, per Freya e per Rebekah- sorrise - È ora di riunire la famiglia-.
- Dobbiamo andare per forza a quel ballo?-
- È una tradizione e io non posso mancare, inoltre non sappiamo quanto tempo passerai qui. I vampiri potrebbero vederti come una minaccia, quindi dobbiamo cercare di farti accettare nella società. Dobbiamo mostrare loro che non sei solo un potenziale nemico, ma anche un ottimo alleato. Potresti salvare i vampiri che Josh vuole salvare dall'essiccamento, condannare gli altri al sonno eterno. In cambio loro ti aiuteranno e ti porteranno rispetto-.
- Credi che adesso qualcuno ci stia cercando?-
- Può darsi di sì, come può darsi di no. Non si sa mai ciò che decide di fare mio fratello-
Caroline si girò verso Elijah.
-Quale mi consigli?- disse mostrandogli due abiti di fantastica seta. Ovviamente era stato l'Originale a procurarglieli.
Un abito era semplice, rosso e lungo. Aveva la schiena coperta da un velo trasparente in cui erano ricamati dei disegni floreali. Il davanti era semplice, con un laccetto rosso che metteva in risalto la curva dei fianchi e facendo in modo che la gonna fosse leggermente a palloncino. L'altro era blu come il mare, elegante ma semplice, nessun disegno, nessun brillantino. Lungo e con uno spacco laterale. La schiena era leggermente scoperta e il davanti presentava una scollature a cuore. Anche le maschere erano molto diverse: quella rossa era luccicante e con una forma ovale. Quella blu era a forma di farfalla e semplice quanto il vestito.
- Direi di indossare quello blu. Mette in risalto i tuoi occhi e la tua carnagione chiara-
- Grazie- e tornò a guardare lo specchio -sappi che l'idea di rivedere Klaus non mi entusiasma per nulla-
- Non posso non comprenderti. La sola idea di rivedere Hayley mi provoca la voglia di lasciarmi bruciare al sole-
- Peccato che tu non puoi morire e che Klaus non sia mai stato il mio ragazzo-
rispose continuando ad osservare il vestito.
- Peccato?-
- Sai cosa intendevo- rise.
- C'è qualcosa di molto strano-.
Freya era tornata immediatamente lasciando tutta la sua vita non appena aveva ricevuto la chiamata. Klaus non mandava messaggi del genere, sapeva che era questione di vita o di morte.
- Cosa?- domandò lui.
- La potenza di questi esseri-
- Che hanno di strano? Li hanno amplificati e modificati-.
- No- disse Freya riflettendo -Ho fatto delle ricerche mentre venivo qui, come sai ho dei contatti e sono pur sempre una Mikaelson, non è stata una cosa difficile. Ricordi quando Stefan, a Mystic Falls, minacciò di uccidere i tuoi ibridi costringendoti a mandarli via?-
- Certo-
- Beh, loro hanno avuto delle avventure e alcune di queste hanno dato frutto a delle bambine. Non sapevano ancora di poter procreare e soprattutto non sapevano che il loro gene è molto più forte di un gene umano. Nacquero tre bambine, bambine che ho facilmente rintracciato. La cosa particolare è che sono quasi umane: guariscono dalle ferite superficiali e possiedono il "gene del lupo", nulla di più-.
- Quindi?- chiese Klaus continuando a non capire.
- Quindi è evidente che, quando si nasce con più di un potere, questi si affievoliscono fino a diventare inesistenti-
- Si, ma li hanno amplificati-
- Certo, ma per quanto fossero forti, non è possibile che li abbiamo rafforzati così tanto. Inoltre la magia non è qualcosa che si trasmette, non capisco come abbiano fatto-.
-Hope è una strega potentissima in grado di trasformarsi in lupo quando vuole. Non è mai morta, dunque non è divenuta un vampiro, ma fa sempre parte di lei. Non è "quasi umana", quindi il tuo discorso non regge. Non tutti i casi sono uguali- constatò.
Freya soppesò le sue parole e sbarrò gli occhi per la sorpresa, non ci aveva minimamente pensato.
- A meno che...-
- Cosa?- domandò Klaus.
Era a New Orleans da poche ore e la sorella aveva quasi risolto un mistero. Era senza dubbio una Mikaelson.
- Suo padre deve essere un Originale-
L'Ibrido si fermò di colpo.
- Che cosa?-
Capitolo revisionato.
Parole: 1.998
Mi dispiace per il capitolo relativamente corto, ma era assolutamente necessario che fosse d'impatto. Mi rifarò con il prossimo.
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