7. Weird lunch and bowling
Dei rumori provenienti dal piano di sotto mi svegliano.
Guardo la sveglia: sono le 8.30.
Faccio mente locale.
Merda.
I miei sono tornati. Devo trovare un modo per far uscire di casa Genn senza che se ne accorgano.
Lo guardo e vedo che sta dormendo accanto a me. Adoro vederlo dormire.
"Genn."- gli sussurro all'orecchio.
Niente. Non dà segni di vita.
"Genn."- ripeto muovendolo un po', sempre con delicatezza.
È morto.
"Genn!"- gli grido nell'orecchio.
"Mmmmh."- mugola.
"Genn, ci sono i miei. Devi andartene!"
"Ora vado."
"No, Genn. Subito. Ti faccio passare dalla finestra, ma veloce."
Si sveglia stropicciandosi gli occhi.
"Ma che ore sono?"- chiede ancora mezzo dormiente.
"Le 8.30, ma non importa. Perché sono arrivati i miei! Ascoltami: sotto la finestra c'è il tetto della veranda. Sulla sinistra c'è una scaletta che serve per arrivare, appunto, sul tetto. È stabile. Puoi farcela. Ma devi andartene subito."
"Grace, ma sto ancora dormendo."- dice con la voce da bambino.
"Lo so Genn, mi dispiace un sacco. Non sai quanto vorrei poterti far uscire come una persona normale."- dico spingendolo verso la finestra.
Si gira verso di me e mi guarda.
"Abbracciami."- sussurra.
Non me lo faccio ripetere due volte.
Vado lì e lo stringo a me con tutta la forza che ho.
"Ci senti..."
Viene interrotto da mia madre che spalanca la porta.
Mi giro di scatto verso di lei e mi aspetto una faccia tipo ma questo da dove spunta fuori?!
E invece si limita a dire "buongiorno tesoro!".
Mi giro indietro prima di aprire bocca e vedo che Genn non c'era più. Ha studiato per diventare un ninja o cosa?
"Buongiorno mamma."- dico andando ad abbracciarla.
"Sei stata bene in questi giorni? Tutto okay?"- chiede con tono premuroso.
"Sì, certo."- dico sorridendole.
"Ho invitato Alex e i suoi genitori a pranzo. Spero siano di tuo gradimento."
Non ci posso credere.
Adesso che sembrava andare quasi tutto bene ci si mette mia madre.
"Oh, okay. Sì, va bene."
Non potevo raccontarle tutto. Non adesso.
"Bene. Appena sei pronta scendi che ti ho preparato la colazione."
Annuisco.
La prima cosa che faccio quando esce è controllare se Genn è ancora qui.
E lo vedo con la schiena al muro, intento a non farsi scoprire e ad ascoltare la conversazione.
"Hai sentito tutto?"- chiedo disperata.
"Sì. Vengo a salvarti, ci stai?"
"Cioè?"
"Lascia fare al maestro."
Mi fa ridere il suo faccino adorabile.
"Ma adesso? Hai intenzione di tornare a casa?"- chiedo cercando di non risultare troppo invadente.
Lo vedo irrigidirsi per un attimo, ma poi cerca di rilassarsi.
"Sì. Penso di sì."
Mi sento sollevata. Almeno so che sta bene ed è al sicuro.
"Allora ci vediamo dopo, okay?"
"Va bene, Genn. Grazie."
"Grazie a te. Sei stata veramente carina."
Quel complimento mi fa arrossire, ma lui non lo nota. Se ne va prima.
Scendo per fare colazione, aspettando con ansia l'ora di pranzo.
-GENN'S POV-
Mi fermo davanti la porta di casa, indeciso sul da farsi.
Decido di suonare il campanello alla fine, per non far preoccupare troppo i miei.
Apre Stephanie.
"Oh, tesoro! Mi hai fatta preoccupare tantissimo! Dove sei stato stanotte? Stai bene? Hai mangiato?"- chiede abbracciandomi.
Ricambio a stento l'abbraccio.
"Bene, mamma."
Quando la chiamo così vedo che le si illuminano gli occhi.
Entriamo e mi dice che ha preparato i pancakes per colazione. Accetto di mangiarli anche se non ho per niente fame.
"Dove sei stato stanotte, Genn?"
"Al sicuro."- rispondo semplicemente.
"Dove?"- insiste.
"Da un'amica."- cerco di fare il vago.
"Da Grace?"
La guardo e riabbasso subito lo sguardo.
"Da Grace."- conferma.
"Tranquillo, non dirò niente a nessuno. Non ti chiederò il motivo per il quale non sei tornato, ma cerca di non farlo più. Capisco che sei grande e vaccinato, ma finché stai con noi, evita di fuggire così."- insiste Stephanie, abbracciandomi.
Annuisco, cercando di promettere anche a me stesso di non fare più una cosa del genere.
Finisco la colazione e vado in camera mia.
Penso che scriverò un po'.
Non sono molto concentrato e tutto quello che riesco a tirar fuori in mezz'ora è una piccola strofa. Però mi piace.
Provò anche a metterci una base acustica con la chitarra.
People don't change
But reveal themselves baby
Maybe it's too late
It's too late for turning back
You think it's still the same
I can't live in the past baby
Maybe It's too late yeah
It's too late for turning back
Non è così male, mi piace.
-GRACE'S POV-
È l'ora di pranzo e stiamo aspettando Alex e la sua famiglia.
Suona il campanello e vado ad aprire.
"Ciao, Grace! Come stai?"- dice la madre di Alex abbracciandomi.
"Ehi, Grace!"- continua suo padre.
"Ciao"- dico sorridendo- "tutto bene, grazie."
Il sorriso svanisce non appena vedo Alex. Gli rivolgo un'occhiataccia che sembra non turbarlo minimamente.
"Cerca di comportarti come se non fosse successo niente."- gli dico piano a denti stretti, trattenendolo indietro.
Annuisce e andiamo in cucina per il pranzo.
Io e Alex ci siamo dovuti sedere accanto e abbiamo cercato di parlare tranquillamente, anche se non ci siamo riusciti granché.
A fine pranzo sento suonare alla porta.
"Vado io!"- dice mia madre.
Torna in cucina con Genn.
Me l'ero dimenticato!
"Ciao Genn."- dico sorridendogli.
"Oh, vedo che hai ospiti. Dobbiamo rimandare quella cosa allora..."- dice con tutta sicurezza.
"Quale cosa, Grace?"- chiede mia madre alzando le sopracciglia.
"Sì, beh, io e Grace avevamo pensato di scrivere un pezzo insieme, dato che ci eravamo trovati d'accordo su alcune idee. E avevamo in mente di iniziare oggi, ma se avete ospiti..."- dice Genn con una vocina adorabile, salvandomi.
"Oh, se non dispiace agli ospiti, puoi anche andare senza problemi."- dice mia madre.
"Tranquilla, vai pure."- risponde il padre di Alex.
Sorrido e io e Genn usciamo.
Lo abbraccio non appena ci chiudiamo la porta alle spalle.
"Grazie Genn!"
"Dovevo renderti un favore."- dice semplicemente.
"Quindi adesso dobbiamo scrivere un pezzo oppure possiamo fare altro?"
"Dimmi cosa vuoi fare."
"Hai la macchina?"
"Ho la patente. Se mia madre non la usa, possiamo andare con la sua. Perché?"
"Ho voglia di bowling."- dico guardandolo.
"Vieni con me, andiamo a chiedere se posso usarla."
Andiamo a casa sua e sua madre dice che a lei, non serve, quindi per oggi la macchina è nostra.
Saliamo sulla Jeep e gli dico la strada verso il bowling.
Appena entriamo vedo Stiles Stilinski.
Che incubo.
Non ci do molto peso, anche perché la nostra amicizia era durata solo un'ora.
Ma non appena mi vede mi saluta con la mano.
Rimango spiazzata.
Istintivamente metto un braccio attorno alla vita di Genn e ricambio il saluto.
"Ma mi dici chi è quel tipo?"- chiede prima di iniziare a giocare.
"È uno della mia scuola. L'altro giorno ci sono uscita per una scommessa. Ma lascia perdere, non lo sopporto."
"Sarà meglio per lui."- dice Genn alzando le spalle.
Mi fa star bene.
E stare una giornata con lui è la cura ad ogni male.
-SPAZIO AUTRICE-
Ciao a tutti!
Questo capitolo è un po' noioso, lo so. Ma ci voleva anche questa parte. Non uccidetemi.
Grazie a tutti quelli che continuano a seguire/commentare/votare la mia storia, vi adoro.
E, voi lettori silenziosi, fatevi sentire che non ci dispiace affatto hahah!
Siete pronti per il live di stasera? Io no, piango troppo.
Un abbraccio.
Love always,
Rouseyourmind.
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