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10. Little Talks

-GENN'S POV-

Grace si è addormentata vicino a me, con la testa sul mio braccio.

I nostri corpi sono vicini, uniti.

La guardo dormire e penso a quanto siamo diversi e uguali allo stesso tempo.

Penso a quanto sia fortunato ad avere accanto una come lei.

E penso anche che a questo punto non possiamo negare che non ci sia niente tra di noi. O che non ci sia stato niente.

Dobbiamo decidere cosa fare insieme.

"Genn?"- sussurra Grace con gli occhi ancora chiusi.

"Sì?"

"Che ore sono?"

"Le 17.00, perché?"

"Devo andare a casa."- ma rimane lì.

"Prima devo parlarti."

A quel punto si tira su e si mette a sedere a gambe incrociate davanti a me.

"Non so cosa tu voglia dirmi, ma quando qualcuno mi dice devo parlarti non promette mai niente di buono. Quindi prima lasciami fare una cosa."

Mi prende il viso tra le mani e poi si avvicina. Un bacio, due, tre. Poi il bacio si approfondisce.

Non so perché, ma mi stupisce un po' che sia lei a fare il primo passo.

Metto le mani sui suoi fianchi e la avvicino a me.

Mi piacciono questi baci. Mi fanno stare bene.

Dopo due minuti buoni si ferma e mi sussurra un "adesso puoi parlare".

I nostri nasi sono ancora vicini ed io le sorrido.

Non mi accontento facilmente.

Riprendo a baciarla e chiudo gli occhi. Chiudo gli occhi e mi piace da impazzire. Lei, mi piace da impazzire.

"Okay, ora ti devo parlare seriamente. Devo sapere cosa vuoi fare. Ormai penso sia ovvio che tra di noi ci sia più di un'amicizia, non credi?"- chiedo con la voce un po' tremolante.

"Io credo che non possa esserci un'amicizia tra di noi. Categoricamente."- risponde Grace prendendomi le mani.

"Quindi?"- chiedo ancora perplesso.

"Quindi cosa?"

"Stiamo... Ecco, ehm... Stiamo insieme?"

"Che ne so io, generalmente le persone normali lo chiedono, no?"- afferma lei con una faccia perplessa.

"Ah, quindi noi adesso siamo persone normali?"

"Assolutamente no."

"Quindi stiamo insieme?"

"Dimmelo tu."

Glielo dico con un bacio.

"Stiamo insieme."- afferma soddisfatta lei.

"Però ci sono cose che devi sapere su di me e sul mio passato. Se dopo non vorrai stare con me, io... Io, ecco, lo capirò. Non devi sentirti obbligata."- dico abbassando lo sguardo.

"Starà a me giudicare. Intanto parla."

"Bene. Allora... Cercherò di parlare più chiaramente e direttamente possibile. Ho perso i miei veri genitori tre anni fa. Mia madre si è ammalata di cancro e mio padre si è suicidato non appena si è reso conto di non avere le possibilità per pagare tutte le cure. Mi hanno dato in affidamento a una famiglia inglese, quella con cui vivo attualmente. In realtà sono italiano. Non mi chiamo Genn Butch. Mi chiamo Gennaro Raia. Anche se cerco di nasconderlo a tutti. Mi dà fastidio parlare del mio passato."- faccio una piccola pausa.

Sento gli occhi bruciare.

"Devi sapere che faccio cose quando penso a tutto questo che non dovrei fare. E in passato ho fatto peggio. Spesso mi ubriaco fino a perdere la cognizione di ogni cosa. Te lo dico sinceramente: ho avuto problemi con... Ehm, come posso dire? Con la vita. Ma adesso ho superato questa fase.

Davvero, starai pensando che sono una persona orribile, ma cercherò di migliorarmi se ho un motivo per farlo. E quel motivo sei tu."

Sto piangendo.

Grace mi asciuga il viso rigato dalle lacrime ed io le sorrido. Ma le sorrido con tutta la sincerità possibile.

"Io non me ne andrò mai, Genn. Non penso che riuscirei a stare tanto lontana da te. So che è un po' difficile da credere, visto che, come ho già detto, ci conosciamo relativamente. Ma a me non interessa. E supereremo tutto insieme. Fidati di me, Genn. Fidati."

A quel punto anche a lei è sul punto di piangere.

L'abbraccio. Forte, fortissimo. A toglierle il fiato. Mi fa stare talmente tanto bene che potrebbero pugnalarmi ed io non sentirei niente.

"Grazie."- sussurro.

"Grazie a te Genn."

Veniamo interrotti dal suo telefono che squilla.

È sua madre.

"Rimani a cena da me, per favore. Ne ho bisogno, ti scongiuro."

"Mamma?... Sì, sono da Genn... A lavoro?... Ah, già! I ricevimenti!... A che ora torni?... Quindi sono sola a cena?... Va bene se mangio da Genn?... Sì, alle nove a casa... Okay, ciao mamma... Anche io."

Sua madre fa l'insegnante, quindi capisco dalla conversazione che oggi è fuori per i ricevimenti.

"Rimani?"

"Certo che sì!"- risponde aprendosi in un sorriso gigante.

"Mi suoni qualcosa? Anzi, tu suoni e io canto."- propone.

"Okay, cosa?"

Ci pensa un attimo poi fa un'espressione come se le si fosse appena accesa la lampadina.

"Conosci Little Talks? Of Monster And Men? Io posso fare la parte della ragazza, tu del ragazzo. Dimmi di sì! Adoro quella canzone!"- dice facendomi gli occhioni da cucciola.

Sorrido e scuoto la testa. È così carina.

"Va bene, ci sto."

Prendo la chitarra ed iniziamo.

Grace: I don't like walking around this old and empty house

Io: So hold my hand, I'll walk with you my dear

Grace: The stairs creak as I sleep,
it's keeping me awake

Io: It's the house telling you to close your eyes

Grace: Some days I can't even dress myself

Io: It's killing me to see you this way

Insieme: Cause though the truth may vary
this ship will carry our bodies safe to shore

Grace: There's an old voice in my head
that's holding me back

Io: Well tell her that I miss our little talks

Grace: Soon it will all be over, buried with our past

Io: We used to play outside when we were young
and full of life and full of love

Grace: Some days I don't know if I am wrong or right

Io: Your mind is playing tricks on you my dear

Insieme: 'Cause though the truth may vary

This ship will carry our bodies safe to shore

Don't listen to a word I say

The screams all sound the same.

Though the truth may vary

this ship will carry our bodies safe to shore

You're gone, gone, gone away,
I watched you disappear

All that's left is a ghost of you

Now we're torn, torn, torn apart there's nothing we can do
Just let me go, we'll meet again soon

Now wait, wait, wait for me, please hang around

I'll see you when I fall asleep

Don't listen to a word I say

The screams all sound the same

Though the truth may vary

this ship will carry our bodies safe to shore

Mi piace cantare con lei. Ha una voce pazzesca.

A dire il vero non c'è una cosa che non mi piaccia di lei.

-SPAZIO AUTRICE-

Ciao a tutti piccoli tesori❤️

Questo capitolo a dire il vero non ha molto senso. Lo so, scusatemi, sono agli allenamenti di mio fratello e sono in mezzo a tremila moto e a persone che mi parlano, non riesco a mettere insieme un discorso.

Piccola premessa: tutto ciò che leggete riguardo al "passato" di Genn è frutto della mia immaginazione. Ma soprattutto: è una fanfiction. Non accusatemi dicendomi che sono una persona orribile, vi prego. VI PREGO.

Comunque spero che vi sia piaciuto ugualmente. E grazie per i 2k, awww!

Grazie anche a tutte le persone che commentano e votano costantemente. Davvero, vi abbraccerei tutti.

Ripeto nuovamente che su Instagram mi chiamo rachele.33 (è scritto anche nella bio) per chi me lo ha chiesto ancora hahah

Vabbè insomma, vi saluto! Voi fatemi sapere cosa ne pensate e se devo modificare qualcosa.

Un bacio.

Love always,

Rouseyourmind.

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