Capitolo 41: Save me a spark
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Capitolo 41
Hayley
Mi trovavo assieme ad Emily nel suo appartamento, poco prima aveva mostrato a me e ad Ash il suo vestito da sposa. Il matrimonio si sarebbe celebrato meno di due settimane dopo e a tutti era ormai divenuto chiaro che la madre di Will fosse in fibrillazione per l'evento. Aveva curato tutto nei minimi dettagli, riuscendo a coniugare il suo lavoro all'organizzazione del matrimonio e ciò pareva non disturbarla affatto, anzi, il sorriso non riusciva ad abbandonarle le labbra. Ad Emily non importava che dovesse fare le ore piccole per riuscire ad espletare tutte le sue mansioni, la rendeva felice.
Sia lei che Ash, quando Elimy provò il suo vestito da sposa versarono qualche lacrima. Io d'altro canto mi limitai a sorridere felicemente, sentendomi finalmente libera di poter gioire delle piccolezze della vita senza temere che gli errori del mio passato avrebbero potuto privarmene.
Sembrava che tutto stesse finalmente andando per il verso giusto. Avevamo tutti conseguito il diploma, sia Will che Aiden avevano partecipato e vinto a diversi incontri di MMA, Ash aveva organizzato il viaggio in Giappone che avrebbe intrapreso assieme al suo ragazzo e dove, tra l'altro, avrebbe presentato ad uno stilista i suoi disegni. Avevamo finalmente trovato la felicità che ci era stata negata a lungo e ai miei occhi il mondo che, fino a poco prima, mi era sembrato in bianco e nero, aveva finalmente acquistato dei colori. Ripensare al passato faceva finalmente meno male, il senso di colpa era stato sconfitto del tutto e nonostante i ricordi di coloro che non facevano più parte della mia vita, talvolta, mi arrecassero ancora una fitta al cuore, stavo meglio. Avevo finalmente smesso di scappare, trovato la forza di affrontare il dolore che avevo soffocato per lungo tempo e trovato la forza di perdonare me stessa per gli errori che avevo commesso.
Ash aveva lasciato l'appartamento di Emily dato che doveva incontrarsi con suo fratello, entrambi avevano bisogno di parlare di delle scelte che avrebbero preso ora che avevano portato a termine l'ultimo anno scolastico. Il tema principale della loro discussione, ad ogni modo, di certo sarebbe stato l'azienda di famiglia. Sia Aiden che Ash nutrivano una profonda passione e con grande disappunto da parte di loro padre, nessuno dei due aspirava a seguire le sue orme. Speravo vivamente che i due gemelli avrebbero raggiunto un punto d'incontro e che Max sarebbe risuscito ad accettare un compromesso.
Osservai Emily prendere posto sul divano accanto a me in quel grande appartamento semivuoto e disseminato di scatoloni che presto sarebbero stati spostati nell'attico acquistato da mio padre. Il trasloco stava procedendo piuttosto bene, se si considerava che io e Will ci eravamo impegnati per aiutare i nostri genitori e che, entrambi, eravamo alquanto felici di essere in procinto di acquisire una nuova famiglia.
Di certo Will non era come Emma ed Emily non era mia madre, però ero contenta che tutti noi fossimo riusciti a lasciarci il passato alle spalle e a proseguire la nostra vita senza rimanervi ancorati.
" Emily, so che ormai è un po' tardi ormai. Ma posso chiederti perché ti sei innamorata di mio padre?" domandai, puntando il mio sguardo negli occhi castani di Emily che mi osservavano sempre amorevolmente.
Mi sentii quasi una bambina a porle quel quesito dettato dalla curiosità che mi caratterizzava. Sapevo che Emily fosse innamorata di mio padre, ogni volta che li vedevo insieme non potevo fare a meno di notare che entrambi si guardassero l'un l'altro come erano soliti fare i miei genitori. Trovavo quel dettaglio incredibilmente affascinante, soprattutto perché fino a qualche mese prima mi ero ormai rassegnata all'idea che mio papà non avrebbe mai più trovato l'amore. Avevo sperato con tuta me stessa che spezzasse le catene che lo legavano al passato e che lo costringevano a non voler dire addio a colei che, purtroppo, aveva lasciato la sua vita.
Emily costruttiva l'inizio di un nuovo capitolo della vita di mio padre e per questo le ero estremamente grata.
" Perché mi ha fatto sentire come una ragazzina durante il suo primo amore. Dopo che mio marito mi ha delusa, avevo perso la speranza. Credevo che non mi sarei più innamorata di nessuno. Avevo smesso di credere nell'amore e agli uomini. Mi fidavo solo di Will che, per l'appunto, è sempre stato completamente diverso da suo padre. L'unica cosa che ha ereditato da lui credo che sia la sua innata capacità di piacere a chiunque. Io ho conosciuto suo padre al college ed era il tipico ragazzo che non faceva fatica a fare colpo sull'altro sesso. Si trattava solo di avventure di una notte e niente di più, io mi sono innamorata di lui fin da subito e la mia testardaggine mi aveva portata a voler far sì che lui si innamorasse di me a sua volta. Ci ero riuscita, ma la nostra favola non è durata quanto mi aspettavo.
L'unica cosa che mi fa ancora male, solo a ripensarci, è che non ci siamo nemmeno detti addio. È semplicemente finita tra di noi, per una serie infinita di motivi che credo tu conosca già.
Robert è l'esatto opposto del padre di Will. Lui mi fa sentire giovane, amata, mi fa ridere sempre e tutti i suoi piccoli difetti non fanno altro che farmelo amare ancora di più. E a dirti la verità, credo di essermi completamente innamorata di lui quando ho visto come ti guarda. È come se per lui tu fossi la sua stella, sarebbe pronto a dare la vita per te e tutto quello che vuole è che tu sia felice. Non gli importa come o con chi, gli è sufficiente che tu lo sia.
Ti guarda come un bambino farebbe con il suo eroe e a sentirlo parlare di te, sembra quasi che ti stimi come se lo fossi davvero. Prova una profonda stima nei tuoi confronti, è orgoglioso di sapere che tu sia così forte, te lo assicuro.
Io amo Robert perché mi rende felice anche quando ho una giornata storta, perché è sempre ottimista, perché anche se ha sofferto tanto per la morte di Rose non ha mai perso la speranza. Perché è restato accanto a te e a tua sorella anche se credeva di non riuscirci. Amo la sua simpatia, la sua gentilezza e anche il modo in cui è sempre pronto a difendere a spada tratta coloro a cui tiene, proprio come te. Amo il fatto che sia umile e generoso, che dorma con le magliette bucate e si arrabbi facilmente. Amo Robert perché mi ha fatto credere di nuovo nell'amore" replicò Emily, sorridendo di tanto in tanto e abbassando lo sguardo timidamente dimostrandomi quanto rivelarmi i suoi sentimenti la facesse sentire in imbarazzo.
La luce che le faceva brillare gli occhi in quel momento, mentre parlava e le sue iridi venivano illuminate dai raggi solari che filtravano attraverso le finestre, la faceva apparire incredibilmente più bella. Sembrava una goccia di rugiada poggiata sul petalo di un fiore colpita dal sole, una lacrima di felicità che scintillava come una pietra preziosa pronta ad incantare gli occhi di sapeva osservare. Era lo specchio dell'amore che provava.
" Tu invece? Perché ami Aiden. É peculiare trovare due ragazzi così giovani che si amano così tanto. Voglio dire, Ash e Will si sono rincorsi per anni e Dio solo sa quante volte ho cercato di convincere mio figlio a dichiararsi. Però tu e tuo padre siete tornati a New York solo quest'anno, di conseguenza tu ed Aiden vi conoscete da quando è iniziata la scuola. Sarei proprio curiosa di sapere cosa ha fatto scattare la scintilla tra voi due. Penso che non dimenticherò mai quanto dolore ho visto provare ad Aiden quando ti trovavi in ospedale, ho l'immagine del suo viso stampata nella mente" proseguì Emily, spostando una ciocca di capelli biondi sfuggita alla crocchia nella quale erano legati dietro l'orecchio.
Sbattei ripetutamente le ciglia, quasi a volerle quanto fossi sorpresa dal suo quesito e dalle sue parole. Non mi sarei mai aspettata che Emily fosse curiosa di sapere cosa legasse me ed Aiden, soprattutto perché quella era domanda che non mi era mai stata posta nemmeno da mio padre. Per un attimo, mi ritrovai quasi a faticare a rispondere, come se volessi trovare le parole adatte.
" Io ed Aiden ci siamo conosciuti per caso, oserei addirittura dire per sbaglio. Ovviamente la prima volta che l'ho visto non sono riuscita a fare a meno di rimanere sorpresa dalla sua bellezza, comunque in California era pieno di bei ragazzi e nessuno mi aveva mai colpita quanto lui. Non si trattava del suo aspetto fisico, ma del suo modo di fare scherzoso e del suo essere impulsivo tanto quanto me. Fin da subito Aiden è riuscito a vedere oltre i miei falsi sorrisi e ad accorgersi di quanto ancora soffrissi per Emma. Però non mi ha mai trattata come un cucciolo bastonato, non mi ha mai guardata come se avesse avuto paura che mi potessi rompere e non ha mai insistito per sapere cosa mi tormentasse tanto.
Forse è proprio questo che mi ha fatto innamorare di lui. E in realtà ho trascorso due mesi sforzandomi di negare i sentimenti che provavo per lui, sforzandomi di ignorare come mi facesse sentire anche solo essere sfiorata da lui. Ad ogni modo, con il senno di poi non sono più riuscita a resistere. Ho sempre avuto la sensazione che ci fosse un'energia implacabile che ci spingeva l'uno verso l'altra, senza stancarsi mai.
In realtà non so dire di preciso cosa amo di Aiden. Mi ha aiutata quando ne avevo bisogno, non mi ha mai giudicata e nonostante io abbia commesso una serie infinita di errori lui pensa comunque di essere il mostro tra noi due. Abbiamo litigato più e più volte, ci siamo urlati addosso e io l'ho preso a schiaffi per la rabbia, ma nessuno dei due è mai riuscito a dire addio.
Credo di amare il fatto che si arrabbi con facilità, proprio come me, che scherzi di continuo e che pensi sempre ad un modo per proteggere chi ama prima di sé stesso.
Io sono sempre stata egoista e forse mi sono innamorata dell'altruismo di Aiden.
Non è perfetto, ha detto la cosa sbagliata un sacco di volte, però a me va bene così. Non ho mai voluto la perfezione e lui non la incarnerà mai.
Lo amo perché ci basta un solo sguardo per capire quello che pensiamo " spiegai, sorridendo inconsapevolmente e giocherellando con il ciondolo di cristallo a forma di rosa della mia collana.
" Beh direi che voi non siete di certo la tipica coppia che si vede in giro. Voglio dire, entrambi ne avete passate e vissute così tante, nonostante siate ancora degli adolescenti. Forse è proprio il fatto di avere un passato così doloroso ad avervi uniti. Vi auguro davvero di restare insieme e di non separarvi mai. Ma sappi che in caso doveste davvero lasciarvi, vi porterete sempre nel cuore l'amore che avete provato l'uno per l'altra. Questi sono sentimenti che non si possono dimenticare" disse Emily, alzandosi successivamente per riempirsi un bicchiere d'acqua.
Fino ad allora non mi era capitato di pensare all'eventualità che la relazione tra me ed Aiden potesse finire. Io lo amavo, certo, e sapevo che lui amasse me a sua volta. Eppure, avevo avuto così frequentemente la dimostrazione che amare, a volte, non fosse sufficiente. Io avrei fatto il possibile per evitare che le nostre strade si separassero, ma il destino era stato contro entrambi in così tante circostanze da mettermi paura.
" Hayley, non avevo assolutamente intenzione di farti preoccupare. È inutile per te iniziare a pensare al futuro, non serve a niente. Non sei una veggente. Inoltre la vita è la tua, sei l'unica a poterla gestire e puoi farlo come vuoi. Devi solamente credere in te stessa e in quello che provi. Non rovinare quello che hai per paura di ciò che può accadere. Non ne vale la pena" aggiunse Emily, attirando la mia attenzione e rincuorandomi almeno in parte.
In fondo sapevo avesse ragione. Se anche in passato mi fossi soffermata a pensare ancora e ancora su quello che sarebbe potuto accadere nella mia vita, non sarei mai riuscita a prevedere gli eventi che sono accaduti. Non avrei mai potuto immaginare che mia sorella sarebbe morta, che avrei incontrato Aiden e che mi sarei innamorata di lui. Che il mio migliore amico si sarebbe tolto la vita, che io avrei tentato per la seconda volta il suicidio e che, ironia della sorte, avrei rischiato la vita a causa di un proiettile.
Non vi era modo per me si prevede ciò che sarebbe accaduto nel mio futuro e di certo, anche se mi fossi soffermata a riflettervici, non ci sarei mai riuscita. Potevo solo impegnarmi a vivere la mia vita nel modo in cui mi si presenta e nutrire l'amore che provavo per Aiden, sperando che la sua fiamma non si sarebbe mai estinta.
" Sì, hai ragione. Mi sento stupida anche solo per essermene preoccupata, sarò infantile ma io credo al sentimento che lega me ed Aiden. Dopo tutto quello che abbiamo affrontato, durante il periodo in cui ci siamo conosciuti e in passato, spero proprio che il nostro amore sia la felicità tanto sudata che ci meritiamo. Abbiamo perso tanto, forse troppo, ciò che ci è rimasto dobbiamo tenercelo stretto. Per quelli come noi che vivono con la costante paura di distruggere ogni cosa, è naturale crede che una volta trovato una persona uguale a noi, non vi sia la possibilità che tutto finisca" ammisi, persistendo a giocherellare con la mia collana.
In quel momento la porta dell'appartamento si aprii e Will si fece strada verso il salotto a grandi falcate, interrompendo il suo tragitto sulla soglia. Ci rivolse un'occhiata incuriosita e successivamente allargò le labbra in un sorriso smagliante, per poi avviarsi verso Emily e scoccarle un veloce bacio sulla guancia.
" Ciao Killer. Stavate organizzando un pigiama party senza di me? Mi fa piacere che tu sia qui, così posso approfittare della tua presenza per chiederti una mano a riempire qualche altro scatolone delle cianfrusaglie che si trovano in camera mia" disse Will, prelevando dal frigorifero una bottiglia di coca cola.
Lo osservai svitare il tappo, per poi prendere a bere lunghi sorsi direttamente dalla bottiglia sotto lo sguardo di sua madre. Emily rimproverò il figlio a gran voce, lui finse di non udirla e continuò a bere imperterrito, quasi sperasse che lei avrebbe lasciato correre. Tuttavia, presto Emily si avvicinò a Will e gli colpì il retro del capo, lanciandogli un'occhiata dura.
Il mio amico roteò gli occhi e successivamente rivolse un sorriso alla donna, quasi sapesse che a quel modo avrebbe placato la sua collera, cosa in cui, tra l'altro, riuscì piuttosto bene.
" Will smettila di approfittare della mia bontà. Di questo passo sarai costretto ad offrirmi almeno una pizza. Forza andiamo" replicai, alzandomi dal divano bianco su cui sedevo ed avviandomi verso la stanza di Will.
Udii il mio amico sbuffare alle mie spalle e borbottare tra sé e sé, mentre Emily si lasciava sfuggire un risolino dalle labbra.
La camera da letto di Will era piuttosto grande, le pareti erano di una tonalità di blu piuttosto chiara e tappezzate qui e là di poster appartenenti a squadre di basket. Il letto era grande e tutte le volte che mettevo piede in quella stanza lo vedevo sfatto. La luce del sole che filtrava attraverso la finestra illuminava la camera a giorno, perciò né io né Will ci preoccupammo di accendere il lampadario.
Sul pavimento si trova un paio di scarpe che con ogni probabilità erano state abbandonate in quella posizione il giorno precedente, il telecomando del televisore posto dianzi al letto poggiava come sempre sul comodino e dalla finestra spalancata entravano di tanto in tanto degli sbuffi d'aria calda. Ormai era giugno e a New York il le temperature di erano finalmente alzate, abbastanza da non farmi più sentire la mancanza del cielo azzurro e del sole di Los Angeles.
Io e Will ci preoccupammo di rimuovere tutti i libri presenti nella sua libreria che, tra l'altro, era uno dei pochi mobili presenti nella stanza che non era spoglio. Il mio amico aveva deliberatamente scelto che i suoi libri fossero tra le ultime cose da riporre negli scatoloni di cartone che, ormai, erano disseminati per gran parte della stanza, impilati gli uni sugli altri e pronti per essere spostati in quella che sarebbe stata la sua nuova camera da letto.
Sapevo ormai da diverso tempo quanto Will fosse intelligente e sveglio, se si escludeva la sua naturale repulsione nei confronti della matematica, ma solo di recente avevo scoperto quanto amasse leggere. Possedeva un numero elevato di libri e mentre li riponeva negli scatoloni si preoccupava di non piegare per sbaglio nemmeno una pagina, di non graffiare la copertina e che non facesse confusione mischiando i generi gli uni con gli altri. Il modo in cui Will trattava i suoi libri mi ricordava mia madre, perché anche lei, proprio come lui, era solito maneggiarli come se fossero stati i suoi stessi figli. Mia mamma era solita dire che i libri per lei erano come migliori amici, diceva che quando era arrabbiata, stressata o semplicemente giu di morale trovasse conforto tra le pagine di una storia. Ricordavo di averla sentita dire più e più volte di amare il modo in cui riuscisse ad estraniarsi dalla realtà leggendo, riuscendo a perdere contatto con il mondo e traccia del tempo. Lei era uno dei motivi principali per cui ero fermamente convinta che le parole fossero dotate di poteri straordinari.
Mi domandai se anche Will, come mia madre, a volte sentisse l'improvviso ed irrefrenabile bisogno di perdere sé stesso nelle pagine di un libro, sperando che una volta terminato il modo sarebbe apparso ai suoi occhi come un posto migliore.
Una volta svuotata l'intera libreria, io realizzai che sulla cima del mobile vi era poggiata una scatola di scarpe e mentre Will era intento a chiudere l'ultimo scatolone, io sfruttai la sedia posta dinanzi alla scrivania per recuperare la scatola.
Quando la afferrai constatai quanto fosse pensate, troppo perché fosse vuota o perché vi ci fossero riposte delle semplici scarpe. La mia curiosità mi spinse ad aprirla e quando ne sollevai il coperchio i miei occhi si posarono su una serie di fotografie, molte delle quali erano ancora incorniciate, accompagnate da un costoso orologio coperto da un sottile strato di polvere.
Afferrai una delle fotografie incorniciate, ritraeva un ragazzino dai capelli scompigliati e il viso illuminato da un sorriso accanto ad uomo altrettanto felice. Sullo sfondo vi era l'acqua cristallina del mare, una barca a vela illuminata dai raggi splendenti del sole che si riflettevano anche sulle onde e le figure di qualche persona intenta a nuotare.
" Quello è mio padre" disse Will, il tono freddo come non lo avevo mai sentito.
Quando alzai lo sguardo notai che lui si trovava accanto a me, i suoi caldi occhi castani erano fissi sulla fotografia che tenevo in mano. Le sue iridi mi parvero essersi adombrate, come se l'oscurità si fosse fatta strada nel suo cuore grazie ad un solo scatto. Mi sembrò paradossale vedere lui con un'espressione del genere dipinta in viso. Faticavo a credere che una fotografia tanto carica di gioia potesse trasmettere un tale ammontare di rabbia.
Osservai l'uomo immortalato nello scatto. Era alto e aveva le spalle larghe proprio come Will, i suoi occhi erano scuri come i capelli dal taglio corto e la vivacità nel suo viso pareva riflettere quella del giovane accanto a lui, mentre il suo braccio poggiava sulle sue spalle. Il padre di Will aveva il fisico asciutto, sembrava piuttosto alto e alcune rughe d'espressione gli solcavano il viso animato dall'allegria. In quella fotografia era alquanto abbronzato e la catenina d'argento che potava al collo rifletteva la luce del sole come uno specchio.
" Sembrate felici" dissi, rivolgendo il mio sguardo verso Will che aveva ancora gli occhi fissi sulla fotografia.
Per un attimo pensai che si fosse perso nel ricordo appartenente a quello scatto, tanto da non udire la mia voce. Sembrava al contempo ad un passo dal piangere e dal sorridere amaramente, per un attimo le sue labbra si allargarono davvero, eppure, dopo poco, la sua espressione mutò. Mi parve quasi che nella mente di Will si fossero fatti strada altre decide di ricordi che, data la rabbia che sembrava provare, dovevano essere ben distanti dalla felicità.
Forse la collera e quel barlume di tristezza che faceva luccicare gli occhi color cioccolato di Will era data dalla consapevolezza che l'allegria del periodo trascorso con suoi padre fosse rimasta intrappolata in una fotografia. Era chiusa in quello scatto, senza via di scampo, pronta a farsi ammirare da chi vi soffermava lo sguardo non permettendo a nessuno di afferrarla, come una farfalla.
" Lo eravamo. Prima che lui decidesse di mandare tutto a puttane, senza lasciarci nient'altro che delusione e una tristezza incredibile. Mio padre è un bastardo. Ha tradito mia madre sotto ogni punto di vista. Andava a letto con una ragazza di venticinque anni e ha preferito i soldi alla sua stessa famiglia. Aveva persino intenzione di scappare con lei con ciò che avrebbe guadagnato con la sua truffa, lasciando me e mia madre da soli come se non contassimo niente. Io avevo quattordici anni quando l'ho scoperto, questa è stata l'ultima vacanza che ho trascorso assieme a lui, quando credevo ancora che fossimo una famiglia e che lui ci volesse bene. Mio padre tutto ciò che non vorrei mai essere. Preferisco fingere che non esista e che non sia mai esistito" confessò Will, prendo la foto dalla mia mano e riponendola nuovamente nella scatola per poi richiuderla.
Trovai paradossale il modo in cui un ricordo felice potesse arrecare tanto dolore, nonostante io ne avessi avuto la dimostrazione più e più volte. Will mi dava l'impressione di voler costringere sé stesso a dimenticare, a lasciare le sue memorie in una scatola con la speranza che a quel modo non sarebbero più riuscite a farsi strada nella sua mente.
" Sai Will, io ho avuto la fortuna di avere una famiglia meravigliosa. Mio padre è sempre restato accanto a me e a mia sorella, ha amato mia madre con ogni briciola di sé stesso e quando è morta ha continuato a farlo in silenzio. Io ho perso ciò che avevo per colpa del destino, della vita, chiamalo come vuoi. Di conseguenza non so come tu ti senta.
Ora abbiamo la possibilità di avere di nuovo ciò che, a modo nostro, abbiamo entrambi perso lungo il cammino. Io sono felice che i nostri genitori si siano innamorati l'uno dell'altra esattamente come lo sono che tu stia per diventare mio fratello. Mi sento come se finalmente ci stia ripagando a dovere per ciò che ci ha tolto" spiegai, ripensando al volto felice di Emily quando poco prima mi aveva spiegato perché amasse tanto mio padre.
Will annuì ripetutamente con il volto serio, quasi si stesse impegnando a non ascoltare le urla dei ricordi rinchiusi nella scatola di scarpe che poggiava sul suo letto e che, probabilmente, sentiva chiamare a gran voce. Forse quelle memorie volevano essere rispolverate da lui, o quanto meno considerate anche per qualche breve istante, quasi a volersi assicurare che non venissero abbandonate. Eppure Will non parve proprio intenzionato a prestare loro la sua attenzione, né tantomeno a degnarle di una seconda occhiata.
" Sì anche io la penso come te. Però è strano, sai? Dopo aver scoperto quello che voleva fare mio padre, anche i momenti felici che ho vissuto con lui mi sono sembrati finti, come se non valesse la pena ricordarli. Sapere che lui avesse intenzione di abbandonare sia me che mia madre come se per lui non contassimo nulla, mi ha convinto che anche il bene che affermava di volermi fosse solo una bugia.
E lui ne ha dette così tante di bugie che sono impossibili da contare, non so proprio quante siano con precisione, ma le ha dette proprio a noi che eravamo la sua famiglia. A chi avrebbe dovuto amare di più, invece ha preferito una bella e giovane ragazza ed una montagna di soldi, nonostante avesse già una moglie bellissima e un figlio che lo adorava. E cosa ha guadagnato? Un paio di manette.
Dicono che la memoria a volte può farti brutti scherzi, che certe volte alcuni ricordi vedano distorti dalla mente perché possano sembrare più felici di quanto fossero in realtà. Si chiamano falsi ricordi. Si potrebbe dire che io ho subito l'effetto contrario.
Io ricordo perfettamente di aver vissuto giorni felici in presenza di mio padre, però quello che ha fatto alla nostra famiglia ha distrutto quella stessa felicità facendomi credere che fosse falsa. Non riesco a perdonare il suo tradimento, tanto che nella mia mente ogni momento che ho vissuto assieme a lui ha perso ogni significato.
Forse dovrei crescere e accettare quello che è successo, o magari il tempo mi aiuterà a farlo prima o poi. Fatto sta che, per ora, quei ricordi mi sembrano marci e l'unica felicità vera, autentica, credo di averla vissuta con mia mamma" replicò Will, fissando i suoi caldi occhi color cioccolato nei miei.
In quel momento mi fu chiaro perché non parlasse mai di suo padre. Semplicemente fingeva che non fosse mai esistito, era troppo deluso per perdonare ciò che gli aveva fatto. Si sentiva tradito da una persona di cui era convinto di potersi fidare, che era convinto lo amasse. Aveva il cuore spezzato ed era evidente che la delusione che provava fosse divenuta ormai più grande dell'affetto che aveva ricevuto. La sua fiducia era morta, uccisa da una serie di bugie che si erano nutrite di lei fino a consumarla del tutto.
" Ad ogni modo sono felice anche io che mia mamma e Robert si stiano per sposare, soprattutto perché così tu sarai mia sorella. Oh mio dio c'è un demone nel mio armadio, Killer uccidilo " aggiunse in seguito Will, indicando un punto alle mie spalle prima di usarmi come scudo.
" Will, è solo Agente miao. Datti una calmata. E comunque scordati chiamarmi ogni volta che hai paura dei tuoi stessi gatti, continua a chiamare Aiden come hai sempre fatto" risposi, allontanando il mio amico da me.
In quel momento il felino dai luminosi occhi verdi e dal pelo nero pece uscii dell'armadio di Will, ci lanciò una veloce occhiata e si avvicinò a me per strisciarmisi contro la gamba in cerca di affetto. Agente miao era piuttosto socievole, tanti che faticavo davvero a comprendere perché il suo padrone fosse così spaventato da lui. Lo credevo ancora più difficile se si considerava che Wolverine, l'altro gatto presente nell'appartamento che possedeva il pelo grigio chiaro e due bellissimi occhi azzurri, portasse molta fede al suo nome. Infatti, il felino era alquanto diffidente e si faceva avvicinare da pochi privilegiati, mentre chi non gli andava a genio doveva munirsi di disinfettante per medicare i graffi gentilmente lasciategli in regalo. Ad ogni modo, entrambi i gatti nutrivano un profondo affetto nei confronti di Will, nonostante questo avesse paura di loro spesso e volentieri, sopratutto nelle ore notturne, convinto che fossero dei fantasmi.
A volte credo che Will sia solo un bambino cresciuto.
È solo un fifone.
Su quello non ci sono dubbi, la settimana scorsa ha voluto dormire con Ash perché era rimasto spaventato dopo aver visto un film horror.
" Killer, tu potresti spaventare i demoni peggio dei fratelli Winchester. Una volta ho chiamato Aiden perché pensavo ce ne fosse uno in casa, lui si è presentato armato di una delle repliche delle bacchette di harry Potter che ha convinto che sarebbe riuscito a sconfiggerlo con un incantesimo. Eravamo entrambi ubriachi, infatti dopo che Aiden si è accorto di non avere nessun tipo di potere magico ci siamo seduti sul pavimento circondati da un cerchio di sale, armati di una bottiglia di tequila e di un limone per far passare il tempo. Poi se non ricordo male abbiamo scoperto che il demone che credevo avesse trovato fissa dimora a casa mia fosse Wolverine, se non sbaglio lui e Agente miao avevano avuto una lite e lui si era messo a correre per tutta casa come se fosse impazzito. Comunque mi fido più di te contro i demoni, dopo quella volta ho capito che Aiden non fosse molto utile " mi spiegò Will, gesticolando animatamente quasi sperasse che a quel modo sarebbe riuscito a persuadermi.
Non so se mi fa più ridere il fatto che Aiden pensasse di avere dei poteri magici o che lui e Will siano restati sul pavimento circondanti da un cerchio di sale.
Io direi che è più divertente pensare che due ragazzi alti più di un metro e ottanta abbiano paura dei fantasmi, sinceramente.
" Faccio finta di non aver sentito e me ne vado da questa casa in silenzio prima che io dica cose che potrebbero offenderti. Ci vediamo stasera dopo cena" dissi, lasciando la stanza senza aspettare una replica da parte di Will.
Quando tornai a casa mia, il sole non era ancora tramontato nonostante fosse ormai ora di cena e non appena varcai la soglia del mio appartamento vidi che mio padre e Josh erano intenti a preparare i tacos. Le note di One dei Metallica facevano da sottofondo alle chiacchiere dei due, accompagnate dallo sfrigolio della carne che cuoceva in pentola assieme ad una serie di spezie il quale profumo appestava la cucina e il salotto.
" Oh ciao Tesoro, stavo giusto cercando di spiegare al mio fratellino qui presente che dovrebbe smetterla di portarsi a letto tutte le donne che incontra. Ti dispiacerebbe darmi una mano? " esordì mio padre, una volta che io raggiunsi il bancone della cucina.
Sottrassi una manciata di nachos dal piatto che poggiava sul ripiano di parto nero e presi a sgranocchiare rumorosamente, sotto lo sguardo speranzoso di mio zio Josh e di suo fratello. Era evidente che entrambi si aspettassero rendessi le loro difese, tuttavia, io non ero certa di quale posizione avrei preso di preciso.
Avevo già affrontato quel tipo di discorso con Josh e sapevo quale motivazione si nascondesse dietro al suo particolare - se così lo si poteva definire - modo di agire, tuttavia capivo anche perché mio papà fosse deciso a voler intavolare quell'argomento.
Dopotutto era suo fratello e di certo avrebbe voluto che si sistemasse, che creasse una famiglia tutta sua e che cessasse di cambiare donna quasi ogni notte, continuando a vivere in solitudine accompagnato solo dalla sua amata chitarra.
" Robbie, ne ho già parlato con Hayley e lei sa già quello che ti ho appena detto. Cioè che io non ho voglia di soffrire come un cane per colpa dell'amore, perciò non ha senso portare avanti questa conversazione. Qualcuno vuole uno shottino di tequila? " spiegò Josh, per poi riempire tre bicchierini di liquore e bevendone due dopo aver constatato che suo fratello non avesse intenzione di consumarlo.
Io d'altro canto brindai assieme a lui e bevvi il liquido alcolico, storcendo il naso quando sentii la gola bruciare come se qualcuno l'avesse data alle fiamme. Mi preoccupai di recuperare la panna spray dal frigorifero e mio padre mi lanciò un'occhiata che voleva probabilmente suggerirmi quanto fosse in disaccordo con il fatto che io l'avessi acquistata pur sapendo quanto lui la detestasse. Recuperai la vodka e il blue Curaçao dalla credenza e preparai quello che io chiamavo da sempre Hurricane Hayley, consistente in un mix accurato tra i due alcolici sormontati da una piccola quantità di panna.
" Josh, ti ricordo che hai detto anche che stavi aspettando di trovare una persona che ti facesse credere che valesse la pena soffrire. E comunque non è detto che innamorarsi debba per forza fare male, però se continui a non richiamare nessuna delle ragazze che conosci e che provano un evidente interesse nei tuoi confronti, è impossibile che tu riesca a trovare la persona della quale mi hai parlato " lo informai, per poi bere il mio shot sotto lo sguardo di mio padre.
Non era mai stato il tipo di genitore che vietava alla propria figlia di bere alcolici, né quello che se la vedeva tornare a casa ubriaca le impediva di uscire con gli amici per un'intera settimana per punizione. Mio papà pensava che fosse inutile proibirmi di fare qualcosa, soprattutto se si trattava di cose che da giovane faceva anche lui. Scott aveva sempre invidiato questa mai fortuna, dato che Rachel, sua madre, fosse solita ripetergli che non fosse necessario fare uso di alcolici per divertirsi ogni volta che lui metteva piede fuori casa la sera. Solo a ripensare all'espressione scocciata del mio migliore amico mi fece ridere leggermente.
" Che stronzata. Josh è ovvio che tu abbia paura di innamorarti e di soffrire. Faresti prima ad ammettere di non voler proprio trovare quella persona, sicuramente faresti più bella figura. Io non vorrei che tu restassi sempre solo, ma la vita è tua e sei libero di viverla come preferisci.
Sappi solo che scappare non ti servirà a nulla. Magari un giorno ti innamorerai e te ne accorgerai quando sarà troppo tardi " osservò mio papà, tornando a mescolare io guacamole che aveva preparato in modo da miscelare gli ingredienti.
" Ascolta il vecchio saggio. E poi guarda me, anche io ho trascorso anni rifiutando di innamorarmi e alla fine mi è successo senza che io potessi farci assolutamente niente.
Signore, io vi lascio alle vostre chiacchiere da tè delle cinque. Vado a farmi la doccia, torno tra un quarto d'ora così poi ceniamo" dissi, salutando entrambi con un veloce gesto della mano ed avviandomi verso camera mia.
Aiden
Mi trovavo nel parcheggio desolato di un supermercato, il cielo notturno era parzialmente coperto dalle nuvole grigie illuminate dal bagliore argenteo della luna piena.
Sia Ash che Hayley avevano insistito perché ci recassimo in quel luogo, in modo da poter organizzare una corsa con i carrelli ed entrambe avevano acquistato un sacchetto di skittles. Hayley aveva affermato di voler fare qualcosa per dare vita ad una sorta di brindisi dedicato a sua sorella e al suo migliore amico, inutile dire che Ash l'aveva trovata una bellissima idea e che l'aveva aiutata ad improvvisare quel memoriale dedicato a coloro che non facevano più parte delle loro vite.
Io e mia sorella quello stesso pomeriggio avevamo avuto una lunga conversazione con nostro padre che, incredibilmente, ci aveva dedicato parte del tempo che lui riteneva tanto prezioso. Avevamo discusso di quale strada avremmo deciso di intra prendere per il futuro e di come coniugare la nostra passione all'azienda di famiglia alla quale mio padre tanto teneva. Quest'ultimo, dopo averci ascoltato attentamente senza interromperci nemmeno una volta, ci informò di volerci concedere un anno sabbatico in cui eravamo liberi di fare ciò che preferivamo. Sia io che Ash restammo molto sorpresi dalle sue parole, ma accettammo senza indugi decidendo che mentre io avrei studiato fotografia, lei si sarebbe dedicata alla moda.
Avevamo in ogni caso intenzione di riuscire a dedicare tempo alle nostre passioni anche nel momento in cui avrebbe dovuto iniziare a frequentare il college ed entrambi continuavamo che anche in un futuro più prossimo non saremmo stati costretti a rinunciare a ciò che amavamo fare di più.
Il futuro mi sembrava come un tunnel senza luci, completamente immerso nel buio. Non importava quanto io mi sforzassi di vedere al suo interno, tutto ciò che riuscivo a scorgere era solo l'oscurità più fitta e questo talvolta mi spaventava a morte. Non sapevo se tutti i presenti in quel parcheggio desolato durante quella notte di giugno, mentre la brezza calda mi accarezzava il viso, avrebbero fatto parte della mia vita dieci, venti o cinquant'anni dopo. Eppure sapevo che avrei fatto il possibile per tenermi stretto le persone che amavo, per riuscire a conquistare ciò che volevo di più, senza guardarmi più alle spalle e dedicare tempo prezioso al passato come avevo fatto per lungo tempo. Forse essere giovani significava proprio questo: avere così tanta fiducia in sé stessi da credere che tutto sia possibile.
" Forza, dobbiamo fare il nostro brindisi. Bottiglia di birra alla mano. Ognuno deve brindare a qualcosa o a qualcuno, nessuna eccezione, chiaro Kyla? " dissi, facendo cenno ai miei amici di avvicinarsi a me.
Ci riunimmo in cerchio, i nostri visi parzialmente illuminati dai raggi di luna e dalla luce giallognola scaturita dai lampioni disseminati nel parcheggio vuoto di quel supermercato. Il suono delle macchine che sfrecciavano sull'asfalto si mescolava all'abbaiare costante e distante di un cane che non sembrava intenzionato ad interrompersi.
" Io brindo al mio migliore amico, Scott. A lui che è sempre stato al mio fianco quando ne avevo bisogno, che quando voleva portare mia sorella a cena, in vece di chiedere i soldi a sua madre, suonava la sua chitarra per le strade di Los Angeles. Brindo a te che hai dovuto crescere tua sorella praticamente da solo da quando tuo padre è morto, perché tua mamma doveva lavorare costantemente per assicurarsi di darvi ciò di cui avevate bisogno. A te che sorridevi sempre e che adoravi bere quei dannati milkshake al caramello che io ho sempre detestato, che arrivavi sempre in ritardo a scuola perché prima dovevi accompagnare Grace nella sua e che non ti sei mai lamentato per le punizioni che i professori ti hanno dato per questo. A te che hai tirato un pugno a quel cretino dell'ultimo anno perché aveva fatto piangere Emma e che ti sei fatto sospendere per difenderla. A te che sognavi di viaggiare per tutti gli Stati Uniti assieme ad Emma e che risparmiavi ogni singolo centesimo che guadagnavi per farlo, a costo di andare in giro con le magliette bucate e consumate dagli anni, che spendevi parte di quei risparmi solo per comprare dei regali a lei. A te che eri il mio compagno di crimini e che lo sei stato fino alla fine. A te che hai salvato la mia vita e hai sacrificato la tua, infrangendo la promessa che mi hai fatto.
Brindo a te Scott, che ora brilli nel cielo accanto alla persona che hai sempre amato e senza la quale non riuscivi più a vivere. Prenditi cura di mia sorella " disse Hayley, alzando la bottiglia verso il cielo è fissando il suo sguardo sulle stelle, quasi sperasse che la sua voce avrebbe raggiunto il destinatario di quel brindisi.
Non sembrava triste, anzi, le sue labbra erano allargate in un sorriso smagliate, dimostrando a me e a tutti gli altri di essere finalmente riuscita ad accettare le disgrazie che avevano costellato la sua vita.
Non era mai sembrata tanto libera quanto la era in quel momento, priva di catene che la legavano al passato e fiera di essere sopravvissuta a quella lunga ed insistente battaglia contro sé stessa. Aveva ormai rinunciato all'idea di voler rimediare ai priori errori, aveva semplicemente imparato a conviverci e a sperare di non ripeterli in futuro.
" Io brindo a Bella. Spero che ora tu sia riuscita ad afferrare la libertà che tanto desideravi, che nella tua prossima vita il destino sia più gentile con te e che tu possa essere davvero felice. Ti ringrazio per essere stata la mia migliore amica, per avermi aiutato e ascoltato. Voglio che tu sappia che, ormai, non provo più nessun tipo di rancore nei tuoi confronti, che ti volevo bene anche se eri egoista e spesso commettevi degli errori irreparabili. Sappi che non dimenticherò mai la promessa che ti ho fatto e che, anche se volessi, non riuscirei mai ad infrangerla. Ricorderò per sempre quanto fosse affascinante guardarti ballare e ti assicuro che sono certo che non incontrerò mai più nella vita una persona che lo sapesse fare come te, con così tanto sentimento.
Spero che tu e Matt possiate rivivere serenamente la vostra storia d'amore e che il bambino che avete perso, possa nascere quando vivrete di nuovo.
Brindo a te che hai vissuto per così tanto tempo con il dolore che, ad un tratto, non riuscivi più a sopportarlo. Non dimenticherò mai il periodo che ho vissuto con te " aggiunsi io, rivolgendo il mio sguardo alla luna e pensando alle notti in cui Bella si soffermava a guardarla per ore in silenzio.
Per un attimo me la immaginai seduta sul davanzale della sua finestra, gli occhi versi rivolti verso il cielo e il viso avvolto dalla penombra rigato dalle lacrime che riflettevano la luce candida della luna. Mi sembrò quasi di vedere i suoi lunghi capelli biondi illuminati tanto da sembrare fili d'argento e le sue dita reggere una sigaretta che veniva consumata dal tempo, mentre la cenere ricadeva sul pavimento del soggiorno.
In quei momenti era così assorta nei suoi pensieri che, talvolta, credevo che si perdesse in un mare di ricordi da cui faticava a riemergere. Non avevo mai saputo dove si rifugiasse in quelle circostanze, in quale luogo la sua mente vagasse i se lì si sentisse finalmente libera.
" Io brindo a Colin. Te ne sei andato in silenzio, dopo aver finto a lungo di essere felice quando, in realtà, non lo eri per niente. Ho sofferto tanto per te e ti chiedo scusa se non sono stata un'amica migliore, nonostante io abbia ormai accettato ciò che è successo.
Un giorno ci rincontreremo, ne sono certa e sappi che ti darò l'abbraccio che ti avevo promesso l'ultima volta che abbiamo parlato al telefono. Mi manchi, cretino. E chissà, magari, in un'altra vita il mio vero amore sarai proprio tu o forse lo sei stato anche in questa e io me ne sono accorta troppo tardi.
Brindo a te che non ci sei più, il modo sembra un posto un po più buio da quando te ne sei andato " proseguì Kyla, lasciandosi sfuggire una lacrima mentre le sue labbra si allargavano in un sorriso.
Sembrava essere finalmente riuscita ad ammettere ad alta voce ciò che provava davvero e per la prima volta da quando la conoscevo non pareva vergognarsi delle sue debolezze. Era sempre stata una ragazza forte, tanto, talvolta fin troppo. La era così tanto che spesso le persone che non la conoscevano bene la consideravano insensibile, ma io sapevo quanto, in realtà, fosse fragile il suo cuore. Aveva sofferto così tanto per Colin, da cambiare totalmente il suo modo di interagire con le persone. Preferiva suscitare odio nei confronti di chi conosceva, sperando di non affezionarsi in modo da non soffrire mai più. Per qualche tempo ci era riuscita, ma nell'ultimo anno era tornata ad essere la stessa Kyla di sempre e in parte, forse, era anche meglio di Ash e Hayley.
" Brindo alla mia nuova famiglia. Grazie Killer per aver convinto tuo padre a tornare a New York, finalmente mia mamma è di nuovo felice e per questo ti sono infinitamente grato.
Brindo ai secondi tentativi, alla nuova chance che la vita ha concesso a Robert, a mia madre, a te Killer e persino a me. Spero che questa volta vada tutto per verso giusto e che tutti possiamo concederci di essere felici" disse Will, strizzando l'occhiolino a Hayley e rivolgendole un luminoso sorriso.
" Io invece brindo a tutti noi e al nostro futuro. Abbiamo tutti perso qualcosa negli anni, chi più, chi meno e siamo riusciti a sopravvivere alle nostre battaglie, grandi o piccole che fossero. Possiamo considerarci fieri di noi stessi per i traguardi che abbiamo raggiunto e anche se so che di certo dovremo affrontarne altre, per ora voglio essere estremamente ottimista e sperare che non sarà così dura.
Perciò brindo a noi, ci auguro di avere la vita che desideriamo e di riuscire a raggiungere i nostri sogni " concluse Ash, poco prima che i colli delle nostre bottiglie di birra si scontrassero gli uni contro gli altri in modo da celebrare il desiderio di mia sorella.
In seguito a quel brindisi, organizzammo una corsa con i carrelli e sia Ash che Hayley accesero una delle stelle filanti che avevano acquistato. Il suono delle loro risate si mescolò a quelli del traffico newyorkese e mentre le scintille illuminano il viso di Hayley io mi preoccupai di scattarle una fotografia. Rimase intrappolata in quel carrello, mentre il vento le scompigliava i capelli e Ash la spingeva, le labbra allargate in un sorriso e uno senso di libertà ad amarla. Mi parve quasi che quella fotografia fosse riuscita ad intrappolare l'essenza di Hayley. Il suo modo di essere ubriaca della vita stessa, intraprendete ed indipendente, tanto travolgente da coinvolgere chiunque la incontrasse e così bella da farmi desiderare di poterla osservare per ore.
Ero completamente innamorato di lei, così tanto che non lo credevo possibile e mi sembrava così strano pensare che avessi vissuto fino ad allora senza di lei, che se mai lei non fosse tornata in quella città, non l'avrei mai incontrata.
Seguirla durante quel pomeriggio di settembre era stato uno dei gesti più impulsivi ed incoscienti che avessi mai fatto, ma ero grato a me stesso per non aver pensato che non ne valesse la pena. Avrei ripercorso ogni singolo momento da quando avevo conosciuto Hayley e avrei commesso gli stessi errori, avrei compiuto gli stessi gesti e pronunciato le stesse parole. Ciò che era accaduto in quei mesi mi aveva cresciuto, mi aveva costretto ad aprire gli occhi e a smettere di ignorare un passato che, in ogni caso, non avrei mai potuto cancellare. Io e lei ci eravamo aiutati a vicenda, avevamo mostrato le parti peggiori di noi e nessuno dei due era scappato.
" Hey Batman, vieni un secondo come. Ho una sorpresa per te " disse Hayley, distogliendomi dai miei pensieri e conducendomi verso il retro del supermercato, dove nessuno poteva vederci o sentirci.
L'ultima volta che io e lei ci eravamo recati in quel luogo, io avevo realizzato di essere completamente ed irrimediabilmente stregato da lei. Era la notte in cui Scott mi aveva rivelato di amare Emma, la stessa in cui Hayley compiva gli anni e in cui io le avevo regalato il portachiavi a forma di ala. A quel tempo ci eravamo quasi baciati, proprio lì, mentre il vento di ottobre ci accarezzava il viso e si insinuava sotto il tessuto dei nostri vestiti, quasi volesse strascinarci l'uno verso l'altra senza riuscirci.
" Chiudi gli occhi" mi bisbigliò all'orecchio, per poi lasciare un delicato bacio sulle mie labbra.
Le mie narici si riempirono del suo profumo alla cannella, al contempo dolce e piccante, tanto buono da offuscarmi completamente la mente. Ero convinto che non sarei mai riuscito a stancarmi di quella fragranza e che ogni volta che l'avrei sentita la mia mente l'avrebbe associate sempre a lei. Anche nel caso in cui le nostre strade in futuro si fossero separate cosa che, in ogni caso, speravo non fosse accaduta, ero sicuro che il profumo della cannella mi avrebbe condotto ai giorni trascorsi con lei. Hayley sarebbe restata nel mio cuore in ogni caso ed ero certo che non sarei mai stato in grado di amare nessuno quanto amavo lei, mai. Udii la zip della felpa nera che indossava abbassarsi e fui tentato di aprire gli occhi, curioso di sapere cosa Hayley avesse in mente.
" Angelo, se hai intenzione di spogliarti, fermati. Non voglio che qualche depravato ti veda nuda e comunque non pensavo ti piacesse fare sesso con il pericolo che qualcuno ci veda, potevi dirlo prima " dissi, lasciandomi sfuggire dalle labbra un risolino.
Hayley mi colpì il braccio e ciò mi indusse a comprendere che le mie parole l'avessero turbata. Ero certo che se avessi aperto gli occhi, avrei potuto ammirare il rossore sulle sue guance, nonostante il retro del supermercato fosse alquanto buio, e che il suo viso sarebbe stato distorto dalla rabbia.
" Sta zitto, cretino. Puoi aprire gli occhi ora, comunque " replicò lei, il tono chiaramente infastidito.
Quando schiusi le palpebre, il mio sguardo si posò sulla schiena di Hayley, ma la mia attenzione fu attirata in particolar modo sul tatuaggio che le copriva la spalla e parte del retro del suo bicipite. Aveva disegnato un'ala in bianco e nero, le quali linee si districavano sulla sua pelle candida completamente scoperta a causa del top privo di spalline che indossava. Sembrava un angelo a tutti gli effetti e sarei voluto restare ad osservare quel disegno per interi minuti, sforzandomi il più possibile di ricordarne ogni più minimo dettaglio quasi avessi paura di non poterlo più rivedere.
" Hai detto che mi chiami Angelo perché la prima volta che mi hai vista hai avuto l'impressione che nascondessi il mio dolore sulle spalle come se fossero ali. Ora non lo nascondo più. Questo è anche merito tuo, Batman. Potrai ancora pensare qualche volta di essere un mostro, ma tu sei stato il mio eroe in molti frangenti.
Ormai è quasi un anno che ti conosco e sono fiera di dire che in questo periodo sono cresciuta grazie a te, che entrambi siamo cresciuti. Siamo sopravvissuti ad una lotta continua contro il passato turbolento che condividiamo. Abbiamo litigato, riso, pianto, sofferto e gioito. Abbiamo affrontato tutto questo insieme e ora siamo finalmente liberi entrambi. Ti amo, Aiden " spiegò, prima di voltarsi a guardarmi.
Non dissi niente, mi limitai ad avvicinarmi a lei e a posare le mie labbra sulle sue. Non vi erano parole con le quali avrei potuto esprimere la mia felicità.
La amavo, in tutto e per tutto. Non importava se avessimo sofferto più e più volte per colpa di quella relazione, che entrambi fossimo dipendenti l'uno dall'altra e che fossimo due forze della natura distruttive. Non avevo rimpianti, anzi, le fotografie che avevo scattato fungevano da testimonianza di ciò che avevo vissuto, dei miei ricordi. Avrei persistito a scattarne, per non dimenticare, per avere la possibilità di riviverli quando sarei invecchiato.
Avrei rivisto le stelle filanti accese da Hayley e avrei pensato che quelle scintille che brillavano nel buio volessero mimare il nostro amore in quella foto: luminoso, caldo e destinato a bruciare per sempre.
Tante volte in passato avevo pensato che niente sarebbe mai andato per il verso giusto, che fossi destinato a perdermi nelle mie stesse acque, in quel mare di odio e dolore animato dalla tempesta della rabbia. Eppure, finalmente, ero riuscito a crescere, a capire che gli errori servissero a crescere, ad imparare. Ero convinto che nulla sarebbe mai cambiato, ma ormai avevo compreso che mi sbagliavo perché nonostante sia io che lei avessimo sofferto per lungo tempo, ormai, eravamo riusciti ad uscire vincitori da quella lunga battaglia. È probabile,ente Ash aveva ragione, quella non era di certo l'ultima che avremmo dovuto affrontare, però andava bene così. Tutto sarebbe andato per il meglio, ne ero certo, entrambi saremmo riusciti a tenerci stretta la nostra felicità senza lasciarla più andare.
Finalmente, entrambi, eravamo riusciti a capire come sopravvivere all'interno di una tempesta, a lottare al suo interno.
Spazio marshmellow 💘:
Ciao a tutti! Dunque, ecco a voi l'ultimo tanto agonisti capitolo...venerdì pubblicherò l'epilogo e poi dovremmo, ahimè, dire tutti addio agli aidley, agli Wish e a tutti gli altri personaggi. Vi assicuro che mancheranno a me tanto quanto mancheranno a voi, forse anche di più. Ma di questo ne parlerò dopo la fine.
Vi è piaciuto il capitolo? È qualcosa di un po' diverso dal solito, non volevo dedicarmi sono a Hayley ed Aiden, ma lasciare spazio anche agli altri...non so se la cosa vi sia piaciuta o meno.
Beh, di sentiamo venerdì!
Buona giornata
Vi voglio bene
Xoxo
-Alex
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