26. Martini
"Not so long ago I was falling apart, now I'm falling in love."
—
"Genn, ma che schifo! Oddio, mi brucia la gola, è normale?"- chiedo tossendo, dopo aver provato a mettere del fumo nei polmoni.
"Certo che è normale, hai aspirato!"- dice soddisfatto.
Continuo a fumare cercando di non morire soffocata.
"Forse dovremmo chiamare Alex e dirgli che siamo qua."- dico, scuotendo la cenere come una vera fumatrice.
"Sa che ti avrei portata qua. Ha detto che ci vediamo direttamente a casa, non aveva molta voglia di restare."- dice alzando lo sguardo al cielo.
"Quindi tu avevi già programmato di portarmi qua?"
"Certo, non aspettavo altro."- mi sorride.
Poggio la testa sul suo petto, continuando a tenere le mani in tasca per il freddo.
Lui mi abbraccia.
Mi sento a casa.
"Mi è mancato. Baciarti, intendo. Mi mancava stringerti e sentire il tuo fragile corpo a contatto con il mio. Mi mancava intrecciare le mani con le tue. Sentire il tuo battito, il tuo profumo. Ogni singola parte di te mi è mancata. Quindi, ti prego, resta."- mi dice sottovoce.
"Stiamo facendo la cosa giusta?"- alzo la testa per guardarlo- "Ne avevamo già parlato, no? Due estranei. Avevamo detto di fare le cose con calma, ma come si può fare le cose con calma quando in mezzo c'è qualcosa di immensamente forte? Io, ad esempio, non ci riesco. Possiamo rimediare a questo?"- chiedo tenendo lo sguardo fisso sulle sue labbra, mentre gli sposto i capelli che gli ricadono sulla fronte.
"Il rimedio c'è, ed è stare insieme. Pensa a quegli amori impossibili, quelli separati dai chilometri, quelli non corrisposti. Pensa a quanta gente la sera si mette a letto e si addormenta con la speranza di svegliarsi accanto alla persona che ama. Pensa a quante lacrime versate, a quanti accidenti alla distanza, a quanti abbracci mancati. Poi pensa a noi, così fortunati ad essere vicini, qui ed ora. Conviene davvero sprecare la fortuna che non tutti hanno?"
Le sue parole mi fanno riflettere. Ha perfettamente ragione.
Con il pollice traccio delle linee insensate sulle sue labbra.
Mi si stringe lo stomaco, sento ancora quelle farfalle uccidermi.
Lo bacio di nuovo. Non mi basta mai.
Sento gli occhi riempirsi di lacrime senza nessun motivo; forse è felicità, forse trsitezza, forse nostalgia.
"Andiamo via da qui, per favore."- gli dico tra un bacio e l'altro.
"Dobbiamo andare a casa di Alex."- risponde facendo scontrare i nostri nasi.
"Però andiamo."- conclude e mi prende in braccio, facendomi lanciare un urlo.
"Genn Butch, mettimi subito, immediatamente, all'istante giù!"- gli ordino scalciando.
"Grace, ma mangi?"- mi chiede scherzando.
"Sì, nonna. Anche troppo. E mettimi giù!"- insisto.
"Allora sali sulla schiena."
Sbuffo, ma faccio come dice lui perché di camminare non ne ho proprio voglia.
Genn nello scendere le scale ha la finezza di un troll.
Arriviamo in fondo abbastanza intatti.
Poi Genn si mette a correre nella strada, gridando BUON ANNO! ed io sento che la mia vita sta per terminare.
"Genn, ma la chitarra e le vostre cose?"- chiedo sperando che si fermi o che rallenti.
"HA PRESO TUTTO ALEEEEEEEX!"- urla continuando a correre come un forsennato.
Arriviamo a casa di Alex che, fortunatamente, non dista molto dal locale in cui hanno suonato.
"Aspetta, ho le chiavi."- dico frugando tra le tasche, cercando il mazzo e finalmente Genn si decide a mettermi giù.
Apro la porta in fretta e il mio migliore amico è sdraiato sul divano che dorme.
"Sveglia!"- gli grido all'orecchio facendolo cadere.
Io e Genn iniziamo a ridere come due scemi, nel silenzio della casa.
"Cretini."- afferma fingendosi incazzato.
"Alex, ma non rompere le palle! Andiamo, è capodanno. La notte è ancora giovane!"- insiste il biondo mettendosi a saltare per tutto il soggiorno.
Alex si dirige verso il mobile che contiene gli alcolici.
"Allora, qui abbiamo vodka, rum, vermouth, tequila, whisky..."- dice spostando le varie bottiglie per leggere meglio l'etichetta.
"Ah, ma quindi si beve?"- chiedo confusa.
"Che ti aspettavi?"- chiede Genn abbracciandomi da dietro, iniziando a baciarmi il collo.
"Oh, ma che c'hai? Ho capito che ti sono mancata, eh!"- dico ironicamente.
Mi fa il verso.
"Sentite, io prendo il whisky, voi fate quello che vi pare."- afferma Alex.
"Io voglio il Martini!"- grida Genn.
"Anche io!"- rispondo.
"Quindi... Martini?"- mi chiede mostrandomi la bottiglia.
"Che Martini sia."- rispondo sorridendogli.
-SPAZIO AUTRICE-
Ehi voi! Sono tornata sana, oggi sto decisamente meglio.
Martini, Martini. Ogni riferimento a cose o canzoni è puramente casuale eheh
Non ho molto da dirvi, se non l'ennesimo grazie.
#30 in fanfiction, piango awww
Vi adoro troppo.
Un abbraccio.
Love always,
Rouseyourmind.
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