Capitolo 30: White rose
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Capitolo 30
Hayley
Era notte fonda, io ed Aiden eravamo accoccolati l'una accanto all'altro nel letto.
Avevo scoperto la verità su Bella e udire la sua tragica storia mi aveva riempita di una malinconia indescrivibile. Vi era così tanto dolore nelle parole di Aiden, mentre portava avanti il suo racconto con lo sguardo rivolto verso la luna che non avevo potuto fare a meno di ricordare la tristezza che caratterizzava gli occhi e il modo di parlare di Matt. I due ragazzi erano legati da un filo infrangibile che se inizialmente li aveva uniti percorrendo la strada dell'amore, dopo la morte di Bella, quella via aveva lasciato il posto all'odio. Nonostante fossi perfettamente consapevole del sentimento negativo che intercorreva tra i due, non riuscii ad impedirmi di pensare che fossero accumunati dallo stesso dolore e senso di colpa.
Le acque di Aiden erano macchiate di quell'odio nero e denso che le aveva inquinate, esattamente come la sofferenza aveva lasciato marcire il cuore di Matt.
Improvvisamente mi era divenuto chiaro perché Aiden provasse così tanta paura e perché temesse di svelarmi i suoi segreti, io al suo posto avrei provato le medesime sensazioni.
" Aiden, come finisce la storia? Voglio dire, cosa è successo dopo?" domandai, lasciando che la mia curiosità prendesse il sopravvento ancora una volta.
Aiden sospirò e quando rivolsi il mio sguardo verso di lui, notai che il suo viso era caratterizzato dalla stanchezza, nonostante un lieve sorriso gli allargasse le labbra, quasi si aspettasse quel quesito da parte mia e fosse già pronto a rispondere senza ulteriori indugi.
" Hanno tutti reagito malissimo alla notizia del suicidio di Bella, ovviamente. Ma Matt, lui fu straziato dal dolore per aver perso la ragazza che amava, l'unica che avesse mai amato e la persona con la quale era disposto a trascorrere tutta la sua vita. Dato il tempo che hai passato in sua compagnia, credo che tu capisca di cosa io stia parlando.
Il funerale di Bella si tenne al cimitero di Greenwood e le persone presenti erano incredibilmente poche. Fu allora che vidi per la prima volta la statua dell'angelo piangente e nel vederlo il mio senso di colpa si fece ancora più difficile da sostenere. Non riuscivo ad accettare di non essere riuscito a salvare la mia migliore amica, di non aver compreso fino in fondo quanto stesse effettivamente soffrendo e di aver trascurato il suo dolore. Matt e Hanna non volevano dover addossarsi parte della responsabilità e così riversarono l'odio che provavano verso loro stessi su di me e io feci lo stesso. A volte è più facile comportarsi in questo modo, piuttosto che accettare il semplice fatto che nessuno di noi fosse stato in grado di aiutare davvero Bella, nemmeno Matt che l'amava profondamente.
Avevamo tutti sbagliato, ma più mi sentivo ripetere che fosse colpa mia e più me ne convincevo. E in quel periodo ho iniziato a far fatica a dormire, ogni volta che chiudevo gli occhi ero tormentato dagli incubi e così ho iniziato a soffrire di insonnia.
Trascorrevo così tanto tempo sveglio che, a lungo andare, ho cominciato ad avere le allucinazioni e a soffrire di due disturbi dovuti alla depressione e alla carenza di sonno chiamati depersonalizzazione e derealizzazione.
Vedevo Bella ovunque mi trovassi, a casa, a scuola e in giro per New York, stavo diventando pazzo e così mia madre pensò di farmi andare da uno psichiatra, certa che mi avrebbe aiutato ad elaborare il lutto e il trauma che avevo subito. Con il trascorrere delle sedute ho iniziato a dormire di nuovo e dopo qualche mese ho smesso di andare dal mio psichiatra, anche se i sogni su Bella non sono mai scomparsi del tutto, come tu ben sai.
Per molto tempo non sono riuscito a credere che lei se ne fosse andata. Voglio dire, come può una persona semplicemente non esserci più? " disse Aiden, mentre tracciava con la punta del dito le lettere che componevano il nome di Emma sul mio polso.
Fissò i suoi occhi nei miei, quasi si aspettasse davvero che io fossi in grado di rispondere al suo quesito, ma la verità era non ne ero capace. Anche io mi ero domandata un numero esagerato di volte come fosse accettabile che una persona amata venisse strappata dalla vita, che un giorno fosse presente e che quello seguente non esistesse più. Troppe volte mi ero chiesta se il mio modo di agire avesse in qualche modo portato a quella conclusione.
Così restai in silenzio ed Aiden dovette capire che non ero in grado di rispondere alla sua domanda, perché di lì a poco riprese a parlare.
" Hanna e Lucas sono davvero andati in riabilitazione, sono usciti definitivamente dal circolo della droga e ora vivono in modo sereno. Hanna è rimasta fedele a Matt che, ad ogni modo, le resta accanto solo perché rivede Bella in lei e Lucas sta finalmente conducendo un tenore di vita che gli possa permettere di ottenere la custodia dei suoi fratelli.
Io e Lucas siamo sempre stati piuttosto legati e lui è stato anche l'unico a ringraziarmi per il centro di riabilitazione, l'unico a non incolparmi per la morte di Bella e ad ammettere che la responsabilità fosse di tutti, che nessuno di noi l'aveva mai aiutata a dovere. Lui non ha mai sopportato Bella, esattamente come Will, l'ha sempre vista come una ragazzina viziata ed egoista che amava crogiolarsi nel proprio dolore, aspettando che qualcuno corresse in suo soccorso.
Io non la odiavo, ma ora la detesto con tutto me stesso per ciò che mi ha fatto. Non è stata egoista per essersi tolta la vita, ma per come ha deciso di farlo e per il modo in cui si è comportata precedentemente. Cazzo, non aveva nemmeno detto a Matt di essere incinta e ha scelto di togliersi la vita coinvolgendo anche me che ho sempre voluto solo aiutarla. Mi ha fatto promettere di non dimenticala, ma lei voleva essere sicura che non lo facessi e porca troia ci è riuscita eccome.
I messaggi anonimi che ho ricevuto in questi giorni mi stanno facendo diventare matto, continuo a vederla ovunque come se fosse un fantasma e quei maledetti messaggi non fanno altro che ricordarmi che sono un mostro, che sono responsabile e che ti trascinerò all'inferno con me" concluse Aiden, il tono disperato e afflitto di chi era davvero accorto di energie e decisamente troppo stremato per continuare a lottare.
Posai una mano sulla sua guancia e la accarezzai dolcemente con il pollice, forzandolo a guardarmi negli occhi. Di lì a poco, Aiden posò il capo nell'incavo della mia spalla e mi strinse in un abbraccio, quasi mi stesse silenziosamente pregando di tenere assieme i pezzi della sua anima frammentata. Mi faceva così male vedere quanto soffrisse che mi pareva quasi che il mio cuore si trovasse in balia delle spine di quell'amore che ci legava così profondamente da farci soffrire insieme.
" Salvare te da quel tetto, impedirti di gettarti, mi ha fatto credere che avrei potuto redimermi e che magari non sempre rovino ogni cosa. Però da quando ricevo questi messaggi ho iniziato a ricredermi, così ti ho allontanata da me.
Il problema è che non ci cresco, so che dovrei farlo per proteggerti, per salvare almeno te e invece sono troppo egoista per lasciarti andare.
Mi dispiace Hayley, ma io non sono disposto a rinunciare a te" confessò, la voce rotta dall'emozione.
Aiden si allontanò da me quel tanto necessario per guardarmi negli occhi ed osservare la mia reazione. Posai delicatamente una mano sulla sua guancia e lui chiuse le palpebre per un breve istante, quasi volesse apprezzare fino in fondo la sensazione del mio palmo sul suo viso e imprimere nella sua mente il mio tepore.
" Aiden, io sono stata egoista un numero incredibile di volte negli anni, più di quante sia disposta ad ammettere. Però, se per evitare che tu ti senta in colpa devo esserlo ancora una, sono disposta a farlo. Non voglio buttare ciò che abbiamo costruito, quello che ci lega, non dopo tutto ciò che è successo. Perciò non ti do il permesso di allontanarmi e se questa mia scelta mi porterà alla rovina, sono disposta ad accettarne le conseguenze. Vale la pena rischiare per te. Voglio sfidare il destino e scoprire cosa succederà. Non permetterò a dei stupidi messaggi di rovinare ogni cosa, sono un uragano dopotutto, no? E questa volta sono disposta a rischiare di distruggere tutto con le mie mani, piuttosto che lasciarlo fare a qualcun altro.
Perciò tu sei troppo egoista per lasciarmi andare e io la sono troppo per permetterti di farlo. Abbiamo appurato che siamo entrambi due catastrofi naturali, quindi è giusto che nessuno dei due voglia lasciare a qualcun altro di demolirci. Siamo noi quelli che rompono tutto ciò che toccano, però, ormai, mi sembra chiaro che non siamo in grado di distruggerci a vicenda. Anzi, per come la vedo io, ci siamo venuti incontro e salvati un numero incredibile di volte. Perciò, fanculo i messaggi " risposi, il mio tono di voce fermo e deciso come a volergli suggerire quanto fossi sicura di ciò che ero intenta a dire.
Eravamo una catastrofe naturale unica nel suo genere, in grado di creare disastri di portata storica, eppure, io sapevo che quel tipo di catastrofe avrebbe potuto creare un'opera d'arte.
Il nostro era un amore nato da una tempesta e cresciuto tra i fulmini, nutrito dal dolore e dal passato indelebile con cui facevamo i conti ogni giorno.
Io ed Aiden eravamo due facce della stessa medaglia, legati da un filo indistruttibile che ci avrebbe aiutati ad affrontare qualunque minaccia si sarebbe presentata all'orizzonte.
Dei banali messaggi non avrebbero mai spezzato quel filo e di certo delle velate minacce ed un'accozzaglia di parole non mi avrebbero spaventata al punto di lasciare andare la persona che mi aveva salvato quando ne avevo più bisogno.
" Hai ragione, i messaggi non sono abbastanza importanti perché io ti possa lasciare.
Ho dimenticato di dirti che Bella mi ha lasciato un biglietto dove si scusava per ciò che aveva fatto e per avermi usato a quel modo, come se delle semplici scuse fossero sufficienti a dimenticare ogni cosa. E sai che cosa c'era scritto alla fine? Mi ha informato che era riuscita finalmente a scrivere una lettera per suo padre e voleva che io la lasciassi sulla sua tomba perché, ovviamente, lei non sarebbe stata in grado di farlo.
Bella aveva lasciato delle indicazioni per spiegarmi dove avesse riposto la lettera, io l'ho trovata, ma non l'ho mai recapitata al suo destinatario, nemmeno il giorno del suo funerale. Sono sempre stato troppo incazzato con lei per farle quel favore, perciò la lettera è ancora abbandonata nel cassetto del mio comodino" mi informò, per poi sospirare lievemente con fare colpevole.
Aiden aveva sostituito ogni briciola di affetto che aveva provato nei confronti di Bella con un odio tanto profondo da spingerlo a sopprimere il proprio dolore. Pareva essersi deciso a lasciarsi ogni cosa alle spalle, ma io più di chiunque altro sapevo che bisognava sempre farei i conti con il passato e che nulla venisse mai lasciato in sospeso. Io ancora sentivo il senso di colpa gravare sulla mia schiena perciò che avevo fatto a mia madre, Emma e Scott e ci facevo i conti tutti i giorni, ma con il trascorrere del tempo, in modo lento ed incerto, avevo iniziato ad accettare la realtà: incolparmi all'infinito non avrebbe mai cambiato nulla. Era ora che anche Aiden accettasse quella verità così dolorosa da spingerlo ad ignorarla completamente.
" Aiden, non pensi che il fatto che tu non sia riuscito ad andare avanti e che continui a sognarla ogni notte sia proprio dovuto al fatto che non hai mai portato la lettera per il padre di Bella al cimitero?
Se vuoi ti accompagno, possiamo andarci insieme. E lo so che magari Bella non se lo merita, però tu sì e se ci fosse anche una piccola possibilità che questa sia la tua vera occasione di redenzione e per lasciati tutto alle spalle, allora vale la pena tentare.
Lo so che è difficile, che non vuoi affrontare il dolore che hai represso per tutto questo tempo, però non puoi lasciare che l'odio e la sofferenza ti affoghino nel mare dei ricordi, non è giusto. Fidati, io lo so che cosa provi.
E poi, ci sono due persone che farebbe bene anche me visitare al cimitero" risposi, congiungendo la mia mano con la sua e fissando i miei occhi nei suoi.
Aveva l'aria così stanca e non riuscivo nemmeno a comprendere quando dovesse essere stancante avere le allucinazioni, vedendo qualcuno che era ormai morto da tempo. Io di certo sarei impazzita. Sognare coloro che avevo perso mi era stato sufficientemente, di certo non volevo sapere come ci si sentisse ad essere ingannati dalla propria mente.
Mi avvicinai alle labbra di Aiden e vi ci lasciai un tenero bacio che, con mio grande piacere, lo spinse a sorridere.
" Forse hai ragione, però vorrei che tu mi accompagnassi. Se ci andassi da solo, di certo, non riuscirei nemmeno a varcare i cancelli del cimitero " confessò, per poi poggiare il capo sul cuscino e lasciare che io mi accoccolassi accanto a lui.
Le braccia di Aiden mi avvolsero amorevolmente e poco dopo, il silenzio iniziò a farsi strada nel buio della sua stanza e ciò mi portò a pensare che lui si fosse addormentato. Alzai il capo dal suo petto e vidi il volto del ragazzo completamente rilassato, le labbra leggermente schiuse e il respiro regolare.
Sorrisi leggermente e dopo avergli lasciato un lieve bacio sulla guancia, tornai a poggiare il capo sul suo petto, addormentandomi pensando che incontrarlo fosse stata la cosa più bella che mi fosse mai capitata.
Ero al parco giochi poco distante da casa mia, Emma si trovava seduta sull'altalena accanto a me e i raggi del sole il procinto di tramontare conferivano una colorazione rossastra alle ciocche bionde dei suoi capelli.
Il cielo era tinto da sfumature rosa e arancioni, all'orizzonte il sole pareva una palla di fuoco che bruciava ardentemente e la brezza serale non faceva altro che accarezzarmi la pelle in modo costante, mentre mi dondolavo sull'altalena.
Mancava poco meno di un mese al quindicesimo compleanno di Emma e io non facevo altro che pensare a quale sarebbe stata la sua reazione quando le avrei mostrato i biglietti del concerto dei Green Day, ero certa che si sarebbe messa a piangere per la gioia e quasi riuscivo ad immaginare l'espressione dipinta sul suo viso.
In quel momento un aereo attraversò il cielo ed Emma vi fissò lo sguardo con fare malinconico, io non impiegai molto a comprendere cosa la turbasse.
" Scott tornerà tra dieci giorni, non tenere quel muso lungo " dissi, richiamando la sua attenzione e portandola a posare i suoi occhi azzurri su di me.
I suoi capelli biondi erano legati in una crocchia scomposta ed erano tenuti in quella posizione da una matita, il che mi fece sorride leggermente perché nostra madre era sempre stata solita legarli allo stesso modo. Emma me la ricordava in modo incredibile, nonostante il loro colore di capelli fosse differente, infatti, caratterialmente le due erano due gocce d'acqua e più di una volta mi era capitato di rivedere la mamma nei gesti mia sorella.
" Lo so, però mi manca lo stesso. Inoltre non vedo l'ora di diplomarmi e partire in viaggio con lui. Lo so che magari non staremo più assieme, che potrebbe capitare qualunque imprevisto che potrebbe dividerci, però a volte è bello pianificare ogni cosa senza pensare nulla, non credi? Voglio dire, se pensassi già in partenza che, per quando io avrò compiuto diciotto anni, non staremo più insieme, allora non farò altro che portarmi cattivo karma da sola. In queste situazioni è meglio essere positivi, proprio come dice papà. Inoltre io credo nell'amore che lega me e Scott, sono sicura che il destino sia dalla nostra parte" replicò lei, riportando lo sguardo verso il cielo dove l'aereo aveva lasciato una scia bianca che, lentamente, andava scemando.
Un sorriso allargò le labbra di Emma, quasi fosse stata soddisfatta e fiera di sé per aver pronunciato quelle parole. Nell'osservarla non riuscii a fare a meno di provare una punta di invidia nei suoi confronti, lei era incredibilmente positiva in ogni occasione, al contrario di me che da sempre ero stata caratterizzata dal cinismo. Eravamo così diverse noi due, dove lei era gentile e premurosa, io ero scontrosa e distaccata, lei era amichevole con chiunque incontrasse e non esitava mai a dare subito fiducia alle persone che la circondavano, mentre io entravo in confidenza con qualcuno solo dopo qualche tempo e non ero solita fidarmi di nessuno, almeno non finché sentivo di poterlo fare davvero. Emma era solare, calma e pacata, il prototipo di persona che veniva amato facilmente e che non faceva fatica ad andare a genio ai ricchi imprenditori che incontravamo alle feste eleganti e pretenziose alle quali mio padre, di tanto in tanto, ci faceva partecipare. D'altro canto, io ero esuberante, chiassosa e ciò che più si distanziava da una persona pacata. Emma calibrava sempre le parole prima di pronunciarle, mentre io dicevo qualsiasi cosa mi passasse per la mente, positiva o negativa che fosse.
Io ero un uragano e lei un fiume tranquillo.
Lei era talvolta incredibilmente infantile, decisamente troppo sensibile e a volte tanto ingenua da mettere i brividi, tuttavia, si dimostrava sempre essere più matura rispetto alla sua età e quella circostanza non fece eccezione.
" Sai, ti invidio. Voglio dire, io compirò diciassette anni ad ottobre e gli unici ragazzi che ho baciato erano dei perfetti sconosciuti alle feste dei miei amici. Chiunque incontri non riesce a tenere il passo con la mia lingua tagliente e spesso vengo ritenuta una persona troppo acida, mentre tu compirai quindici anni a gennaio e hai già un ragazzo. E non solo, dato che vi conoscete da molti anni sapete già tutto l'uno dell'altra, non litigate quasi mai e siete così innamorati che
mi ricordate mamma e papà. La sorella maggiore sono, è vero, ma tu hai già fatto un sacco di piani per il futuro, mentre io faccio ancora fatica a decidere se a cena preferisco mangiare i tacos o la pizza.
Tu e Scott fate invidia ad un sacco di persone e sai perché? Basta guardarvi per capire che vi amate.
Io non riesco ad immaginare un amore così per me" confessai, dondolando sull'altalena e tenendo il capo chino, fisso sulla punta delle mie all star bianche e piuttosto consunte.
" Ma tu quando ami lo fai in modo sviscerato, perciò sono certa che quando troverai qualcuno sarà per sempre. Anche se a pensarci bene compatisco già quel povero ragazzo che dovrà sopportarti " mi schernì lei, prima di scoppiare in una fragorosa risata.
Roteai gli occhi e sbuffai leggermene nell'udire le parole di mia sorella, tuttavia, non riuscii a trattenere un risolino divertito.
In lontananza udii un cane abbaiare forsennato a causa di un allarme che, probabilmente, apparteneva ad una macchina, e il suono restò costante per diversi minuti, come una fastidiosa melodia.
" Io sono adorabile e fantastica, chiunque riceverà il mio amore dovrà esserne grato" asserii, spostandomi una ciocca di capelli dalla spalla con fare teatrale.
Emma rise nuovamente, per poi scuotere leggermente il capo e sospirare lievemente. Il sole era ormai quasi completamente scomparso e il cielo aveva iniziato a tingersi lentamente di sfumature violacee e cerulee, mentre alcune stelle comparivano qui e là.
La falce della luna aveva una colorazione rosea e con occhio vigile faceva compagnia agli astri, vegliano su me e mia sorella come una madre premurosa.
" Sì, soprattutto dovrà amare la tua modestia e le dimensioni colossali del tuo ego. Sei incredibile Hayley, spero che tu possa trovare qualcuno che ti ami come meriti e spero anche che accada presto perché sono proprio curiosa di conoscere la persona che ti fare girare la testa e che scioglierà il tuo cuore gelido " disse Emma, prima di prendere a spingersi sull'altalena e sollevarsi sempre di più da terra.
Io feci presto lo stesso e immaginai di poter sfiorare il cielo con un dito, mentre mi chiedevo quando avrei trovato un tipo di amore simile a quello che legava Scott e le Emma. Io amavo guardare il mio migliore amico e mia sorella assieme, osservare il modo in cui scherzassero e come i loro occhi bruciassero d'amore anche nelle rare circostanze in cui litigavano. Io desideravo davvero trovare qualcuno di cui avrei sentito la mancanza se vi fossi stata a distanza per giorni, eppure, non riuscivo proprio ad immaginare di poter vivere un amore del genere. Non mi ritenevo meritevole di provare un sentimento puro tanto quanto quello.
Dopotutto, che tipo di amore potrebbe mai meritarsi un uragano?
Quando mi svegliai, Aiden, come prevedibile, era ancora nel mondo dei sogni, tuttavia, non me la sentii proprio si svegliarlo. Aveva trascorso un lungo periodo dormendo un ammontare decisamente insufficiente di ore, abbastanza da causargli le allucinazioni quando era sveglio, perciò decisi di recarmi al piano inferiore e di cucinare qualcosa per la colazione.
I raggi del sole filtravano dalla finestra della camera di Aiden, illuminandola parzialmente e permettendomi di vedere il pulviscolo fluttuare nell'aria, eseguendo una strana danza.
Scesi dal letto e uscii silenziosamente dalla camera di Aiden, per poi scendere le scale che conducevano a piano inferiore di quella grande casa e recarmi in cucina.
Quel sabato mattina, considerando che mi ero addormentata piuttosto tardi, mi ero svegliata altrettanto tardi, infatti, erano quasi le due del pomeriggio. Mentre racimolavo gli ingredienti per cucinare i pancake dalla dispensa e dal frigorifero, mi ritrovai a sperare che una volta svegliato Aiden si sentisse di buon umore. Desideravo ardentemente che confessarmi finalmente quanto fosse stato turbolento il suo passato gli avesse giovato, nascondere un segreto di quella portata ed una ferita tanto profonda, gli era di certo costato un ammontare rilevante di fatica, ne ero certa. Tuttavia, io per prima sapevo che parlare e mettere a nudo ogni cicatrice fosse liberatorio, lo avevo imparato a mie spese. Infatti, da quando avevo confessato ad Aiden e successivamente anche ad Ash ciò che era accaduto ad Emma, mi ero sentita incredibilmente più leggera e nonostante la morte di Scott avesse riaperto vecchie ferite che, talvolta, sanguinavano ancora, mi ero decisa ad andare avanti. Avevo scelto di non restare ancorata al passato, di cessare di credere che rimuginandovici sopra in continuazione avrebbe in qualche modo potuto cambiare le cose.
Speravo davvero che Aiden riprendesse a vivere serenamente e che il tempo avrebbe alleviato il dolore delle sue ferite.
Nessun ammontare di senso di colpa avrebbe mai potuto modificare il passato, per quanto ardentemente qualcuno vi ci potesse sperare e il dolore meritava di essere sentito a dovere, così che poi fosse possibile vivere serenamente il futuro.
Il mio cuore e quello di Aiden erano costellati di cicatrici che, ad ogni modo, costituivano una mappa per dimostrare che fossimo dei guerrieri, entrambi sopravvissuti ad un dolore tanto forte da riflettersi sulla nostra pelle.
Dopo circa mezz'ora io avevo ormai finito di cucinare la colazione e mentre ero intenta a disporrei i piatti sul bancone di marmo nero della cucina, la porta di casa si aprii.
Ash e Will varcarono la soglia dell'abitazione e nel vedermi intenta a poggiare le posate accanto ai piatti, le labbra di entrambi si allargarono in un sorriso soddisfatto.
Era chiaro che i due fossero felici che io ed Aiden ci fossimo riappacificati.
" Killer, è sempre bello vederti. Visto che sei qui ne deduco che tu e quello stipi di Aiden abbiate risolto, ne sono felice. Visto che io ho contribuito a darti una mano, ospitando Ash a casa mia e lasciandoti piazza pulita per parlare con Aiden, direi che mi merito uno si quei pancake" disse Will, scompigliandomi i capelli amichevolmente e prendendo posto su uno degli sgabelli, infilzando un pancake e posandolo nel piatto dinanzi a sé.
Roteai gli occhi, mentre Ash si limitò a scuotere il capo e a ridere divertita. Di lì a poco la mia migliore amica si avviò verso di me e mi avvolse in un abbraccio caloroso, lasciando che la fragranza dolce del suo profumo alla vaniglia mi riempisse le narici.
Al contempo, Will ci ignorò platealmente e prelevò un altro pancake dalla pila che avevo preparato e posto ordinatamente su un piatto, canticchiando allegramente sottovoce come se fosse in un universo tutto suo.
" Smettila di mangiare, questa è la colazione di Aiden e soprattutto mia. Vuoi farmi morire di fame per caso? " dissi, colpendo il retro del capo di Will nell'esatto momento in cui Aiden fece il suo ingresso in cucina.
Aveva indosso un paio di pantaloncini da basket blu dei New York Knicks e nulla di più, i suoi muscoli erano in bella vista sotto i miei occhi ed illuminati dalla luce forte della cucina. Lasciai vagare il mio sguardo sulla sua figura e mi soffermai qualche secondo ad osservare gli occhi del lupo tatuato sul suo bicipite e che erano fissi nei miei. Lo sguardo di quell'animale tanto bello quanto misterioso, era ipnotico tanto quanto quello di Aiden e nell'osservarlo mi ricordai della sera in cui lui mi aveva confessato di aver scelto di farsi quel tatuaggio perché si riteneva lui stesso un lupo. Aiden in quei giorni si era isolato da suo branco, deciso ad affrontare da solo i suoi demoni, eppure io glielo avevo impedito, convincendolo che in quella circostanza lui avesse bisogno di tutto il supporto disponibile. Aiden aveva ululato alla luna il suo dolore e sapevo perfettamente che possedesse le forze necessarie per rialzarsi da solo e medicare le proprie ferite, tuttavia, il resto del suo branco era pronto ad aiutarlo in quel momento di difficoltà.
Sì ma io preferirei rotolarmi nel letto con lui in questo momento.
Non avevo dubbi.
Vorresti biasimarmi?
" Che palle Killer, potremmo potenzialmente diventare fratello e sorella, è ora che tu impari a condividere. Però devo ammettere che cucini proprio bene, potrei iniziare a fruttarti come Cenerentola" esclamò Will, continuando a masticare il boccone che aveva in bocca e indicandomi con la forchetta che teneva in mano.
Roteai gli occhi con fare scocciato e osservai Aiden avviarsi verso il bancone e prendendo posto dinanzi al suo migliore amico, dopo aver salutato sua sorella e averle scompigliato il capelli come solito fare.
Ash lanciò al fratello un'occhiataccia e lo guardò con aria disgustata, dandomi a vedere quanto detestasse vederlo camminare per casa senza maglietta.
" Che schifo, Aiden. Quante volte devo dirti di metterti le magliette? Non ho voglia di vederti giare per casa conciato così e poi puoi spiegare che cavolo hai fatto alla schiena? " si lamentò Ash, incrociando le braccia sul petto e somigliando ad una mandare che rimproverava il proprio figlio.
Aiden era seduto proprio dinanzi a me e sua sorella, la sua schiena era rivolta verso di noi e fu solo in quel momento che realizzai che la sua pelle fosse costellata di graffi rossi. Mi sentii le guance avvampare per l'imbarazzo, mentre Ash si faceva strada accanto al fratello che, come prevedibile, allargò le labbra nel sorriso ammiccante che detestavo.
" Beh, diciamo che Catwoman a letto tira fuori gli artigli " disse semplicemente, prima di riempirsi la bocca con pezzo di pancake.
Le parole del ragazzo suscitarono diverse reazioni, Will scoppiò a ridere di gusto, ash sgranò gli occhi e rivolse il suo sguardo su di me, mentre io avvampai ulteriormente.
Non seppi se scavarmi una fossa da sola, fuggire in Canada o strozzare Aiden e dopo una serie di ripensamenti, scelsi l'ultima opzione.
" Ma sei diventato cretino? Tu non ti meriti i miei pancake, preferirei farli mangiare a Will piuttosto" acclamai, colpendo il braccio di Aiden con tutta la forza della quale disponevo e afferrando il piatto che conteneva ciò che rimaneva della pila di pancake che avevo preparato.
Mi avviai verso il bancone del piano cottura e mi ci sedetti sopra, lasciando che le mie gambe ciondolassero e prendendo a mangiare un pancake sotto lo sguardo dei miei amici. Aiden scoppiò in una fragorosa risata di lì a poco Ash lo colpì con un pugno al braccio esattamente come avevo fatto io poco prima, per poi avvicinarsi a me e congiungere il suo pugno con il mio già teso verso di lei con fare complice.
" Ma io cosa c'entro? E poi perché devo sempre essere l'ultima opzione, cosa intendi dire con preferisco farli mangiare a Will? Cosa sono io, un cane? Mi ritengo offeso e sappi che se mai dovessero esserci dei fantasmi a casa tua, io non verrò in tuo soccorso. Anzi, ritiro tutto, probabilmente se tu vedessi un fantasma o demone lo rispediresti nell'aldilà a calci nel sedere" si lamentò Will, avvicinandosi a me nel vedere che le sue parole mi avevano divertita abbastanza da spingermi a condividere la mia colazione con lui.
Non si può essere arrabbiati con faccia da Labrador.
Concordo.
" Andiamo Angelo, stavo scherzando. Dai, ho fame, fammi mangiare un altro pancake e poi è ovvio che siamo andati a letto insieme " disse Aiden, indicando prima il suo collo e successivamente il mio.
Iniziò ad avvicinarsi a me, costringendomi a saltare giù dal bancone per allontanarmi dal lui. Mi sentii avvampare nuovamente e per tale motivo mi detestai, ancora faticavo ad accettare il fatto che Aiden riuscisse ad imbarazzarmi tanto facilmente.
" Scordatelo. La prossima volta impari a fare il cretino" replicai stizzita, sotto lo sguardo divertito di Ash la quale aveva preso a ridere.
" Sembri un'aragosta. Sei imbarazzata, Angelo?" domandò Aiden, allargando le labbra in un sorriso.
In quel momento il ragazzo mi sottrasse il piatto dalle mani e mi voltò le spalle con fare soddisfatto, il che mi portò a saltare sulla sua schiena in modo da impedirgli di mangiare ciò che restava della colazione che avevo preparato. Aiden allontanò i pancake da me così da non permettermi di toccarli e io gli morsi la spalla senza usare eccessiva forza, ma abbastanza da spingerlo ad imprecare.
" Dammi quei maledetti pancake stupido scimmione" esclamai, suscitando una risata da parte di Ash e Will.
Quest'ultimo sottrasse un pancake dal piatto e lo divise a metà, per poi porgerne un pezzo alla sua ragazza e rivolgendole un sorriso amorevole. Sbuffai rumorosamente ritrovandomi a pensare che se io ed Aiden fossimo stati una coppia normale, a quel punto, avremmo già diviso ciò che rimaneva nel piatto senza ulteriori battibecchi. Il problema era che io era decisamente troppo indispettita ed affamata per condividere la mia colazione con lui.
Con un gesto veloce della mano riuscii ad afferrare uno degli ultimi due pancake rimasti e non mi preoccupai nemmeno di scendere dalla schiena di Aiden, scegliendo di mangiare esattamente dove mi trovavo e suscitando così le lamentele del ragazzo.
" Guarda che sei tu ad esserti arrampicata sulla mia schiena, quindi tra noi due la scimmia sei tu. Will, amico, dammi una mano" rispose Aiden, rivolgendosi prima a me e poi al suo migliore amico.
Will non tardò ad avvicinarsi a noi e a strapparmi dalla schiena di Aiden, mentre io mi dimenavo per afferrare l'ultimo pancake rimasto e senza tuttavia riuscirci.
Ash rise di gusto nell'osservarmi e quando Will mi appoggiò a terra, lei mi prese per mano mi condusse verso le scale informandomi che volesse parlarmi di una cosa importante.
Cosa c'è di più importante della colazione?
Wow, tu dovresti dovresti vincere il premio come migliore amica più deludente.
Il mio stomaco è ancora pieno per metà.
Sì, peccato che la tua testa invece sia completamente vuota.
Ash mi fece accomodare sul grande letto di camera sua che, a differenza del mio, aveva le coperte perfettamente ordinate e non ammassate sul fondo. La sua stanza odorava di vaniglia, esattamente come lei e non vi era un singolo oggetto fuori posto o un qualsivoglia paio di scarpe abbandonato sul pavimento nel quale sarebbe potuto capitare di inciampare, come invece era capitato a me un numero considerevole di volte in camera mia.
" Volevo solo ringraziarti per aver Aiutato mio fratello, è ovvio che ora si senta molto meglio ed è tutto grazie a te. Non ce la facevo davvero più a mantenere questo segreto con te. Bella è stata molto importante sia per me che per Aiden e quando lei è morta, sono stata io a piangere sulla spalla di mio fratello e non il contrario. Lui ha scelto di trasformare il suo dolore in odio e rabbia, preferendo ignorare ciò che era successo e credo che sia proprio per questo motivo che ancora non era riuscito a superare il trauma di non aver salvato Bella.
Io non sono mai riuscita ad aiutare Aiden a sufficienza e in un primo momento non ho fatto altro che piangere per lei, lasciando che fosse proprio lui a consolarmi e ad asciugare le mie lacrime. Piuttosto egoista eh? " ammise Ash, tendo il suo sguardo fisso nel mio ed abbassandolo di tanto in tanto, probabilmente per via dell'imbarazzo che provava.
Sapevo che Ash fosse molto emotiva e che Bella, per un certo periodo, fosse stata la sua migliore amica, perciò non mi sorprendeva affatto sapere che anche avesse sofferto per la morte della ragazza che aveva a lungo tormentato Aiden.
Tuttavia non credevo affatto che la mia migliore amica fosse egoista, anzi, ash, esattamente come suo fratello, era sempre pronta ad aiutare il prossimo. Mi aveva stretta in un forte abbraccio quando le avevo confessato come fosse morta mia madre, aveva pianto a dirotto quando aveva ascoltato la storia di Emma uscire dalle mie labbra e aveva fatto lo stesso quando aveva saputo del suicidio di Scott.
Inoltre, Ash mi aveva aiutata a portare avanti la mia relazione con Aiden quando eravamo stati ad un passo dal mollarci, nel periodo in cui lui aveva scoperto del mio bacio con Matt e il giorno precedente sia lei che Will mi avevano aiutata a parlare con Aiden e a risolvere i nostri problemi di comunicazione.
Ash era come una rosa bianca: delicata, pura e semplice, ma tra i suoi petali celava l'insicurezza e il dolore che si mostravano attraverso la sua ombra. Nell'oscurità metteva in luce anche lei una goccia di senso di colpa che, ad ogni modo, non era mai riuscita a macchiare la sua purezza, accentuando semplicemente la sua bellezza e l'amore di cui erano impregnati i suoi petali.
" Ash, tu non sei egoista. Aiden mi ha confessato una miriade di volte che l'universo che hai dipinto sul suo soffitto lo ha aiutato ad addormentarsi più facilmente, che quando la notte ti chiede di restare con lui lo fa perché dice che sei il suo scaccia incubi e che sia convinto che, senza di te, sarebbe già impazzito.
Lo hai aiutato più di quanto credi, io l'ho solo preso a sberle e spronato a parlare a suon di pugni sul petto. Tu non ti sei mai dovuta sforzare per mettere a proprio agio le persone, voglio dire, io ti ho raccontato di mia madre quando ti conoscevo solo da pochi giorni e non me ne sono mai pentita" risposi sinceramente, portando Ash a sorridere tra le lacrime e ad annuire ripetutamente, ringraziandomi tra i singhiozzi e quei sorrisi bagnati dal pianto.
Strinsi la mia migliore amica in un abbraccio, lasciando che lei poggiasse il capo nell'incavo del mio collo e vi ci singhiozzasse liberamente, Ash sembrava essere intenta a piangere per la gioia di aver visto finalmente suo fratello sorridere nuovamente, oltre che per ciò che le avevo appena detto. L'emotività della ragazza non avrebbe mai smesso di stupirmi e mentre lei era intenta a piangere di gioia, io mi ritrovai a sorridere, ringraziandola mentalmente di non farmi mai sentire in modo esagerato la mancanza di Scott ed Emma, perché in lei vi erano alcuni aspetti di entrambi.
In quel momento il mio cellulare prese a squillare e riconobbi la storia che avevo affibbiato a mio padre, perciò non tardai ad estrarre l'apparecchio elettronico dalla mia tasca.
" Ciao tesoro, senti io tornerò tra un paio di giorni e volevo chiederti se ti andrebbe di venire a cena con me ed Emily, verranno anche il tuo ragazzo, Ash, Will, quello svitato di Josh e tutta l'allegra compagnia. Vorrei festeggiare la conclusione di un affare e approfittarne per passare un poi di tempo con voi, visto che in questo periodo ho lavorato tanto" mi informò mio padre, la voce allegra come sempre.
Mi ritrovai ad annuire, per poi ricordarmi di dargli conferma e ritrovandomi a chiedermi per quale motivo mio padre ci tenesse tanto a festeggiare la conclusione di un affare, considerando che non era solito compiere un gesto del genere. Scossi semplicemente le spalle e giocherellai con la collana a forma di rosa che mi era stata regalata da Aiden.
Mi sembrò che all'interno di quel piccolo pezzo di cristallo scarlatto fosse racchiuso un barlume del suo amore, un costante promemoria di quel sentimento burrascoso e tinto di rosso che era nato da una fotografia in bianco e nero.
Spazio marshmellow:
Ciao a tutti! Come vi è smembrato il capitolo? Mi spiace se è stato un po' noioso...
Volevo anche scusarmi per il ritardo sula pubblicazione, ma sto revisionando Hurricane e farlo mi sta prendendo più tempo del previsto. Inoltre volevo informarvi che ho creato una playlist di Hurricane e storm su Spotify. Vi basta cercare Hurricane/Storm oppure me: Arianna Seidita!💘
Grazie mille
Vi voglio bene
Xoxo
Baci
-Alex
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