Terzo Capitolo
Rieccomi qua con un nuovo capitolo,tecnicamente è più corto dei capitoli precedenti, ma volevo che questo finisse in un certo modo.
Spero che anche questo capitolo vi piaccia.
Lasciate un commento o anche due.
e grazie a chi con tanta pazienza sta seguendo questa mia storia.
Terzo capitolo
Quando ritornai nella mia stanza, mi gettai sul letto. All'improvviso mi sentivo esausta. Che cosa dovevo fare?Accettare la sua proposta o far finta di nulla continuando la mia vita da dove l'avevo lasciata. No, non potevo fargli questo, scappare di nuovo come avevo già fatto in passato. Sul mio voltò si riempì di un sorriso amaro, non avevo nemmeno dato a Eddie una risposta quando mi aveva detto che mi amava. Sono una persona davvero orribile. Agguantai il cuscino e me lo misi dritto in faccia, cercando di assopire le mie grida di frustrazione. La porta si spalancò, e una Joy più pimpante del solito entrò nella stanza. Perché quando il mio umore è sotto un treno, tutti gli altri sono fastidiosamente felici? Cos'era una congiura?
"Hey stai bene?" Mi chiese Joy rientrando probabilmente da un appuntamento con Jerome. Joy e Jerome ancora non riuscivo a crederci.
"Pensi che io sia una persona orribile?"
"No, certo che no, perché lo pensi?"
"Non ho detto ad Eddie che lo amavo quando dovevo, gli ho nascosto il fatto di essere rimasta incinta, ed ora sto trovando delle patetiche scuse per non dovermi trasferirmi in America. Non faccio altro che scappare Joy!" Le lacrime iniziarono a scendere forti. Era tutto il senso di colpa che avevo accumulato in tutti questi mesi, ora ero davvero al limite.
"Non eri costretta a dirgli che lo amavi solo perché Eddie te l'ha detto. Tu non sei una persona orribile, affatto. Se lo fossi non avresti questo rimorso."
"Non gli ho mai dato una risposta, e gli ho mentito per tutto questo tempo riguardo ad Amy."
"Il fatto che tu lo amassi, e che lo fai tuttora non vuole dire che eri costretta a riferirglielo subito, ogni cosa ha il suo tempo, eri da sola e spaventata, non colpevolizzarti per una cosa che pensavi fosse giusta per te."
"È questo è il punto Joy!Sono stata egoista, ai sentimenti di Eddie non ci ho pensato, e Amy.. se non avessi mai avuto il coraggio di ritornare non avrebbe mai incontrato suo padre."
"Ora sei qui, ed Amy è una bambina felice e coccolata da entrambi i suoi genitori. Basta pensare al passato, ora è il futuro quello che conta."
"Che cosa devo fare?"
"Beh per prima cosa vai da Eddie e digli cosa provi."
"c'è dell'altro.."
"Spara!"
"Davvero tu e Jerome?" La presi in giro, per lo più mi serviva una distrazione prima di affrontare Eddie.
Joy in tutta risposta mi lanciò un cuscino in faccia."Forza vai! E non tornare finché non hai concluso qualcosa."
Stetti più di cinque minuti di fronte la porta della camera di Eddie indecisa sul da farsi, poi presi coraggio e bussai.
"Avanti." Sentì dire dall'interno. Entrai e mi bloccai. Improvvisamente tutto il discorso a cui avevo pensato, elaborato , curato nei minimi dettagli svanì nella mia testa, lasciando il posto a mille dubbi e preoccupazioni. Feci cosi quello che ritenei più giusto, lasciar che i gesti parlassero per me. Lo baciai mettendoci tutta la passione e l'amore che provavo. Sentì pian piano le sue mani accarezzare i miei fianchi e stringermi a se, approfondimmo il bacio, e dopo di quello che sembrò a entrambi un'eternità, ci staccammo, ma solo per riprendere fiato, cosa che avremmo fatto volentieri a meno se avessimo voluto.
"Ti amo anch'io." Sussurrai finalmente. Ero riuscita a dirlo, ormai non avevo più timore.
"Sei in ritardo Yacker."Disse Eddie beffandosi di me.
"Hey!"gridai infastidita, ma lui mi zittì con un bacio altrettanto struggente, che mi fece dimenticare persino il mio nome.
"Anch'io ti amo."
Sorrisi, e riprendemmo a baciarci. Diavolo quanto mi era mancato questo, i suoi baci, le sue carezze, il suo modo di essere talmente irritante e al tempo stesso fottutamente adorabile. Ci avvicinammo quasi alla linea del non ritorno, la t-shirt di Eddie aveva già toccato il pavimento, e i bottoni della mia camicia erano già del tutto sbottonati, mostrando il mio reggiseno. Fu in quel momento che il mio istinto materno si rifece sentire.
"Dove è Amy?" Chiesi, ma poi la vidi dormiente sul letto di Eddie coperta da una sua vecchia felpa.
"Continuava a piangere quando provavo a staccarla da me, così le ho messo una mia felpa. Ho sentito dire che i neonati si calmano se sentono l'odore di uno dei genitori."
"È stato un gesto carino, grazie."
"E di cosa?è un mio dovere proteggerla."
La situazione nella stanza cominciò a diventare imbarazzante, sia per il fatto che eravamo entrambi mezzi nudi, e sia perché l'essere genitori erano ancora un territorio non del tutto conosciuto. Me la cavavo discretamente come mamma, ma c'erano delle situazioni in cui non sapevo cosa fare o dire, e con Amy che aveva il 50% di me non aiutava.
"Mi piacerebbe continuare a fare quello che stavamo facendo, ma con una minore nella stanza mi sentirei a disagio."Affermò Eddie.
Arrossì. Già, quello, non mi ero nemmeno accorta di quanto le cose stessero andando nuovamente cosi veloci tra noi. "Anch'io."
"Cosi.."
"Non sono del tutto pronta per il sesso, non di nuovo almeno."
"Non ha importanza."
"Sono venuta qua a dirti una cosa."
"Non eri qui solo per dirmi che mia amavi?"Sostenne flirtando con me.
Io ricambiai il flirt."Quello era un extra bonus."
"È per quello che ti ho chiesto oggi in cucina?" Mi chiese tornado serio.
"Si, Eddie io.."
ps: dite la verità credevate che i peddie andassero fino in fondo? E non, per quello dovete aspettare.
Cosa gli dirà Patricia?
Sono aperte le scommesse.
Lilydreaming
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