19
- Resta qui a vigilare su di lui- disse Thomas alla sorella.
- Io vado a vedere cosa sta facendo quella bella pazza-.
Nicol sorrise e guardò il fratello andar via.
Poi guardò Klaus, guardò il sangue che gli colava dalle ferite. Il sudore e il viso contratto in una smorfia di sofferenza.
Tentò di girarsi dall'altro lato, ma ogni sforzo fu vano. Alla fine, sbuffando, prese una pezza e andò dal prigioniero.
- Non ci riesco- gli passò il fazzoletto sulla fronte. Egli aprì gli occhi e, evidentemente in preda ad allucinazioni, mormorò un solo nome.
- Caroline-
Nicol lo guardò confusa.
- Sei proprio innamorato perso-.
Fu allora che accadde qualcosa, Klaus smise di lottare per sfuggire alle allucinazioni e lei gli entrò nella mente.
Fu catapultata in una stanza dove Klaus e sua madre erano abbracciati.
- Hai sciolto il mio cuore di ghiaccio- mormorò Caroline, evidentemente più vecchia di quando era stata trasformata.
- Mi trovo nel mondo parallelo. Nel mondo delle possibilità mai avvenute. Dunque, siete destinati a stare insieme- mormorò estasiata Nicol. Poi si guardò in giro, la stanza sembrava quella di un'università. Era rossa e molto spaziosa. Vide delle porti oscillanti. Due vicine e opposte. Una era vecchia, di legno rovinato e a forma d'arco. L'altra era di legno bianco, nuova e a forma rettangolare. Risplendevano di una luce immensa.
Nicol si avvicinò alla porta vecchia.
- Questi devono essere i suoi veri ricordi- mormorò.
Ma più si avvicinava, più urla, pianti e imprecazioni invadevano le sue orecchie.
Deglutì e aprì la porta. Il nero la travolse e lei cadde nel buio. Immagini di ogni genere la circondarono. Una donna bionda, mai vista, che lo baciava.
Lui e sua madre che ballavano. Un ragazzina minuta, dai capelli rossicci, che lo osservava maliziosa. Una donna identica ad Ariel che lo stringeva. Poi cominciarono le immagini più vivide, quelle più numerose. Grazie a delle foto mostrate da Ariel capì che erano della sua famiglia.
Un giovane uomo dai capelli corvini che lo abbracciava con lo sfondo di albero di Natale. La sorella bionda, insieme a Caroline e Hayley, che lo salutavano. Freya, apparentemente la più vecchia che lo abbracciava. Infine c'era Elijah, che lo insultava, che gli sorrideva... Che lo abbracciava. C'erano immagini di ogni tipo. Poi ne vide una che la colpì così tanto da farla risvegliare.
- Thomas!- urlò alzandosi.
- Thomas!- e lasciò la stanza.
- Ragazzi dobbiamo andare!- gridarono Caroline e Rebekah.
- Non è prudente!- affermò Freya.
- È sicuramente una trappola- Kol era impassibile, anche se dal tremolio del piede, si capiva che era nervoso.
- Non importa. Non possiamo lasciarlo nelle loro mani- Hayley era scattata come una pantera. I due si odiavano, ma avrebbe comunque fatto di tutto per aiutarsi a vicenda.
- Ci occorre un buon piano- cercò di far ragionare Elijah.
- No! È colpa mia se è lì!- Le lacrime minacciarono di uscire dagli splendidi occhi di Caroline.
- Sono i miei figli! È colpa loro! Io ci andrò e lo salverò-
- Non i TUOI figli, ma i vostri!- urlò l'Ibrida. Caroline e Elijah la guardarono.
- Oh ma dai! Smettetela di fingere. L'hanno capito tutti: non vi sareste mai potuti incontrare. I tempi non corrispondevano e, inoltre, Caroline non sarebbe mai stata con un'altro Originale- Hayley non sapeva se essere furiosa o sollevata dalle loro facce sorprese.
- Era ora che lo capiste- rise Kol.
- Zitto!- sussurrò Freya.
- Che vuoi dire?- ringhiò Rebekah.
Freya abbassò la testa.
- Oh ma dai! Non si può passare il gene del lupo! Se fosse possibile, non credete che un milione di lupi se lo sarebbero tolti? Insomma, non credete che la nostra cara madre avrebbe tolto il gene a Klaus?- Kol era davvero divertito.
- E allora perché?- urlò Hayley dirigendosi verso Freya.
- No- disse Matt trattenendola.
- Non ucciderla. Devi capire che l'ha fatto per Caroline-
- Non era compito mio, dichiarare a Klaus che aveva altri due bambini di cui non sapeva l'esistenza- incrociò le braccia.
- Doveva essere Caroline a parlare-.
Tutti si girarono verso di lei.
- Okay! OKAY! Klaus è il padre! E io non gli ho detto nulla, solo perché temevo in un suo rifiuto! Sono innamorata, va bene? Temevo di odiarlo, di non avergli detto nulla perché non volevo diventassero come lui... Ma, in realtà, avevo solo paura che mi avesse dimenticata. Ora che sapete come sta il mio cuore, andiamo a salvarlo? Insomma, abbiamo una strega molto potente- indicò Freya.
- Abbiamo un vampiro originale che sa come fare incantesimi di ogni tipo e che ha un mucchio di oggetti oscuri- e guardò Kol.
- Abbiamo Rebekah e Elijah, abbiamo un ibrido... Possiamo farcela-
2 ore dopo
- Li abbiamo catturati- disse un uomo avvolto nel mantello ad Ariel.
- Ci sono state molto vittime?-
- No... Non molte. È assurdo pensare che sono questo i famosi originali di cui tutti parlano- rise.
- Ci sono tutti?-
- Esattamente-
- Alllora si comincia- disse sorridendo.
Klaus si svegliò improvvisamente e, davanti a se, vide Hope.
- Che ci fai qui, va via- disse non riuscendo a mettere ancora a fuoco.
- Che vuoi dire? Non è un ottimo ringraziamento per averti liberato dall'incantesimo- rise.
- Hope, devi andare adesso. Non pensare...-
- Hope?- chiese la sagoma.
Klaus mise a fuoco, e vide quell'incredibile carnagione scura di cui sua figlia era priva.
- Nicol-
Nicol sorrise freddamente. Gli asciugò il viso e gli inniettò un po' di verbena.
- Sta fermo-
- Qui ci penso io- disse un uomo.
- No. A lui penso io-
- Bambina, per favore-
Lei si alzò e ringhiò mentre l'uomo veniva scaraventato fuori dalla stanza.
- Okay. Occupatene tu- urlò lui.
Ella chiuse la porta e fece alzare Klaus.
- Mi dispiace, ma devo proprio dartene un po'-
Klaus fu tentato di gettarla via. Di farle del male, ma poi il volto di Caroline gli balzò in mente. Non poteva farle ancora del male. Guardò Nicol. Indossava delle scarpe da tennis e dei leggins neri. Di sopra, indossava una camicia rossa, lunga e con lo spacco ai lati per permette il movimento. Il viso era leggermente scuro e gli occhi erano color delle querce. Lei allungò la mano verso di lui e gli trasmise, telepaticamente, un messaggio: ci pensiamo noi a salvarvi.
Sapeva di non doverci credere, eppure qualcosa lo spinse a sperare che non fosse una trappola. Gli uomini entrarono e lo trascinarono fuori.
Klaus rimase molto sorpreso nel vedere tutta la sua famiglia legata lì.
- Matt?- domandò. Il quartebak fece un cenno.
- Allora quando si comincia questo esperimento?- domandò Nicol scortese.
Ariel sorrise e mescolò ancora un po' gli ingredienti nel pentolone.
Indicò il gruppo di Originali, e gli stregoni obbedirono. Presero Caroline, Hayley e Matt. Gli tagliarono il braccio e presero una fiala di sangue.
Nicol ringhiò.
- Calmati. Insomma, gli ho solo tolto qualche goccia di questo, non morirà mica- rise Ariel. Poi prese le fiali e le buttò dentro al pentolone.
- Il sangue delle persone che più amano. Quello della famiglia... Ah, quasi dimenticavo il sangue di Davina-
Kol si illuminò.
- Cosa ne sai di Davina?-
- Era una mia discendente, il suo DNA era molto simile a mio.- sorrise ancora - E con l'incantesimo che ho fatto... È praticamente identico. Manca solo il vostro, dove è tuo fratello- disse tagliandosi e buttando qualche goccia del miscuglio.
- Io l'avevo detto che era una trappola- sussurrò Kol.
- Non mi date mai retta-
- Mi dispiace doverti correggere. Ma non CI danno mai retta- puntualizzò Freya.
- Queste catene, sono oggetti oscuri potentissimi. Non posso fare magie-
Caroline guardò Nicol con le lacrime agli occhi. Poi guardò Klaus, sudato, sporco e in preda a spasmi.
"È tutta colpa mia"
Madonna che bono. Senza maglietta è uno strafico. Comunque non puoi lasciarlo morire... Insomma che spreco! Trova una soluzione!
"Thomas non è uno sprovveduto... Lui e Nicol capiranno l'inganno".
Guardò a terra. Sull'erba sottile, c'era tracciato un cerchio che la racchiudeva.
"Perché sono l'unica ad essere così?"
- Matt stai bene?- domandò Rebekah.
- Certamente sono stato meglio- sorrise dolorante per la verbena.
- Ci occorreva davvero un piano- rise leggermente. Rebekah ricambiò e gli prese la mano. Fu allora che, nell'oscurità, apparve un'enorme nuvola nera.
Due occhi rossi apparvero e un muso nero uscì dalla nube. In seguito, il grosso lupo, diventò un ragazzo. Dai capelli neri come la pece e la pelle pallida.
- Thomas- sorrise Nicol, correndo ad abbracciare il fratello.
Thomas le accarezzò dolcemente i suoi lunghi capelli e poi si scostò.
- A cosa ti serve il sangue di mia madre?-
Ariel sorrise.
- Ho bisogno dei più grandi amori di ognuno di loro, altrimenti non potrò ucciderli-.
- Beh, ma nostra madre non è il vero amore di nessuno di loro- contestò.
Ariel si avvicinò sorridendo è gli mise una mano sul petto.
Nicol distintò indietreggiò, ma fu afferrata dal fratello che la mise dietro di lui. Thomas non si spostò di un millimetro.
- Vedi, è stato molto difficile capire chi era il vero amore di chi. Alla fine ho capito che Rebekah ama gli uomini allo stesso modo, quindi Matt va benissimo. Kol non ha amato nessuno oltre a Davina... Erano Elijah e Klaus il problema. Quanti amori nascondevano.
Ho capito che però, per quanto non lo ammetta, Klaus non ha mai amato Camille e Aurora quanto Caroline e Tatia. Lo stesso vale per Elijah, Tatia e Hayley sono le più plausibili... Però c'era anche Katrine... Per fortuna ho la soluzione ha tutto. Le doppelganger hanno il mio stesso DNA, non occorrono incantesimi. Siamo delle perfette copie- si allontanò.
- Manca solo l'ultimo ingrediente, il vostro sangue-.
Nicol, tremante, guardò Thomas. Poi, anche se tentennando, si morse la mano e versò il tutto nella pentola.
Thomas le diede una fiala che teneva nei pantaloni.
Ariel rise.
- No, grazie lo voglio fresco-
Il giovane alzò un sopracciglio e ironicamente le chiese se non si fidava di lui.
- Neanche un po'... Sai come si dice, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio-
- Non mi piace sanguinare in pubblico-
- Stai scherzando vero?-
- Almeno fai andar via questi idioti con il mantello-
La vampira drizzò la testa.
- Sono le mie guardie-
- Certo che sei un bel po' paranoica- brontolò Nicol.
- Si, sono stata rinchiusa sottoterra più di duecento anni, solo per un brutto presentimento. Ora muoviti-
- E mio padre? Mi dirai il suo nome?-
- Ovvio, ma muoviti-
Thomas sospirò e si morse la mano mentre sia lui che la sorella fissavano Ariel così intensamente da farle venire mal di testa.
Ariel sorrise estasiata.
- Finalmente... Togliete il cerchio che incatenava Caroline-
Il cerchio magicamente si smaterializzzò.
- Thomas!- Nicol era sconvolta - Sento il legame fra lei e Klaus-
Nicol sentiva una forza magnetica che la univa, se Klaus fosse morto, lo sarebbe stato pure sua madre.
Il fratello si lanciò all'attacco, ma fu bloccato dalla magia degli stregoni.
Ariel mise delle manette antimagia a Nicol.
Buttarono il giovane al muro e lo rinchiusero, dietro una polvere bianca, insieme alla sorella.
- Nessuno lupo o vampiro può attraversarlo-
Ariel si avvicinò al pentolone.
Caroline guardò in giro, guardò le persone che aveva condotto verso la morte. Era tutta colpa sua... Colpa delle sue scelte. Colpa per come aveva cresciuto i suoi figli.
- Ah, Thomas... Questo è per avermi respinta- disse buttandogli uno strano liquido.
Il ragazzo urlò, mentre enormi ferite si aprivano nel suo petto.
- Thom!- urlarono in coro Caroline e Nicol.
La piccola lupa era in lacrime e tentava di avvicinarsi, ma era come bloccata.
Rebekah, distrutta, prese per mano Matt. Lo guardò e gli sorrise debolmente, come per scusarsi. Matt ricambiò come per dire che andava tutto bene. Anche Hayley e Elijah si guardarono e, in quello sguardo, c'erano oltre mille perdoni.
Kol si teneva stretto il pennellino che aveva in tasca. Era davvero piccolo, manico corto e setole morbide... Davina lo usava per le rifiniture. L'Originale sorrise, mentre una lacrima gli rigava le guance.
"Staremo di nuovo insieme Davina... Non importa se sarà in questo o in un'altro mondo. Sono pronto a morire... Non so che altro dirti"
Ti amo...
Kol non fu come Klaus o Caroline. Kol ascoltò subito i suoi pensieri, i suoi veri pensieri. Strinse più forte il pennello e sussurrò leggermente.
- Ti amo Davina Clare-
Klaus guardava sconvolto, guardava la sua famiglia, guardava Caroline... E perfino i Forbes. Fu allora che notò qualcosa. Thomas, fece uno strano movimento con l'occhio e Nicol, per un momento, sembrò rispondere con un accenno di sorriso.
- Bene! È il momento...- Ariel prese un pugnale e lo intrise nel miscuglio color viola. Poi, si avvicinò a Klaus. Sorrise e glielo puntò al cuore.
- Ultime parole?-
- Sarà meglio per te che tu sappia correre veloce... Perché quando tutta questa sciocchezza finirà, non saremo clementi-
La dopelgangher rise e lo infilzò. Klaus chiuse gli occhi mentre la lama gli attraversava il cuore, sentiva la sua famiglia urlare... Aspettò la morte... Beh, se la immaginava più rapida, o almeno più dolorosa... Aspettò... Possibile che fosse già morto? Aprì gli occhi e si ritrovò davanti la faccia basita di Ariel.
- Adesso- sentì urlare da Thomas.
Guardò nella loro direzione. Il ragazzo era completamente sporco di sangue, ma aveva un sorriso stampato in faccia.
Gli occhi gli diventarono rossi, mentre le mani si alzavano al cielo. Tutti gli stregoni lo guardarono senza capire, poi improvvisamente mancò loro il respiro. La dopelgangher urlò vedendoli prima rossi in viso e poi a terra morti... Come se fossero stati soffocati.
- Ma come? Ma che diavolo-
La terra tremò e un'enorme crepa spaccò la barriera di sale.
Thomas afferrò le manette della sorella e le ruppe.
- Voi... Voi mi avevate dato tutti gli ingredienti, perché non funziona?-
- Beh. Se ti farà star meglio, non ti abbiamo mai dato il nostro sangue, o almeno non quello di tutti e due-.
- Ma... Ma io vi ho visti...-
Thomas sbuffò.
- Tu sei solo una vampira come tante, e nessuno di loro sono veri stregoni, sono solo stupidi esperimenti umani... Posso soggiogarvi, posso ingannarvi... Posso farvi vedere ciò che voglio-
Ariel cadde a terra, con la bocca aperta assaggiò il coltello.
- Luridi pezzi di...-
Thomas strinse la mano a pugno e Ariel non riuscì più a parlare.
- Riesco a manovrare i quattro elementi- sorrise avvicinandosi.
- Terra- e il pavimento tremò.
- Aria- e il vento si mosse più forte.
- Fuoco- e una fiamma si accese nella gamba della mora. Ella tentò di urlare ma inutilmente. La fiamma si spense.
- Purtroppo non posso creare l'acqua- Ariel sembrò strozzarsi ancora di più.
- Ma poi ho cominciato a studiare e ho scoperto che la maggior parte delle cose contiene acqua... Perfino il sangue- rise.
- Posso uccidervi con estrema facilità. Addio, puttana- e il cuore gli uscì dal petto finendo nelle mani del ragazzo.
Nicol sorrise e corse da sua madre. Ruppe tutti i cerchi e liberò suo padre. Poi abbracciò Caroline che pianse sulla sua spalla.
- Ma come avete fatto? Avete scoperto il collegamento fra Klaus e Caroline solo dopo aver donato il sangue- chiese Matt.
Nicol sorrise e prese per mano Thomas che si era leggermente ripulito.
- Avevamo scoperto chi era nostro padre- sorrise e guardò Klaus che era sorretto da Kol.
- Ciao papà-.
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