Chapter 27.
Il biglietto che ho trovato in camerino mi ha lasciato un po' perplessa. Ho chiesto a Joe di non dire nulla a Sandy di noi, eppure sembra incapace di accettare la mia decisione. Le sue parole mi hanno fatto riflettere, ma non posso permettere che i suoi sentimenti mettano a rischio la mia relazioni attuale.
Mentre mi preparo per il fine settimana a casa di Kevin, il pensiero di quel messaggio continua a tormentarmi. So che dovrò affrontarlo prima o poi, chiarire le cose, ma non ora. Ora voglio solo concentrarmi su Sandy e sulla grigliata a casa di Kevin.
Appena superiamo il cancello, sento un nodo stringermi lo stomaco. Una volta parcheggiato, Kevin ci accoglie con un sorriso: «Ben arrivati».
«Non mi aspettavo di vedere tutta gente. Pensavo fosse una cosa più intima», commento
«Lo è. Sono tutti parenti di Danielle», mi rassicura Kevin, conducendosi verso la terrazza. Danile ci viene incontro e ci abbraccia con affetto.
«Non c'è, vero?», sussurro a Kevin, cercando conferme.
«Di chi parli?»
«Lo sai»
Lui sospira. «Non ha risposto al mio messaggio, quindi non so se Joe verrà», dice.
Un senso di sollievo mi attraversa. «Spero vivamente che no», dico.
«Come mai?»
«Non importa», taglio corto. «Solo che non voglio vederlo. Lavorarci insieme è già abbastanza difficile».
Mi siedo accanto a Sandy, che sembra già a suo agio tra gli ospiti. Mi sorride, inclinando la testa come per chiedermi se va tutto bene. Ricambio il sorriso e annuisco, cercando di reprimere l'irrequietezza che mi agita dentro.
La conversazione scorre leggera, tra aneddoti divertenti e discorsi sul lavoro. Ma io non riesco a concentrarmi del tutto. La mia mente torna a Joe e al suo biglietto, e a quanto mi abbia scossa.
«Tutto ok?», chiede Sandy, notando il mio silenzio
Annuisco, cercando di sorridere. «Si, solo un po' distratta».
Kevin si unisce, e qualcuno propone di mettere un po' di musica per animare la giornata. Proprio in quel momento, la porta del giardino si apre. Un attimo di silenzio cala tra gli ospiti.
Ed eccolo lì.
Joe.
Il mio cuore fa un salto. Kevin si alza per salutarlo, mentre Danielle accoglie il cognato con un sorriso. Io resto immobile, fissando il suo volto.
«Non ci posso credere...» sussurro.
Sandy si accorge della mia reazione e alza un sopracciglio. «Vuoi che andiamo via?».
«No...», rispondo, ma sento il respiro farsi più corto.
Joe si avvicina al tavolo, scambiando qualche parole con gli altri. Io non riesco a distogliere lo sguardo da lui. È come se il suo arrivo avesse spezzato ogni traccia di tranquillità. Sandy, notando il mio disagio, sfiora la mia mano con la sua, cercando di tranquillizzarmi, ma io sento solo il bisogno di allontanarmi.
«Devo andare un attimo in bagno», gli dico, cercando di non attirare troppo l'attenzione. Il cuore mi batte forte nel petto mentre percorro il giardino con passi veloci.
Arrivo finalmente alla porta che dà alla casa e mi rifugio nel primo corridoio che trovo. Respiro e cerco di calmarmi. Mi avvicino alla finestra che dà sul giardino e li osservo da lontano, sperando di non essere vista.
Joe ride, conversa con naturalezza, come se nulla fosse cambiato. Mi chiedo cosa sia venuto apposta per rovinarmi la giornata o se davvero non si renda conto di quanto la sua presenza mi sconvolga.
Immersa nei miei pensieri, non sento dei passi dietro di me.
«Mi stavi cercando?», dice una voce dietro di me.
Sobbalzo, il cuore che batte forte. Mi volto e lo vedo. Joe è lì, appoggiato allo stipite della porta, e lo sguardo fisso su di me.
Il mio respiro si blocca. Voglio andarmene, subito. Faccio per per andare via, ma lui è più veloce. Mi afferra il braccia con presa ferma, bloccandomi. Il mio cuore batte forte nel petto mentre sento la mano avvolgermi il braccio. Il mio corpo si irrigidisce.
«Joe, lasciami andare» dico, ferma, ma il mio respiro tradisce il mio stato d'animo.
Lui rimane in silenzio. Mi guarda, e il suo sguardo è diverso, più intenso, quasi vulnerabile. La sua mano allenta leggermente la presa, come se volesse rassicurarmi.
«Non te ne vai», dice, calma.
La sua vicinanza è soffocante. Il tempo sembra sospeso, ogni battito del cuore, sta diventando un peso che ci tiene fermi in questo angolo stretto.
«Joe...». La mia voce mi trema, ma non posso mostrargli quanto mi sta indebolendo. Voglio resistergli, ma ogni fibra del mio corpo sembra attratta da lui.
Le parole mi escono a fatica, ma quando lui si avvicina, tutto sembra svanire.
«Non sento più nulla per te, Joe», dico, cercando di convincere più me stessa che lui.
Joe mi osserva, quasi divertito, ma i suoi occhi non mentono. Si avvicina ancora di più, la sua presenza ingombra l'aria, e la distanza tra di noi diventa minima. Quando parla, la sua voce è bassa, carica di sfida: «Non ti credo».
Ogni parte del mio corpo urla di fermarlo, ma non riesco a muovermi. Non è la sua presa a tenermi ferma, è il mio cuore che si rifiuta di ascoltare la mia mente.
«Julia!».
La voce di Sandy irrompe nell'aria, riportandomi bruscamente alla realtà.
Joe allenta la presa. Io ne approfitto per allontanarmi senza dire una parola. Esco dalla stanza e raggiungo Sandy.
«Che fine avevi fatto?», mi chiede, sollevato nel vedermi
«Non trovavo il bagno», mento.
Joe appare in cima alle scale, ma io lo ignoro. «Andiamo?», chiedo a Sandy. «Non mi sento tanto bene»
Lui mi scruta per un attimo, poi annuisce. «Certo, come preferisci».
Senza voltarmi, esco da quella casa, lasciandomi alle spalle il caos di emozioni che Joe ha riacceso dentro di me.
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