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17

- Rebekah non so proprio come tu mi abbia convinto a fare questa cosa-
- È per beneficenza!-
- Chi l'avrebbe mai detto che saremmo diventate amiche- disse Hayley. Nonostante il suo tono apparisse allerta e sospettoso, Caroline fece finta di nulla scappando dal suo sguardo tagliente.
- Guarda che ricordo ancora che tu mi hai rotto il collo!- rispose per farla ridere.
- Ma è successo più di venti anni fa! Comunque smettila di blaterare e farti guardare bene-
Caroline guardò quello strano vestitino stile Babbo Natale con un cappello rosso con la punta bianca a cadergli lateralmente. Il vestitino era rosso e bianco, quindi poteva apparire convenzionale, ma era unico nel suo genere. Molto corto sul davanti, lasciava così vedere le belle gambe snelle e bianche, mentre di dietro era più lungo arrivando fino all'altezza del ginocchio. A mettere in risalto la vita ci pensava una cintura di cuoio, mentre il di sopra era aderente e con i bottoni bianchi.
Caroline, rossa dall'imbarazzo, osservò le altre. Non era più abituata a certi vestiti da ragazzina, poteva sembrarlo ma era pur sempre un'adulta, un genitore.
- Perché Hayley ha messo i pantaloni?!-
- Perché io ho belle tette e basterà sbottonare un bottone in più. A te... Senza offesa, ma serviranno le gambe per attirare i ragazzi-.
La lupa indossava semplici jeans stretti all'inizio ma larghi alla fine, insomma, i soliti pantaloni a zampa di elefante. Anche lei indossava una cintura e una camicetta rossa però più sbottonata. Rebekah, bella e luminosa come sempre, indossava un vestitino corto che metteva in risalto ogni curva del suo corpo.
- Ragazze ma io non sono più così, non riesco a fare come facevo a diciassette anni- .
Rebekah sbuffò.
- Stiamo facendo beneficenza... Non stiamo mica facendo un'orgia-
Hayley rise, mentre Caroline arrossì di più.
Fu allora che passò l'ultima persona che l'avrebbe dovuta vedere: Klaus.
Si girò a fissarlo, sapeva di essere rossa come un peperone.
I capelli erano raccolti in un tupé, solo pochi ciuffi le ricadevano morbidamente sul viso. Aveva messo mascara, eye-liner e rossetto, erano anni che non metteva così tanti trucchi e una quantità così eccessiva.
- Beneficenza- sorrise.
Beneficenza? Sei lì come un'ebete ed è la cosa migliore che sai dire?
"Ma perché sta lì senza dire nulla?"
La tua vista lo stordisce, prova ancora qualcosa per te genio!
"E se provasse ancora qualcosa? E se quell'accelerazione del mio battito sta ad indicare che provo qualcosa anch'io?"
Un'applauso! Se solo mi ascoltassi di tanto in tanto! Forse il criceto nel tuo cervello sta girando di nuovo!
Intanto Klaus la fissava con la bocca semiaperta.
Era uno spettacolo. Chiunque, vedendola, le avrebbe dato pure le chiavi della cassaforte... Lui l'avrebbe fatto sicuramente, se solo fosse un'altra persona. Se solo il suo cuore non appartenesse alla dolce e defunta Caroline... Camille, voleva dire Camille ovviamente.
- Accidenti a te subconscio!- borbottò.
Finalmente! Bene, ora ascolta cos'altro ho da dirti, Camille non mi è mai piaciuta! Io tifo Klaroline! Ehi subconscio di Caroline!!!???

Si?

Cosa tifi?

Ho avuto tanto squadre... Le più belle sono senza dubbio la Forwood e la Klaroline...

Si! Io tifo Klaroline, klaroline forever! Se solo questo deficiente mi ascoltasse.

Non dirlo a me, proprio non ci ascoltano questi due cretini.
(Scusate momento follia)

- Che mal di testa-.
- Klaus è tutto okay?-
- Si, tranquilla... Buona beneficenza, ti aspetto questo pomeriggio per il ballo, nel frattempo porterò Kol a fare un giro, per divertirci un po'- e sorridendo, andò via.
- Ricorda a Freya che dovrà farsi perdonare per non star venendo con noi a far...- urlò Rebekah.
- Accipicchia se ne è andato-.
- Dai andiamo-


- Nicol tutto okay?-
- Si... È solo che sento che ci sta prendendo in giro-
- Che vuoi dire?-
- Riesco a sentire il legame fra due persone la cui vita è unita da un incantesimo-.
- E allora?- domandò Thomas.
- Io non ho sentito nulla. Non ho mai sentito che ci fosse un legame fra nostra madre e qualcuno. E non l'ho sentito neanche in Ariel... Klaus dovrebbe averlo fortissimo, insomma è collegato ad un sacco di vampiri, una normale strega non sentirebbe nulla, ma io li ho sempre sentiti. Elijah emanava questo potere, era percepibile nonostante non fosse nella stanza, così come Rebekah.... Ma Klaus... Non lo so, c'è qualcosa che non va-
Thomas rifletté un po' su ciò che la sorella aveva appena detto. Guardò fuori dal treno in corsa, anche secondo lui c'era qualcosa di strano.
Ma cosa potevano farci ormai?
Dovevano esserne sicuri prima di agire.
Sorrise alla sorella e le strinse la mano.
- Andrà tutto bene-.



- Beneficenza!- urlò Rebekah scuotendo la campana.
Un uomo dal viso abbastanza brutto si avvicinò.
- Cosa mi offriresti in cambio?-
Rebekah sorrise, si avvicinò e lo guardò negli occhi senza però soggiogarlo.
- È beneficenza razza di idiota! B E N E F I C E N Z A- lo afferrò dal colletto e lo soggiogò.
- Lascia una larga mancia e vattene a fare qualche opera benevola-
Caroline sorrise di fronte a quella scena. L'uomo la guardò, lasciò 50 dollari e se ne andò.
- Beneficenza!- urlò ancora. Hayley e Caroline la imitarono ridendo.


- Cosa faremo?- domandò Nicol pensierosa.
Thomas decise di seguire l'istinto.
- Non ha ancora fatto un incantesimo per rompere il suo legame, e quello di nostra madre, con Klaus, giusto?-
Lei annuì.
- Aspetteremo... Appena farà l'incantesimo vedremo cosa proverai... A quel punto decideremo se aiutarla dandogli il nostro sangue-


- Ragazze siete fantastiche! Mi sembra di essere tornata a Mystic Falls... Con Elena e Bonnie- il sorriso di Caroline si spense per un breve momento, poi tornò a risplendere.
- Se solo anche loro fossero qui... Se solo ci fossero anche i miei figli e le mie "figlie"...-
Rebekah le si avvicinò e le posò una mano sulla spalla. Sorrise, un sorriso pieno di comprensione.
- Un giorno le tue figlie adottive ti permetteranno di amarle, un giorno rivedrai Elena... E ti prometto che troveremo i tuoi figli. Freya lavora quasi senza sosta, insieme ad un gruppo di streghe che ci hanno offerto il loro aiuto. So che è tanto che aspetti, ma li riavrai-.
Caroline fece qualcosa che Rebekah non si sarebbe mai immaginata, l'abbracciò. Poi la lasciò e la guardò negli occhi.
- Il conforto di un'amica è ciò che più mi manca degli anni con Elena-



- Josh!- urlò Freya.
Il vampiro la sentì, nel cimitero echeggiava tutto, faceva perfino paura. Se si metteva di impegno, poteva sentire le conversazioni di tutti coloro che vi entravano. Passava molto tempo lì, così come Klaus. Lo sentiva spesso, aveva l'abitudine di sfogarsi davanti alla tomba di Camille, mentre l'Ibrido non aveva mai sentito lui.
Josh piangeva in silenzio, aveva fatto costruire una tomba simbolica per Aiden proprio a quello scopo. Piangeva di fronte a quella e alla tomba di Davina. Ogni giorno andava lì per qualche minuto, passava dalla sua migliore amica e dal suo ragazzo. Lasciava dei fiori e puliva la tomba. Quel giorno però la tomba di Davina era occupata, era Natale, tutti andavano a visitare le persone perse. Kol però era davanti a quella tomba da metà mattinata. Piangeva, sbraitava e chiedeva perdono per non essere ancora riuscito a trovare nulla.
Anche Klaus era passato nella tomba di Cami e le aveva lasciato dei fiori. Le aveva persino raccontato di quel qualcosa che nasceva accanto a Caroline. Anche lui le aveva chiesto perdono, perdono per star riuscendo ad andare avanti. Per star riuscendo a non crollare ad ogni volta che pensava a lei. Perdono perché adesso, pensare a lei, gli strappava un sorriso per i bei momenti insieme... E non un pianto per quelli brutti. Elijah era andato a visitare Gia, Fin, Michael e perfino sua madre Esther. L' aveva sentito accendere una candela per due ragazze di cui non aveva mai sentito parlare. Si chiamavano Tatia e Katherine
Rebekah aveva portato dei fiori per Marcel la mattina presto. Nessuno lo faceva. Josh e lei erano gli unici dopo ciò che aveva fatto. Freya si era svegliata presto ed aveva fatto visita a Finn e Michael.
Hayley aveva portato dei fiori per Jackson...
Ognuno era andato a trovare le persone che amava.
Josh si girò verso la sorella di Klaus, Freya.
- Cosa c'è?-
- I tuoi uomini stanno controllando il perimetro?-
- Ovvio perché?-
- Perché i gemelli non sono più occultati, ma non riesco a localizzarli perché sono in movimento- era davvero spaventata.
- Pensi verrano?-
- Ne sono certa-
- I miei uomini controllano ogni entrata ma se questa Ariel ha poteri magici, io non so a quanto potranno servire un gruppo di vampiri-
- Oh, ma io ora so di più su Ariel... So come ha creato la congrega, come fa a dare potere a dei normali umani e so come possa essere viva dopo i viaggiatori. Insomma li avevano uccisi tutti, eppure lei, vecchia di secoli, è ancora viva... Ho capito come possa essere successo-





Klaus entrò e sorrise nel vedere alcune delle donne più importanti della sua vita tutte in una stanza. Ridevano, scherzavano, erano felici.
Caroline lo vide e si avvicinò con un sorriso smagliante stampato sul viso.
-Fra poco dovremo andare alla festa...-
- Già- rispose osservandola.
- Alle sette in punto io sarò qui fuori ad aspettarti- e andò via.
A metà strada si fermò e si girò a guardarla con un'aria divertita.
- Cosa indosserai?-
- Oh, ti piacerà... E l'abito più bello che ho-




Non fu difficile entrare in città senza essere visti... Andarono in una casa isolata con un gran giardino e si sistemarono nelle camere.
Appena Thomas si sdraiò sul letto però,  Ariel entrò in modo molto ineducato e gli ordinò di alzarsi.
- Che vuoi?-
- Dobbiamo prepararci. Stasera prenderemo i Mikaelson-
Thomas scattò incredulo.
- Non dovevano esserci prima tutti?-
- Sono già tutti qui. Kol è tornato e di certo non aspetteremo che stiano tutti insieme. Attaccheremo stasera-



Klaus era pronto ed aspettava al pian terreno l'arrivo della sua compagnia.
"Chissà cosa indosserà. Chissà se sarà bellissima".
Quanto sei scemo? Tu la trovi bella anche con una tuta addosso. Anzi, ti piacerebbe poterla vedere in pigiama la sera prima di dormire... Ti piacerebbe anche se indossasse solo uno straccio. Se devo essere sincero la troveresti ancor più bella senza vestiti, ma non mi ascolti!
Klaus si ricordò di quell'unica volta in cui aveva visto Caroline intimamente. Quell'unica volta in cui lei aveva capito ciò che provava per lui e l'aveva accettato. L'ultima volta in cui l'aveva vista... Prima del mese scorso.
Arrossì al pensiero e pensò ad altro.
Sei proprio un idiota. Sei cotto come una pera e non te ne accorgi.
Fu allora che spuntò Caroline. I capelli erano legati in quel solito, meraviglioso, tupé. Il leggero trucco metteva in risalto gli occhi azzurri e il vestito... Klaus trattenne il fiato. L'aveva tenuto. Dopo tutti quegli anni, lei aveva ancora il primo vestito che lui le aveva regalato. Lungo, con la scollatura a cuore, blu e che andava a gonfiarsi alla fine. Meraviglioso, e addosso a lei era ancora meglio.
Era bellissima.
Avevi davvero dubbi?
- Com'è? Mi sta ancora bene?- domandò ridendo di fronte ad un Klaus con la bocca aperta.
- Ben... Benissimo-.
Finì di scendere le scale e gli diede un bacio sulla guancia. Klaus era sconvolto  e felice allo stesso tempo.
- Dobbiamo aspettare solo Rebekah, gli altri sono già lì-
Una Rebekah vestita di rosso, bellissima ma furiosa, uscì dalla sua stanza.
- Ma io sono sola! Nessuno mi ha invitato, nemmeno mentre facevo beneficenza-. Si sedette sulle scale e poggiò la faccia fra le mani.
- Rebekah non...- stava per dire Caroline, ma successe qualcosa di strabiliante. Una voce che non sentiva da anni rimbombò nelle orecchie di entrambe le vampire.
- È una fortuna che io sia venuto in tempo allora-. Rebekah si alzò di scatto e quassi cadde nel vedere Matt, vestito elegante, fuori dalla porta.
Caroline urlò e corse ad abbracciarlo.
- Anche tu mi sei mancata-
- Matt! Nessuno aveva più tue notizie da anni ormai-
Si staccò di malavoglia per guardarlo in faccia con gli occhi colmi di lacrime.
Rebekah grugnì. Klaus la seguì, insomma erano pur sempre ex quei due.
- Ma perché sembri quasi identico all'ultima volta che ti ho visto?- la sua voce era incredula.
- Vuoi dire perché sembro identico a sedici anni fa? A quando sono nati i tuoi figli?- disse ridendo, una risata amara.
- Sono quattordici anni e mezzo che ho 25 anni. Sono stato trasformato... Da un vampiro annoiato. Quella non è la cosa peggiore. La cosa peggiore era la fame che non riuscivo a controllare. Sono stato in milioni di posti, posti per trovare la pace interiore. Nessuno di questi funzionava e la mia fame cresceva... Alla fine ho trovato un monaco, un monaco che sapeva cosa ero... Mi ha aiutato e dopo più di dieci anni chiuso... Ora so controllarmi, anzi, il mio corpo può resistere anche giorni senza mangiare, una solo goccia al giorno mi mantiene in forma smagliante e l'odore non mi fa impazzire. E ora, sapendo che eri qui, ho avuto un motivo in più per venire-.
Caroline gli accarezzò il volto mentre una lacrima colma di gioia e tristezza le rigava il viso. Poi si fermò, corrugò la fronte e chiese:- Un'altro motivo?-
Matt sorrise. I capelli biondi leggermente ribelli gli cadevano sulla fronte mentre gli occhi blu come il mare sembravano infiniti.
- Sinceramente ero venuto per Rebekah-.
La diretta interessata alzò gli occhi improvvisamente speranzosa.
- Per me?-
- Già. Per te, insomma, la nostra strana, folle storia, forse non doveva finire così presto- rise.
Rebekah allora corse e Caroline si spostò appena in tempo per non essere travolta. Matt la sollevò come fosse di piuma e lei lo baciò con immensa passione. La bionda tornò da Klaus mentre l'Originale continuava a baciare Matt.
- Ehm Ehm!- Klaus fece finta di schiarirsi la gola. Quel rumore fece finalmente staccare i due piccioncini. Inutile dire che Rebekah era più rossa di un peperone.
Guardò in alto, poi a suo fratello.
- L'ho fatto per il vischio appeso-.
Klaus sbuffò. Caroline rise a quella faccia e all'Ibrido si scaldò il cuore.

- È per me un onore affermare che, pure quest'anno, i Mikaelson- annunciò lo stregone padrone di un'immenso palazzo. C'erano almeno duecento persone lì dentro e lo spazio era ancora immenso.
- Perché è così importante questa festa?- bisbigliò Caroline a Rebekah.
- La casa appartiene alla fazione delle streghe. I lupi si occupano di organizzare la festa e i vampiri a procurare il sangue necessario per tenere tutti a bada anche in caso di incidenti. Noi Mikaelson contribuiamo con una generosa somma di denaro e promettiamo un altro anno senza spargimenti di sangue-.
- Ah-
- Come è solito fare, i Mikaelson apriranno le danze!- annunciò lo stregone.
- Che cosa? Io devo ballare con Klaus?-
- Di cosa ti stupisci, cosa credi si fa ad un ballo?-
Caroline si girò a fissare l'Ibrido altrettanto nervoso accanto a Elijah e Hayley. Era andato a vantarsi di avere ragione sul fatto che il fratello l'avrebbe invitata.
- Caroline forse c'è un modo... Klaus non ha mai ballato poiché è sempre stato solo. Come oggi, Kol non ballerà poiché non è accompagnato. Se nessuno sa che è venuto con te, e tu ti vergogni così tanto, forse potreste ritirarvi in un angolo. E poi, perché mai non vorresti ballare con lui? Insomma lo avete già fatto in passato-.
Si girò a fissare l'uomo di cui parlarono e lui guardò lei, i loro occhi si incrociarono per un secondo e Caroline fu percorsa da un brivido.
- È proprio perché abbiamo già ballato, che non voglio rifarlo... Non voglio provare qualcosa-
- Quest'oggi, perfino Klaus ballerà, finalmente ha una compagna, una dama, bellissima come la immaginavamo. Inoltre, quest'anno, perfino Kol è venuto a questa festa di pace. Per loro, un applauso-.
Tutti applaudirono e si tirarono indietro lasciando avanti solo i Mikaelson. Elijah, un po' intimidito dalla recente rottura, prese Hayley e la portò sulla pista. Matt, con molta grazie ed eleganza, prese Rebekah a braccetto e la porto accanto alla prima coppia.
"Dov'è Freya?" Si chiese. Dallo sguardo confuso degli originali, ne dedusse che pure loro erano sorpresi.
Rimanevano solo loro due. Come se ciò non fosse abbastanza imbarazzante, le luci si spensero e, quelle che rimasero, illuminavano le coppie in pista e... Loro due.
Fra la folla, vide Kol sorridere, gli occhi erano pieni di lacrime, poi guardò Klaus.
Klaus la fissò, sentiva il proprio cuore battere all'impazzata, si sentì soffocare mentre l'istinto gli diceva di scappare. Represse quei pensieri, represse quelle sensazioni, piano piano si avvicinò e le chiese la mano. Fece un piccolo inchino e lei, rossa in viso, lo prese per mano. Andarono sulla pista e lui le mise una mano sul fianco. La musica partì e, senza neanche accorgersene, stavano ballando. Klaus non poteva non guardare quegli occhi e non poté non percepire i brividi di Caroline al suo tocco.
Era lui che gli provocava quel freddo improvviso, era il suo corpo così vicino che la metteva in soggezione.
Caroline lo fissava, sentiva il suo corpo bollente e sorrise nel capire che era dovuto alla loro vicinanza.
Per un breve momento, Caroline sentì di essere in paradiso.


- Potremmo sbrigarci? C'è un ballo a cui dovrei partecipare- disse Josh.
- Anche io, cosa credi? Che non abbia di meglio da fare a Natale?-
- Come fai a essere così giovane dopo tutto questo tempo?-
- Mi vuoi dire cosa c'entra?- sospirò e si rilassò.
- Credo sia dovuto all'incantesimo di Dalia... Non sono immortale, ma invecchio più lentamente, molto più lentamente.
Comunque, se la mia teoria è giusta... Lei usa il suo stesso dono per dar potere alla congrega. Usa il vampirismo come fonte di potere e poi ne trasmette una parte alla congrega da lei creata. Ecco perché è ancora viva. Lei è la loro fonte di potere, sono in debito con ella e devono tenerla in vita.
Esiste un incantesimo vecchio e inutilizzato, un incantesimo che ti rende ad un passo dalla morte. Può essere utilizzato solo dopo almeno due secoli di essiccamento. Ecco perché, i viaggiatori, hanno potuto compiere l'incantesimo... Lei era di fatto morta!-




- E tu perché ti sei essiccata?- chiese Thomas.
- Perché nella congrega c'erano pure veggenti... Avevano previsto l'arrivo dei viaggiatori e sapevano che solo un dopelghanger donna sarebbe sopravvissuta. Non valeva la pena rischiare. C'è un contratto magico fra me e la congrega, potranno trarre potere da me solo finché mi proteggeranno e faranno tutto ciò che gli chiedo. Ecco perché mi hanno lanciato l'incantesimo e mi hanno risvegliata dopo che è finito tutto-



- Ma scusa se i viaggiatori volevano fare l'incantesimo, non sarebbero morti tutti?- domandò Josh.
- Sicuramente, la veggente aveva visto pure il loro fallimento-
- E allora perché aspettare così tanto prima di svegliarla o di fare la prima mossa?-





- Per precauzione, mi hanno svegliato qualche anno dopo che la minaccia era conclusa-
- E perché hai aspettato ancora?- chiese Nicol confusa.
- Perché eravate ancora troppo piccoli per fare la scelta giusta-



- È stato bello, devi ammetterlo- rise Caroline uscendo dalla porta. Era stata davvero una bella festa, ma ora era davvero stanca. Non capiva come gli altri potessero ancora ballare.
Klaus la seguì sull'orlo della porta.
- Si, mi mancava ballare-
- Pensa a me... È stato davvero un bel Natale... Insolito, pieno di amici. Diverso. Sarebbe perfetto se ci fossero anche i miei figli- abbassò lo sguardo.
- Ehi... Non ci pensare okay?- le sollevò il mento. Fu allora che guardò in alto e divenne ancora più rossa.
Klaus alzò lo sguardo.
- Vischio-
Poi guardò lei.
- Non dovremmo farlo, insomma è una stupida credenza- rise la bionda.
- Esatto-
- Proprio non dovremo...- disse avvicinandosi a lui. Piano piano posò le proprie labbra sulle sue e le mosse lentamente. Sentiva i brividi percorrerle il corpo e sentiva il corpo di lui andare a fuoco.
Klaus pensò che quel bacio era bellissimo... Passionale, dolce e dato alla persona giusta.
Ripensò a Tatia, a quando la baciava, ripensò a Aurora, alle loro notti e poi a Cami... Ai loro baci. Poi nella sua mente comparvero immagini del tutto differenti: Tatia morta, ricoperta di sangue. Aurora legata e addormentata sigillata da milioni di incantesimi. Cami grigia piena di ferite dovute al veleno.
Si staccò subito e si allontanò un poco. Caroline lo guardò sorpresa.
- Non posso, io non posso... Rovino tutto ciò che tocco- e scomparve.
- Klaus- sussurrò.
- Klaus ti prego non lasciarmi anche tu-.

Klaus sbatté contro un muro lì vicino.
- Klaus- represse l'istinto di tornare.
- Klaus non lasciarmi anche tu-
Sentì dei passi.
- Caroline cosa è successo?-
Era Rebekah.
- Perché piangi, ti ha fatto del male?- si preoccupò Matt. Caroline si asciugò le lacrime e Klaus non poté che sentirsi in colpa.
- No... Non mi ha fatto nulla, ci stavamo baciando e lui se n'è andato-
- Oh Caroline, capiscilo, sei la prima dopo Camille. Ha bisogno di tempo, gli sembra ancora di tradirla-
- Io non sono mai venuta qui per riappacificarmi, non dopo averlo trattato in quel modo. Volevo solo trovare i miei bambini. Non credevo che tutto ciò che tenevo nascosto sarebbe riemerso. Non credevo che provassi ancora qualcosa per lui-.
Klaus non riuscì più a restare, in un attimo era lontano abbastanza da non sentirla più. Non poteva credere a ciò che stava facendo. Insomma, lei l'aveva ammesso, lui era pazzo di lei. Finalmente l'aveva perdonato per aver voluto uccidere i suoi figli, eppure non riusciva a rischiare di fargli del male.


- Hai proprio un debole per i Mikaelson- rise Rebekah.
- Cosa vuoi dire?- Matt non capiva.
- Insomma lo sai chi è il padre dei figli giusto?-
- Certo... Ma non capisco cosa c'entri-.
Caroline aveva gli occhi sbarrati.
- Insomma il padre è Elijah, quindi è stata anche con un'altro mio fratello...-
- Ah, perché ovviamente il padre è... Elijah- rise nervosamente Matt.
- Ovvio, chi pensavi potesse essere se non ...- stavolta fu lei a sbarrarli.
Guardò Caroline dritto negli occhi:- Il padre è Klaus!-


Klaus stava andando verso casa immerso nei suoi pensieri, quando qualcosa lo punse al collo. Cercò di afferrarlo, ma non c'era nulla. La vista si annebbiò e cadde al suolo. L'ultima cosa che vide fu un volto che conosceva fin troppo bene. Quei capelli scuri, quegli occhi color nocciola in risalto con la pelle bianca, gli riportarono alla mente tre nomi. Il primo fu dettato dal cuore, ma la possibilità fu vinta dalla logica poiché quella persona che tanto aveva amato, era morta per mano del suo stesso fratello. Il secondo nome fu dettato dalle possibilità di speranza e logica. Pensava che era un' amica di Caroline, una ragazza che perfino lui aveva conosciuto. Ella era magicamente legata all'amore di Enzo: Bonnie. Finché Bonnie avesse vissuto, la migliore amica di Caroline, avrebbe dormito. Forse Bonnie era morta, ma anche questa possibilità fu scartata. Anche se Bonnie e Enzo avevano rotto, Enzo vegliava su di lei. Se fosse morta, Caroline l'avrebbe saputo da lui. Allora rimaneva l'ultimo nome, quello più logico ma anche più spaventoso. Chiuse gli occhi e cadde fra le braccia di Morfeo mentre nella sua mente rieccheggiava un nome: Ariel.

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