Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

20


Pov.James

Ormai ogni giorno era la solita routine, mi alzavo di soprassalto, accaldato e sudato, le palpitazioni a mille, mi lavavo lo sporco esterno, quello interno lo conservavo insieme alla rabbia che mi opprimeva. Mangiavo...certo la merda che mi portavano ma era pur sempre cibo, per non sentire lo stomaco contorcersi più di quanto già non lo fosse. Osservavo la finestra, sapendo che aldilà c'era lei, sola ed indifesa, facendo uscire la bestia che era in me ma devo domare il mio lato selvaggio, non potevo fare nulla, avevo 5 minuti liberi dove venivo scortato nel cortile per fumare una sacro santa sigaretta, che gustavo ad ogni tiro, come una flebo che mi tiene in vita, come adesso.

"James, tra quanto pensi di uscire da qui? Dopotutto la tua accusa non è grave come la mia" constatò Growl, il nome dice tutto, restando seduto sul muretto.

"Tu hai strappato gli orecchi ad un uomo, io non ho fatto un cazzo, la droga non era mia" tirai una boccata, appoggiandomi al muro accavallando le caviglie, tenendo lo sguardo dritto, su un punto immaginario. Parlavo ma con la mente ero sempre altrove.

Come in quel momento , immaginavo me e lei, distesi su di un prato, guardando le nostre mani unite, gustandomi il panorama che mi offrivano i suoi occhi, dove ogni volta leggevo e vedevo qualcosa di nuovo e sensazionale.
La magia venne spezzata da Growl.

"Sì ci credo. ma tra quanto pensi di uscire?" Mi domandò per la milionesima volta, vorrei non avere avuto gli orecchi in quel momento.
Gettai un'occhiata alla sua figura imponente, anche se era a sedere era alto quasi quanto me che stavo in piedi, la testa pelata mostrava una fronte alta e limpida, e due occhi grandi. Sembrava buono, molto spesso mi chiedevo se c'era o ci faceva.

"Se tutto va come spero un anno, almeno così mi è stato detto. Un fottutissimo anno, chiuso in queste quattro mura, con il permesso di uscire solo per fumare ed incontri con il mio avvocato" affermai, buttando la sigaretta a terra schiacciandola con la scarpa, prima di essere ammanettato per rientrare in cella.

2 giorni prima

Sento aprire la cella mentre sono avvolto nei miei pensieri.
Esco venendo scortato nella sala, quando aprono la porta lo vedo, un senso di liberazione, come se fosse un'ancora di salvataggio.

Si alza venendomi incontro.
"James, sono venuto il prima possibile, il maresciallo mi ha già detto tutto" rivela con una punta di amarezza e delusione nello sguardo.

Prendo posto, accasciandomi sulla sedia come se non mi fregasse un cazzo di nulla.
"Mi risparmio di parlare, meglio così" lo vedo abbassare le sopracciglia.
"Ti ringrazio comunque Daniel" aggiungo, vedendo che si ricompone sfoggiando un sorriso.

"Il vero motivo? Ho saputo la cifra, posso farti uscire tra meno di un anno" esordisce, piegandosi sul tavolo verso di me.

"Questa mi sembra una buona notizia, il vero motivo è scritto in questo foglio, non posso parlarne a voce, leggilo quando sarai fuori da qui, è importante Daniel, la cosa più importante" puntualizzo fissandolo serio per fargli capire che ci tengo più della mia vita, prima di essere interrotti dal poliziotto, alzandomi, ricevendo un cenno di assenso da lui, mimando un "Non ti preoccupare" prima che la porta si chiude, facendo scomparire la sua figura dal mio raggio visivo.

Pov. Cindy

Mi lavai velocemente, scegliendo a caso un vestito succinto che avrei messo. non me ne curavo più di tanto, cambiava il colore, la forma ma l'aria che mi davano era sempre la stessa, sempre quella che appariva ma che non mi rispecchiava.

Mi contornai le labbra con un rossetto rosso, passando sopra un lucido, arricciando i capelli.

Mi guardai, un'immagine mi apparve davanti, un'immagine non mia, e avrei voluto vedermi, con gli occhi di Cindy. Ed invece mi vedevo con questi, ed a questi gli piaceva ciò che vedevano riflesso.

"Cindy, sei forte" sussurrai toccando le mie labbra riflesse nello specchio passandoci sopra l'indice come se stessi ricopiando un disegno seguendone i contorni.
Prima di avviarmi nella sala, ordinando un drink, che bevvi in una sorsata per non pensare, o almeno fare finta di non pensare.

Molto spesso è più semplice avere la mente libera, perché non sai quello che fai e vai senza inibizioni, anche se sai che il giorno dopo ti crogiolerai nello stesso dolore che ti porti dietro come la tua ombra per una sera quell'ombra la vuoi allontanare, scacciandola via.

Nell'attesa del mio cliente, mi guardai intorno, vedendo Linda seduta sopra una poltrona, il suo sguardo era fisso su di un punto, sembrava che non sbattesse neanche le ciglia per paura di perdersi qualcosa. Seguì la linea di dove erano poggiati i suoi occhi e trovai Rudy, toccare le cosce di una ragazza dai capelli neri corvini, avvicinandosi a lui, tirando in fuori il petto per mostrargli la merce prelibata che avrebbe assaggiato di lì a poco.

Mi rispostai su Linda, che prese in mano un bicchiere finendo il liquido all'interno, versandosene ancora, seccata ed amareggiata.
avevo avuto la conferma del perché Linda si fosse alleata con Rudy. Per amore.
Un'amore non corrisposto.
Quell'amore che ti porti dentro in silenzio, che ti soffoca, ti brucia le viscere, e lo lasci lì fermo, senza poter mostrarlo al di fuori.

Fissai il fondale del bicchiere, pensando se fosse il caso di prenderne un'altro sorso, quando mi vidii poggiare un bicchiere davanti.
Alzai gli occhi lentamente, riconoscendo la postura e quegli occhi blu intensi.

Sentii un formicolio, ma non lo stesso, forse avevo bevuto più di quanto il mio corpo reggesse, ed era la conseguenza del perché avevo reagito così.

"Alla salute" m'incitò a prendere il bicchiere in mano, scontrandosi con il mio.

"Alla salute" ricambiai, bevendo.

"Non credevo di rivederti" rivelai pentendomene subito, per aver mostrato forse interesse che non avevo, o almeno credevo, navigavo solo in quei pozzi.

"Ti ho detto che ci saremmo rivisti, ed eccomi qui. Mantengo sempre le promesse" puntualizzò scuro in volto, mostrandomi subito un sorriso delicato, che ricambiai.

"Hai ragione" confessai scuotendo la testa, avviandomi nella solita stanza seguita da lui.

Lo lasciai entrare chiudendo la porta successivamente appoggiandomi contro con la schiena.

"Che intenzioni hai oggi?" Chiesi titubante, vedendolo girarsi, facendo due passi verso di me.

Restavo inchiodata alla porta di legno, con le mani dietro la schiena.

Un profumo che non conoscevo stava aleggiando dentro quello spazio, restando nell'aria impregnando le pareti, un'odore forte ma floreale, un buon odore.

Lo sentii farsi più vicino.
"Ci tieni così tanto a saperlo? Le mie intenzioni potrebbero combaciare con le tue...dunque dimmi" affermò con voce suadente, allontanandosi lasciandomi fuoriuscire l'aria che trattenevo nei polmoni.

Cosa avrei voluto io? Ero certa di saperlo, ancora per un po'.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro