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capitolo 88 - Chloe

Chloe

Osservo questa immensa città, non riesco davvero a capire come faccia la gente a non stancarsi di tutta questa frenesia, mi chiedo se mi abituerò mai a correre come loro.
Poi mi guardo intorno, è il centro del mondo questo posto, persone di ogni etnia, gente che si veste come gli pare, che non teme di sostenere le proprie idee, che lotta per un sogno, qui può farlo.
Ed io, sono venuta fino all'altro capo del mondo per lo stesso motivo, il mio sogno, realizzarmi professionalmente, farmi un nome, ci sto provando, ci sto riuscendo, mai avrei creduto di trovare anche l'amore, lui.

Andrea ha rappresentato qualcosa di inaspettato, quel pensiero che piano si insinua fra gli altri e si fa strada, giocando anche sporco, per arrivare in vetta.
Quel palpito che ti sorprende facendoti credere che sia ancora tu ad avere in mano le redini di ciò che sei, di ciò che vuoi, ma ogni cosa è già cambiata.
Il tuo modo di pensarlo, il modo di sorridergli, i tuoi sospiri se solo è troppo vicino, se solo i suoi occhi ti inghiottiscono, intrappolandoti in una gabbia e gettando via la chiave, e tu glielo lasci fare, vuoi che lo faccia, hai bisogno che lo faccia per sentirti viva.
Cerchi di capire cosa stia accadendo, tenti di negare le emozioni che ti sconvolgono, sei disposta anche a scappare lontano perché la logica ti dice che sarebbe tutto sbagliato, ma l'unico errore sarebbe non vivere.

Poi, quando, dopo varie lotte, ti arrendi all'inevitabile, vieni consumata dalla passione più travolgente che tu possa sentire, quel fuoco che arde in ogni tocco, in ogni bacio, persino nelle tue fantasie ad occhi aperti.
Questo sentimento ti ha plasmata a suo piacimento, perché è quello che fa, noi siamo marionette nelle mani dell'amore, è l'unica emozione che ci dà vita anche quando ci distrugge.

Peccato che io abbia conosciuto anche il dolore che l'amore riesca a donarti, la sua perdita, la sensazione di vuoto che hai quando senti il cuore che si ferma all'interno della tua gabbia toracica, quando percepisci spegnersi in te quella scintilla che serviva a tenerti viva.
Ovunque il tuo sguardo si posi, sarà grigio, come se i colori fossero stati risucchiati via, sembra una vera stregoneria, qualunque cosa tu stia facendo, non sarà così interessante come speravi, soprattutto per farti distrarre dal tuo pensiero fisso, ovvero ciò che hai perso.
Le giornate passeranno, tutte uguali, tutte con un unico scopo, quello di dimenticarlo e, più ti impegnerai a farlo, più i tuoi pensieri ti tradiranno, lo faranno persino i tuoi sogni.
Ebbene sì, il ricordo di ciò che eravate, la possibilità di quello che sareste potuti essere, il domani che vedevi insieme a lui, ma che ti è stato strappato via, ti tormenterà anche mentre dormi, a volte.

E quel dolore nel petto che letteralmente ti chiude lo stomaco e ti scaraventa nell'oblio?
Ti accompagnerà per diverso tempo.

Finalmente decidi di combattere per rialzarti, dopo esserti crogiolata nel dolore, dopo essere sprofondata nel buio e aver leccato le tue ferite, asciughi le lacrime, esci dalla stanza, divenuta un santuario del dolore, e ti fai guidare dalla rabbia.
Verso di lui per averti fatto innamorare e poi ferita, verso te stessa per averci creduto, verso l'universo intero per averlo messo sulla tua strada.
Proprio quando credi di esserti rimessa in piedi, eccolo, pronto ancora una volta, come la prima, a stravolgere tutti i tuoi piani.
Ti chiede di salvarlo, ti chiede di salvarvi.

Come posso amarlo ancora?
Come potrei fidarmi ancora di lui dopo ciò che mi ha fatto e dopo quello che era pronto a fare per la sua vendetta?

Siamo esseri fragili, di passaggio su questo mondo, che hanno bisogno di qualcuno accanto, ogni volta che ostentiamo orgogliosamente di essere abbastanza per noi stessi, è solo una grossa bugia, ci portiamo dietro solo la paura di prendere la decisione sbagliata al momento sbagliato.

Ed ora che sto versando caffè, nella caffetteria della zia della mia amica, continuo a chiedermi quale sarà la mia, fissando tutte le coppie che vedo passare dalla vetrata, che entrano ed escono da questo locale.
Sono pronta a rinunciare a lui? Riuscirò davvero a farlo? E' la cosa giusta per me?

« Scusami, Chloe, ma stai versando il caffè sul bancone, non nel mio bicchiere.»
Subito mi allerto e ritorno in me fissando il disastro che ho combinato.
« Scusa, Iris.»
La ragazza che ho di fronte inizia a ridere, l'abbiamo conosciuta qualche mesetto fa e viene spesso qui a prendere un caffè, li sta provando tutti e la sua curiosità nel farlo, ci ha intrigate, da quel momento non facciamo altro che chiacchierare.

«Forza, è più facile buttare tutto fuori con un'estranea, perché ti senti meno giudicata, rispetto a qualcuno che sa tutto di te e tu sai già il suo modo di pensare.»
I suoi occhi sono puntati su di me, vi leggo sincerità e voglia di aiutarmi, consolarmi, ma temo che nessuno potrà farlo.
«È una storia incasinata, credimi, nessuno può aiutarmi, so in fondo cosa devo fare, so che devo...ma lui...»
Non riesco a finire la frase, perché è difficile dire ad alta voce che la cosa migliore per me sarebbe dimenticare Andrea.

«Mia cara, logica e cuore faranno sempre a botte.»
Il viso dolce di Iris mi accoglie, per un attimo mi sembra di aver trovato un'altra buona amica, è molto empatica e i suoi sorrisi a volte sono tristi, come se anche lei si portasse dietro una storia tutta da raccontare.

« La tua storia invece qual è?»
Chiedo di getto notando il suo sguardo perso nella tazzona di caffè che le ho appena versato, questa volta nel bicchiere.
« Una storia da cercare, qualcosa che ho dimenticato, che ho perso, e sono alla ricerca di briciole di pane che mi sono lasciata dietro per trovare il mio passato.»
Porta dietro l'orecchio, quasi mostrando disagio, una ciocca dei suoi lunghi capelli color castano scuro con qualche sfumatura leggermente più chiara.

«Che vuoi dire?»
È molto criptica come risposta e se non vorrà scendere nei dettagli rispetterò la cosa, ma mi sembra che abbia bisogno di sfogarsi quanto me.
«Prima tu, raccontami di questo ragazzo.»
Evita palesemente la mia domanda, il suo sorriso è così sincero che mi lascio andare, le racconto a grandi linee la mia storia con Andrea, i dubbi che ora mi assalgono e le paure.
«Wow, io sono un casino totale, ma tu non scherzi, anche se non puoi battermi.»
Alza un sopracciglio e si indica con finta fierezza.
«Scapperesti se ti raccontassi di me e sinceramente tu e Sofy siete le uniche pseudo amiche che io abbia qui a New York da quando sono arrivata.»
Timida tiene lo sguardo basso e si tortura i bottoni della giacca.

« Cosa vuoi dire? Io mi sono fidata di te, ora è il tuo turno.»
Alza il viso e prende un respiro prima di donarmi un pezzetto della sua storia.
« Ho avuto un incidente, al seguito del quale ho perso gli ultimi anni della mia vita, cancellati totalmente dalla mia memoria e sono qui per ritrovarli.»
Intrappola il labbro inferiore fra i denti, in attesa di una mia reazione, ed io sono sbalordita da ciò che mi ha appena rivelato.

« Mi dispiace davvero tanto, Iris, immagino sia terribile.»
Non risponde, forse perché non c'è bisogno di farlo, non oso immaginare una vita senza ricordi, senza sapere chi sei.
«Ma tu non sei di New York, non sei mai stata qui prima, almeno così ci hai detto, quindi perché cerchi le tue risposte in questa città?»
Tento di capirci qualcosa ma la mia confusione aumenta.

«Perché tutti gli indizi che hanno portata qui, e il mio istinto mi dice che è proprio in questa città ho perso qualcosa di importante, o qualcuno.»
Fa un lungo sospiro e scuote la testa, mi sembra all'improvviso smarrita.
«Amare è sempre un rischio, Chloe, è un sentimento che va inseguito.»
Stringe il ciondolo che porta al collo fra le mani con forza, ed io mi chiedo a chi stia pensando.

«Credo che questo ragazzo abbia vissuto dentro di sé molto battaglie ma, il sentimento che lo lega a te le abbia vinte tutte.»
Mi sorride determinata a darmi coraggio e forse a spostare l'argomento su di me.

Penso ad Andrea, ai suoi occhi che gridavano di dargli un'occasione, ripenso a ciò che ha vissuto nella sua vita, ai dolori che ha affrontato, ai demoni che lo tengono prigioniero e a quanto sia stato solo.
«Non posso sempre giustificare i suoi errori, le volte in cui mi ha fatto del male, solo perché ha un passato difficile.»
Inizio nervosamente a pulire il bancone, strofino il panno umido su questa superficie di legno lucido come se al suo posto ci fosse la mia vita, vorrei cancellare gli ultimi giorni.
Sarebbe tutto più semplice se non lo avessi rivisto, se non mi avesse detto che mi ama, che è disposto a rinunciare alla sua vendetta.

«Dai, chiama Sofy e andiamo via, fra non molto chiuderete, quindi ti obbligo a passare la serata fra amiche.»
Afferra ciò che stringevo nelle mani e lo butta in un angolo, il suo entusiasmo è contagioso e mi convince a seguirla, non ci penso molto e insieme a Sofy usciamo tutte e tre per distrarci e, per una sera voglio lasciare i miei problemi a casa.

Peccato che il destino giochi sempre la sua partita contro di me.


Ciao a tutti, ecco a voi Iris, per caso ha stuzzicato la vostra curiosità la sua storia?
Spero di sì. 🤫 Non dico altro.

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