8
Silenzio dentro e fuori di me,
Crescono i pensieri che rimangono bloccati
Cercando una via di fuga,
Ricordi appannati di una serata,
Le sue mani, le mie mani,
Un corpo che non dovevano toccare,
Labbra che non si dovevano sfiorare,
Ci ripenso adesso che sono inerme,
In attesa di riprendere conoscenza,
I suoi occhi...un liquido al veleno,
I miei occhi che rimangono celati, avvertendo un vuoto al loro interno.
Pov.James
Fermai la macchina davanti casa di Kevin, non avevo tempo per trovare il parcheggio, non m'interessava se sarei stato multato, il mio cuore già lo era stato.
Come aveva permesso di accadere tutto ciò?
Suonai attaccandomi al campanello come un forsennato, aspettando una voce che potesse riecheggiare dal citofono.
"Chi è?" La voce fievole di Katy arrivò al mio udito.
"James" risposi con la mascella contratta.
Sentii lo scatto del portone e mi ci fiondai dentro, salendo a due gradini alla volta, non aspettavo tempo, non lo perdevo, era prezioso ogni minuto, ogni singola parola ed ogni gesto.
Spalancai la porta socchiusa, richiudendola alle mie spalle.
Vidi Katy e Kevin appoggiati al muro davanti camera di Cindy, che parlavano tra loro, quando spostarono contemporaneamente lo sguardo verso di me.
"Lei dov'è?" Domandai aspettando imminente una risposta. Si scambiarono un'occhiata annuendo, abbassando piano la maniglia senza far rumore, facendomi un cenno con la testa di entrare. Katy portò un dito alle labbra per indicarmi di fare silenzio.
Era distesa sul letto, con una pezza umida sulla fronte, pura solo come una perla come lei poteva essere.
Mi avvicinai cauto, attento a fare un qualsiasi passo.
"Che gli è successo?" Chiesi a Katy, vedendola avvicinarsi.
"L'ho trovata così ieri sera, non mi fidavo a lasciarla da sola con Rudy, ma evidentemente eravamo arrivati troppo tardi, barcollava reggendosi rasente al muro, quando è svenuta" disse melensa guardando Cindy, portandosi una mano al cuore.
"Come facevi a sapere che era svenuta?" Mi chiese incuriosita, scrutando il mio volto.
Scossi la testa, la rabbia non cessava e non mi abbandonava neanche un secondo.
"Rudy mi ha portato un CD dove si baciavano, sono venuto qui per chiedergli delle spiegazioni, cazzo...non ce la faccio" dissi digrignando i denti, non potevo ancora crederci, non me ne facevo una ragione credendo fosse una mia pura fantasia o un'allucinazione.
"Credo l'abbia drogata anche questa volta per fartela pagare, il motivo non lo so, ma sono certo sia così" intervenne Kevin pieno d'astio, passandosi una mano sulla fronte madida.
La ragione sapevo quale fosse, prendere ciò che era mio, come aveva sempre fatto, con Richard, con il locale, Linda ed ora la cosa più preziosa, la mia salvezza.
Mi alzai piano, quando un mugolio strascicato mi paralizzò sul posto.
La vidi contorcersi con la testa, rimanendo ferma con gli altri arti, in me crebbe l'ansia, non sapevo cosa fare, avrei voluto scuoterla, ma sarebbe stato peggio.
"Nooo...aah...Ru...no" pronunciò parole senza senso compiuto, ripercorreva le scene della serata nella mente ne ero sicuro, sarei rimasto lì in attesa che si svegliasse, non mi sarei mosso.
Pov.Cindy
Immagini appannate si stagliavano tra loro
Come onde che s'infrangono sugli scogli,
Rompendosi in mille frammenti per poi ricomporsi,
Creando scenari diversi ma raffiguravano
Sempre noi.
Le risate, quel sorriso che non era di James,
Quei tatuaggi che non facevano parte del corpo che volevo sentire addosso,
Ogni fibra del mio corpo si agitava e sudava.
Un muro, un cocktail bevuto tutto d'un fiato, come il respiro che presi per alleviare l'agitazione,
Un tavolo, candele, fiori e profumi nascosti al
Mio olfatto,
Le mani che scorrevano sul mio corpo sicure senza incertezza alcuna,
Una luce accecante,
Braccia, capelli rossi, parole sussurrate, grida, voci,
Occhi.
Aprii gli occhi di scatto, sentendo il cuore correre veloce, le parole volevano uscire strozzandomi la gola, avvertii sulla fronte che avevo poggiata una pezza bagnata.
Cercai di muovere le mani , vidi James poggiato di spalle sul letto a reggersi la testa.
Provai a toccarlo con il mignolo, quando si girò incontrando il mio sguardo.
Quelle nubi, quanto mi erano mancate, l'unico posto dove volevo entrare senza trovare mai l'uscita.
"Cindy" mi prese il volto tra le mani, vedendo i suoi occhi farsi lucidi.
Non riuscivo a parlare, mi sforzai a fare un lieve sorriso per assicurargli che ero lì.
Mi prese la mano stringendola tra le sue, baciandole.
Arrivò Katy e Kevin vedendomi sveglia, gli sorrisi.
"Come stai?" Chiese Katy mordendosi le unghia.
Annuii, provando a parlare.
"B...ene" biascicai, come se non avessi più quell'abilità.
"Lo vedo" constatò Kevin ricevendo un'occhiata fulminea da Katy.
Provai a tirarmi su, ma non ci riuscivo, James mi tenne ferma per non farmi affaticare.
Ricordavo a sprazzi la serata passata, Katy doveva essere venuta a controllare la situazione e se non ci fossero stati loro sarei svenuta in mezzo di strada, gliene sarei stata grata sempre.
"Perché sei venuto qui?" Sentenziai verso James, sforzandomi ancora. Mi fissava imperterrito con le sue nubi scure.
"Preferirei parlarti in un secondo momento, pensa solo a riposarti" asserì in tono apprensivo, alzandosi per uscire dalla porta insieme a Kevin.
Katy si avvicinò verso di me, toccandomi la fronte che scottava, per girarmi la pezza bagnata dal lato fresco.
"Cos'è successo?" Le domandai, sperando in una risposta risolutoria da parte sua.
"Date le tue condizioni non dovrei dirtelo ma hai il diritto di sapere" rivelò porgendomi un bicchiere d'acqua.
"Sputa il rospo" affermai convinta sorseggiando, con la gola che bruciava, sembrava mi avessero raschiato l'interno.
"Tu e Rudy vi siete baciati ieri sera, James ha visto un filmato" abbassò lo sguardo dispiaciuta.
"Cos...ahi" scattai in su con la schiena indolenzita, sentendo un dolore forte al petto, più emotivo che fisico, un dolore che mi dilaniava per ciò che avevo fatto.
Come avevo potuto? Ero sicura di non essere lucida, no...non avrei mai baciato Rudy se non fossi stata sotto effetto di droghe.
Ma certo cazzo, quando mi porse il Cocktail brindando alla fantastica serata, per non pensarci lo sgolai in una sorsata, dovevo fingermi contenta, doveva ottenere il suo scopo come vendetta contro James, ma perché? Ammesso il fatto dell'incidente se fosse vero o meno, ma perché prendersela ancora...ci doveva essere una spiegazione, sarei andata a parlargli, con la paura che mi attanagliava, ma dovevo avere risposte.
"James" lo chiamai sperando fosse ancora in casa, vedendolo apparire sulla soglia, penetrandomi dentro i suoi pozzi.
"Ti ha detto tutto Katy vero?" Constatò vedendo il volto di lei dispiaciuto, facendoci rimanere soli.
Annuii debolmente, schiarendomi la gola.
"So che non eri in te Cindy, io l'ammazzo, pezzo di merda" asserì duro, vedendo quanto stringeva le nocche colorandosi di bianco, mentre gli occhi si contornavano di un rosso vivo.
"No" dissentii dura, per proseguire,
"Gli devo parlare io, così gliela dai vinta, ma non capisci che è una trappola, sarebbe troppo semplice per lui, se mi presento io penserà che ciò che hai visto non ti ha turbato" aggiunsi certa su quello che dicevo.
Lo vidi muoversi agitato per la stanza, andando avanti e indietro portandosi l'indice e il pollice in mezzo agli occhi.
"Cazzo Cindy, ma come fai a non capire te? Che sia maledetto, turbamenti? Te lo chiami turbamento? Sai quanta cazzo di rabbia che mi opprime ho dentro? Lo sai? Non me ne fotte un cazzo" sbottò pieno d'ira, notando come pompava la vena sul collo e le sue narici allargarsi ad ogni parola.
"Se mi ami mi lascerai fare l'ultimo tentativo" ribattei puntando il verde delle mie iridi dentro di lui, sperando che vi scavasse all'interno per trovare tutto l'amore che provavo per lui.
"Ti amo Cindy, e solo dio sa quanto, non l'avevo mai detto a nessuna, maledizione" imprecò passandosi una mano sul volto stanco e straziato, sbattendo un palmo al
Muro.
"Ti prego" sussurrai a bassa voce, sentendo la testa pulsarmi.
"Ultimo, ultimo tentativo, io sarò lì a guardarti anche se non mi vedrete, non ti lascio più sola" asserì non permettendomi di ribattere, sbattendo la porta forte, lasciando che qualche lacrima di dolore amaro corresse lungo il
Mio viso.
Faceva male sapere quello che avevo fatto, ancora di più quello che poteva aspettarmi.
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