11
Rebekah si svegliò di soprassalto accanto ad uno sconosciuto. Stava per urlare, ma poi si ricordò della giornata precedente, della sua vita artificiale, della sua giornata da umana. Ascoltò i battiti del ragazzo, sentì il suo sangue. Era umano.
Lo svegliò.
- Tu non mi hai mai visto. Noi non siamo mai stati insieme e, non appena me ne andrò, dimenticherai il mio volto-.
Lo guardò. Non aveva più di venti anni. Era biondo, dagli occhi infinitamente azzurri, lo sguardo dolce e protettivo.
A quanto pare sono affascinata da questi uomini. Stefan, Matt, e poi Marcel. Oh, Marcel.
Morse leggermente la mano del ragazzo per assaggiarne il sangue, aveva imparato negli anni a non essere sprovveduta.
È pulito. Non prende la verbena. Meglio andare.
E scomparve lasciando il ragazzo in uno stato di confusione.
Elijah stava bevendo il caffè in maniera apparentemente tranquilla, ma chi lo conosceva bene poteva notare quanto in realtà fosse turbato. Osservava dritto davanti a sé, senza guardare realmente nulla, impegnato solo a cercare di scollarsi da dosso la sensazione di dolore provata il giorno prima. Fu allora che Hayley bussò alla porta con violenza. L'originale non ebbe neanche il tempo di andare ad aprirle o di dirle che non voleva vederla, prima che lei passò ad usare le maniere forti.
Spaccò la maniglia e si ritrovò di fronte all'uomo di cui era innamorata.
- Prego Hayley, entra pure- disse allora, ironicamente.
- Si può sapere che cazzo è successo?! Ieri mi sono svegliata con una sensazione di dolore diverso, un dolore orribile. Ero la moglie di Klaus, o meglio ex moglie, dato che aveva causato un incidente che mi aveva portato all'aborto-
Elijah la guardò sbarrando gli occhi.
- No. Ovviamente non l'aveva fatto di proposito, ma in quella vita non fui mai in grado di perdonargli l'errore. Non avevo mai provato un dolore come quello, è una sensazione veramente orribile. Mi ero avvicinata ad un simile dolore solo dopo averti perso, tanto tempo fa- disse in un sussurrò cercando di ingoiare il nodo in gola che le si era formato.
Non riusciva ancora a smaltire quel turbinio di sensazioni e aveva bisogno di sfogarsi, necessariamente, subito dopo aver capito cosa stava accadendo.
- Forse dovremmo andare da Klaus per trovare Rebekah, Freya e Caroline, ma soprattuto per capire chi può essere stato in grado di fare una cosa del genere- e detto questo si avvicinò alla porta senza degnare Hayley di uno sguardo. Nel profondo però, avrebbe voluto baciarla. Baciarla con foga e dolcezza, con amore e rimpianto, consolarla per ciò che aveva patito, ma si trattenne come faceva da un po'.
Caroline aprì gli occhi e vide un uomo accanto a lei.
Elijah, pensò considerando i giorni passati.
Mise pian piano a fuoco e riconobbe la collanina di Klaus. Riconobbe i suoi muscoli ed il suo bel viso incorniciato da dei riccioli ribelli che ricadevano sulla fronte. Sbarrò gli occhi e con delicatezza, per non svegliarlo, si mise a sedere.
Questa volta siamo nudi!
Si coprì con il lenzuolo e guardò lui respirare tranquillamente.
Ma come diavolo...
Sbarrò ancora di più gli occhi ricordando la giornata precedente. Ricordando ciò che aveva provato per Klaus. Ricordando i loro baci. Ricordando il loro...
Oh, Dio che immenso casino, pensò mentre in realtà il suo subconscio urlava una sola parola: ancora!
Klaus era nudo, bello come una divinità, come il Diavolo, l'emblema della dannazione angelica.
Anche lui aprì gli occhi e, appena la vide, si alzò a sedere confuso e sconcertato. Poi li sbarrò, probabilmente per i ricordi appena ritornati. Osservò lei e mentre la osservava non poté non fare il suo solito sorriso beffardo per la nottata.
Caroline allora, irritata da tutto ciò che era avvenuto, afferrò un cuscino e glielo tirò in viso, così da coprirgli gli occhi mentre si rivestiva. Klaus la vide cercare di alzare la cerniera con scarsi risultati.
Subito le fu dietro.
- Se vuoi ti aiuto- sussurrò.
Caroline tentennò, poi sospirò e tolse la massa di capelli.
- Forse dovremmo parlarne- fu l'unica cosa che gli venne in mente.
- Non c'è nulla di cui parlare. Era solo sesso. Era tutta un'illusione, un inganno, un po' come tu hai fatto con me. Mi hai ingannato. Nulla di più- sbottò acida, cogliendo subito l'occasione per ricordargli ciò che era successo prima della giornata da umani. Non l'aveva di certo dimenticato solo per tutta quella sceneggiata, qualunque cosa fosse.
- Caroline, ne dobbiamo proprio parlare-
Ma lei era già diretta verso l'uscita, troppo arrabbiata anche solo per sentire la sua voce. L'ibrido però non demorse e le corse dietro in cortile.
- Caroline! Dobbiamo almeno parlare di Elijah!- le urlò e lei si fermò.
Non capì subito perché si fosse fermata, insomma, era Caroline, non si sarebbe fermata solo perché glielo avesse chiesto. Fu allora che vide un uomo all'entrata: un uomo dal fascino magnetico e dai capelli e occhi neri. Sorrideva e, qualcosa in lui, gli ricordava Damon Salvatore in un certo senso. Inutile dire che già lo infastidiva.
- Enzo!- le sentì urlare prima di vederla buttarsi tra le sue braccia. Enzo la prese al volo e poi la riappoggiò a terra per fissarla negli occhi.
- Ciao bella bionda-
Klaus si schiarì la gola.
- Lui chi è?-
- Oh, sono solo il grande ibrido originale. Sono Klaus Mikaelson. Sono colui che non può essere raggiunto dalla morte. Sono l'essere che può infliggere la morte. L'unico davvero immortale. Il più grande, il più potente, il più...-
- Il più presuntuoso- finì Caroline.
Enzo la lasciò e lo fissò con una l'unta di curiosità e nient'altro, nessuna paura.
- Immaginavo peggio-.
- Come scusa?-
- Ti aspettavi vivesse in un enorme castello pieno di ragnatele e di schiavi? Magari che avesse i capelli bianchi e la barba lunga- scherzò la bionda.
- Sinceramente sì-
- Come scusa?-
- Ma è lui l'uomo con cui sei andata a letto? La notizia scoop del gruppo "vampiri a Mystic Falls"?-
Caroline arrossì e abbassò lo sguardo ricordando quei tempi, sembrava passata una vita, poi rise debolmente e disse di sì.
- Scusate, io sono qui!- urlò.
- Non frega a nessuno fratello- mormorò Rebekah entrando.
- Salve- disse Enzo usando un tono di malizia guardandola.
Rebekah alzò un sopracciglio quasi disgustata da quel tentativo di seduzione, ma allo stesso tempo divertita da quella sfacciataggine.
- Va al diavolo- rispose soltanto senza poter però trattenere un sorrisino, poi si fermò di fronte a Klaus.
- Si può sapere che cosa è successo ieri? Mi sono ritrovata a letto con uno sconosciuto!-
- Beh, se è per questo, io sono finita a letto con Klaus- disse Caroline avvicinandosi.
La vampira originale girò gli occhi, irritata da quella situazione adolescenziale-Non fate finta che sia stato brutto. Si vede che vi è piaciuto ad entrambi-
- Sorellina la tua mancanza di tatto aumenta sempre di più- era stato Elijah a parlare.
- Scusate, esisto anch'io!- disse Enzo con un tono più forte. I tre Originali lo guardarono.
- Hai tre secondi prima di essere ucciso- sentenziò il più elegante dei tre, solitamente non era così brutto ma quella era veramente una pessima giornata in un mare di giornate orribili.
Caroline, istintivamente, si avvicinò per proteggerlo.
- Sono venuto per una cosa importante. Riguarda i tuoi figli e credo pure Elena-.
La ragazza guardò l'amico senza capire, anche gli altri lo fecero stupiti del fatto che non fosse una presenza del tutto inutile.
- Io e Bonnie ci siamo lasciati da molto ormai, come ben sai. Lei viveva la sua vita cercando un modo per spezzare il legame con Elena. Voleva a tutti i costi rivedere lei e Damon e aveva pure cominciato a prendere delle erbe per rallentare la vecchiaia...-
- Va al punto-
- Klaus sei davvero senza cuore- girò gli occhi Hayley che era appena entrata.
- Lo facciamo continuare?!- chiese Elijah.
Caroline lanciò un occhiata di fuoco a Klaus che le rispose con un sorriso.
- Due settimane fa, mentre ero in viaggio ho visto Elena-
- Cosa?-
- Il terrore mi ha inondato. Sono corso da Bonnie pensando che un suo incantesimo l'avesse uccisa, ma lei era viva e vegeta. Per far luce sulla faccenda siamo andati allora sulla tomba di Elena e lei era ancora lì. Anche Damon è ancora nella bara accanto a lei. Non riuscivamo a comprendere, così abbiamo deciso di fare un incantesimo di localizzazione servendoci di una foto di Elena-
- E cosa è uscito?- domandò Elijah.
- Che lei era proprio qui-
- Sono arrivato ieri mattina e, alle porte della città, l'ho vista con i tuoi figli. Ho cercato di seguirla senza creare sospetti ma ho sentito solo che stanno cercando un modo per uccidervi. La cosa interessante è che ha chiamato molte volte questo numero parlando di qualcosa. Parlava con un aspirante membro di una "Congrega Oscura". Sono abbastanza certo che, attraverso questo contatto, potrò localizzare il cellulare- disse mostrando il foglio con il numero scritto.
- Purtroppo c'è la possibilità che abbia buttato l'apparecchio dopo l'utilizzo. In quel caso non so cosa potrei fare-
- Grazie, ci saresti di grande aiuto- disse Rebekah stranamente cortese.
- Ah, ho sentito che la dopelgangher si chiama Ariel ed è un vampiro, anche se non so come sia possibile dato che sapevo fossero tutti morti-.
Klaus sbarrò gli occhi ed Elijah lo guardò alzando un sopracciglio.
- Mi ricorda qualcosa-
- A me no- Klaus si ostinava a far finta di nulla. Tentativo abbastanza patetico.
- D'accordo, Enzo potresti cominciare le indagini?- chiese Hayley.
- Enzo lo devi fare solo se lo vuoi...-
- Tranquilla riccioli d'oro- e la abbracciò.
Klaus cacciò un piccolo ringhio che fece corrucciare le sopracciglia di Hayley, mentre Elijah e Rebekah alzavano gli occhi al cielo.
Caroline, che continuava ad ignorarlo, sciolse l'abbraccio e guardò Enzo con gratitudine.
- A quanto pare non sei così inutile- disse Klaus interrompendo quel silenzio.
- Inutile come te?-
-Come sorellina?-
- Non guardare me, io non ho detto nulla- disse Rebekah.
- Sono stata io! Grazie per essere corsi in mio aiuto- Freya era abbastanza arrabbiata.
- Stavamo per farlo-tentò Hayley.
- Non abbocca- sussurrò Elijah fingendo di non essere in imbarazzo.
- Purtroppo non è stupida- continuò piano Rebekah mentre sorrideva.
- Purtroppo non è te- disse Klaus guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Rebekah e una piccola risata da Caroline.
Che bella che è quando ride. È più bella del sole.
- Vi siete dimenticati un'altra volta di me!?- urlò Freya causando un'ondata di vento.
- No-
- No. No-
- Ovvio che no- tentarono ancora.
- D'accordo si, scusaci- finì Elijah.
- Un giorno la famiglia mi porterà alla morte- poi si voltò verso Enzo e lo invitò finalmente ad entrare.
Si spostarono nella sala grande e lì si sedettero finalmente per discutere meglio di tutta la situazione.
Freya recuperò la parte iniziale, poi chiese del giorno prima e delle diverse storie mentre continuava a non capire come un essere così potente non avesse percepito la presenza di un semplice vampiro centenario. Nessuno però sembrava porsi questo problema, così pensò che si poneva sempre troppe domande.
- Allora ditemi, chi è questa Ariel? Klaus rispondi e non rompere-
L'ibrido sbuffò ma non insistette più di tanto, in fin dei conti non pensava che fosse un'azione così assurda, o meglio sapeva che lo fosse, era cambiato in quegli anni e aveva capito come molte azioni compiute non fossero altro che frutto di rabbia e stupidità. Eppure non voleva che nessuno lo giudicasse o rimproverasse, né tantomeno voleva mostrarsi pentito per qualcosa successa tanto tempo prima.
- Ariel è una mia vecchia conoscenza-
- Che tipo di conoscenza- chiese Caroline con un'istantaneità un po' troppo alta. Tutti guardarono lei e la sua reazione.
- Per curiosità, ovviamente-
Tutti ritornarono a guardare lui.
- I doppelgangher spuntavano all'incirca ogni cento anni, decennio più, decennio meno. Beh, ottocento anni fa ho un'incontrato una donna identica al mio primo amore Tatia. Lei era già un vampiro e suo padre era pure uno stregone. Mi spiegò il fenomeno dei dopelgangher e io le raccontai della maledizione con cui mia madre aveva sigillato la mia natura da licantropo. Così prese l'incantesimo e mi promise di trovare una scappatoia. È grazie a lei, a Josette, che scoperto della pietra e dei sacrifici. Così ho cominciato a cercare dei dopelgangher umani e, dopo cento anni, sono venuto a sapere di Ariel. Nata da una congrega di streghe molto potenti, alcune voci dicevano anche che aveva creato una nuova congrega che attualmente si chiama congrega oscura-.
Caroline sbarrò gli occhi.
- Sì, penso sia la congrega che ha reso possibile la vita dei tuoi figli-
- Racconta cosa è successo quando sei arrivato- disse gentilmente Elijah.
- Un vampiro l'aveva trasformata e lei se n'era andata. Io le ho ucciso la famiglia-
Enzo alzò un sopracciglio.
- No Enzo, è normalissimo. È una cosa che fa spesso. Lo sorpassano al supermercato? Gli ammazza la famiglia. Non gli piace il calcio? Gli ammazza la famiglia. Non si vuole sacrificare? Gli massacra la famiglia- disse ironicamente la bionda succhia vampiri.
Klaus sorrise:- A me il calcio non piace-
- A me non piacciono i sociopatici-
Enzo rise senza sapersi trattenere, ma in fondo era fatto così, da sempre.
- Perché ridi?- Rebekah, disinteressata alla storia prevedibile di Klaus, aveva veramente bisogno di unirsi a quella risata.
- Oh, rido perché quello che ha detto non è del tutto vero-.
Caroline gli lanciò un'occhiata di fuoco.
- L'eccezione che conferma la regola- arrossì Caroline sperando si riferisse veramente solo a Klaus, aveva paura di dove volesse andare a parare. Sperava che non uscisse fuori quell'argomento ma sapeva anche che Damon e Enzo erano molto amici e che il ragazzo di Elena tendeva a raccontare una versione un po' distorta delle storie.
- Per quanto ne so, appena Damon è arrivato a Mystic Falls ci sei finita subito a letto-.
- Cosa?- urlò Klaus.
Enzo non si scompose, mentre alla bionda si fermò un groppo in gola.
<<Ti prego lasciami andare>>. Caroline respinse quei ricordi con forza mentre strinse le mani a pugno. Era diventata bianca, ma tutti erano troppo concentrati dalla rivelazione di Enzo per prestarle veramente attenzione. Solo Hayley lo notò e, forse per le storie sul vampiro, forse per una strana sensazione, capì subito che la storia non era così semplice, divertente e adolescenziale come la stava descrivendo il giovane vampiro.
- Non lo sai? Non sei stato innamorato di lei per un sacco di tempo? Davvero non sai come si sia trasformata o cosa sia successo prima?-
- Direi di tornare nuovamente alle cose importanti- lo interruppe la lupa con uno sguardo minaccioso e Enzo capì che forse aveva esagerato, non voleva farlo, gli era uscito spontaneo.
Klaus, nel frattempo, era rimasto pensieroso e perplesso da quell'ultima frase. L'incontrò durò ancora per qualche tempo, ma lui non disse nulla, immedesimato completamente nei suoi pensieri.
Ogni tanto guardava love e si accorgeva che lei faceva di tutto per evitare il suo sguardo, inoltre sembrava essere diventata più pallida e quasi tremante, era strana.
Quella frase l'aveva scosso molto, forse quasi più della rivelazione, si era accorto solo allora di non sapere quasi nulla su Caroline.
ATTENZIONE SPOILER OTTAVA STAGIONE.
Volevo fare un piccolo tributo ad un personaggio che, come Caroline e Damon, nel corso della serie "the vampire diaries" è cambiato e cresciuto tantissimo. Ricordo ancora come, inizialmente, mi stesse antipatico, anche se già allora una parte di me lo compativa. Sì, perché ammettiamolo, qui in "the vampire diaries" il concetto di vero cattivo non esiste. Ogni personaggio cattivo (o quasi) viene compatito ed infine amato. Basta pensare a Katherine, Rebekah, Anna, Kol, Klaus... Perfino Kai e l'ex ragazzo della mamma Salvatore. Qui il concetto di bene e male è abbastanza astratto, ogni personaggio principale ha ucciso, sia per difesa che per divertimento, dunque come facciamo a dire chi sia davvero il cattivo? Possiamo dire: quello è senza scrupoli, quello è psicopatico, quello è uno stronzo... Ma non cattivo. Enzo inevitabilmente è entrato a far parte dei nostri cuori, forse più di personaggi che erano presenti dalla prima stagione.
Perfino la Bonenzo, inizialmente non piaciuta, ci è entrata dentro. Dunque perché far morire Enzo così? Era così necessario lasciar morire un altro personaggio? Tyler, Sara e il personaggio che morirà nell'ultima puntata, non erano sufficienti?
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