Chapter 12.
Con il cuore che mi batteva all'impazzata alzo la mano e busso alla sua porta. Non riesco a controllare il tremore delle dita. La porta si apre, rilevando Joe con un'espressione sorpresa sul volto. «Hai perso qualcosa?», chiede
Inspiro profondamente, ma le parole sembrano rifiutarsi di uscire. «Io...», balbetto. «Non so nemmeno perché sia venuta qua, ma ...»
Joe inclina la testa, poi si scosta per farmi entrare nella sua stanza. «Qualcosa non va?», chiede, preoccupato, e questo mi fa solo sentire più vulnerabile.
Mi mordo il labbro, cercando il coraggio che sembra fuggirmi. Sento il calore salirmi alle guance, ma non posso più trattenermi. «Voglio fare l'amore con te, Joe». Le parole esplodono fuori di me in un sussurro carico di emozione, mentre il viso mi brucia di un rosso vivo.
Rimango lì, immobile, incapace di distogliere lo sguardo dai suoi occhi, che si spalancano per la sorpresa, come se stesse cercando di capire se avesse sentito bene. Poi il suo sguardo cambia, si addolcisce. Si avvicina me, così tanto che non riesco a sentire il calore del suo respiro sul mio viso.
«Sei sicura di questo?», domanda, con voce appena percettibile. «Non voglio che tu faccia qualcosa di cui poi ti penti»
Joe mi osserva per un lungo momento, come se stesse leggendo dentro di me, e poi il suo volto si illumina di un sorriso lieve, rassicurante. Solleva una mano e mi accarezza il viso, il tocco leggero che mi fa tremare.
«Va bene», mormora. «Ma solo se anche per te è quello che vuoi davvero».
Sento il mio cuore scoppiare nel petto. Mi avvicino ancora un po', le mie dita che sfiorano le sue, incerte. «Però, prima voglio confessarti che...»
«Cosa?», sussurra, come se avesse paura di spezzare il momento.
Abbasso lo sguardo per un istante, poi lo guardo dritto negli occhi. «Non è la mia prima volta», ammetto. «Ma vorrei che lo fosse».
Per un attimo, rimane in silenzio. Poi si avvicina, le sue mani che stringono le mie con una fermezza gentile. «Lo sarà», promette con voce sicura. «Te lo prometto».
Joe si avvicina ancora di più. Le sue mani si posano sui miei fianchi, un tocco leggero che mi fa trattenere il respiro. I suoi occhi sono fissi nei miei, e in quel momento sembra che il mondo interi si fermi.
Le sue labbra incontrano le mie con una dolcezza infinita, un bacio inizialmente lento, quasi timido, ma che si intensifica gradualmente. Le sue dita tracciano un lungo sentiero lungo le mie braccia, sfiorando la mia pelle con una leggerezza che mi fa tremare.
«Julia...», sussurra contro le mie labbra.
Le sue mani risalgono, sfiorando il bordo della mia maglietta. Mi guarda, aspettando un mio cenno di approvazione. Annuisco, e lui la solleva lentamente, lasciandola cadere a terra. Mi sfila il reggiseno, e il suo sguardo si fa ancora più intenso.
«Sei bellissima», mormora, e il calore delle sue parole mi fa arrossire.
Le sue labbra scendono lungo il mio collo, tracciando un percorso di baci che fanno crescere dentro di me un'ondata di emozione. Le sue mani, sicure e attente, esplorano il mio corpo con una cura che mi fa sentire unica, desiderata.
Joe mi guida verso il letto, le nostre labbra che non si separano mai, come se ogni respiro, ogni movimento fosse sincronizzato. Mi adagia dolcemente sul materasso, e il suo corpo si sovrappone al mio. Per un istante i nostri sguardi si incontrano, e nei suoi occhi marroni leggo un'emozione diversa, un'ombra che non avevo mai notato prima. Mi sento attratta da lui come una calamita, ma allo stesso tempo terrorizzata da ciò che potrebbe accadere.
Il suo respiro si fa più caldo, mentre le sue dita tracciano una linea lungo il mio viso, già per il collo, fino al bordo delle mie mutande. Poi alza lo sguardo verso di me e mi chiede ancora una volta: «Sei sicura di volerlo fare?»,
Il mio cuore batte all'impazzata. «Si, lo voglio fare», dico, con voce che è quasi un sussurro.
Con una rapidità che mi fa trattenere un sospiro, si sbarazza delle mutande. Le sue mani si muovono con delicatezza che contrasta con l'intensità del momento, e il suo tocco sulla mia intimità mi fa sussultare. Il suo volto si avvicina al mio, le labbra al mio orecchio quando Joe sussurra: «Dimmi se vuoi che mi fermi», mormora, lasciandomi ancora una volta la scelta di tirarmi indietro.
Annuisco, e chiudo gli occhi, lasciandomi andare al momento. «Joe...ti prego», sussurro
«Cosa?». Le sue mani continuano a esplorare, e ogni tocco accede scintille sulla mia pelle. «Cosa vuoi, Julia?»
Mi mordo il labbro, stringendo il lenzuolo tra le dita. «Voglio te. Adesso!», dico
Joe accenna un sorriso, caldo e rassicurante, mentre allunga un braccio verso il comodino e apre il cassetto. Il fruscio del preservativo che scivola fuori è l'unico suono oltre al battito accelerato del mio cuore. Non riesco a distogliere lo sguardo da lui, mentre si prepara. Nei suoi occhi c'è una luce diversa, qualcosa che parla di desiderio, o qualcosa di più profondo. Un sentimento che non ho il coraggio di nominare ma che si annida nel mio petto.
Quando torna a sovrapporsi al mio corpo, il calore della sua pelle contro la mia è elettrizzante. «Julia», sussurra il mio nome, come se fossi il suo mondo in quel momento. Quando finalmente Joe si unica a me, il tempo si ferma. Ogni movimento è una sinfonia che ci avvolge, e tutto il resto svanisce. Mi sento sopraffatta, come se tutte le mie difese sono crollate. Le sue mani non smettono di accarezzarmi, e il mio cuore batte così forte da farmi crede che lui possa sentirlo.
Al culmine del momento, mi ritrovo a sussurrare il suo nome, e lui il mio, come una promessa non detta. Quando crolliamo sul letto, avvolti dal calore del nostro respiro e dal battito sincronizzato dei nostri cuori, mi rendo conto che qualcosa tra di me e lui è cambiata per sempre. Questa notte, con Joe, ho riscoperto il piacere del sesso, quel piacere che cinque anni fa avevo dimenticato.
Joe alza lo sguardo verso di me, i suoi occhi cercando il mio viso. «Stai bene?», mi chiede, spostandosi al mio fianco. Con un gesto si sfila il preservativo, lasciandolo cadere per terra senza togliere l'attenzione da me.
Annuisco, incapace di parlare. Mi giro verso di lui e, seguendo un impulso, lo bacio sulle labbra. Un bacio lento. Joe sorride contro le mie labbra, poi si ritira per guardarmi. «Sono riuscito a rendere questa... seconda prima volta meglio della prima?», chiede
Un sorriso mi sfiora il volto. «Sì. L'hai resa migliore della prima», dico.
«Un giorno mi dirai cosa ti è successo?»,
«Un giorno... forse».
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