Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

20. Love is the answer (in revisione)


Paige

Alex non ne ha voluto sapere di parlare con me l'altro giorno. Ma in fondo, conoscendolo, me lo aspettavo. Lui è così, quando si sente ferito, ha bisogno dei suoi spazi. Così, poco dopo che Ryan e Chloe erano usciti da casa mia, lui li ha seguiti.

Non lo sento da tre giorni, ma credo sia arrivato il momento di parlare.

Proprio per questo, con le gambe che tremano dall'ansia e senza un discorso sensato, mi ritrovo davanti alla porta di casa sua.

Il campanello suona per qualche secondo, prima che la porta si apra, mostrandolo in tutta la sua bellezza. So che sono le sette del mattino e che probabilmente si è appena svegliato, ma non potevo rischiare di fare tardi e non beccarlo visto che deve andare a lavoro.

Non mi lamento affatto della mia scelta dal momento che lo trovo solo con un pantaloncino della tuta. Cerco di non farmi distrarre troppo dal suo busto scoperto e rivolgo invece l'attenzione al suo viso.

«Ciao» le parole scivolano fuori dalla mia bocca con più timore di ciò che mi sarei mai aspettata.

«Ciao» dal suo tono non riesco a capire quale sia l'emozione che prova per me al momento. Sarà ancora arrabbiato?

«Posso entrare?» chiedo titubante. Mi guarda per poi sospirare e farsi da parte.

Lo supero entrando nel suo appartamento e l'odore di caffè investe immediatamente le mie narici, confermando la mia ipotesi per cui si sia svegliato da poco.

«Vuoi un caffè?» mi chiede, ma il suo tono è neutrale. Sta solo cercando di essere ospitale.

«No, sono a posto» odio sentirmi così in soggezione. Siamo sempre noi, eppure non l'ho mai percepito più distante.

Mi volto stanca di questa tensione tra noi e me lo ritrovo a due palmi dal viso. Ora riconosco quello sguardo. È ferito. È arrabbiato. È deluso.

«Dobbiamo parlare» sussurro. Lui annuisce impercettibilmente. L'unica cosa che vorrei fare è baciarlo come se non ci fosse un domani, ma so perfettamente che non è così che possiamo risolvere le nostre cose. «Sei arrabbiato?» glielo chiedo direttamente.

«Non sono arrabbiato Paige, sono furioso.» è la prima volta che Alex ha un tono così glaciale con me, non sembra neppure appartenergli.

«Mi dispiace» dico soltanto abbassando la testa. Non trovo neppure il coraggio di guardarlo negli occhi. «Mi dispiace che tu non riesca a trovare la ragazza di qualche anno fa e che io riesca solo a creare problemi. Quella sera mi sentivo a pezzi, non ho più nulla di positivo nella mia vita e non so più a cosa attaccarmi. Volevo solo bere qualcosa e staccare la testa prima che arrivassi e mi vedessi in quel modo. Non avrei immaginato che le cose sarebbero potute finire così.» tiro fuori la verità. Inutile nascondersi dietro ad un dito. Alex si fa più vicino, sollevandomi di scatto il mento con due dita e rivolgendomi uno sguardo crucciato.

«Hai noi di positivo Paige, porca puttana. Non è abbastanza per te?» le sue parole sono taglienti. Non sei tu dannazione.

Tutto ciò che ho provato inutilmente a trattenere da quando ho messo piede qui dentro esplode in un pianto che non riesco a controllare. «Certo che è abbastanza!» singhiozzo. «è l'unica cosa di cui mi importa Alex! Hai idea di che cosa abbia significato per me non averti nella mia vita negli ultimi anni? Pensi che voglia lasciarti andare così facilmente?» le mie parole sembrano scalfire quella piccola barriera che si era creato precedentemente. «Sono un disastro Alex, e mi dispiace. Se tu non vuoi stare con me per questo io-»

Non riesco a terminare la frase che mi trovo schiacciata sul suo petto nudo e con le sue braccia avvolte intorno a me. Respiro a pieni polmoni il suo profumo, che mi era mancato terribilmente in questi giorni. Da quando ci siamo rimessi insieme, non c'è stato un singolo giorno in cui non ci siamo visti o sentiti, e questi per me sono stati davvero difficili.

«Ti amo terribilmente Paige. Ti amo talmente tanto che in questi giorni ho temuto di non saper più respirare. Come puoi pensare che io non voglia stare con te? Sono solo tremendamente preoccupato per te!» sospira stringendomi a lui come se potessi scappare. «Ti prego smettila di farmi preoccupare così tanto. Se c'è qualcosa che non va parlane con me! Ero innamorato di te anni fa e lo sono tutt'ora e questo non è mai cambiato, lo sai. Per cui ti prego di fidarti di me, nel bene e nel male.» sto ancora piangendo quando finisce di parlare, ma ho bisogno di specchiarmi in quei due smeraldi verdi. Mi stacco leggermente e lo guardo negli occhi. Asciuga con i pollici i residui delle lacrime sulle mie guance. è il suo sguardo però a farmi tremare le gambe. Mi guarda come se fossi la cosa più preziosa che lui abbia mai custodito.

«Ti amo così tanto Alex» piagnucolo, il cuore sta per scoppiarmi dal petto. Neppure lui sembra riuscire a resistere a questa nostra vicinanza, e le sue labbra incontrano disperatamente le mie. Ci stacchiamo solo per riprendere fiato e rivolgerci qualche sorriso.

«Ora ho bisogno di fare l'amore con te però.» lo dice talmente serio che mi fa ridacchiare.

«Ma farai tardi a lavoro!» lo prendo in giro. Figurati se rifiuto per questo.

«Al diavolo il lavoro!» sono le sue ultime parole prima di caricarmi in spalla e condurmi verso la sua camera da letto.


Chloe

I giorni scorsi sono stati caratterizzati da un nervosismo indescrivibile, tutto a causa di colui che mi sta facendo compiere più battaglie interiori di quelle che avrei mai potuto immaginare. Una parte di me avrebbe davvero sorvolato tutto ciò che è successo, perché è innegabile, anche quando lui non è qui, io lo sento ovunque. Mi è entrato sotto le ossa in una maniera che neppure io riesco a spiegarmi. L'altra parte di me, quella razionale, nonché quella che in genere preferisco, lo odia a morte. Lo odia a morte per come si è comportato con me sin dall'inizio, lo odia a morte per quello che fa, e lo odia a morte per gli ultimi eventi che ci hanno visti coinvolti entrambi.

Accendo il pc dell'ufficio mentre sorseggio il mio terzo caffè della giornata. La notte insonne non è stata un buon auspicio per questa giornata di lavoro. Un piccolo bussare alla porta mi fa sollevare lo sguardo da ciò che aveva la mia completa attenzione.

«Avanti» dico, mentre sfilo il fascicolo di cose da controllare e consegnare al signor Jones dalla borsa.

A fare il suo ingresso è proprio il mio capo, seguito da un ragazzo mai visto prima d'ora. Mi alzo in piedi e faccio il giro della scrivania, pronta a presentarmi.

«Signorina Evans, vorrei presentarle Brandon Cooper. È da poco entrato a far parte della famiglia della Jones Enterprises e dovrà fare alcuni periodi di stage nelle nostre varie sedi prima di poter essere assunto definitivamente. Ho pensato di affiancarlo a lei per queste poche settimane che resterà con noi» sono felice che il signor Jones mi dia così tanta fiducia.

«Con piacere. Sono Chloe Evans, piacere di conoscerla» tendo la mano verso di lui per stringere la sua.

Brandon avrà all'incirca la mia età. È più alto di me di almeno venti centimetri e sembra tenere particolarmente alla forma fisica viste le sue ampie spalle. A colpirmi di lui però sono gli occhi. Eterocromatici. Non avevo mai incontrato qualcuno che li avesse.

«Diamoci pure del tu. Il piacere è tutto mio, ho sentito davvero delle belle cose sul tuo conto» mi rivolge un sorriso smagliante, che ricambio immediatamente.

«Naturalmente Brandon ti affiancherà nel tuo ufficio, essendo una cosa momentanea non ho avuto il tempo di organizzare una postazione provvisoria» precisa il signor Jones.

«Certo, nessun problema» rispondo. Sono contenta di poter aiutare i nuovi arrivati in qualche modo.

«Bene, allora io vi lascio che ho una riunione tra cinque minuti» dice il nostro capo lasciando l'ufficio di corsa.

Rimaniamo da soli.

«Prendi pure posto qui accanto a me così ti spiego a grandi linee che cosa facciamo e poi puoi darmi una mano con queste» gli sorrido, appoggiando una mano sulle scartoffie che ho tirato fuori precedentemente.

«Ti ringrazio davvero. Sai, sono davvero felice di intraprendere questo percorso ma mi sento un po' spaesato al momento» ride «In più non conosco davvero nessuno per cui queste due settimane qui saranno abbastanza deprimenti, seppur soddisfacenti dal punto di vista lavorativo» si passa una mano tra i capelli.

«Conosci me» gli faccio un piccolo sorriso che ricambia subito. Ci mettiamo immediatamente a lavoro, cerco di spiegargli al meglio le cose nel dettaglio, in modo che possa apprendere subito. Mi spiega che Los Angeles è la prima sede in cui lo hanno mandato e che la prossima sarà San Francisco. Non lo invidio per niente, tutti questi cambiamenti devono essere davvero stancanti. Sono quasi sollevata per il fatto che quando ho iniziato io, l'unica sede presente era proprio quella di Londra.

Il mio cellulare prende a squillare, così mi scuso con un sorriso e mi alzo dirigendomi verso la vetrata, per rispondere. È un numero sconosciuto, così aggrotto le sopracciglia e rispondo.

«Pronto?»

«Chloe, sono Paige!» al suono della sua voce sorrido.

«Hey» le dico.

«Scusami se ti chiamo a quest'ora e soprattutto se ho preso il tuo numero di nascosto dal telefono di Alex, che tra l'altro non lo sa, non ho avuto il tempo di chiederglielo, abbiamo appena fatto pace e-» inizia a straparlare e io la interrompo.

«Paige, respira» ridacchio.

«Hai ragione, scusa.»

«Comunque sono felice che abbiate chiarito.» sono sincera, non mi piaceva vederli in quel modo.

«Anche io» sospira «Comunque non è per questo che ti ho chiamata. Stasera dopo cena volevamo andare a bere qualcosa in un bar carino alla fine del lungomare. Ti va di unirti a noi?» chiede. Mi piacerebbe molto passare qualche ora con Alex e Paige.

«Certo!» dico. Poi il mio sguardo passa al ragazzo ancora presente nel mio ufficio, che con sguardo corrucciato studia le carte presenti sul tavolo. «Ti dispiace se porto anche un mio collega?» le chiedo poi.

«È carino?» mi sarei dovuta aspettare una risposta del genere da lei.

«Paige!» la richiamo. «È solo un collega» sussurro poi per non farmi sentire da lui.

«Va bene» ridacchia. «Comunque certo che puoi! Ti mando la posizione allora così ci vediamo direttamente lì.»

«D'accordo, a stasera» le dico e dopo averla salutata attacco.

Torno alla mia postazione ed è solo allora che Brandon alza lo sguardo.

«Tutto bene?» chiede.

«Oh, si certo. Era solo la mia migliore amica» fa quasi strano dirlo ad alta voce, ma mi riempie il cuore di gioia. «A proposito... stasera andiamo a bere qualcosa in un bar. Ti va di unirti a noi? Sempre meglio che deprimersi da solo» ridacchio leggermente.

«Certo, mi farebbe molto piacere. Se mi dai il tuo indirizzo passo a prenderti.» non so se è lo sguardo che mi riserva o le sue parole, ma arrossisco leggermente.

Gli segno il mio numero e il mio indirizzo su un bigliettino, e mi fa sapere che la sua sistemazione attuale non è troppo lontana dal mio appartamento, per cui non ci metterà molto.

Dopo qualche minuto mi arriva anche un messaggio da parte di Paige, che mi manda la posizione del locale. Sembra chiamarsi "The Brig". Si prospetta finalmente una serata all'insegna del relax.

O quasi.

Vi chiedo per favore di aiutarmi  a far crescere la storia lasciando magari qualche stellina e commento, ve ne sarei grata🖤🦋

Ig: hidden_writer_books

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro