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Capitolo 32

DANTE

La notte non era mai parsa chiara quanto il giorno se non nell'ora che precedeva l'alba. Assonnato, sbadigliai un paio di volte, cullato dalle chiacchiere superflue degli altri. Rilassai le spalle, una passeggiata era ciò che ci voleva per conciliare i pensieri. Mi sentivo padrone del mondo oltre che di me stesso.

«Dante, posso parlarti un attimo?», richiamò l'attenzione Thor. Imponente com'era, lo trovai assai buffo nel costatagli un atteggiamento imbarazzato.

«Cosa c'è?», chiesi. Accennai un sorriso serafico.

«È da un po' che volevo parlarti», tergiversò lui, osservando ovunque men che meno me.

Accigliato, finsi d'essere molto sorpreso: «Quale tono solenne è mai questo? Vuoi confessarmi che sei irrimediabilmente innamorato del sottoscritto?», scherzai vagamente divertito da tutto ciò.

Mi fulminò con un'occhiataccia, ammonendomi: «Finiscila, è una cosa seria».

«Allora ti riferisci al fatto che compri il Bianco, esatto?», domandai con retorico sarcasmo, ritornando a un'espressione placida.

Gli altri tre si irrigidirono, fingendo di continuare a ciarlare fra loro. Il brusio divenne l'unico suono udibile. Ci fu un lungo istante di silenzio prima che potesse rivolgermi di nuovo la parola: «E tu come fai saperlo?».

«Guarda che belle vetrine, Liam!», sproloquiò Cupido, indicando una porzione del centro al diretto interessato.

«Stupende, Nico!», costatò Ken, difronte a noi.

Il mio amico impiegò molto poco a intuire la risposta alla sua domanda. «Ah», sillabò.

«Eh sì, Alex. Ah», lo superai, infilando le mani nelle tasche dei jeans.

«E ti starebbe bene?», tornò ad affiancarmi, fissandomi con insistenza. La premura gli trasudava dal tono di voce.

Scrollai le spalle, indifferente: «Perché non dovrebbe?», posi il quesito a bruciapelo.

«Perché lo trasformerò in un ristorante», proclamò infine.

Bloccai l'andatura, rimanendo indietro: «Tu cosa?». Non lo chiesi per riascoltare la risposta; Alex lo intuì.

«Lo so, avrei dovuto dirtelo prima, ma non è tutto, ho una proposta da farti», alzò le mani avanti in segno di resa - forse perché temeva una mia reazione, «La cifra che possiedo non è sufficiente a ristrutturare l'interno del locale, ho bisogno di una mano. Ho bisogno di te», precisò.

Ripresi a camminare, l'andatura lenta, e il cervello in un vespaio di pensieri: «Cosa vuoi propormi con precisione?».

«Apri l'attività con me», dichiarò senza alcun tentennamento, né mezze misure.

«Questa è una confessione», sincerai.

«Allora dimmi che accetterai. Bollywood è già dei miei. Nico e Liam attendono il tuo responso per confermare il loro», spiegò, indicandoli poco più avanti di noi.

Presi in causa, mi rivolsero uno sguardo fugace. Cupido parve il più restio dei due, a farlo, e sapevo anche perché. Gli si leggeva in faccia quanto disprezzasse la mia vicinanza a Edith. Tralasciai i ragazzi e repressi una risata: «Ex spogliarellisti che aprono un ristorante?».

«Fa ridere», confermò Sami, il primo della fila.

«Samir, fatti gli affari tuoi», lo redarguì Al, in ultima. Incassò il capo fra le spalle, sussultando.

Mi grattai la nuca, passandomi una mano fra i capelli scuri: «Non lo so. Aprire un'attività è una cosa grossa».

«Ed è una proposta che non ti capita tutti i giorni», continuò Ken, allegro.

Thor lo ignorò, rivolgendomi un'affettuosa pacca sulla spalla: «Hai un mese di tempo per decidere, non preoccuparti».

«Grazie Alex, ho bisogno di rifletterci, ma sono lusingato da tutto ciò», ammiccai, alleggerendo l'atmosfera troppo seriosa.

Lo vidi scuotere il capo: «Non ringraziarmi. Ho un'ultima questione da svelarti», riprese.

«Alex, mi piaci anche tu, ma ti vedo come un amico», celiai sempre più divertito dal suo turbamento.

«Piantala!», sbottò, irritato.

«Cosa devi dirmi di tanto orribile?», lo incitai. L'ombra di un sorriso traspariva ancora.

«Credo di aver confessato involontariamente, a Micol, la vostra brutta disavventura», confessò tutto d'un fiato, buttando fuori l'aria dai polmoni. Nel vedermi l'espressione interdetta, si giustificò: «Non sapevo che lei non sapesse!».

«Io sono arrivato a casa, ragazzi. Grazie per avermi accompagnato», si intromise Samir.

«È tutto okay, Alex. Troverò il modo di rimediare», risposi al mio amico, trascurando l'altro.

«Ragazzi...».

«Thor, fai schifo con le spiegazioni», ci interruppe Cupido, accusandomi subito dopo, «Edith poteva morire, quel giorno».

Avanzai di un passo, «Di cosa parli?». Non mi piaceva il suo atteggiamento, e soprattutto, non mi piaceva la pretesa sottintesa.

«È allergica ad alcuni sonniferi. L'ha confessato sua sorella», mi informò Liam alquanto agitato. Forse perché temeva che spaccassi la faccia a Nico. Di nuovo.

«Non avreste dovuto origliare la nostra conversazione voi due», avvertì con severità il mio amico.

Il giovane scattò, trattenuto da Bollywood: «Lei poteva morire e sarebbe stata tutta colpa tua. Io, al posto tuo, l'avrei protetta».

Snudai i denti in una smorfia di rabbia e gelosia, resistendo a stento:«Quindi si tratta di questo?!».

«Sì, tu non la meriti», sputò contro di me.

«Ragazzi, Basta», ci avvisò Sami, preoccupato per la piega che stava prendendo la situazione. Anche Alex si mise in mezzo.

Strinsi i pugni lungo i fianchi. Dristan, pugile esperto, mi aveva insegnato bene, dopotutto. «Nico, stalle lontano, o giuro su Dio che ti ammazzo», gli promisi in un ringhio.

«Ho detto basta, datevi una calmata oppure vi farò calmare io», tuonò Thor.

«Con cosa, tè e biscotti?!», sbottò Cupido, inviperito. Tutti noi eravamo consapevoli della magnanimità di Alex, e della sua passione per la cucina.

«Sì, e funzionano sempre», confermò lui. Se non fossi stato tanto irato avrei riso della risposta.

«Lasciatemi!», strattonò la presa Nico per allontanarsi, e andarsene.

«Alex, lo giuro, non risponderò di me se lo trovo con la mia Edith», confessai con nervosismo. Impossibile ignorarla. Esisteva già una frattura nel gruppo.

«Tranquillo, Cupido abbaia ma non morde», provò a rassicurarmi; ma la gelosia non volle abbandonarmi.

*Angolino dell'Autrice*

Raga, prevedo guai...

Leggenda dei nomi da ballerini esotici per non fare confusione:

DANTE : ISPANICO
ALEX : THOR
SAMIR : BOLLYWOOD
LIAM : KEN
NICO : CUPIDO

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